Caro Gian Carlo,
Intanto partendo dal testo greco originale notiamo che il termine altre non c’è
Mi pare un'osservazione che ha poco significato, dato che stiamo parlando di un significato implicito, se è implicito è ovvio che non è espresso esplicitamente. Il prof. DeBuhn dedica un intero capitolo a spiegare questo concetto, comunissimo per altro in tutte le traduzioni, mi domando perché tu non ti sia ancora premurato di considerare il parere di un grecista.
Tanto più che il Blass-Debrunner dice con chiarezza è che una "
caratteristica del greco" di omettere il concetto di "altro" o "in genere" (GGNT, par. 481,1).
la NM infatti e giustamente la riporta tra parentesi quadre
Dettaglio abbastanza insignificante, la TNM (come tutte le traduzione) aggiunge molte altre parole implicite anche senza metterle tra parentesi, la CEI, la Nuova Rivedute e altre non le usano mai.
Moltissime (se non tutte le altre bibbie) invece non la riportano, non solo perché proprio non c’è, ma anche perché non c’è nessuna necessità di esplicitare un testo che è già chiaro e lineare da se stesso
Questo non significa nulla. Cosa vuol dire che "non c’è nessuna necessità"? La decisione di rendere o meno espicito il cntenuto implicito non può essere definita definita "giusta" o sbagliata", "necessaria" o "non necessaria":
se quel significato è implicito allora renderlo esplicito (che tu lo consideri necessario o no!) non cambia nulla nel significato del testo e non vi è nulla di scorretto nel farlo.
a ben vedere aggiungendo altre il senso e il pensiero di Paolo non viene esplicitato meglio, anzi viene radicalmente cambiato
Direi che
basta analizzare il testo per capire quanto sia assurda questa tua affermazione. Lo stesso BeDuhn, che ha dedicato un capitolo proprio a questo problema, è arrivato alla conclusione che la TNM non fa che esplicitare quello che dice il testo.
qui infatti la contrapposizione non è tra due gruppi omogenei ma tra due realtà di diversa specie.
Guarda che qui la parola "altre" non serve a distingure due gruppi omogenei, ma serve a distingue Gesù e Dio da tutte le altre cose create. Sarai d'accordo anche tu che Dio non faccia parte delle cose create "per mezzo" di Gesù.
Da una parte c’è Cristo e dall’altra “tutte le cose”
Non proprio, infatti non possiamo considerare "tutte le cose" in senso assoluto, poiché se così fosse anche Dio (e Cristo) farebbero parte di "tutte le cose" e dunque faremmo dire al testo qualcosa che non dice, cioè che Dio è creato per mezzo di Gesù.
Paolo sottolinea questa differenza usando nel testo greco il pronome neutro “tà pànta” che sarebbe “il tutto” cioè “tutte le cose”
Non vedo come aggiungere "altre" possa cambiare il senso di ta panta se non per esplicitare che Dio non vi è compreso.
Anche la grammatica è chiara dicendo che al pronome plurale neutro “tà pànta” è estraneo un valore partitivo come invece emerge nella NM
Non si capisce di quale "valore partitivo" tu stia parlando.
Dunque, “il tutto”, cioè tutto ciò che esiste, le creature terrestri, celesti, visibili ed invisibili… sono state create per mezzo di lui
Ripeto: dimmi dove la TNM direbbe qualcosa di diverso.
Posso assicurarti che anche per i TdG "t
utto ciò che esiste, le creature terrestri, celesti, visibili ed invisibili… sono state create per mezzo di lui" e la TNM non dice nulla di diverso!
Aggiungendo la parola altre, il testo verrebbe a significare che anche il Figlio Gesù Cristo è una creatura, parte della creazione
Spiegami come esplicitare "altre" verrebbe a significare che Gesù sia una creature... perché mi sfugge, davvero! Francamente io non capisco di cosa discuti: forse che Cristo creò se stesso (v. 16)? Che Cristo è prima di Dio e che Dio venne fatto esistere per mezzo di Cristo (v. 17)? Oppure che anche Cristo aveva bisogno di essere riconciliato con Dio (v. 20)? Come sottolinea BeDuhn: "
quando analizziamo ciò che si nega con l'uso di "altre" possiamo vedere quanto sia assurda l'obiezione".
Anche il fatto che in Col 1,15ss nessuna delle bibbie riporta nella traduzione dal greco il termine altre è segno, come minimo, che altre non è una parola necessaria ne indispensabile
Questo è irrilevante, se il significato implicito esiste non vi è nulla di scorretto a esplicitarlo, che lo facciano o meno altre traduzioni. Secondo BeDuhn, e sono d'accordo, le obiezioni sollevate da coloro che obiettano a tale uso di "altre" vogliono solo negare il significato basilare della frase "primogenito della creazione". Se aggiungere "altre"
serve a risolvere l'ambiguità di questa frase ben venga rendere esplicito il significato di "altre".
Shalom
[Modificato da barnabino 07/03/2010 20:47]
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