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L'importanza dell'archeologia biblica.

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2009 17:56
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22/06/2009 17:56

La Chiesa Cattolica, sin dalle sue origini, ha sempre offerto un esegesi biblica con un orientamento per lo più allegorico. Questo si denota a partire da Origene e dagli altri maestri della grande scuola di Alessandria d’Egitto, per poi continuare in Europa con Ambrogio, Girolamo e Agostino. L’idea proposta da questi padri della Chiesa, lungi dal dare letterarietà alle narrazioni contenute nelle Sacre Scritture, verteva più che altro nell’interpretazione delle presunte metafore contenute nella Bibbia. Dietro la parola degli apostoli, dietro le narrazioni bibliche, spesso ingenuamente antropomorfiche, deve operare la ragione dell’interprete, la quale svela il senso profondo delle immagini figurate e delle allegorie e conferisce alla stessa fede il significato più genuino. L’orientamento odierno della Chiesa continua ad essere questo, ancor più rafforzato dalla critica biblica letteraria, scuola di pensiero che enfatizza maggiormente le presenza di presunte allegorie nel Testo Sacro.
Nel 1517, Martin Lutero, precursore della riforma protestante, effettuò un cambio di rotta in merito all’esegesi biblica. Da tempo ormai, la lettura della Bibbia era vietata ai fedeli, onde evitare che qualcuno potesse trovare in essa le basi per delle nuove teorie eversive “eretiche”, che si discostassero dal pensiero ufficiale ecclesiastico. Venivano invece incoraggiate le letture dei commenti ufficiali della Chiesa ai Testi Sacri, ma come abbiamo visto, si evitava scrupolosamente di diffondere la Bibbia e di incoraggiarne la lettura. Lutero rovesciò di colpo questa situazione, proclamando nullo il magistero della Chiesa. Considerò privi di qualsiasi autorità sovrannaturale gli scritti patristici. Non riconobbe più ne il papa, ne i concili, ne i teologi, ne i vescovi come fonte della dottrina cristiana genuina. Unica fonte è la Sacra Scrittura, l’unico Testo rivelato direttamente da Dio. Secondo Lutero, per giungere alla pura conoscenza della rivelazione divina, bisognava accostarsi unicamente alla Bibbia ed effettuarne un libero esame, indipendentemente dalla cultura di base dell’individuo. Da qui nacque il principio di “Sola Scriptura“.
Uno dei maggiori punti di scontro tra le due esegesi, quella cattolica e quella protestante, sta proprio nel diverso approccio che si ha nei confronti della Bibbia. Se per la prima si da per scontato che le Sacre Scrittura siano ricche di allegorie, la seconda è propensa per un’interpretazione più letterista del Testo Sacro.
L’archeologia biblica, che prende piede “ufficialmente” intorno alla seconda metà del 1800, ma che in realtà affonda le proprie origini circa un secolo prima, nasce dall’esigenza di trovare risposte che confermino l’autenticità, o meno, della letterarietà dei racconti biblici. Quali furono i risultati? Un enciclopedia biblica dice: “L’archeologia ha contribuito a confermare molte informazioni storiche della Bibbia riguardanti questi paesi e a convalidare punti un tempo messi in dubbio dai critici. Lo scetticismo nei confronti della Torre di Babele, il rifiuto di riconoscere l’esistenza di un re babilonese di nome Baldassarre e di un re assiro di nome Sargon (nomi che fino al XIX secolo E.V. non avevano riscontro in fonti non bibliche), e altre critiche mosse ai dati forniti dalla Bibbia riguardo a questi paesi sono tutti risultati privi di fondamento. Al contrario, sono state riportate alla luce una quantità di prove che concordano perfettamente con le Scritture.” - Perspicacia nello studio delle Scritture, alla voce “Archeologia”.
I migliaia di siti archeologici aperti fino ad oggi hanno dato innumerevoli conferme in merito all’attendibilità delle narrazioni bibliche, per contro, mai nessuna testimonianza archeologica ha smentito quanto dice la Bibbia.
L’archeologia Biblica è una scienza affascinante, molto vasta, straordinariamente interessante. Essa ha entusiasmato innumerevoli studiosi e non solo, ha indubbiamente contribuito ha dare conferma sulle origini divine della Bibbia.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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