Deduco dalla spiegazione di Methatron che la coscienza dell'individuo sopravvive alla morte.
E' una deduzione che non necessariamente va inferita da ciò che spiego. Per cui cerco di spiegarmi meglio e di ampliare questo concetto.
La Bibbia afferma che alla morte lo spirito ascende a Dio (Ecclesiaste o Qoelet 12:7). La stessa Bibbia dice che i morti non sono consci di nulla (Ecclesiaste o Qoelet 9:5). Ergo ciò che ascende dev'essere qualcosa che non è conscio e che ha smesso di esistere. Non può essere un'anima immortale.
Il ricordo della coscienza dell'individuo è l'espressione più vicina a questa descrizione.
Non è un qualcosa che vive né che è auto-cosciente nel suo stato di inesistenza, ma è un qualcosa che può tramutarsi in reale e vivente nel momento che Dio decide di reinstallare, in un nuovo supporto, quello che è un "ricordo" ricoagulandolo materialmente nell'istante del continuum spazio-tempo.
Non possiamo quindi dire che materialmente qualcosa sopravviva all'individuo deceduto, né che esista una sorta di anima immortale. Ma possiamo affermare che Dio è in grado di mutare il suo "ricordo" della persona in un qualcosa di vivente e di originale a ciò che è andato perduto nella morte.
Anche noi abbiamo una sorta di ricordo materiale dei nostri cari defunti. Io possiedo delle foto di mio padre e altri sicuramente hanno conservado dei video dove compaiono persone ormai non più esistenti. Ciò che abbiamo catturato è un'espressione della realtà elettromagnetica che costituiva parte dei nostri cari, ma non per questo li consideriamo viventi o coscienti, non è vero? Tuttavia se prendessimo quella realtà elettromagnetica, riuscissimo a fonderla col ricordo che portiamo nel nostro cuore di loro in materia e potessimo infondere in quegli atomi risultanti la vita e la coscienza dei nostri cari li riporteremmo in vita, senza per questo inferire una loro esistenza nel periodo che sarebbe intercorso tra la loro morte e la loro nuova vita, quand'anche il loro ricordo sia stato preservato in parte in foto, video e la nostra stessa memoria.
Anche in noi stessi, similmente, cosa accade alla nostra coscienza quando dormiamo? Esiste? Il suo stato di acquiescenza è simile ad uno di non-esistenza mentre al risveglio tutto torna come prima. Nel mentre non è attiva e sembra "morta". Per questo molti, ivi compreso Gesù, equipararono la morte ad un sonno e il risveglio alla resurrezione.
Anche la parola cimitero significa letteralmente "dormitorio".
[Modificato da Methatron 13/02/2010 20:02]
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"Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal