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FILIPPESI 2

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2010 22:35
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14/02/2010 20:30

Caro Gaetano,

Ma non pensi che se davvero Paolo avesse voluto esprimere una novità così grande (Dio non è più "YHWH echad" ma una pluralità di persone) avrebbe dovuto scegliere una combinazione di termini meno ambigua? Di fatto tutto quel passo è tranquillamente leggibile ed inscrivibile anche nella paradigma giudeo-cristiano, senza dover scomodare una pluripersonalità intradivina.

La questione da un punto di vista prima storico e poi teologico è perché Paolo esprimesse un concetto nuovo in modo così ambiguo e stringato. Voglio dire, per il prepuzio si sprecano pagine e polemiche, per un argomento che rivoluzionerebbe migliaia di anni di tradizione su YHWH echad ci si limerebbe sempre a passi ambigui? Mi chiedo, rispetto all'ambiguità come avrebbe letto il passo un giudeo-cristiano? Non possiamo ignorare questa domanda in nome del dogma.

Non voglio polemizzare, ma non possiano leggere qualunque un passo in modo anacronistico, pensando che il lettore avesse un retroterra di 1700 anni di filosofia greca e cristianesimo, dobbiamo immaginare un lettore che conosceva solo YHWH echad e provare a capire cosa Paolo scrivesse per quel lettore, e cosa quel lettore potesse comprendere.

Shalom
[Modificato da barnabino 14/02/2010 20:31]
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
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16/02/2010 07:09

Caro Barny

In questo testo non vi è niente di ambiguo e ne mi faccio influenzare da dottrine filosofiche o altro- Interpreto semplicemente il testo. L'apostolo Paolo dice che Gesù prese forma di servo. Ebbene secondo te quale significato l'apostolo ha dato alla parola "forma" riferita al Cristo in tale espressione? Che cosa ha voluto dirci con l'espressione "forma" di servo? Compreso questo, capiremo benissimo cosa a voluto dirci con l'epressione "forma di Dio". Il passo io lo vedo chiaro e senza alcun ambiguità. Infine la parola "echad" puo' indicare sia unità assoluta che composta. Ma questo è un altro discorso

Ciao
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Post: 861
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16/02/2010 09:45

Re:
-Gaetano-, 2/14/2010 7:39 AM:

Ciao Barny

Si, tu hai ragione nel dire come l'espressione "forma di Dio" sia ambigua di per se. Ed e' per questo che ho posto in risalto il parallelismo tra forma di Dio e forma di servo. Proprio da tale parallelismo comprendiamo quale sia il significato dell'espressione forma di Dio. Parallelismo che ho spiegato nel mio precedente post. Questo mi fa capire che "forma di Dio" vuol dire uguale a Dio.
Ciao



Ciao Gaetano,
se guardiamo le traduzioni e le interpretazioni che tu hai proposto a me vengono spontanei alcuni commenti, che apparentemente ti sono sfuggiti. Nota la differenza nella traduzione:

Gaetano:

"non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio". (CEI)
"non ha rivendicato il suo diritto di essere trattato come uguale a Dio". (BJ)
"non considerò l'essere uguale a Dio come qualcosa d'afferrare". (ASV)
"non reputò rapina l'essere uguale a Dio". (VR), (Di)
Quindi in sostanza l'apostolo dei gentili dice che il Salvatore: "non considerò l'essere uguale al Padre come qualcosa d'afferrare o da rapinare, come se dovesse considerare ciò un bottino da prendere con la forza".



Il centro della discussione è l'uso che Paolo fa del verbo "harpazo" che ha certamente qualcosa a che fare con il concetto di "afferrare".
In queste traduzioni troviamo di tutto, dall'antipasto al dessert.

- tesoro geloso --> uguaglianza
- diritto rivendicato --> uguaglianza
- afferrare --> essere uguale
- rapina --> essere uguale

Si passa da qualcosa di posseduto (addirittura "gelosamente") a qualcosa di "rivenditato" o addirittura "rubato" (rapinato).
Tralasciando la critica di espressioni completamente inventate, assenti nel testo, come "tesoro geloso", personalmente non capisco cosa dovremmo imitare noi cristiani in questo atteggiamento del Cristo. Cosa ci insegna un Gesu' uguale a Dio?

Esaminiamo le due spiegazioni proposte:

Gaetano:

Questo cosa vuol dire? Ad esso vengono date due spiegazioni alternative:

1) Gesù pur essendo in forma di Dio, non pensò o non ritenne egoisticamente di conservare o tenere tenacemente con sé le prerogative di uguaglianza con il Padre. Di questo avviso sono i studiosi come Arthur Way e Joseph Thayer.



Premesso che non sappiamo cosa significhi praticamente essere "in forma di Dio" il cristiano dovrebbe capire che la cosa non lo riguarda. Lui non è in alcuna forma (fisica) di Dio, ma è fatto "ad immagine di Dio", dovrebbe rinunciare a questa prerogativa?

Gaetano:

2) "Gesù Cristo non usurpa il posto di Dio. La sua unità con il Padre non significa unità assoluta di essere. Sebbene il Figlio di Dio nel suo essere preesistente era in - la forma di Dio, egli
resistette alla tentazione di essere uguale a Dio.". - The New International Dictionary of New Testament Theology (1976) Grand Rapids, Michigan. Vol. II, pag. 80.



Paolo non parla di "unità" ma di "forma esteriore". Accettando questa lettura, cosa dovrebbe capire il cristiano? Lui non ha alcuna possibilità di "usurpare il posto di Dio" in alcun modo, quindi non capirebbe cosa dovrebbe imitare.

Saluti
Simon
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Post: 1.038
Sesso: Maschile
16/02/2010 10:52

Caro Gaetano,


In questo testo non vi è niente di ambiguo



Beh, non è proprio così, questo testo è infatti stato variamente interpretato.


Che cosa ha voluto dirci con l'espressione "forma" di servo? Compreso questo, capiremo benissimo cosa a voluto dirci con l'espressione "forma di Dio"



Sicuramente Gesù non era "servo" in quanto a sostanza ma in quanto a condizione, modo di esistere. Dunque Gesù era nella sua vita preestente in condizione o aspetto di "theos" (dunque non era ontologicamente "ho theos") e sulla terra in quella di schiavo. Questo, come fa ben notare Simon ben si adice al concetto paolino di Gesù "immagine di ho theos".


Infine la parola "echad" puo' indicare sia unità assoluta che composta



Sai bene che questo vale solo per certi contesti, in cui è chiaro che si tratta di un'unità composita, e comunque l'unità non cambia: "una mela" può essere composta da torsolo, semi e buccia, ma il senso di "uno" non cambia, la mela resta un'unità.

Così la Shemà è chiara e coerente: non dice semplicemente che vi è "un solo Dio" ma piuttosto specifica che "Geova nostro Dio è un solo Geova". Un pò diverso, non ti pare?

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

FORUM TESTIMONI DI GEOVA
16/02/2010 20:58

Questa idea dell’unità composita è asserita dal prof. Vilardo (Avventisti del Settimo Giorno) che arriva a trarre le sue conclusioni analizzando Dt 6:4, che lui stesso traduce: “Ascolta Israele: Jahvè nostro Dio è Jahvè uno”. E fa notare che qui “uno” è nel testo ebraico non יְחִיד (yachìd), unico, ma אֶחָד (echàd), “uno”.  Il suo commento è: “In questo versetto è espresso palesemente il concetto dell’unità di diverse entità personali”. Ammesso e non concesso che sia così, domandiamo: quante “entità personali”? Due? Tre? Di più? Vogliamo dire che anche se così fosse, da ciò alla trinità non si arriverebbe. Si parla di יהוה (Yhvh) e solo di lui. Comunque, la sua conclusione è che “la divinità è una unità composta”.    Che dire? Che non è così. E lo dimostriamo con la Bibbia.   In Gn 42:19 si legge: “Uno di voi fratelli resti qui”. La parola tradotta “uno” è proprio אֶחָד (echàd), ed è applicata ad un uomo. Rammentiamo le stesse parole del prof. Vilardo: “Se diciamo ‘un uomo’, l’aggettivo ‘uno’ esprime l’idea di unità semplice”. Qui, secondo lui, la Bibbia dovrebbe usare יְחִיד (yachìd), “uno” nel senso di indivisibile (sempre secondo lo studioso). La Bibbia lo smentisce. Le “diverse entità personali”  che dovrebbero essere contenute nella parola אֶחָד (echàd), qui dove mai si possono rintracciare, dato che si tratta di un solo uomo? Dobbiamo forse assurdamente supporre che l’uomo, dopo il peccato, sia un essere trinitario? A quest’assurda conclusione si dovrebbe arrivare sulla base di Gn 3:22, in cui Dio dice, dopo che l’uomo ha peccato: “Ecco, l'uomo è diventato come uno [אַחַד (echàd)] di noi”; anche qui, stando al Vilardo, אַחַד (echàd) dovrebbe avrebbe avere lo stesso significato che lui attribuisce alla stessa parola riferita a Dio in Dt 6:4. Ma non è così.     Se ancora non bastasse, si legga Zc 14:9: “Il Signore sarà re di tutta la terra; in quel giorno il Signore sarà l'unico [אַחַד (echàd] e unico [אַחַד (echàd] sarà il suo nome”. Anche qui si usa la parola אַחַד (echàd), che – stando allo studioso – dovrebbe denotare un’unità composita. Ma se Dio era ed è già אַחַד (echàd), come afferma Dt 6:4, come può dirsi che lo diventerà? Evidentemente il senso di אַחַד (echàd) è proprio quello di “uno” nel senso di “unico”. Dt afferma che Dio è l’“unico” (אַחַד, echàd) Dio, ma ancor oggi moltissime persone adorano falsi dèi e nominano altri nomi divini; verrà però il giorno in cui “il Signore sarà re di tutta la terra” e per tuttiil Signore sarà l'unico [אַחַד (echàd] e unico [אַחַד (echàd] sarà il suo nome”. Il vocabolo אַחַד (echàd) significa quindi uno e uno solo, proprio come in Sl 14:3: “Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno [אַחַד (echàd]”.   Se si vuole rintracciare la base della trinità non la si troverà nella parola ebraica אַחַד (echàd) né in tutta la Scrittura. La dottrina trinitaria affonda le sue radici nel paganesimo.
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Post: 861
Città: PINEROLO
Età: 53
Sesso: Maschile
17/02/2010 22:35

Re:
Cielo,
non so perchè affrontiamo questo argomento qui, comunque... quella di ecahd/yachid è una delle tante fregnacce trinitarie per rivendere la propria merce stantia.
"echad" è semplicemente il numerale "uno" e lo puo' riferire a qualunque cosa che sia "uno".
Quindi se parli di "un uomo" si tratta di uno solo, se parli di "una folla" si tratta di tutti i componenti messi assieme per costituire la folla, appunto.

Siccome il gioco delle tre carte è quello preferito dai trinitari, appunto da "3", come le carte del gioco, allora si potrebbe anche notare che "un uomo" non è affatto sinonimo di unità semplice o assoluta: ci sono due occhi, due braccia, ben 10 dita, un cuore, un naso e circa 100 miliardi di cellule. Dunque ecco servita l'unità composta. A chi ci crede, naturalmente. [SM=g27991]

Simon
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