In Africa orientale le persone dalla pelle bianchissima sono considerate maligne.
In Africa orientale le persone dalla pelle bianchissima sono considerate maligne. Sul Lago Vittoria il nascondiglio di chi scappa da esecuzioni e riti magici
Pubblicato il 17/03/2018
Ultima modifica il 17/03/2018 alle ore 01:30
lorenzo simoncelli
città del capo
Alphonce Yakobo, pescivendolo albino di 57 anni, per sopravvivere si è dovuto rifugiare ad Ukerewe, un’isola nel mezzo del Lago Vittoria, lo specchio d’acqua dolce più grande d’Africa. Il colore bianco della pelle la sua condanna. Come lui, in Tanzania, lo Stato con il più alto tasso di albini al mondo, circa 30 mila persone sono colpite da un’anomalia congenita che non permette al corpo di produrre melanina. Al contrario di Alphonce, molti di loro non superano i 40 anni. La maggior parte vittime del cancro alla pelle che li colpisce a causa del sole cocente dell’Equatore, molti altri fatti a pezzi dagli squadroni della morte pronti a tutto pur di vendere parti del loro corpo a stregoni locali.
In Tanzania e in quasi tutta l’Africa australe, gli albini sono considerati essere maligni. Una maledizione per le famiglie, una benedizione per i fattucchieri che mischiano braccia, mani e piedi all’interno di calderoni magici usati per attirare fortuna e ricchezza. Un corpo intero di un albino, secondo i dati della Croce Rossa Internazionale, può costare sul mercato nero fino a 75 mila dollari, un singolo membro tra i 600 ed i 1000 dollari. Una rete complessa e ben oliata che va dagli informatori nei villaggi, responsabili per poche centinaia di dollari di individuare i soggetti più indifesi, agli esecutori veri e propri pagati fino a 5 mila dollari per commettere l’omicidio.
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www.lastampa.it/2018/03/17/esteri/tanzania-lisola-felice-degli-albini-in-fuga-dallincubo-degli-stregoni-L9grgxF1GNYsdGKnBVjWjM/pag...