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Cosa accade quando si muore?

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2009 11:57
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14/11/2009 16:27

Secondo la concezione cattolica, cosa accade quando si muore?

In che condizioni si trova il denfuto?

E' conscente?

In che luogo si trova?
[Modificato da Roberto Carson 14/11/2009 16:27]



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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15/11/2009 12:09

Ecclesiaste 3……

“Non esiste superiorità nell’uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità, tutti sono diretti verso la stessa dimora:
tutto è venuto dalla polvere
e tutto ritorna in polvere”

qualche dubbio:

“chi sa se il soffio vitale dell’uomo vola in alto e se quello della bestia scenda in basso”

alla fine del libro il pessimismo è meno radicale:

“………………………
E ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
e lo spirito torni a Dio che lo ha dato
………………….”

Questo pensiero che qualcosa degli uomini sussistesse dopo la morte. emerge già nella piú antica rappresentazione di quello che viene chiamato lo sheol.
Successivamente appare l'idea di risurrezione dei morti, e che al tempo di Gesú prevale ampiamente tra gli ebrei.


L’ultimo dei libri sapienziali:

"Sapienza 3
1 Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
2 Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
3 la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace."

La parobala di Lazzaro e del ricco epulone, PUR NON RAPPRESENTANDO UNA LEZIONE SULL’ALDILÀ rivela che nel giudaismo si affaccia una retribuzione differenziata per i morti. Attraverso poi la nascita battesimale risuscitiamo in Cristo risorto di cui il cristiano gode già pienamente i benefici

Colossesi 2,12
“Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.”

Un passaggio di Ratzinger ancora cardinale

“………….al di là di ogni « platonismo » ma in una con¬cezione strettamente teo-logica della nostra vita oltre la morte – della nostra « vita eterna » , nel senso dell’insegnamento di Gesù. Noi viviamo dunque poiché siamo associati alla memoria del Signore. Nella memoria del Signore noi non siamo un’ombra, un sempli¬ce « ricordo » , stare nella memoria del Signore significa in¬vece: vivere, vivere in pienezza, essere del tutto noi stessi”

Dal catechismo:

“……dopo la morte sopravvive l’io personale, dotato di coscienza e volontà. Se si vuole chiamare “anima” bisogna intendere questa parola alla maniera biblica. Esso perde l’insieme dei suoi rapporti snsibili con il mondo naturale e umano, ma continua a sussistere nella sua singolarità in attesa di raggiungere la completa perfezione con la resurrezione…..”
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Post: 484
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15/11/2009 13:49

Non dobbiamo fare confusione con i termini ebraici che sono molto precisi.

Il soffio (ruach) non è l'anima (neshamà).
In Ecclesiaste 3 si parla della ruach della bestia e di quella dell'uomo. Sia gli esseri umani che gli animali hanno questo soffio divino che permette di vivere.
La vitalità fisica generata dal sangue trae la sua energia proprio dalla ruach.

Dunque quando alla fine di Ecclesiaste si dice che la ruach torna a Dio, ciò significa semplicemente che il Creatore si riprende quell'energia che aveva dato alla nascita.


"Sapienza 3
1 Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
2 Agli occhi degli stolti parve che morissero;
la loro fine fu ritenuta una sciagura,
3 la loro partenza da noi una rovina,
ma essi sono nella pace."


Questo passo è una testimonianza dell'antica visione Ebraica dell'aldilà.
Quando l'uomo muore Dio custodisce la sua neshamà, cioè la sua parte spirituale e intellettiva.
Questo non implica necessariamente che la neshamà sia cosciente o che viva. Anzi, dai testi delle antiche preghiere Ebraiche si comprende che non esisteva la credenza nella vita dell'anima dopo la morte, come del resto si evince anche da altri passi Biblici.


Questo pensiero che qualcosa degli uomini sussistesse dopo la morte. emerge già nella piú antica rappresentazione di quello che viene chiamato lo sheol.


Sheol indica il sottosuolo, il luogo dove vengono seppelliti i cadaveri.
C'è un interessantissimo passo del Talmud che descrive i vari strati della litosfera fino a giungere al magma infuocato che si trova nell'entroterra. Ebbene, in questo passo il primo strato del sottosuolo viene chiamato Sheol.



La parobala di Lazzaro e del ricco epulone, PUR NON RAPPRESENTANDO UNA LEZIONE SULL’ALDILÀ rivela che nel giudaismo si affaccia una retribuzione differenziata per i morti.


Infatti la storia di Lazzaro riflette un'idea dell'aldilà compatibile con quella del Fariseismo, ancora oggi diffusa tra gli Ebrei.
In particolare la presenza di Abramo è significativa perchè diverse fonti Giudaiche lo descrivono come una sorta di "guardiano dell'aldilà"

Shalom.
[Modificato da .:mErA:. 15/11/2009 13:51]
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15/11/2009 14:06

Grazie per le precisazioni mEra
Al di là di differenze e anche di contrapposizioni mi pare vedere comunque un intendimento progressivo da forme di rappresentazione arcaica ad altre via via più elaborate, per i cristiani si arriva ad una comunione in Cristo che non sembra interrompersi con la morte.
Fermi rimanendo alcuni dogmi,ci sono diversificazioni nella teologia contemporanea, cattolica e non.
15/11/2009 14:26

Re:
pavel43, 15/11/2009 14.06:

Grazie per le precisazioni mEra
Al di là di differenze e anche di contrapposizioni mi pare vedere comunque un intendimento progressivo da forme di rappresentazione arcaica ad altre via via più elaborate, per i cristiani si arriva ad una comunione in Cristo che non sembra interrompersi con la morte.
Fermi rimanendo alcuni dogmi,ci sono diversificazioni nella teologia contemporanea, cattolica e non.




Concordo, ho letto il parere di autorevoli personalità in ambito cattolico le quali propendono per una "nullificazione" della fase che si frapporrebbe tra la vita attuale e quella eterna propria della risurrezione (in pratica la morte), mettendo in disparte di fatto il concetto di stato intermedio, stato in cui anima e corpo sussisterebbero in maniera distinta, senza comunque intaccare l'idea di anima come "centro spirituale di coscienza". Ma come ho appena detto oltre a chi la nega c'è anche chi perpetua la dottrina dell'Evo, una sorta di via di mezzo tra il nostro secolo e la dimensione eterna di Dio, un concetto molto utile sotto molti punti di vista (ad esempio per spiegare il purgatorio) ma che come abbiamo visto non è da considerarsi dogma.

Il dubbio che ho riguarda le anime disincarnate dei beati e dei santi, che secondo questa teoria non capisco se si "trovano" nella dimensione divina o nell'Evo.
[Modificato da amedeo.modigliani 15/11/2009 14:31]
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Post: 484
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15/11/2009 15:46

Non si può parlare di un'evoluzione, ma della diffusione di nuove concezioni dell'aldilà che non sostituiscono le vecchie credenze, ma si affiancano ad esse.
Ancora oggi ci sono Ebrei che credono nel ìla vita dell'anima dopo la morte, altri che credono nel sonno incosciente (come i tdG) e altri ancora che credono nella reincarnazione.
E questi tre gruppi non sono in lotta tra loro.

Shalom.
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15/11/2009 21:57

Re:
.:mErA:., 11/15/2009 3:46 PM:

Non si può parlare di un'evoluzione, ma della diffusione di nuove concezioni dell'aldilà che non sostituiscono le vecchie credenze, ma si affiancano ad esse.
Ancora oggi ci sono Ebrei che credono nel ìla vita dell'anima dopo la morte, altri che credono nel sonno incosciente (come i tdG) e altri ancora che credono nella reincarnazione.
E questi tre gruppi non sono in lotta tra loro.

Shalom.



Strano che non siano in lotta. Ma siamo qui per parlare di cattolicesimo, non di ebraismo...

Nella mia esperienza personale ho trovato (e trovo) che il cattolico medio è completamente disorientato. Un contributo non piccolo nè trascurabile lo danno le varie "prediche" della domenica che dicono tutto e il suo contrario, ma a puntate.

Alla fine non si sa se essere contenti se muore qualcuno, che tornerebbe a Dio, come ripete spesso il prete di turno, oppure se piangere amaramente per averlo perso in questa vita.
Di solito pero', purtroppo, si è completamente ammareggiati perchè non si crede alla prima versione, nè all'autorità di chi la racconta, mentre si è costretti a vivere la triste realtà della seconda versione.

Mi è capitato di venire letteralmente deriso e quasi assalito perchè citavo l'esempio biblico di Lazzaro durante l'opera di predicazione.
I cattolici che ho incontrato consideravano un impostore chiunque si aspettasse di vedere risorti i propri cari alla maniera di Lazzaro.

Simon
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Post: 482
Città: MILANO
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Sesso: Maschile
16/11/2009 11:57


Strano che non siano in lotta. Ma siamo qui per parlare di cattolicesimo, non di ebraismo...


Perché trovi strano un confronto sereno fra credenti di diverse fedi?
Forse perché non consideriamole “diversità” pregiudiziali al dialogo?



Nella mia esperienza personale ho trovato (e trovo) che il cattolico medio è completamente disorientato. Un contributo non piccolo nè trascurabile lo danno le varie "prediche" della domenica che dicono tutto e il suo contrario, ma a puntate.


Non è la prima volta che parli della “tua esperienza personale, che non corrisponde alla mia, eppure ascolto una predica al giorno.





Alla fine non si sa se essere contenti se muore qualcuno, che tornerebbe a Dio, come ripete spesso il prete di turno, oppure se piangere amaramente per averlo perso in questa vita.
Di solito pero', purtroppo, si è completamente ammareggiati perchè non si crede alla prima versione, nè all'autorità di chi la racconta, mentre si è costretti a vivere la triste realtà della seconda versione.



Nessuna delle due, alla fine prevale il cordoglio comunitario e la speranza che non è la morte a dire l’ultima parola, i parenti traggono conforto dalle parole del celebrante e dalla vicinanza dei fratelli. Questo almeno nella mia esperienza.




Mi è capitato di venire letteralmente deriso e quasi assalito perchè citavo l'esempio biblico di Lazzaro durante l'opera di predicazione.
I cattolici che ho incontrato consideravano un impostore chiunque si aspettasse di vedere risorti i propri cari alla maniera di Lazzaro.


Penso anch’io ad una maniera diversa.
[Modificato da pavel43 16/11/2009 11:57]
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