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Resurrezione o clonazione?

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2010 23:17
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Città: GENOVA
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Sesso: Maschile
13/02/2010 19:27


...anche se Geova dovesse impiantare nel nuovo involucro la stessa coscienza dell'individuo defunto, trattasi pur sempre di un nuovo individuo, identico al precedente, ma pur sempre di un nuovo individuo si tratta!



Dipende da cosa intendi.
Nello specifico la tua affermazione è contraddittoria. Se la coscienza è quella del defunto, come fa ad essere un nuovo "individuo"?

Ritieni che il corpo nuovo sia inconciliabile con una "vecchia" coscienza? Se sì, guarda una tua foto da bambino (se non lo sei più). Sei tu o no? La tua coscienza, il tuo io dice che sei tu, ma il tuo corpo non può più dirlo se visto da un'ottica meramente biologica. Quindi anche adesso il tuo io è in un corpo nuovo, un nuovo "individuo" biologico, come lo chiami impropriamente perché l'individuo implica l'io.
La tua coscienza porta il bagaglio esperito da quel corpo e di fatto è parte del tuo io. Se essa venisse traslata in un corpo spirituale non per questo non saresti tu, perché l'io è la somma di ciò che hai esperito, anche se in un corpo non più presente.

Quindi Geova è in grado di riportare in vita il tuo io e traslarlo in un corpo nuovo, perché, lo ripeto, siamo di più che semplice materia coagulata in un istante spazio temporale.


Se masterizzo un CD, è vero che all'interno del CD masterizzato si troverà la stessa "coscienza" nel CD originale, ma pur sempre di una duplicazione si tratta! Rimarrà sempre una cosa distaccata dal CD originale!



L'analogia digitale non calza per una semplice evidenza: non può sussistere un io nello stesso istante spazio-temporale. Dal momento che un io coesistesse con un suo duplicato, immediatamente smetterebbero di essere un unico io per diventarne due a se stanti sviluppando una coscienza e una morfologia cerebrale diversificata poiché non occuperebbero le stesse coordinate spazio-temporali. La nostra unicità è strettamente legata alla nostra unica percezione del mondo.
Pur guardando lo stesso panorama nel medesimo istante non vediamo lo stesso panorama perché lo contempliamo da posizioni diverse con diverse percezioni. E' impossibile esperire lo stesso punto di vista nel medesimo istante di qualsiasi percezione parliamo.
Ergo, l'analogia digitale è plausibile se ipotizzo non una masterizzazione di un dato da un supporto ad un altro, ma la traslazione del dato da un supporto ad un altro, ovvero: il dato cessa di esistere nel primo CD per venire traslato su uno nuovo.

Adesso il paragone digitale calza poiché il dato è rimasto lo stesso, ciò che è cambiato è stato il supporto.
[Modificato da Methatron 13/02/2010 19:34]
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"Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal
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