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La santità della VITA

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2009 01:04
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19/11/2009 01:04

Anima, Vita e Valore sacrificale del Sangue.
Non si gioca con il "valore della vita"

Molte delle occasioni di critiche rivolte ai "Testimoni di Geova" sono basate su un argomento che, per la sua complesità emotiva posta in gioco, diviene facile occasione di strumentalizzazione da parte di coloro che vogliono giustificare le loro diverse scelte su come e fino a che punto debba essere servito e ubbidito il nostro creatore, Geova.

Tale argomento riguarda la questione delle "trasfusioni di sangue" e il relativo comando di "non mangiare un animale assieme al suo sangue" e di "Astenersi dal sangue e da ciò che è strangolato".

Fintanto che l'ubbidianza a tali leggi implica il mangiare letterale, ovvero il quotidino alimentarsi, il non mangiare sangue, sanguinaccio o animali che non siano stati scannati (ovvero che il loro sangue non sia stato versato a terra o scolato), la cosa resta spesso nella sfera della curiosità o della questione di credo o di scelta.

Una pratica medica odierna che non era ancora in vigore al tempo nel quale tale comando fu dato, sia al tempo del Diluvio, per Noè e per gli atri 7 supersisti del diluvio, e pure al tempo degli Apostoli quando tale comando fu ribadito, è oggi invece estesamente diffusa e in certe circostanze, diviene pure questione di vita o di morte:
La trasfusione di Sangue umano.
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Il comando sull'uso del sangue e della santità della vita che esso rappresenta, fu dato da Dio stesso a tutto il genere umano allora vivente:

(Genesi 9:1-6) 9 E Dio proseguì, benedicendo Noè e i suoi figli e dicendo loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 2 E timore di voi e terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra e su ogni creatura volatile dei cieli, su ogni cosa che si va muovendo sul suolo e su tutti i pesci del mare. Sono ora dati in mano vostra. 3 Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo. 4 Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue. 5 E, oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime. Lo richiederò dalla mano di ogni creatura vivente; e dalla mano dell’uomo, dalla mano di ciascuno che gli è fratello, richiederò l’anima dell’uomo. 6 Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo.

Tale comando, dopo della venuta del figlio di Dio Gesù sulla terra, fu pure riconfermato e ribadito da parte dell'intero corpo degli apostoli a tutti i cristiani e discepoli di Gesù allora viventi sulla terra:

(Atti 15:28-29) ...Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: 29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!”

Questi due comandi ispirati sopra riportati sono registrati nella Bibbia, la Parola di Dio, sono dati "a tutti coloro" che hanno riposto la loro fede per la loro salvezza, nel sacrificio di riscatto di Gesù, che permezzo del suo sangue versato a nostro favore, ci ricatta da una atavica condanna a morte dalla quale il genere umano non ha uscita.

(Ebrei 9:24-28) ...Poiché Cristo entrò non in un luogo santo fatto con mani, che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi. 25 E non è per offrire se stesso spesso, come in realtà il sommo sacerdote entra nel luogo santo di anno in anno con sangue non suo. 26 Altrimenti, egli avrebbe dovuto soffrire spesso dalla fondazione del mondo. Ma ora si è manifestato una volta per sempre al termine dei sistemi di cose per togliere il peccato per mezzo del sacrificio di se stesso. 27 E come agli uomini è riservato di morire una volta per sempre, ma dopo ciò un giudizio, 28 così anche il Cristo fu offerto una volta per sempre per portare i peccati di molti; e la seconda volta apparirà indipendentemente dal peccato e a quelli che premurosamente lo cercano per la [loro] salvezza.

Coloro che non considerano il sangue di Cristo Gesù così prezioso agli occhi di Geova, o di YHWH, coloro che non sanno comprendere o che non vogliono comprendere che per Dio il sangue è un sacro simbolo dalla vita che mediante esso stesso è mantenuta e protetta, sono completamente liberi di decidere se ubbidire a questo comando o meno.
Sono liberi di fare secondo ciò che la loro stessa coscienza, secondo che sia stata debitamente addestrata, suggerirà loro di fare.

Nessun "Testimone di Geova" richiede mai per altri, che non siano sotto la loro responsabilità divina dal punto di vista di Dio, l'obbligo di fare o non fare tali trasfusioni. E' sempre una consapevole, volontaria e libera scelta.
Eppure, forse sentendosi giudicati da un esempio che a loro non fa piacere o che da loro non è condiviso, molti attaccano ingiustamente coloro che invece volontariamente rispettano tali comandi sopra indicati.

(1 Pietro 4:4-5) ...Poiché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi. 5 Ma questi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti.

Vilmente, taluni, fanno vergognosa leva su forti sentimenti che entrano in gioco quando davanti alla necessità di ubbidire ai comandi sora indicati, entrano in gioco affetti personali e gravi decisioni, come il decidere o meno se salvare momentaneamente la propria vita o quella dei propri cari che ne condividono la fede o che sono dal punto di vista di Dio sotto la responsabilità dei genitori stessi.
(Vedi al riguardo il giudizio del diluvio: la vita dei giovani figli che perirono era sotto la responsabilità dei genitori che rifiutarono di salvarsi tramite il mezzo predisposto allora; l'arca di Noè).

A tali "vili" persone è rivolto questo mio pensiero.

Coloro che non capiscono o non vogliono comprendere le nostre scelte,
dimostrano basilarmente, benché dichiarino diversamente, di non avere nessuna fiducia o fede in Gesù, e nel Padre suo.
Essi, realmente, considerano che importante sia solo la vita che hanno al presente, come se dopo di essa non ci fosse più nessuna possibile speranza alternativa o certezza.
Vivano appieno la loro vita tali persone; nessuno di noi le criticherà o giudicherà per tali loro scelte. Solo Geova Dio (YHWH) che diede tale comando, le può giudicare con diritto.

Essi negano però di riconoscere, o rifiutano di accettare, ciò che Dio stesso ebbe a dire al riguardo:

(Levitico 17:13-16) 13 “‘In quanto a qualunque uomo dei figli d’Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale prenda a caccia una bestia selvaggia o un volatile che si può mangiare, ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere. 14 Poiché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l’anima in esso. Di conseguenza ho detto ai figli d’Israele: “Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue. Chiunque lo mangi sarà stroncato”. 15 In quanto a qualunque anima che mangi un corpo [già] morto o qualcosa di sbranato da una bestia selvaggia, sia nativo che residente forestiero, deve in tal caso lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera; e dev’essere puro. 16 Ma se non le laverà e non bagnerà la sua carne, deve quindi rispondere del suo errore’”.

L'anima, o il potere vitale che anima o rende operante ogni vivente, è da Dio stata posta come simbolo attraverso il sangue, poiché mediante di esso il corpo fisico è mantenuto in vita, nutrito, alimentato e difeso. Come la vita o "anima" di ogni vivente è preziosa agli occhi di Dio, similmente il sangue che la mantiene attiva è prezioso ai suoi occhi.
Tanto è prezioso, tale simbolo di vita o "anima" (Nèfesh), che per quello versato da suo figlio Gesù ha concesso a "ogni sorta di persone" di potersi salvare dalla condanna di morte certa regalataci da Adamo.

Per questo motivo i "Testimoni di Geova" considerano "preziosa" la vita simboleggiata dal sangue. Sia la loro vita che l'altrui vita, e per tale motivo hanno ripudiato la guerra e ogni cosa ad essa associata, come l'odio mortale; appunto per non "versare" il sangue innocente di nessuno, dovendo arrivare ad uccidere il proprio prossimo ingiustamente.

A coloro che chiedono:

"Se vi trovaste di fronte al caso che abbiate avuto una gravissima emorragia e avreste ancora solo pochissimo tempo di vita e se non fate subito una trasfusione di sangue, certissimamente morirete, cosa farete in quell'occasione?"

Intanto ogni singola persona a questo punto deve decidere per sé stessa. La vera fede nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo, è una cosa personale di ogniuno di noi.
Personalmente, quindi, e solo "personalmente", mi sento di rispondere quanto segue:

1) Mi è stata posta di fronte l'impellente necessità di salvare la mia vita. Comprendo però, che:

Questa "impellente" necessità, mi si presenterà anche quando un nemico mi puntasse un'arma alla tempia e mi chiedesse di uccidere il mio prossimo o di rinnegare il mio Dio affinché io stesso continui a vivere.
Questa stessa necessità mi si presenterà quando io stesso potrei salvare la mia stessa vita a discapito di quella di un altro che sia similmente in grave e immediato pericolo di vita. Seglierò la mia vita, o saprò mostrare il vero amore che va oltre noi stessi? Gesù ci insegnò qualcosa che pochi sanno oggi comprendere per il suo grande valore:

(Giovanni 15:12-14) 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come vi ho amati io. 13 Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. 14 Voi siete miei amici se fate quello che vi comando.

Cosa io farò allora, lo saprò solo al momento che dovrò farlo, ma certamente, so già sin d'ora che se la mia coscienza è addestrata secondo il pensiero di Dio, io non sarò mai al primo posto nelle importanti decisioni da prendere. Se solo saprò allora, come spero, mostrare vero amore Agapé.

2) Sempre "personalmente" io ho sempre fatto mio questo ragionamento:
Mi trovo nella situazione descritta.. la mia fede non è forte, faccio la trasfusione di sangue e vivo (se sopravvivo ad eventuali complicazioni). Ora, davanti, mi si prospettano queste possibilità:

a) Esco dall'ospedale e vivo una buona salute per ancora molto tempo, fino a 100 anni magari..
b) Esco dall'ospedale, scivolo, batto la testa e ci resto secco... (può succerere).

In tutti e due i casi, il risultato è uno solo. SONO MORTO!

Ora, se questa vita è tutto ciò che ralmente c'è, e non c'è nessun'altra speranza possibile, nel caso che abbia scelto l'opzione:
a), ho fatto la scelta migliore. E tutto finisce lì. STOP FINE END BASTA; no inferno, no paradiso, nessu'unanima svolazzante in cerca di altre dimore carnali.. FINE!

Se invece avessi scelto l'opzione:
b) avrei certamente perso gli anni che mi restavano da vivere.... OPPURE...
Diò è amore? Dio, lo ha promesso? Geova Ha mandato suo figlio affinché ciò si avveri decisamente? Allora sarò resuscitato! Tornerò a vivere.. e non solo 70 anni, ma miliardi di anni, o per sempre!

Scusate; comprendo che la cosa deve ancora avvenire... ma io non me la sento di perdere (faccio un esempio) la possibilità di vincere miliardi di milardi di Euro, dove la vincita o il premio è garantita da colui che ha aperto tale opportunità, solo per essermi tenuto avidamente il piccolo "cent" che mi sarebbbe richiesto per poterne beneficiare. Mi dite stolto? "Viva la stoltezza"!

Perciò, per me, Giuseppe (vedete che uso il mio nome personale) gli "stolti" sono proprio le "vili" persone che speculano su questi delicati sentimenti umani solo per "giustificare" la loro mancanza di fede nel vero Dio, Geova o YHWH che lo vogliano.
Uso solo la parola "vili" perché da sola basta a riempirli di stoltezza.

Voglio mangiare sangue.. lo mangino... Voglio fare trasfusioni? liberissimi...

Ci accusano di essere "suicidi" rifiutando di salvare la nostra vita mediante una cura medica che ci mette in conflitto con un chiaro comando divino.
Stolti. Non hanno ancora capito che lo stesso figlio di Dio, Gesù, se solo lo avesso voluto, "POTEVA SALVARSI" dalla morte certa che stava per subire?

(Matteo 26:52-54) ...Allora Gesù gli disse: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada. 53 O credi che non mi possa appellare al Padre mio perché mi provveda in questo momento più di dodici legioni di angeli? 54 In tal caso, come si adempirebbero le Scritture secondo le quali deve accadere così?”

Si "suicidò" forse Gesù, in tale occasione? Oppure, in realtà, "Ubbidì al Padre suo fino alla propria morte"?

Ci accusano di essere assassini, perché nell'esercizio delle proprie responsabilità familiari (col consenso stesso del figlio se in condizioni di poter decidere consapevolmente) non usiamo la cura medica della trasfusione di sangue, accettando ogni altra possibile alternativa, comprendendo che la "vita" dipende in realtà dall'ubbidire a COLUI che ce la diede e che ce la può pure tonare a dare.
Stolti. Non hanno ancora capito che fra poco potrebbero essere essi stessi assassini (essendone respondabili davanti a Dio) dei loro propri figli, escludendoli dal mezzo che oggi Dio ha predisposto mediante "questa buona notizia del Regno" affinché ogni sorta di persone possano essere salvate?

Inoltre, mi domando: Quanti fra tutti coloro che ci accusano per il rifiuto di una trasfusione di sangue, in realtà.. (essendo coerenti con quanto asseriscono) HANNO DATO il loro sangue, secondo ciò che loro paventano essere una cosa talmente importante da poter per questo perfino trasgredire la stessa legge di Dio? Visto che stoltamente ci accusano che con il nostro propagandare ciò che la bibbia insegna, "sottraiamo" possibili donatori? Loro lo sono? le banche del sangue sono prive di tale sostanza a causa dei povhi "testimoni di Geova"? Si vergongnino, si vergognino!
Quando io NON ero testimone di Geova, il sangue lo diedi.
Ora che cerco di essere un "testimone di Geova" ho messo la mia stessa vita e non solo "un poco" del mio sangue, a disposizione di coloro che possono essere salvati non solo "momentanemente", ma "PER SEMPRE".

Se non si desidera accettare la fede altrui, si impari almeno a "rispettare" la coraggiosa determinazione di coloro che considerano Dio stesso al di sopra della loro stessa vita, sotto qualsiasi aspetto debbano trovarsi ad affrontare.

Perché quindi si preoccupano per il fatto che la nostra FEDE nella parola di Dio è molto superiore alla loro? Se ce la invidiano, siamo lieti di conviderla con loro.

Ma siano "saggi" tutti loro. Cerchino di capire, ma pure sappiano pure rispettare il proprio prossimo. Imparino, su questo, ovvero sull'argomento del sangue, a non "strumentalizzare" tale difficile espressione di fede. Esprimino con rispetto i loro leciti dissensi.
Imparino a:

Non giocare con il "valore della vita"!

monseppe, da
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8925034



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