L'arca e gli tsunami!

Se è vero che si è verificato un diluvio e Noè con la sua famiglia e gli animali si sono salvati tramite un'arca, come ha fatto questa imbarcazione a resitere al nubifraggio? Dal momento che la catastrofe ha inabbissato l'intero globo, si presume che la pioggia sia stata pressocchè abbondante e quindi ultra violenta, scatenando sicuramente tutta una serie di Tsunami. Come avrebbe fatto l'arca a resistere a tali onde senza capovolgersi o addirittura distruggersi?

ffz-mail di un lettore del forum.

Un'onda di porto o tsunami è un fenomeno la cui causa sembri risieda in smottamenti tellurici di una certa entità, impatti meteorici o notevoli terremoti.

La propagazione di uno tsunami acquista la sua forza distruttiva in prossimità delle coste o bacini molto prossimi alla terra ferma.

Il più grande tsunami di cui si abbia notizia è avvenuto in un fiordo in Alaska. Un'intera montagna s'impattò nel mare provocando un onda alta più di 500 metri. La sua forza distruttrice sconvolse il fiordo e perse l'intensità una volta raggiunto il mare aperto.

La forza cinetica dell'onda si propaga ad alte velocità del punto di propagazione. Una volta raggiunta la costa la forza cinetica viene smorzata dal ridursi del fondo marino e l'onda comincia ad innalzarsi seppur perdendo velocità. Non si può contrastare un'onda di questo tipo e i risultati dannosi in prossimità della costa sono ingenti.

L'arca costruita da Noè secondo le indicazioni divine fu strutturata secondo i crismi con cui gli odierni natanti sono costruiti e prodotti. Soprattutto il rapporto tra le dimensioni del natante risultano ottimizzate per lo scopo a cui l'arca fu destinata.

E' indubbio che il Diluvio fu un evento straordinario. La documentazione in nostro possesso fa trasparire che il progetto arca anticipò le odierne conoscenze ingegnieristiche navali e il meglio che si potè costruire coi mezzi dell'epoca.

Non sappiamo esattamente in che luogo l'arca fu costruita, se lontano o nelle prossimità delle coste, ma come un odierno natante può resistere a forti tempeste e uscire indenne da devastanti onde in mare aperto, così l'arca avrebbe potuto resistere alla furia degli sconvolgimenti, con la dovuta consapevolezza che non necessariamente doveva andare incontro alle più alte forze dirompenti implicate dal Diluvio in diversi punti del globo.

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L'arca costruita da Noè secondo le indicazioni divine fu strutturata secondo i crismi con cui gli odierni natanti sono costruiti e prodotti. Soprattutto il rapporto tra le dimensioni del natante risultano ottimizzate per lo scopo a cui l'arca fu destinata.

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Di preciso, si conoscono le proporzioni del rapporto?

La proporzione fra lunghezza e larghezza è di 6 a 1, proporzione usata dagli architetti navali contemporanei.
Un natante rettangolare e di questa stazza è molto stabile e non si capovolge facilmente.

Concordo pienamente con Methatron.

Ha esposto con chiarezza e dovizia di particolari il problema.

La bibbia ci aiuta a capire qulcosa d'altro.

(Genesi 7:17-18) 17 E il diluvio continuò per quaranta giorni sulla terra, e le acque aumentavano e portavano l’arca ed essa galleggiava molto al di sopra della terra. 18 E le acque prevalevano e continuavano a crescere grandemente sopra la terra, ma l’arca continuava ad andare sulla superficie delle acque.

La descrizione dà un senso di "pacifico galleggiamento" dell'arca.

Ovviamente, "pacifico" in senso realtivo allo sconquasso che si stava verificando su tutta la terra.
L'orografia della zona dove probabilmente l'arca fu costruita vede solo le attuali catene montuose della dorsale caucasica, abbastanza lontane dalla piana di Babilonia e dintorni.

Possibili fenomeni tellurici, capaci di formare Tsunami, non sembra che si verificassero durante i 40 giorni di Diluvio. Forse comiciarono, in località evidentemente lontane, quando l'arca cominciò ad arenarsi.

Infatti, è fisicamente impossibile che l'enorme quantità di acqua caduta potesse "evaporare". La volta atmosferica avrebbe presto raggiuto la saturazione di umidità che impedisce l'ulteriore formazione di vapori.

Il ritiro delle acque, in qualche modo evidentemente controllato da Geova, avvenne mediante sprofondamenti di zone o zolle tettoniche sottomarine (vedi fossa Marianne) e medianti innalzamenti di enormi catene montuose, (vedi Imalaya Ande, Caucaso, alpi, Ande ecc). Infatti in alte montagne si ritrovano spesso evidenze di vita marina.

Mentre, è ragionevole pensarlo, Dio fece in modo che la zona che oggi noi conosciamo come Mesopotamia, non subisse sconvolgimenti eccessivi. Ararat certamente si innalzò di molto anche dopo che dall'arca Noè e la sua famiglia scesero, e fino a raggiungere l'altezza attuale.

Comprendo che secondo i modelli attuali, tali sconvolgimenti orografici avrebbero dovuto avvenire nell'arco di millenni e millenni, ma questo sarebbe come minimo inopugnabile solo escludendo in modo assolutistico uno sconvolgimento globale come quello del Diluvio Universale (che poi si potrebbe dire anche "cattolico" ).

monseppe