Ecl 9:5
"Poiché i viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla, né hanno più alcun salario, perché il ricordo d’essi è stato dimenticato"
se i morti non sono consci di nulla, come possono stare in sofferenza, se la traduzione di prigionia fosse appunto sofferenza?
quindi l'avvertimento dell'eterna prigionia serve ai vivi come avvertimento
e la 'prigionia nella morte ' è la condizione in cui rimarranno a meno che Dio non la cambi con la resurrezione.
questo è un esempio di armonizzazione delle scritture... ma per farlo occorre conoscerle a fondo...cosa non semplice ma possibile