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Atti 11:26 "chiamati cristiani per divina provvidenza"?

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2010 21:31
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18/01/2010 13:49

Non ricordo se questo argomento è già stato affrontato nel forum.

Comunque in Atti 11:26 si legge nella TNM:



e, dopo averlo trovato, lo condusse ad Antiochia. Avvenne così che per un anno intero radunarono a sé nella congregazione e ammaestrarono una grande folla, e fu ad Antiochia che per la prima volta i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani.



Alcuni contestano la presenza nel testo della precisazione "per divina provvidenza". Alcuni sostengono non solo che il nome cristiani fu affibbiato da uomini ma addirittura fu usato con una connotazione spregiativa.

Altre traduzioni così rendono il passo:


Essi parteciparono per un anno intero alle riunioni della chiesa, e istruirono un gran numero di persone; ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati cristiani - Nuova Riveduta



Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani - CEI



Un commentario evangelico così commenta questo fatto:


Questo nome non nacque nella Chiesa. Finora abbiamo visto che i seguaci di Gesù si chiamavano "i discepoli" (Atti 6:2 e nel nostro passo); "i fratelli" Atti 11:1; "i credenti" Atti 2:44; 4:32; "i santi" Atti 9:32, 41; "i salvati" Atti 2:47; e nel Nuovo T. il nome di cristiani non appare che due altre volte: in Atti 26:28, in senso ironico, sulle labbra d'Agrippa; ed in 1Pietro 4:16, dal qual passo si può forse inferire, ch'era nome dato a mo' di rimprovero e d'insulto. Cotesto nome non è neppure d'origine giudaica. I giudei non lo avrebbero mai dato ai discepoli di Gesù; perché, fino ad un certo punto, era nome che avrebbero potuto dare a loro stessi. Cristo è la traduzione greca dell'ebraico Messia; i cristiani, quindi, sarebbero stati i seguaci del Messia. Come mai avrebbero essi inventato cotesto nome per darlo ai discepoli di colui che aveano crocifisso? essi, che tanto teneano alle loro speranze messianiche? Difatti, quando voleano nominare i discepoli di Gesù, non diceano, i cristiani; ma diceano: i Galilei Atti 2:7, o: i Nazareni Atti 24:5. L'origine dunque del nome non può essere che pagana. Dalla forma lo si direbbe d'origine latina; analogo a Pompeiani, Sullani e simili. Ma d'origine latina o greca, è certo ch'ei fu inventato dagli abitanti pagani d'Antiochia; e, forse, con intenzione di scherno, se si vuole accentuare il fatto dell'imperatore Giuliano, il quale dice (Nisopog., pag. 344) che gli antiocheni erano satirici, mordaci, e famosi per inventar dei nomignoli e dar la baia a chi prendevano di mira.

Le ricerche del Martini, a proposito delle origini di questo nome, sono svelte e sbrigative. "Abbiamo veduto, dic'egli, che per l'addietro coloro che abbracciavano il Vangelo erano chiamati discepoli, credenti, fratelli; adesso vien dato loro un nuovo nome, secondo la predizione di Isaia 65:15; e non è da dubitarsi che questo nome fosse preso per movimento dello Spirito Santo con pubblico consiglio della Chiesa di Antiochia, diretta allora dai due apostoli, Paolo e Barnaba!" - www.laparola.net/testo.php



Cosa ne pensate in merito? Fu un nome dato per divina provvidenza o fu un nome dato da uomini?
[Modificato da christofer2006 18/01/2010 13:53]
________________________________________________

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Post: 223
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20/01/2010 12:39

Il Dizionario dei Concetti biblici del NT (Coenen - Beyreuther - Bietenhard, EDB) dice in merito ad Atti 11:26:


"Sia questo che gli altri due passi del NT, nei quali ricorre il termine (At 26:28; 1 PT 4:16), fanno pensare che al nome fosse collegato un sottofondo dispregiativo da parte di gente estranea e in ciò non si disitnguesse dalla qualifica di nazareni. E' chiaro che in questo caso, come in tanti altri in cui l'apellativo ha avuto la stessa origine, si tratta di un titolo che è diventato ben presto onorifico per coloro che lo portavano".



Avete altri spunti in merito? Fu un nome ascritto da Dio o dai pagani?
[Modificato da christofer2006 20/01/2010 12:41]
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20/01/2010 17:18

Tento di dare quello che è il mio modesto parere di profano in materia. Dal contesto della scrittura non si può stabilire nè l'una nè l'altra ipotesi. E' però vero che pare, a leggere la scrittura, che il medico Luca non la prenda come un nomignolo dispregiativo. Poco scientifico, ma tant'è che i dati a disposizione non sono molti.
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20/01/2010 17:25

Caro Chris, ti esprimo il mio parere.

Anche volendo dare per buona la tesi che l'espressione "per divina provvidenza" sia apocrifa, esaminando gli scritti del NT non mi risulta che il termine "cristiani" venga mai utilizzato come dispregiativo, o in alcun modo gli venga data una connotazione negativa (come avviene odiernamente con il termine "geovismo" nei confronti dei TdG, per intenderci). Quindi, non vedo su quale base si poggia la teoria sulla quale questo termine nasca come "insulto" nei confronti dei seguaci del Cristo.

Inoltre, se questo fosse vero, non credi che da qualche parte nelle Scritture Greche Cristiane, o nella letteratura cristiana successiva, fosse stato specificato come tale termine nascesse come dispregiativo? Invece la comunità cristiana sembra che abbia accettato questo termine, sin dal primo momento, senza obiezione alcuna.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
20/01/2010 20:24

Re:
Roberto Carson, 20/01/2010 17.25:

Caro Chris, ti esprimo il mio parere.

Anche volendo dare per buona la tesi che l'espressione "per divina provvidenza" sia apocrifa, esaminando gli scritti del NT non mi risulta che il termine "cristiani" venga mai utilizzato come dispregiativo, o in alcun modo gli venga data una connotazione negativa (come avviene odiernamente con il termine "geovismo" nei confronti dei TdG, per intenderci). Quindi, non vedo su quale base si poggia la teoria sulla quale questo termine nasca come "insulto" nei confronti dei seguaci del Cristo.

Inoltre, se questo fosse vero, non credi che da qualche parte nelle Scritture Greche Cristiane, o nella letteratura cristiana successiva, fosse stato specificato come tale termine nascesse come dispregiativo? Invece la comunità cristiana sembra che abbia accettato questo termine, sin dal primo momento, senza obiezione alcuna.




Io invece mi chiedo dove i traduttori della TNM hanno preso la frase "per divina provvidenza" esaminando il testo greco non ne ho trovato traccia!
ciao
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20/01/2010 21:18

Il Bauer dà questa definizione del verbo usato in Atti 11:26:


crhmativzw


crhmativzw fut. crhmativsw ; 1 aor. ejcrhmavtisa. Pass .: 1 aor. ejcrhmativsqhn ; pf. kecrhmavtismai
( Hdt. +; inscr. , pap. , LXX , Ep. Arist. , Philo , Joseph. ).

1. of God impart a revelation or injunction or warning (of oracles, etc., Diod. S. 3, 6, 2; 15, 10, 2; Plut. , Mor. 435c; Lucian , Ep. Sat. 2, 25; Ael. Aristid. 50, 5 K.=26 p. 503 D.; Dit., Syll. 3 663, 13
Philo , Mos. 2, 238; Jos. , Ant. 5, 42; 10, 13; 11, 327 ejcrhmavtisen aujtw`/ kata; tou;" u{pnou" oJ qeo;" qarrei`n ; Jer 32:30 ; 37:2 ).
a. act. Hb 12:25 .— b. pass .— a. crhmativzomai a revelation or warning is given to me crhmatisqei;" katÆ o[nar Mt 2:22 ; cf. Hb 8:5 . periv tino" ( Jos. , Ant. 3, 212) 11:7 . Foll. by the inf. , which expresses the warning given Mt 2:12 . ejcrhmativsqh uJpo; ajggevlou metapevmyasqaiv se he was directed by an angel to send for you Ac 10:22 . Cf. Lk 2:26 v.l. ( Vett. Val. 67, 5 uJpo; daimonivwn crhmatisqhvsontai ).
b. crhmativzetaiv ti someth. is revealed or prophesied ( UPZ 71, 3 [152 BC ] ta; para; t. qew`n soi crhmativzetai) h\n aujtw`/ kecrhmatismevnon uJpo; tou` pneuvmato" Lk 2:26 .

2. bear a name, be called or named ( Polyb. 5, 57, 2; Strabo 13, 1, 55; Plut. , Ant. 54, 9; Philo , Deus Imm. 121, Leg. ad Gai. 346; Jos. , Bell. 2, 488, Ant. 8, 157; 13, 318, C. Ap. 2, 30; Dit., Syll. 3 1150, 4 Kaikivlio" oJ crhmativzwn bouvlwn ; POxy. 268, 2 [58 AD ]; 320; APF 4, ’08, 122 V, 15 and oft. in pap. ) moicali;" crhmativsei Ro 7:3 . ejgevneto crhmativsai tou;" maqhta;" Cristianouv" Ac 11:26 .— Mlt.-H. 265 holds that these are two entirely distinct words; that 1 comes fr. an equivalent of crhsmov" ‘oracle’, and 2 fr. crhvmata ‘business’. M-M. *
--
Omnia adversus veritatem de ipsa veritate constructa sunt
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Post: 313
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20/01/2010 21:30

Il Vine dice:

<chrematizo>
"to give Divine admonition, instruction, revelation," is translated "it had been revealed," in Luke 2:26
--
Omnia adversus veritatem de ipsa veritate constructa sunt
20/01/2010 21:31

Re: Re:
amico di oreste, 20/01/2010 20.24:




Io invece mi chiedo dove i traduttori della TNM hanno preso la frase "per divina provvidenza" esaminando il testo greco non ne ho trovato traccia!
ciao




Nella maggioranza delle traduzioni bibliche la voce del verbo greco chrematìzo che ricorre in questo versetto viene resa semplicemente “furono chiamati”. Ci sono però delle traduzioni che indicano che la scelta del nome “cristiano” va attribuita a Dio. Degne di nota a questo riguardo sono la Traduzione del Nuovo Mondo, la Young’s Literal Translation e la Simple English Bible. La versione di Young dice: “I discepoli inoltre furono divinamente chiamati cristiani la prima volta in Antiochia”.
Il verbo chrematìzo è sempre usato nelle Scritture Greche Cristiane in relazione a qualcosa di soprannaturale, oracolistico o divino. Il Vocabolario greco-italiano di L. Rocci contiene la definizione “do responso; . . . di Dio, dico; parlo; rivelo”. Il Greek-English Lexicon of the New Testament di Thayer (1889, p. 671) dà questa definizione: “Dare un comando o un ammonimento divino, insegnare dal cielo . . . ricevere un comando, un ammonimento, un’istruzione da Dio . . . essere portavoce di rivelazioni divine, proclamare i comandi di Dio”. Nelle sue note a questo versetto, Thomas Scott dice: “Il termine indica che ciò avvenne per rivelazione divina: infatti nel Nuovo Testamento in genere ha questo significato, ed è reso ‘avvertito da Dio’ o ‘avvertimento di Dio’, anche se in greco il termine DIO non compare”. (Explanatory Notes, 1832, vol. III, p. 419) E nel suo commentario anche Clarke dice di Atti 11:26: “Il termine [chrematìsai] del nostro testo comune, che traduciamo furono chiamati, nel Nuovo Testamento significa: nominare, avvertire o designare, per comando divino. In questo senso il termine è usato in Mt ii. 12. . . . Se dunque il nome fu dato per nomina divina, è molto probabile che Saulo e Barnaba abbiano avuto ordine di darlo; e che, perciò, il nome cristiano venga da Dio”. — Vedi Mt 2:12, 22; Lu 2:26; At 10:22; Ro 7:3, Int; Eb 8:5; 11:7; 12:25, dove ricorre questo verbo greco.
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