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Il carro di Geova

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2009 22:11
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Città: FIRENZE
Età: 57
Sesso: Femminile
25/09/2009 22:11

IL CARRO DI GEOVA
(Ezechiele 1:5-16; 10:1-21)

Il sacerdote israelita Ezechiele, che rappresenta gli ultimi membri del corpo di Cristo viventi sulla terra al tempo del secondo avvento del Signore, si trovava in Babilonia, proprio come gli ultimi membri viventi del corpo di Cristo si trovavano nella Cristianità (Babilonia la grande, madre e figlie), pur non facendone parte. Ezechiele era stato deportato in Babilonia da Nabucodonosor insieme al re Ioiachin quando pose sul trono di Giuda il re Sedechia, undici anni prima della distruzione della città. Questa avvenne nel 606 a.C. e quindi Ezechiele fu deportato nel 617 a.C. Ebbe la sua visione all’età di trent’anni, quella in cui i sacerdoti cominciavano il loro sacro servizio nel Santuario. Li compì nel mese di luglio (il quarto mese o Tammuz) del quinto anno dalla deportazione di Ioiachin (nel 612 a.C.). Perciò era nato nel 642 a.C. al tempo del re Giosia. L’anno in cui nacque Ezechiele, il 642 a.C. (36 anni prima del 606 a.C.), corrisponde nell’era evangelica al 1878 (36 anni prima del 1914).
In 2 Re 22 e 23:1-30 sono illustrate l’opera di restauro del tempio, la distruzione dell’idolatria in Israele e la celebrazione della Pasqua da parte del re Giosia nel diciottesimo anno del suo regno, il 641 a.C., 35 anni prima della fine di Gerusalemme nel 606 a.C. Corrisponde al 1879 d.C. (35 anni prima del 1914 d.C.) e prefigura la fondazione nel luglio di quell’anno della rivista Torre di Guardia di Sion e araldo della presenza di Cristo, che fu lo strumento della mietitura delle ultime spighe di grano (i figli del Regno), del restauro del tempio spirituale che è la Chiesa e della distruzione dell’idolatria nel popolo di Dio verso false dottrine e falsi miraggi. La grande Pasqua di Giosia rappresenta la gloriosa festa del riscatto, la Pasqua cristiana (1 Corinzi 5:7), dato che da allora in poi la rivista difese la dottrina del riscatto dagli errori di tutte le denominazioni cristiane.
La Parola di Geova (che era Nostro Signore Gesù Cristo nella sua vita preumana) si rivolse a Ezechiele, cioè alla Chiesa, a Israele spirituale. Ezechiele era figlio di Buzi, che significa “disprezzato” perché la Chiesa nacque da Israele naturale, che sarebbe stato da tutti “disprezzato” durante l’era cristiana (Ezechiele 1:3). Allora la mano di Dio fu su di lui, nel senso che fu investito da spirito profetico. La Chiesa della fine dell’era cristiana ha avuto la Parola scritta per essere illuminata dallo spirito profetico.
Ezechiele era presso il fiume Chebar, uno dei canali dell’Eufrate, il cui nome significa “pienezza dei tempi”. Stava per giungere il tempo che il regno tipico di Dio a Gerusalemme avesse fine. Gli ultimi membri del corpo di Cristo, rappresentati da Ezechiele, compresero che i tempi fissati per lo stabilirsi del Regno di Dio in terra erano vicini. Ezechiele vide avanzare un immenso carro, che trasportava il trono del Regno di Dio sulla terra, rappresentato in Israele dal propiziatorio del Tabernacolo (Deuteronomio 33:26; 2 Re 19:15; Salmo 18; 80; 99; Isaia 37:16; Daniele 7:9). Aveva a lato quattro cherubini, come apparivano nel Santissimo del tempio di Salomone (1 Cronache 28:18) Quel carro rappresenta il Piano di Dio per la salvezza dell’umanità, compiuto in Cristo (capo e corpo). Veniva da nord, che rappresenta la sede dell’Impero divino (Isaia 14:13,14; Salmo 48:1,2:16).
Ezechiele lo vide sei anni prima che Gerusalemme infedele fosse desolata dai babilonesi (606 a.C.) e l’avvicinarsi di quel carro ne annunciava la desolazione (Ezechiele 43:3). Il carro di Jehovah non apparve a Ezechiele con la tempesta in atto, che si sarebbe riversata su Gerusalemme nel 606 a.C., ma con la minaccia del temporale imminente. Gerusalemme infedele prefigura la Cristianità, che doveva subire la tempesta della guerra mondiale dal 1915 al 1945. Il carro si presentò a Ezechiele avvolto da nubi d’angoscia e di perplessità (nel tipo per i Giudei, nell’antitipo per tutta l’umanità), nubi minacciose di tempesta. Similmente il carro apparve all’antitipico Ezechiele, gli eletti viventi sulla terra alla parousia di Cristo, con nuvole minacciose prima della tempesta che viene da Dio (Gioele 2:1), cioè prima del “giorno dell’ira di Dio” o “giorno di Geova”. Ma dalle nubi uscivano lampi di conoscenza, di luce di Verità, che hanno illuminato quelle persone del mondo che hanno avuto occhi per vedere e che hanno cominciato a capire di essere state fino ad allora nelle tenebre e nell’errore. In altri termini il progresso e lo sviluppo dell’umanità, così come l’aumento della conoscenza nei popoli, sarebbe venuti col ritorno di Cristo ma non senza afflizioni, tribolazioni, insurrezioni, rivoluzioni, guerre (Daniele 12:1,4).
Il carro di Dio, cioè il Suo Piano, significa progresso e sviluppo nella storia dell’uomo e si muove in ogni direzione, rappresentata in Apocalisse 7:1 dai quattro angoli della “terra” simbolica: contro governi, istituzioni, leggi e società organizzata e ordinata da tali strutture. Tutta la società umana quindi ne è travolta. Ma non ne sono travolti i fedeli seguaci di Cristo, rappresentati da Ezechiele, perché non sono coinvolti nella storia del mondo. In virtù della passione di Cristo sono stati liberati dal mondo.
Il carro avanza in un turbine di vento, determinato dal contemporaneo soffiare dei quattro venti del cielo (Salmo 58:9,10; 97:2; Isaia 22:3; Geremia 25:32; Sofonia 3:8; Malachia 4:1; 2 Pietro 3:10-12; Apocalisse 7:1-4). Essi hanno cominciato a soffiare nel 1914, quando è iniziato il tempo di afflizione per la Cristianità (antitipica Gerusalemme infedele), e il turbine ha travolto il mondo dal 1915 al 1945. La tribolazione finale sulla Cristianità è rappresentata dal fuoco dei carboni accesi presente fra le ruote del carro (Ezechiele 10:2,6; Salmo 11:4-6; Malachia 3:1-3; Giuda 14,15). Quel fuoco arderà quando i nemici di Israele restaurato in Palestina verranno per distruggere il popolo di Dio (Salmo 18:6-13; 140:8-11). Pur essendo iniziato il Millennio sabatico, il Regno di Dio viene instaurato in terra dopo un tempo di afflizione, sia per Israele che per l’umanità. Dio, per stabilire in terra il Suo Regno, dovrà annientare i nemici d’Israele concludendo un lungo periodo chiamato “giorno dell’ira di Dio”.
Le quattro ruote del carro, splendenti come il crisolito (simbolo di sapienza), rappresentano: il progresso, la libertà, lo sviluppo della conoscenza e i diritti dell’uomo. Esse sono simili fra loro e “la loro struttura era come se una ruota fosse regolata dall’altra” (Ezechiele 1:16). Ciò vuol dire che la libertà dei popoli non può prescindere dal riconoscimento dei diritti umani, che la conoscenza si sviluppa col progresso e viceversa. Esse sono molto alte perché rappresentano il grande disegno divino che l’umanità attualmente non può capire e si muovono tanto lentamente per l’essere umano che non ne può avvertire il movimento. Tuttavia esse avanzano, nonostante gli impedimenti umani, e andando avanti non si voltano indietro (Ezechiele 1:17). Solo quando sono prevalse le forze conservatrici e oscurantiste, come durante l’epoca nazista, le ruote del carro si sono fermate (Apocalisse 16:13,14), sollevandosi da terra, per poi ridiscendervi una volta che queste forze avverse sono state eliminate, onde riprendere il loro movimento in avanti.
Nel realizzarsi del Piano di Dio in terra operano quattro creature viventi o Cherubini (cherubim = sostenitori, in quanto sostengono il trono di Dio). Questi quattro angeli personificano i quattro attributi del carattere di Geova. Perciò accompagnano ogni ruota: perché non esiste progresso del Piano di Dio senza quei quattro attributi. Essi sono: Potenza (il Leone, Efesini 1:19,20; Ebrei 11:19; Apocalisse 5:5; 10:1-3), Giustizia (l’Uomo perfetto, fatto a immagine e somiglianza di Dio, che si eleva sugli animali), Amore (il Bue, mite e mansueto) e Saggezza (l’Aquila lungimirante).
L’amore, la potenza, la saggezza e la giustizia di Dio sono manifesti nel suo operare e nello sviluppo del Suo Piano. Il Suo Piano è la selezione del Piccolo gregge per formare il Regno. “Lo spirito (la forza, l’energia) delle creature viventi (del carattere di Dio) faceva muovere le ruote (faceva avanzare il Suo Piano)”. Ogni Cherubino ha quattro facce perché i quattro attributi divini sono in perfetta armonia con ogni ruota del carro. In ogni Cherubino il volto d’uomo (la Giustizia di Dio) sta davanti e l’aquila (la Sapienza di Dio) sta dietro. La faccia di leone (la Potenza di Dio) è a destra del Cherubino e quella di bue (l’Amore di Dio) a sinistra. La Potenza e l’Amore di Dio infatti opereranno solo quando la Giustizia sia soddisfatta dal sacrificio di Gesù Cristo e della Chiesa. Salmo 45:1 dimostra che ogni parte del Piano di Dio è un’espressione del Suo carattere. “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8), ad esempio, ma non può amare senza rinnegare la Sua Giustizia.
I cherubini si muovono insieme al carro con le loro ali, che rappresentano la ferma volontà divina di attuare il proprio proposito (Isaia 55:8,9; Michea 4:12). Le ali sono piene d’occhi perché la volontà di Dio esprime appieno la Sua saggezza. Il rumore delle ali era simile a quello di grandi acque (di molti popoli) perché la volontà di Dio riguarda tutta l’umanità. Ogni Cherubino ha quattro ali: due ali per volare (per compiere rapidamente la divina volontà) e due ali per nascondere il proprio corpo, poiché è volontà di Dio è oscura per gli uomini imperfetti, che non comprendono il Suo Piano, non accettano molte parti di esso, come il permesso del male, e desiderano fare la loro volontà e non la Sua. Invece “Sia fatta la Tua volontà”.
Ogni Cherubino ha quattro facce, quattro ali, due mani d’uomo (perché operano con saggezza) e due piedi di vitello (perché camminano secondo giustizia). La somma di questi attributi di ogni Cherubino fa dodici, il numero delle tribù d’Israele, sia di quello spirituale (la Chiesa eletta) che di quello naturale. Infatti il Regno spirituale di Dio non può iniziare senza la resurrezione d’Israele spirituale e il Regno terreno di Dio non può iniziare senza la restaurazione d’Israele naturale in Palestina.
12x12x1000 anni del regno del bene =144.000.
12+12x6000 anni del regno del male =144.000.
Che l’aspetto dei Cherubini fosse simile a quello di carboni accesi è dovuto al fatto che il loro corpo immateriale è pura energia (Ebrei 1:7,13,14).



La volta trasparente che sta al di sopra delle ruote e dei cherubini e sulla quale sta “la gloria di Geova” seduta sul trono di Dio rappresenta la separazione fra due nature: quella spirituale degli angeli, la cui vita dipende da Dio, e quella divina di chi ha la vita in sé. Infatti al di sopra di questa distesa cristallina, su un trono identico a quello dei re terreni (ma simile a zaffiro perché celeste). È il trono del Regno di Dio sulla terra (non il trono dell’universo sul quale siede solo Geova). Vi è seduto dal 1878 Nostro Signore Gesù Cristo, il secondo Adamo, la perfetta rappresentazione del Padre (Apocalisse 3:21). Gesù dall’ascensione (33 d.C.) fino ad allora (1878 d.C.) si trovava alla destra di Dio, nel Suo speciale favore, ma non sul trono (Salmo110:1; Atti 10:55; Ebrei 10:12). D’altro canto non c’è trono senza Regno e il Regno di Dio è cominciato nel 1878. La sua luminosità intensa sta ad indicare che ha ottenuto la natura divina. Infatti dai fianchi in su è avvolto da una luce accecante, simile alla luce del sole (l’elettro), e dai fianchi in giù è avvolto da fuoco luminoso (Esodo 33:20; Deuteronomio 9:3;1 Timoteo 6:16). Anche se è tornato, egli è invisibile all’occhio umano e manifesta la Sua seconda presenza solo con la luce del progresso e della Verità.
Attorno al trono c’è un arcobaleno. Al tempo di Noè, appena finito il diluvio, il primo arcobaleno fu il simbolo della riconciliazione fra Dio e l’umanità e il simbolo della promessa che Dio non avrebbe mai più distrutto la vita sulla terra mediante un diluvio universale. Esso appare tra le nubi come una promessa di restaurazione appena passata la tempesta, come la promessa divina di una nuova terra appena sarà passato il tempo di afflizione.
La Parola di Dio vide che Ezechiele si era prostrato a terra, lo chiamò “figlio d’Uomo”, cioè “figlio di Adamo”, e lo invitò a stare in piedi (Ezechiele 2:1). Gesù non era “un figlio d’Uomo” ma era “il Figlio dell’Uomo”, cioè il figlio perfetto di Adamo per nascita. Ezechiele fu considerato da Dio un “figlio (perfetto) di Adamo” anche se era nell’imperfezione, perché per la sua fede fu giustificato da Dio e quindi visto come perfetto. Pertanto Nostro Signore lo invitò ad alzarsi in piedi perché lui potesse ascoltare la Parola di Dio. Lo stesso vale per la Chiesa. Essa ha ottenuto la giustificazione per fede onde “udire” la Parola del Signore.
Ezechiele fu un segno per i giudei infedeli e profetizzò la distruzione di Gerusalemme del 606 a.C. come punizione divina per i loro misfatti. Ugualmente il residuo degli eletti è stato un segno per i cristiani ed ha parlato alla Cristianità, rappresentata in modo tipico dalla ribelle casa d’Israele, profetizzando che il dominio di essa sarebbe cominciato a crollare dal 1914 d.C. come per Gerusalemme fu il 606 a.C. Il piccolo rotolo scritto di dentro e di fuori che la Parola diede a Ezechiele era la parte del Piano di Dio riguardante lo stabilirsi del Regno di Dio in terra. Il Regno di Michele (Daniele 12:1) avrebbe significato “guai e lamenti” per molti: un tempo di afflizione. Il profeta fu invitato a mangiarlo, cioè ad accettare le verità che lo riguardavano e che gli provocarono in bocca una gran dolcezza (Ezechiele 3:3). Successivamente Ezechiele vide il glorioso carro di Geova avviarsi verso la porta orientale del tempio di Salomone (Ezechiele 10:18-19) e arrestarsi davanti ad essa. Il tempio era profanato dall’idolatria e la gloria di Geova non vi entrò. Esso rappresenta il tempio spirituale nominale di Dio: la Cristianità. Ad essa si rivolse il fedele rimanente del corpo di Cristo dal 1874 al 1881, onde convertirla dall’errore, e tale periodo è rappresentato in Ezechiele 3:15 da sette giorni (sette anni). Ma al tempo fissato da Dio il carro si è tratto indietro (1881) e quindi si è posato sul monte degli Ulivi (simbolo del Regno divino della pace e delle benedizioni per tutti) in attesa che quel tempio profanato dall’idolatria venisse distrutto e un nuovo tempio fosse inaugurato.

Tea.


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