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Giuda ... il traditore di Gesù

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2009 23:16
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29/09/2009 12:08

Perchè si chiamava "Iscariota"?
Cosa significa questo appellativo?

Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
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29/09/2009 23:16

Ritengo sia interessante leggere quanto riporta Wikipedia:

Etimologia di "Giuda Iscariota"

In greco, nel Nuovo Testamento, Giuda Iscariota è chiamato Ιουδας Ισκαριωθ (Ioudas Iskariôth) e Ισκαριωτης (Iskariôtês).

"Judas" è la forma greca del nome comune Giuda (יהודה, Yehûdâh, in ebraico "lodato"). Cosa significhi "Iscariota" non è chiaro, a parte il suffisso greco "-otes", che è simile all'italiano "-iano" o "'-iota". Tuttavia nessun territorio di nome "Iscaria" è mai esistito.

Un possibile luogo di nascita è Keriot-Chezron, menzionato solo nel libro di Giosuè (15, 25): era una delle città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso il confine di Edom, nel Neghev. Keriot non è comunque ricordato in nessun altro testo.

Ci sono due ipotesi principali sul significato di questo nome, ciascuna delle quali deve soddisfare alcune aspettative per essere credibile: una etimologia deriva "Iscariota" dall'ebraico איש־קריות, Κ–Qrîyôth, cioè "uomo di Kerioth", la città (o più probabilmente l'insieme di città) di Kerioth, in Giudea, in nessun altro modo collegata a nessun evento o personaggio nel Nuovo Testamento, né menzionata in alcun documento del periodo. Poiché l'aramaico era la lingua del tempo, e tutti gli altri personaggi biblici hanno cognomi e soprannomi aramaici, questo nome ebraico-giudaico avrebbe marcato Giuda come diverso rispetto agli altri discepoli della Galilea.

Nella seconda, "Iscariota" sarebbe la traduzione dall'ebraico di Ekariot che significa sicario. Durante la dominazione romana della Palestina, il soprannome di Ekariots veniva dato agli zeloti più oltranzisti i quali eseguivano azioni di terrorismo anche in forma isolata.

« In Gerusalemme nacque una nuova forma di banditismo, quella dei così detti sicari (Ekariots), che commettevano assassini in pieno giorno nel mezzo della città. Era specialmente in occasione delle feste che essi si mescolavano alla folla, nascondevano sotto le vesti dei piccoli pugnali e con questi colpivano i loro avversari. Poi, quando questi cadevano, gli assassini si univano a coloro che esprimevano il loro orrore e recitavano così bene da essere creduti e quindi non riconoscibili »
(Giuseppe Flavio, Guerra Giudaica II- 12)

Al tempo di Gesù, anche a seguito della dominazione straniera in atto per opera dell'Impero Romano, la maggior parte di coloro che attendevano il Messia supponeva che si sarebbe trattato di una personalità in grado di restituire l'autonomia politica agli Ebrei e di restaurare il Regno di Israele. La fede in un Messia-Liberatore era propria, probabilmente, di tutte le principali correnti spirituali giudaiche, sebbene con differenti implicazioni e sfumature. Gli Zeloti ritenevano che occorresse in ogni modo favorire le circostanze dell'avvento del Messia, anche con il ricorso alla violenza. Il gesto di Giuda, può essere allora visto come un metodo per indurre Gesù a scatenare la rivolta contro i romani.

I termini che indicano i combattenti messianisti sono:

in ebraico: Qanana e Bariona,
in greco: Zelotes e Lestes,
in latino: Sicarii, Latrones e Galilaei (Sicari, Ladroni e Galilei).
È possibile che la voce latina sia stata tradotta in aramaico in un termine simile a "Iscariota". Per certo sappiamo che su alcuni manoscritti antichi anche a questo apostolo si affianca l'appellativo Zelotes (vedi S.G.F. Brandon, Gesù e gli Zeloti, Rizzoli Editore, 1983, Milano e vedi anche Novum Testamentum Graece et latine, E. Nestle, Stuttgart, 1957, in cui l'apostolo è definito Ιονόας ζελοτες).
Giuda, assieme a Simone Zelota, è il secondo apostolo da annoverare nella cerchia dei messianisti. Inoltre, prova della familiarità con l'uso delle armi nella cerchia degli apostoli, di seguito sono riportate alcune citazioni:

« ...Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro... »

Gv+18,10

« ... Poi disse loro: "Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è forse mancato qualcosa?" Essi risposero: "Niente". Ed egli disse loro: 36 "Ma ora, chi ha una borsa, la prenda; così pure una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 37 Perché io vi dico che in me dev'essere adempiuto ciò che è scritto: "Egli è stato contato tra i malfattori". Infatti, le cose che si riferiscono a me, stanno per compiersi". 38 Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade!" Ma egli disse loro: "Basta!"... »

Lc+22,35-38

Infine "Iscariota" potrebbe anche derivare dall'aramaico sheqarya' o shiqrai, che indica una persona che froda; "un falso" può essere tradotto come ishqaraya. Un'altra ipotesi fa derivare il termine da sakar, cioè colui che consegna.

A causa del suo ruolo nel tradimento di Gesù, il nome di Giuda, che fu molto comune al tempo in cui visse, ha quasi interamente perso il suo uso di nome proprio presso i cristiani, mentre è ancora utilizzato in Ebraico (Yehuda) ed esiste il nome Jude, che ha la stessa etimologia.

it.wikipedia.org/wiki/Giuda_Iscariota



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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