Mi vengono in mente due versi. Uno è quello di Ecclesiaste 7:1,2 che dice:
"
Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita. È meglio andare alla casa del lutto che andare alla casa del banchetto, perché quella è la fine di tutto il genere umano; e chi è in vita lo dovrebbe prendere a cuore".
L'altro, attinente al primo, è quello in cui Gesù invitò a celebrare la sua morte: "
Continuate a far questo in ricordo di me". - Lc 22:19
Sulla base di questi due elementi, ritengo che le ragioni per cui Gesù volle che si ricordasse la sua morte, è perchè in quella occasione si sarebbe reso onore a Cristo sia per la sua nascita, per la sua morte e per la sua risurrezione!
La commemorazione della morte di Gesù non è infatti un evento di lutto, di lacrime, di visi contriti, ma è un evento gioioso perchè grazie alla volontà di Dio, Gesù è nato come uomo, si è sacrificato per noi e alla fine è risorto, divenendo per noi una sicura speranza, un messaggio di vera gioia e allegrezza.
Ricordare la nascita di Gesù, è qualcosa che tutti noi dovremmo fare ogni giorno. Non dovremmo aspettare uno specifico giorno dell'anno, tanto più un giorno condiviso dalla maggioranza, che ha deciso di cristianizzare un giorno dedicato ad un falso dio pagano.
Non credo che Gesù sarebbe contento di questo!
Ciascuno, poi, decida cosa e come fare!
Walter Simoni
walter.simoni@yahoo.it