Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Autenticità della Sindone

Ultimo Aggiornamento: 13/06/2009 14:18
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5.668
Città: AGORDO
Età: 47
Sesso: Maschile
05/06/2009 18:56

Domanda ricevuta in redazione
Sono una cattolica molto attiva, insegno catechismo da molti anni. Spesso mi son trovata a conversare con i testimoni di Geova e, pur avendo vedute molto diverse dalle mia, apprezzo il loro zelo per l'opera che svolgono.
Posso accettare il fatto che la Bibbia venga interpretata diversamente, d'altronde si sa che è un testo molto soggettivo, ma non capisco per quale motivo vi ostinate a non ammettere l'autenticità della Sacra Sindone, reliquia che ha lasciato un'immensa testimonianza sull'esistenza di nostro Signore.
Sono stati condotti molti studi su di essa che ne hanno confermato l'autenticità, perchè continuate a dire che è un falso?
L'accettazione della sua identicità, non va mica ad intaccare le vostre dottrine. E' forse un modo di voler attaccare a tutti i costi la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, per il solo fatto che questa reliquia sia in mano sua? Se la Chiesa dovesse donarvi la Santa reliquia accettereste che è autentica?

Marisa Gitto
[Modificato da Roberto Carson 06/06/2009 00:57]



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
OFFLINE
Post: 19
Città: SERIATE
Età: 76
Sesso: Maschile
09/06/2009 18:12

Gentile Signora,
chiarisco che la mia personale posizione sul “mistero” della Sindone non ha nulla a che vedere con la mia professione di fede. Che la Sindone sia l’autentico sudario di Cristo o un falso medievale, non aggiunge e non toglie nulla alla mia identità cristiana la quale si fonda sulla Rivelazione e solo su essa, escludendo pertanto altre fonti, in primis la tradizione o la devozione popolare. Dovrebbe essere, mi corregga se sbaglio, così per tutti. La questione deve essere esaminata solo sul piano scientifico. E quando dico scientifico intendo dire sul piano storico, esegetico, fisico, chimico etc.
Non è possibile ne corretto rispondere alle sue obiezioni in poche righe , quindi mi limiterò alla sola questione della datazione al Radiocarbonio eseguita nel 1988. Come lei ben sa , i migliori 3 laboratori di analisi C14 esistenti al mondo (Tucson, Zurigo, Oxford) hanno eseguito l’analisi alla spettrometria di massa C14 su un piccolo lembo della Sindone, rispettando un protocollo operativo severissimo e talmente complesso da escludere il dolo nella formulazione dei risultati. Come è noto i 3 laboratori hanno datato la Sindone intorno al 1350 d.C. quindi in età medievale. Lo scarto tra i valori ottenuti separatamente oscilla intorno al 5%. L’unica possibilità a questo punto è quella di prenderne doverosamente atto e metterci una pietra sopra. E invece no. I sostenitori dell’autenticità della Sindone hanno cominciato , primo fra tutti il Prof. Baima Bollone, a sostenere che il metodo e il protocollo operativo sono viziati . Sono un fisico, e mi creda quando le dico che il metodo C14 a spettrometria di massa non può commettere errori di 1300 anni (tale sarebbe l’errore se la Sindone fosse autentica !) su un range di 700 B.F. ( B.F. = Before Present , da oggi). Lo sanno tanto bene i sostenitori della Sindone che hanno pensato di accreditare l’idea che l’incendio di Chambery del 1532 abbia potuto invalidare i risultati dell’analisi C14 per un non meglio precisato effetto termico. In questo si sono affidati al “chimico” russo Dimitri Kouznetsov. Se uso le virgolette è per richiamare la sua attenzione sul fatto che questo sedicente analista, profumatamente pagato dai sostenitori della Sindone, s’è praticamente inventato tutto, il suo titolo e gli esperimenti che in realtà non ha mai eseguito ! Lo scrittore Vittorio Messori , ignaro e a digiuno di questioni scientifiche, dopo aver esaltato i risultati del russo, ha solo rimediato una pessima figura.
Il tecnico Mario Moroni, lui si che ha eseguito delle verifiche sperimentali, le può leggere sul suo lavoro “Sindon N.S. Quaderni n. 5-6 Dic. 1993 pag. 49-61” dove con un esperimento REALE dimostra l’inconsistenza anche sul piano teorico, delle obiezioni mosse.
Non mi dilungo oltre. Ci sarebbero tante altre questioni che riguardano la storia, la tradizione ebraica, l’esegesi dei testi. Le segnalo un compendio di tutta la problematica sulla Sindone affrontata con rigore scientifico e lontana da ogni intento confessionale:

“ SINDONE, UNA SFIDA ALLA SCIENZA E ALLA FEDE “ di Carlo Papini ed. Claudiana.

Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti . Sig. Ferdinando Catalano
OFFLINE
Post: 5.668
Città: AGORDO
Età: 47
Sesso: Maschile
10/06/2009 20:39

e mail ricevuta dalla signora Marisa Gitto.

Illustrissimo professor Catalano,
innanzitutto accetti il mio più sentito grazie per essersi preso il tempo di rispondere alla mia domanda.
Chiarisco immediatamente che mi trovo pienamente d'accordo con lei in merito al fatto che l'autenticità o meno della reliquia è assolutamente relativa per quanto riguarda la fede in nostro Signore Gesù Cristo, essa dovrebbe orientarsi unicamente nalla rivelazione divina esposta nella Sacra Scrittura. Ciò comunque non toglie che, qualora la Sindone fosse una prova autentica dell'esistenza di nostro Signore, questo non potrebbe far altro che rafforzare la fede di ogni cristiano.
Ho letto con interesse le sue considerazioni in merito agli esami fatti dai vari laboratori di ricerca, ma personalmente non riporrei molta fiducia in essi poichè sembrerebbe che tali dati siano stati alterati. Cosa ancor più sorprendente sembrerebbe che il frammento estratto per l'esecuzione degli esami non sia originale. E' risaputo che Margherita d'Austria, duchessa di Savoia, zia dell'imperatore Carlo V, dispose per testamento che un lembo della Sindone fosse donato ad una chiesa da lei fondata. Margherita morì nel 1531 e, secondo Marino e Benford, la sua volontà venne eseguita e la Sindone fu affidata ad un maestro tessitore che sostituì il lembo mancante intrecciando le fibre dei nuovi fili con quelle del tessuto originale. Un esperto tessile, Robert Buden, avrebbe confermato che i maestri del XVI secolo erano in grado di eseguire questa operazione. Quindi sembra che il frammetto in questione che venne estratto per gli esami nei vari laboratori sia alterato almeno per il 60%.
Chiarito questo punto ci sarebbero altre prove a sostegno dell'autenticità del Sacro Velo che di seguito le riporto:

Ne parlano i quattro vangeli canonici, inclusi tre apocrifi: Vangelo degli Ebrei, Atti di Pilato e Vangelo di Nicodemo.

E' attestata dalla tradizione storica: per i primi sette secoli si trova a Gerusalemme, poi a Costantinopoli sino alla quarta crociata (1204), poi in varie località francesi e, infine, dal 1578 a Torino.

Quanto è accaduto all'uomo della Sindone (sevizie, morte, sepoltura) corrisponde a quanto descritto nei vangeli: corona di spine (Mc 15,17; Gv 19,2); flagellazione (solo il cuore fu risparmiato, perché Gesù non doveva morire subito; i colpi furono un centinaio: Mc 15,15; Gv 19,1); trave sulla spalla (Gv 19,17), cioè il patibolo a cui venivano legate le braccia durante il tragitto verso il palo dell'esecuzione; poteva pesare anche 50 kg. Gesù però non riuscì a portare la trave (la Sindone attesta le cadute mostrando terriccio nelle ginocchia e al naso.

Vi è una zona escoriata e contusa tra lo zigomo destro e il naso, provocata da una caduta, la cui violenza ha rotto la cartilagine del naso). E così si obbligò un passante, Simone di Cirene, ad aiutarlo (Mc 15,21). Giunto sul Golgota, si pensò alla soluzione dei chiodi anche per i polsi. Il chiodo rompe il nervo mediano contraendo il pollice all'interno della mano; infatti nella Sindone il pollice non si vede. Il piede sinistro è sovrapposto a quello destro perché usarono un solo chiodo. Trafittura al costato: il sangue della ferita del torace è sgorgato da una persona già cadavere: la parte seriosa bianca è separata da quella rossa (Gv 19,34).

Non è un dipinto o un disegno. L'immagine non risulta dall'applicazione di una sostanza colorante (pigmento, tinta, polvere, inchiostro...), né è stata ottenuta da un cadavere per contatto. L'immagine è tridimensionale e si comporta come un negativo fotografico.

L'immagine è stabile alle alte temperature e all'acqua.

Diventa fluorescente ai raggi ultravioletti.

Ci sono tracce di emoglobina. Il gruppo sanguigno è AB. Le macchie di sangue non sono in rilievo, ma come segnate a fuoco dentro il tessuto.

Le impronte del sangue seguono perfettamente la legge dell'emodinamica.

Sopra le palpebre sono state rinvenute (come da antica usanza ebraica di sepoltura) due monetine (lepta) coniate da Pilato nel 29-30 d.C.

Sul telo vi sono pollini provenienti da 58 specie di piante, di cui solo 17 tipiche dell'Europa (molte di queste piante non esistono più). Il polline più frequente è identico a quello che si trova presso il lago di Tiberiade e nelle zone limitrofe al Giordano.

Nelle icone e nelle monete bizantine vi sono evidenti tracce sindoniche. Fra icone, monete e sindone i punti di convergenza vanno dai 145 ai 190 (a volte si arriva a 250!). Per la medicina legale ne bastano 50-60 per stabilire l'identica origine di due rappresentazioni diverse.

Il tipo di tessitura del telo corrisponde a quello in uso nel Medioriente (tracce di cotone tra le fibre di lino). Il lenzuolo è simile a quelli trovati in antiche sepolture egizie, a Pompei e in Siria (patria originaria di questa tessitura).

Nel telo vi sono spore, funghi e acari simili a quelli trovati in tombe dello stesso periodo.

Ritiene che queste non siano prove valide? In attesa di una sua risposta le porgo un cordiale saluto.

Marisa Gitto
[Modificato da Roberto Carson 10/06/2009 20:40]



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
OFFLINE
Post: 861
Città: PINEROLO
Età: 53
Sesso: Maschile
10/06/2009 21:58

Re: e mail ricevuta dalla signora Marisa Gitto.
Buonasera a tutti,
non è che mi voglia inserire nella discussione, ma per risolvere la questione basterebbe datare il presunto sudario una seconda volta.
I metodi di datazione a nostra disposizione sono noti e possono essere discussi. Data per buona la volontà di arrivare ad una datazione univoca non resta che procedere con la tecnica.

Simon
OFFLINE
Post: 19
Città: SERIATE
Età: 76
Sesso: Maschile
12/06/2009 18:40

Gentile Signora Marisa Gitto,

anch’io la ringrazio per il tempo, la passione e la competenza che dedica a questo dibattito sulla Sindone.
Nella sua risposta ha sollevato molte questioni. In quella che, per me rimane centrale, l’analisi al C14, Lei usa prudentemente il condizionale nel contestarla e fa bene. Cercherò di chiarire perché :

1. Al prelievo di un pezzettino di Sindone , in data 21/4/1988 erano presenti 13 persone e precisamente : cardinale Ballestrero , prof. Gonella (presidente STURP) , prof. M. Tite del British Museum, prof. F. Testore del Dipartimento Scienza dei materiali Politecnico di Torino, Sig. G. Vial del Museo dei Tessuti antichi di Lione, i proff. Damon, Donahue del Laboratorio Analisi di Tucson, i prof. Hall e Hedges del laboratorio di Oxford, W. Woelfli per il lab di Zurigo, due rappresentanti italiani del Ministero dei Beni Culturali, il prof. Riggi per lo STURP Italia. Quest’ultimo ha effettuato materialmente il taglio.

2. La presenza di tale nutrita e altamente qualificata rappresentanza, tra cui, due esperti di fama mondiale in materia di tessuti antichi fa escludere nella maniera più assoluta la possibilità di aver maldestramente eseguito il taglio proprio nella cosiddetta “striscia aggiunta” di cui lei parlava. Precisamente la striscia fu tagliata nella zona sindonica denominata con la sigla A1 , angolo superiore sinistro, al di sopra dei piedi dell’immagine frontale e chiaramente sotto la “striscia aggiunta”.

3. La striscia ritagliata di dimensioni 7x1 cm. fu divisa in 3 parti di circa 50milligrammi cadauna. I 3 ritagli furono inseriti nei rispettivi bussolotti, sigillati con ceralacca a timbro e firmati dal vescovo di Torino. Tutta l’operazione è stata filmata e fotografata.

4. A ciascuno dei tre laboratori designati furono consegnati 4 bussolotti numerati e senza alcun altra indicazione che potesse distinguerli esternamente l’uno dall’altro, solo uno di essi conteneva il tessuto sindonico ma non era indicato quale ( metodo cieco) mentre gli altri 3 erano campioni di controllo di cui era certa la data ( ai consegnatari ma non agli analisti) per altre vie. Con questo metodo si evitava di condizionare gli analisti e si poteva controllare anche l’affidabilità dei loro risultati confrontando le datazioni C14 dei tre campioni di controllo con le date reali.

5. Le trasmetto i risultati della datazione dei campioni di controllo:
Campione: Lino di una tomba scavata a Qasr Ibrim in Nubia; Data nota agli organizzatori: secoli XI o XII; Datazione con radiocarbonio: dal 1026 al 1160 d.c.
Campione: Lino della mummia di Cleopatra da Tabe (British Museum); Data nota agli organizzatori: dal 110 a.c. al 75 d.c.; Datazione con radiocarbonio: dal 9 a.c. al 79 d.c.
Campione: Fili di metallo di S. Luigi d'Angiò (Var, Francia); Data nota agli oraganizzatori: dal 1290 al 1310 d.c.; Datazione con radiocarbonio: dal 1263 al 1283 d.c.
La data stimata della Sindone è stata : tra il 1260 d.C e 1390 d.C. con una fiducia del 95%.
La domanda sorge spontanea : perché il metodo avrebbe dovuto sbagliare solo sul tessuto sindonico?
Mi fermo qui, per ora: giudichi Lei, con tutta l’onestà di cui dispone, se sia possibile affermare che la datazione sia stata alterata per dolo o viziata da errore di metodo.
Comunque non voglio sottrarmi a tutte le altre questioni che lei ha sollevato.


“ Ne parlano i quattro Vangeli canonici…..”

• Secondo quanto afferma Giovanni 19,40 Gesù fu sepolto “secondo le usanze dei Giudei”. Queste ultime prevedevano una fasciatura della tela sul corpo e non una posatura. Quindi l’immagine della sindone avrebbe dovuto presentarsi secondo una proiezione cilindrica e non ortogonale come di fatto è.

• Nei vangeli sinottici si parla della sindon (termine che deriva dall’indiano sindhus) che viene tradotto erroneamente “lenzuolo” ma che ha un significato diverso. Infatti questo termine si trova 3 volte nell’Antico Testamento e due volte nel Nuovo Testamento. Vediamo :
- Giudici 14,12-13 Sansone scommette con i Filistei 30 “tuniche” ( sedhim in ebraico, sindonas in greco) e 30 mute di vesti. Qui si tratta semplicemente di una tunica, un mantello non certo di un lenzuolo di 4,36 metri
- Proverbi 31,24 parla della donna virtuosa che fabbrica “tuniche” (sindonas) e perizomata. Il contesto mostra quindi che si tratta di indumenti da indossare.
- I Maccabei 10, 64 (che comunque io considero apocrifo) riferisce che “ ….quando videro che egli era onorato e come era stato rivestito di porpora” ( nel testo Aleph e nel vaticano è reso porphuran ma nell’Alessandrino e in tutti gli altri testi è reso “sindona”). Se ne deduce che la porpora rossa era indossata solo da personaggi degni di grande onore, non certo un lenzuolo funerario.
- Marco 14,51-52 “ …e un certo giovane lo seguiva , avvolto in una sindon, …..lo presero ma egli lasciando la sindon se ne fuggì. nudo..” Si tratta dell’episodio in cui Marco tenta di assistere all’arresto di Gesù. Come si evince dal contesto, Marco lasciò sul posto il suo abito esterno, forse una tunica senza sottoveste, non andava certo in giro coperto da un lenzuolo!
- Giovanni 19,40 e 20,5-7 nella resurrezione di Lazzaro il termine usato per le bende è othonè ed è associato al verbo deò = legare, dunque “ legato con bende”.


“ E’ attestata nella tradizione storica…..”

qui devo contraddirla. Le fonti più antiche che riferiscono dell’esistenza di una Sindone risalgono al X-XI secolo. Ma nel Medioevo la letteratura riferisce di almeno 40 Sudari e Sindoni senza immagini. Non ogni riferimento ad una Sindone può confermarne la reale esistenza.


“ Sopra le palpebre sono state rinvenute (come da antica usanza ebraica di sepoltura) due monetine (lepta) coniate da Pilato nel 29-30 d.C."

la vicenda risale al 1977 quando gli scienziati Jackson e Jumper dello STURP riferirono di aver individuato al microscopio elettronico la traccia di un oggetto tondo sull’occhio destro dell’uomo sindonico e che poteva trattarsi di una moneta, il lepton, coniata nel periodo 29-30 d.C.
Questa affermazione veniva corroborata da un articolo, SOLO CITATO, di Bender del 1895 secondo cui era usanza ebraica chiudere le palpebre dei cadaveri con delle monete. Ma in quell’articolo “ Beliefs ,Rites and Customs of the Jews…” pubblicato sulla rivista “ The Jewish Quaterly Review” VII – 1895 – pag.103 , Bender riferisce che tale usanza era dei russi ortodossi e a partire dal XVI secolo, non degli ebrei. Sul piano scientifico, il lepton (da cui il nome di leptoni dato alla famiglia più leggera delle particelle elementari in fisica) ha un peso di 1,87 grammi e non potrebbe in alcun modo riuscire a chiudere per pressione una palpebra tanto più nel rigor mortis.
E poi una questione di logica e di storia: è difficile pensare che le palpebre del defunto possano riaprirsi una volte chiuse da una mano pietosa. Secondo l’usanza ebraica questa operazione spettava al figlio primogenito, se presente, non certo a una moneta .
- Le lettere individuate all’analisi del computer sarebbero UCAI e lascerebbero intendere trattarsi di una parte del conio TIBERIO IMPERATORE ( letteralmente TIBEPIOUCAICAPOC. Peccato però che la parola imperatore si scriva KAICAPOC (Kaisaros , imperatore) con la K e non con la C.
Su tutte le altre questioni, le invierò le mie considerazioni se le ritenesse ancora necessarie.

Grato per avermi letto, le invio i miei cordiali saluti. Ferdinando Catalano



OFFLINE
Post: 5.668
Città: AGORDO
Età: 47
Sesso: Maschile
12/06/2009 23:50

e mail ricevuta dalla signora Marisa Gitto
Egregio Professore,
devo riconoscere che le argomentazioni da lei presentate mi hanno fatto riflettere davvero molto. Pur non avendo controbattuto a tutti i punti da me esposti, devo dire che comunque è riuscito a far si che io mettessi in dicussione con me stessa le mie convinzioni inerenti la Sindone. Da adesso in poi cercherò di approfondire l'argomento in maniera più obiettiva, iniziando a leggere il libro che lei mi ha consigliato. Per adesso, in cuor mio, sono ancora convinta che la Sindone sia l'autentico velo che avvolse nostro Signore Gesù Cristo, ma se i fatti mi costringeranno a cambiare idea, sarò serena nel farlo (come d'altronde feci molte volte nella mia vita).
Nel ringraziarla ulteriormente per il tempo e la pazienza che mi ha dedicato, le porgo un cordiale saluto.
Con stima.
Marisa



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
OFFLINE
Post: 19
Città: SERIATE
Età: 76
Sesso: Maschile
13/06/2009 14:18

Gentile Signora Gitto,
grazie per l'attenzione. Lei non solo è una persona intelligente ma anche dotata di una fede matura e sincera. Sa cosa le dico? si stupirà, ma spero proprio che il dibattito scientifico sulla Sindone non si esaurisca mai, che vengano portate altre prove a favore o contro. Il risultato nascosto, ma per me tanto importante, sarà quello di poter parlare di argomenti importanti (anche se non fondamentali per la fede)in un mondo dove dilaga la superficialità.
La lascio con le parole di Gesù "conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi..." Giov.8,32.
Un mondo di bene a Lei.
Ferdinando Catalano
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com