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Come si armonizza la fede nella scienza e nella Bibbia?

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2009 18:44
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16/06/2009 18:00

Domanda per il Prof. Catalano.
Egregio Professore,
Mi permetto di rivolgermi direttamente a Lei perchè necessito di farle una domanda specifica a cui soltento Lei può dare una risposta esauriente (visto che la riguarda).
Le premetto che ho (volutamente) esaurito le domande sulla Sindone, ma mi preme chiederle qualcosa che probabilmente tocca un argomento ancor più importante: dando un'occhiata al web, ho capito che Lei è un importante uomo di scienza, un noto studioso. Ma allo stasso tempo è anche un credente convinto! E' risaputo che esistono parecchi scienziati di una certa notorietà che credono in Dio (vedi ad esempio Zichichi), ma questi individui tendono per lo più a sviluppare un proprio concetto dell'Iddio a cui credono. Come può invece, un uomo di scienza come Lei, aver scelto la fede dei testimoni di Geova che impone una interpretazione letterale della Bibbia, laddove altre fedi e anche altri scienziati riscontrano racconti allegorici?
Essendo testimone deve necessariamente credere ad Adamo ed Eva, al fatto che i primi esseri umani vivessero per diversi secoli, all'esistenza dei nefilim (gli ibridi gigantesti figli di angeli e donne umane), al diluvio, all'arca di Noè. Tutto questo non contrasta con i suoi studi scientifi e con la sua fede nella scienza?
In attesa di una sua risposta le mando un saluto in Cristo.
Marisa Gitto



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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17/06/2009 10:34

In attesa dell'intervento del Prof. Catalano vorrei far notare che molti che considerano mitologico il racconto genesiaco non lo fanno per diretta documentazione, ma per proiezione ideologica.
La maggioranza si esprime secondo l'attuale meccanica di pensiero dominante in cui lo scientismo domina e inconsciamente se ne mutua lo stesso atteggiamento valutando secondo criteri preconfezionati e non attingendo obiettivamente alle fonti e valutando quindi di conseguenza.

Vorrei riportare una tabella che confronta il racconto cosmogonico genesiaco con la teoria cosmologica più accreditata del Big Bang:

- Dio disse “Vi sia luce”. E vi fu luce.
- L’universo ebbe inizio con una colossale esplosione. (Big Bang)

- Dio separò la luce dalle tenebre…
- In un miliardesimo di secondo la forza primordiale si era scissa nelle forze che conosciamo.

- Dio fece il firmamento…
- La materia e l’energia scaturite dal Big Bang diedero origine al sistema gerarchico che costituisce l’universo attuale.

- Le acque di sotto si ammassarono nelle loro masse e apparve l’asciutto. Dio chiamò terra l’asciutto e mare la massa delle acque.
- Nel Cambriano gran parte del globo era coperto dai mari. Sappiamo ben poco intorno all’aspetto della terraferma.

- La terra fece spuntare verzura, graminacee… e alberi…
- Un Evento importante del Devoniano fu il diffondersi delle piante terrestri.

- Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri vivi e guizzanti di cui brulicano le acque…
- Il periodo Devoniano è spesso chiamato “l’età dei pesci".

- Dio fece le fiere della terra… e il bestiame e tutti i rettili del suolo.
- Nel Carbonifero nacquero i primi vertebrati in grado di vivere sulla terraferma. Il periodo Eocene è il principio dell’età dei mammiferi.

- Dio creò l’uomo a sua immagine… Maschio e femmina li creò.
- Il periodo Pleistocenico è l’età dell’uomo.

- Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplacatevi, riempite la terra e soggiogatela.”
- Alcuni scienziati affermano che l’Universo è stato predisposto per favorire una singola specie, quella umana (Principio antropico forte).

Ora, con tutta sincerità, analizzando la tabella comparativa di cui sopra, a me non sembra proprio che il racconto genesiaco dica delle vere e proprie sciocchezze, che esprima un primitivo resoconto mitologico o che risulti inesatto o antiscientifico.

Riconosco che sganciarsi dalle meccaniche di pensiero dominanti non sia facile e che comporti lo sforzo di documentarsi in prima persona, ma sono certo che l'affrancamento che ne deriva e l'ampliamento del proprio bagaglio cognitivo atto alla valutazione critica ne valga assolutamente lo sforzo.

La saluto con questo invito di Zhuangzi:
"Colui che non vede se stesso, bensì gli altri, non attinge se stesso bensì gli altri. Egli attinge le acquisizioni altrui, non le proprie. Si rallegra di ciò che rallegrerebbe gli altri, non lui."

Ognuno ha le potenzialità, ciò che è pienamente sufficiente, per il proprio cammino spirituale.

Cordialità.
[Modificato da Methatron 17/06/2009 10:44]
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"Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal
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17/06/2009 23:09

Re:
Methatron, 6/17/2009 10:34 AM:


...
Vorrei riportare una tabella che confronta il racconto cosmogonico genesiaco con la teoria cosmologica più accreditata del Big Bang:

- Dio disse “Vi sia luce”. E vi fu luce.
- L’universo ebbe inizio con una colossale esplosione. (Big Bang)

- Dio separò la luce dalle tenebre…
- In un miliardesimo di secondo la forza primordiale si era scissa nelle forze che conosciamo.

...
Cordialità.



Ormai qualche annetto fa andavano di moda due libri "Dal big bang ai buchi neri" di Hawking e "In principio" di Isaac Asimov. Quest'ultimo tentava accostamenti simili ai tuoi ma ricevette tutte le critiche dei miei compagni, accanniti comunisti, che preferivano rifugiarsi nella teoria delle supercorde piuttosto che sposare un big bang con un inizio, appunto, un principio.

Visto che in fin dei conti ogni tipo di dimostrazione risulterà impossibile ho sempre avusto l'impressione che si rischi di ricadere in una guerra di religione [SM=g27995]

Simon
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18/06/2009 11:38

L'idea di un inizio è effettivamente scomoda per chi non desidera ingerenze trascendenti, fatto sta che tutt'ora il Big Bang è la teoria più suffragata dai dati osservativi nonostante l'eleganza di altre strutture teoriche.
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18/06/2009 22:23

Gentile Signora Gitto,
mi scuso per il ritardo con cui rispondo, dovuto ad impegni di lavoro.
Vengo alle questioni da Lei sollevate.

1. I Testimoni di Geova, contrariamente a quanto si crede, non sono e non si definiscono letteralisti nell’interpretazione della Bibbia, nel senso cioè che l’interpretazione , letterale o allegorico-estensiva, è quella che il contesto di volta in volta suggerisce, avuto riguardo a ciò che la Bibbia scrive nel suo insieme su quell’argomento specifico, all’uso dei termini impiegati e al loro significato nella lingua locale e al tempo cui si riferisce. Accade così che , secondo questo criterio, i giorni creativi siano da intendersi in senso estensivo come <<periodi>> mentre le figure di Adamo ed Eva siano da intendersi come personaggi storici realmente esistiti. Si sorprende? Affrontiamo la questione anche solo dal punto di vista teologico.
2. Può un uomo di scienza credere nella figura di Gesù , non soltanto nella sua dimensione storica, ma anche in quella teologica? In buona sostanza, un uomo di scienza può credere nella missione salvifica di Gesù che ha dato la sua vita per la salvezza del genere umano? Se la sua risposta è si, andiamo avanti.
3. Salvezza da chi o da che cosa? Dal peccato di Adamo? Delle due l’una: o Adamo non è mai esistito e quindi non può neanche aver mai peccato e allora c’è da capire che cosa sia venuto a fare Gesù sulla Terra , a meno di non voler riscrivere i vangeli, o Adamo è veramente esistito e quindi ha senso parlare del sacrificio di Gesù , che San Paolo definisce “ l’ultimo Adamo” (I Cor. 15, 45). Dunque mettere in discussione la realtà di Adamo significa inevitabilmente mettere in discussione il ruolo messianico di Gesù. Detta in altri termini, non c’è traccia nella documentazione, né fossile né documentale, di una qualche scimmia che abbia commesso un errore imperdonabile al cospetto di Dio…..Mi conceda la metafora.
4. Lei mi dirà : il peccato adamico è allegorico, è l’umanità che si è alienata da Dio etc…Dunque non un singolo evento moralmente criminoso ma un agire scellerato dell’uomo….Su quali basi esegetiche sostenere questo argomento ? se tutto diventa metafora , allegoria, dove comincia la vera storia della salvezza?
5. Se Gesù è un personaggio realmente esistito, allora saranno realmente esistiti anche i suoi genitori (mettiamola solo sul piano anagrafico) e i suoi nonni. D’altra parte è pur vero che i figli di una metafora sono anch’essi una metafora. Ma allora se legge e confronta le genealogie di Gesù scritte da Matteo e quella di Adamo nel Primo libro delle Cronache, può dirmi dove finisce la storia e dove comincia la metafora? Qual è il personaggio storico il cui padre è solo una metafora ?

Mi fermo per ora qui e attendo le sue riflessioni. Sulle altre questioni ci risentiamo più avanti.
Un cordialissimo saluto da parte mia.

Ferdinando Catalano
02/09/2009 18:44

Dio stesso è "Scienza"

Osservo spesso che si associa la scienza alla non esistenza di Dio o alla sua incoerenza scentifica.

Strano. Mi chiedo: Gli scienziati inventano le leggi... o le "scoprono"?

Se le "inventano" (nel senso che le confezionano, le creano o le stabiliscono), sarebbero dèi essi stessi, in quanto sono "loro" che stabiliscono come la materia si debba comportare e fino a che punto essa possa operare.

Se le "scoprono" e per questo poi le "studiano" e le "approfondicono" accrescendo la loro conoscenza scentifica, significa che tali "leggi", già esistevano e che avevano un loro preciso e costante comprtamento.

Se già esistevano queste leggi, spesso abbastanza complesse per cui chi le scopre e le studia è chiamato "scienziato" (non pazzo come me [SM=g27990] ), chi le mise? Si "Confezionarono da sole"?
Decisero in modo casuale i loro limiti? (la legge della contrazione dei fluidi ha un limite specifico -273° oltre il quale non è possibile andare).

Perché quindi meravigliarsi di Scienziati che credono in un creatore?
per me sono più scienziati coloro che lo prendono in considerazione di coloro che lo rifiutano categoricamente.
Vero, "conoscere" Dio, il nostro creatore, potrebbe sembrare una scienza strana. Le sue leggi potrebbero essere perfino "mutate".

In fatto che un fenomeno fiscio o esistenziale non sia giustificabile o attualemnte comprensibile dal punto di vista strettamente scentifico, dovrebbe per questo negare la esistenza di un creatore o di un Dio onnipotente? Come "scenziato" che conosce i propri limiti, la persona saggia semplicemente dice: "non so spiegare il fenomeno"; posso attuialemnte supporrre, che esso si possa essere verificato in questo a in quel modo, ma il fatto che non lo possa "provare", ancora una volta, "proverebbe" questo una non esistenza di Dio?

Pertanto, per me, uno scienziato "credente" è più scienziato di uno non "credente". E se tale "scienziato" ha approfondito la sua conoscenza del suo creatore, ebbene per me è "scienziato" due volte.

P.S. "nessuno" impone bibbia o questo o quello ai "testimoni di Geova". Le scelte che essi fanno le fanno per una loro personale, consapevole, cognitiva scelta basata sul loro proprio desiderio di una vita sana, giusta e amorevole verso il loro prossimo. Provare per credere!

monseppe
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