Ciao Ortodox,
se mi permetti, ti indico un'altra spiegazione:
I verbi greci, che sono magnifici per la loro estrema precisione, ce lo mostrano chiaramente. Infatti in Giov 1,14 si dice che la parola divenne (ἐγένετο) carne e nel divenire si intende che in precedenza, carne non era. Ma Giov. 1,18 dice che l'unigenito Dio è (ὁ ὢν, essente ) nel seno del Padre, non che era nel seno del Padre.
In altre parole, il Verbo continua ad essere sempre nel seno del Padre pur facendosi carne e vivendo in mezzo agli uomini. E del resto il Verbo non avrebbe mai potuto perdere la sua condizione ontologica di uguaglianza con Dio.
Spero di non essere stato troppo tecnico
Saluti
ortodox
Il punto di vista temporale del racconto di Giovanni è posteriore ai fatti narrati, o almeno alla maggioranza di essi.
E' vero che Gv. usa "egeneto" al passato e "ho on" al presente, ma questo combacia alla perfezione col suo punto di vista di narratore a posteriori. Ai tempo della stesura del Vangelo il Cristo si era incarnato in passato ma era nel "seno del Padre" al presente, in quel momento.
"ho on" non giustifica in alcun modo, a mio avviso, la continuità temporale che tu invece supponi.
In aggiunta ti segnalo un'apparente contraddizione nel tuo ragionamento, nel Gv. 1,18 che tu hai citato "nessun uomo ha mai visto Dio". Raccontato a posteriori e parlando di un "essere" che tutti invece avevano visto e magari toccato con mano, questo μονογενὴς υἱὸς che è nel "seno del Padre", lascia quantomeno perplessi.
Simon