Ida non è il legame tra l'uomo e la scimmia
L'avevano definita «l'ottava meraviglia del mondo», l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia: secondo una nuova ricerca però, Ida, il fossile di 47 milioni di anni fa trovato in Germania, non avrebbe nulla a che fare con gli antenati dell'uomo e apparterrebbe invece a un gruppo di specie più vicino ai lemuri. Ad arrivare a questa conclusione è stata un'equipe di studiosi guidata da Erik Seiffert della Stony Brook University di New York, che ha condotto la prima verifica indipendente di uno studio pubblicato alcuni mesi fa sul fossile. I ricercatori hanno confrontato le immagini scattate dei resti di Ida - alla quale era stato dato il nome scientifico di Darwinius masillae - con un altro fossile vecchio di 37 milioni di anni, l'Afradapis longicristatus e - analizzando in un modello informatico i dati relativi ai due fossili e a 117 specie esistenti e estinte di primati, ricostruendone l'albero genealogico - hanno scoperto che le due specie facevano entrambe parte di un gruppo legato i primati, ma più vicino comunque ai lemuri e ai lori.
«Ida, che è un membro di questo genere chiamato Darwinius, è in un gruppo di fossili chiamato Adapiformi che tradizionalmente sono considerati più vicini ai lemuri e ai lori - che oggi vivono in Madagascar, Africa e Asia - che alle scimmie e agli esseri umani», ha affermato Seiffert, la cui ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica britannica Nature. Gli scienziati che avevano per primi identificato Ida come uno dei nostri antenati si sono immediatamente difesi. «Ci aspettavamo una sfida di questo genere ed è interessante che ci siano voluti cinque mesi», ha detto Jorn Hurum, un paleontologo del museo di storia naturale dell'università di Oslo, aggiungendo: «Ciò che sosteniamo per quanto riguarda Ida è piuttosto controverso».
«Seiffert ed il suo team - ha proseguito Hurum - dicono che il Darwinius non offre molti dettagli anatomici per lo studio perchè è molto schiacciato, ma nessuno di loro ha visto i resti originali. Non è così schiacciate e nel fossile ci sono molte informazioni. Abbiamo fiducia nella nostra interpretazione e continuiamo a sostenerla». Hurum aveva acquistato Ida per un milione di dollari da un privato, dopo aver acconsentito ad incontrare l'uomo in un bar di Amburgo dove gli erano state mostrate alcune immagini del fossile. Pur non sapendo ancora che posto occupava nella storia dell'evoluzione, Hurum sapeva che risaliva al periodo in cui i primati si suddivisero nei due rami che avrebbero dato origine separatamente all'uomo e alla scimmia da una parte e ai lemuri e ai lori dall'altra. «Come lemuro, sarebbe stato piuttosto costoso», aveva detto mesi fa lo studioso al Guardian. Il fossile era poi stato svelato al mondo in una cerimonia dalla grande risonanza mediatica al museo di storia di storia naturale di New York alla quale era presente anche il sindaco della città Michael Bloomberg, con indosso una maglietta con su scritto 'The link', l'anello mancante. Con la sua tesi quindi Seiffert minaccia di spegnere tutti gli entusiasmi e di dare origine ad una lunga battaglia accademica. Hurum per ora non si dà per vinto: «Tutto questo - ha detto - fa parte di una discussione che andrà avanti per settimane e mesi».
22 ottobre 2009