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Joseph Franklin Rutherford: giudice o avvocato?

Ultimo Aggiornamento: 23/01/2010 12:44
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20/01/2010 20:12

Domanda ricevuta in redazione

Ho sempre creduto che Joseph Franklin Rutherford, secondo presidente della società Torre di Guardia, fosse un giudice, visto che è maggiormente conosciuto come "il giudice Rutherford".
Tuttavia, navigando in internet, ho scoperto che in realtà tale appellativo non gli apparteneva, poichè Rutherford era semplicemente un avvocato e non un giudice.
Per quale motivo si sarebbe impossessato illegittimamente di tale appellativo?

Marisa Gitto



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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20/01/2010 21:39

Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 20/01/2010 20.12:


Ho sempre creduto che Joseph Franklin Rutherford, secondo presidente della società Torre di Guardia, fosse un giudice, visto che è maggiormente conosciuto come "il giudice Rutherford".
Tuttavia, navigando in internet, ho scoperto che in realtà tale appellativo non gli apparteneva, poichè Rutherford era semplicemente un avvocato e non un giudice.
Per quale motivo si sarebbe impossessato illegittimamente di tale appellativo?

Marisa Gitto



dal libro "Proclamatori"

Joseph Franklin Rutherford nacque da genitori battisti in una fattoria della contea di Morgan, nel Missouri, l’8 novembre 1869. Quando Joseph aveva 16 anni il padre gli consentì di frequentare l’università, a patto che pagasse le proprie spese e anche un operaio che facesse il suo lavoro nella fattoria. Joseph, giovanotto risoluto, riuscì a farsi fare un prestito da un amico per andare all’università e studiare legge.
Terminati gli studi, Rutherford rimase due anni sotto la tutela del giudice E. L. Edwards. A 20 anni era l’avvocato incaricato di assistere ai processi della Quattordicesima Circoscrizione Giudiziaria del Missouri e redigerne il resoconto. Il 5 maggio 1892 conseguì l’abilitazione per esercitare la professione di avvocato nel Missouri. Poi per quattro anni fu giudice istruttore a Boonville (Missouri) e in seguito svolse saltuariamente la funzione di giudice speciale presso il tribunale dell’Ottava Circoscrizione Giudiziaria del Missouri. Ecco perché era conosciuto come il “giudice” Rutherford.

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20/01/2010 23:34

Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 20/01/2010 20.12:


Ho sempre creduto che Joseph Franklin Rutherford, secondo presidente della società Torre di Guardia, fosse un giudice, visto che è maggiormente conosciuto come "il giudice Rutherford".
Tuttavia, navigando in internet, ho scoperto che in realtà tale appellativo non gli apparteneva, poichè Rutherford era semplicemente un avvocato e non un giudice.
Per quale motivo si sarebbe impossessato illegittimamente di tale appellativo?

Marisa Gitto




Ha scritto bene Bruciolis, ma vorrei che la Gitto mi tranquillizzasse da certe mie perplessità.
Perché quello che circola in rete deve essere presentato sempre come una verità assoluta e non una "bufalata"?

Lei usa l'espressione "ho scoperto che in realtà". Ebbene, su quale base e da quale fonte arriva questa realtà?

Cordiali saluti.
Filippo Delemme
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20/01/2010 23:48

Re: Re: Domanda ricevuta in redazione
F.Delemme, 20/01/2010 23.34:




Ha scritto bene Bruciolis, ma vorrei che la Gitto mi tranquillizzasse da certe mie perplessità.
Perché quello che circola in rete deve essere presentato sempre come una verità assoluta e non una "bufalata"?

Lei usa l'espressione "ho scoperto che in realtà". Ebbene, su quale base e da quale fonte arriva questa realtà?

Cordiali saluti.
Filippo Delemme



Appoggio pienamente quanto scritto da Delemme.

Gentile signora Marisa, come le ho già detto in diverse altre occasioni, quanto circola in rete non va inteso come "verità assoluta", soprattutto se le informazioni vengono attinte da siti realizzati da detrattori dei TdG. Le informazioni vanno sempre cercate alla fonte. Noi apprezziamo che lei spesso si rivolge al nostro forum per avere ulteriori delucidazioni, tuttavia la incoraggio la prossima volta ad adottare un impostazione più obiettiva, evitando di dare per scontate determinate illazioni che ha attinto da fonti discriminatorie.

La saluto cordialmente.

Roberto





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21/01/2010 09:25

Riesco ancora a stupirmi (e mi stupisco di esserne stupito) di come l'ingenuità regni sovrana tra i navigatori in Internet, sempre pronti a credere all'asino che vola e meno spesso disposti a verificare se ciò che si legge sia miele o fiele. Non mi riferisco segnatamente a lei, cara signora Marisa, che anzi onestamente chiede lumi.

In internet si trova anche l'informazione contraria:


Dopo aver completato gli studi accademici, e un periodo di due anni come assistente del giudice E. L. Edwards, all’età di 22 anni cominciò ad esercitare la professione di avvocato. In seguito prestò servizio per quattro anni come pubblico ministero a Boonville nel Missouri. Successivamente divenne giudice speciale, incarico per il quale in seguito divenne noto come il “giudice” Rutherford.



Tratto da Wikipedia.

L'ordinamento giuridico americano (come quello inglese) è molto diverso dal nostro. Innanzitutto come principio: gli ordinamenti dei paesi latini si basano sul diritto romano e sono detti di "civil law", laddove quelli anglosassoni si basano sulla "common law". Le leggi nel primo caso nascono dall'alto, dal "legislatore", mentre nel secondo caso la legge è stabilita mediante un "patto".

Detto questo, non è affatto poco comune che negli Stati Uniti si diventi giudici (o sostituti giudici) essendo semplici avvocati. In alcune contee più piccole quelli che da noi sono i pretori vengono addirittura eletti dalla popolazione e non è detto che siano avvocati.

Con amicizia.
[Modificato da Telemaco77 21/01/2010 09:26]
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sempre pronti a credere all'asino che vola e meno spesso disposti a verificare se ciò che si legge sia miele o fiele



E' un sintomo di un male sociale.
Sarebbe interessante leggere una tua analisi sulla tendenza al credito delle "teorie del complotto" in contraltare alla sfiducia complessiva sull'informazione ufficiale.
__________________________________________________
"Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. E invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d'impugnarne la certezza" - B. Pascal
21/01/2010 11:46

Ottima idea, Meta! Raccolgo un po' di idee e un po' di materiale e posto le mie riflessioni.
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21/01/2010 15:49

Re:
Methatron, 21/01/2010 11.00:


sempre pronti a credere all'asino che vola e meno spesso disposti a verificare se ciò che si legge sia miele o fiele



E' un sintomo di un male sociale.
Sarebbe interessante leggere una tua analisi sulla tendenza al credito delle "teorie del complotto" in contraltare alla sfiducia complessiva sull'informazione ufficiale.



Credere ad una teoria del complotto è una tendenza che colpisce l'immaginazione collettiva perchè appare la soluzione più immediata, in quanto rende apparentemente chiaro, attraverso una spiegazione, ciò che altrimenti sembrerebbe inspiegabile e incomprensibile.
E' opportuno assumere un atteggiamento meno sprovveduto, cercando prove scientifiche e verificabili, piuttosto che accettare come probabili verità, dichiarazioni non sostenute da prove.


Walter Simoni

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23/01/2010 10:46


Credere ad una teoria del complotto è una tendenza che colpisce l'immaginazione collettiva perchè appare la soluzione più immediata, in quanto rende apparentemente chiaro, attraverso una spiegazione, ciò che altrimenti sembrerebbe inspiegabile e incomprensibile.



Perché una teoria del complotto dovrebbe fornire spiegazioni migliori di una dichiarazione ufficiale?

Non necessariamente le teorie del complotto forniscono spiegazioni migliori, essendo teorie forniscono supposizioni e motivazioni alternative.

La prima teoria del complotto che la storia ricordi, biblicamente parlando, è la teoria del serpente sulla motivazione della proibizione divina in relazione al frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male presentata ad Eva.
Da quel momento gli occhi di Eva guardarono con sospetto ciò che prima era sempre visto con naturale innocenza.

Comunque, tornando a noi, quando le istituzioni sociali che dovrebbero essere garanti di equità, giustizia e verità vengono fatte vacillare da corruzione e iniquità la massa risponde e traduce questa sua sfiducia nella tendenza al credito verso le teorie del complotto. Ci sono altre tematiche sociali profonde e meritorie che sarebbe giusto dissertare su questo tema, ma lascio al nostro esperto sociologo il piacere di disquisirne.

In ogni modo, di solito le alternative all'ufficialità dell'informazione, crescono e dilagano quando vi è un disagio sociale mestamente avvertito dalla popolazione in generale.
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23/01/2010 11:32

Re:
Methatron, 23/01/2010 10.46:


Credere ad una teoria del complotto è una tendenza che colpisce l'immaginazione collettiva perchè appare la soluzione più immediata, in quanto rende apparentemente chiaro, attraverso una spiegazione, ciò che altrimenti sembrerebbe inspiegabile e incomprensibile.



Perché una teoria del complotto dovrebbe fornire spiegazioni migliori di una dichiarazione ufficiale?

Non necessariamente le teorie del complotto forniscono spiegazioni migliori, essendo teorie forniscono supposizioni e motivazioni alternative.




Infatti parlavo di "tendenza", di "immaginario collettivo" e di "apparenza", per sostenere il concetto secondo cui, assai spesso, fa + comodo accettare come "attendibile" una teoria di complotto, piuttosto che una dichiarazione ufficiale. Questa è la tendenza, soprattutto quando alla base c'è l'ignoranza! Lo dimostra lo stesso esempio che proponi relativo al serpente e alla prima coppia: davanti alla teoria di complotto del diavolo, Eva accolse come spiegazione plausibile e "veritiera", l'ingannevole ragionamento e le "prove" che satana portò alla sua attenzione, ciò nonostante avesse a sua disposizione le "prove ufficiali", la dimostrazione dell'amore che il Creatore aveva mostrato loro in molti modi.
Il problema è che dietro una teoria del complotto c'è l'inganno, il ragionamento studiato ad arte per fare apparire come prova attendibile ciò che invece è solo una menzogna.
Ebbene, la tendenza a dubitare e a mettere in forse, scaturisce quando alla base c'è un deficit: forse non ci si è presi (o non si è voluto prendere) sufficiente tempo per verificare, magari di fondo c'è una mancanza di fiducia, per cui, al primo dubbio si dà maggior credito alla teoria piuttosto che alle dichiarazioni ufficiali (per quell'individuo non + sufficienti) vista la malafede che ha di base.

Walter Simoni

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23/01/2010 11:35

L'argomento è molto interessante, ma per evitare di andare OT ho deciso di aprire una discussione specifica su cui argomentare delle teorie del complotto:

tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...



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23/01/2010 12:44

E-mail ricevuta dalla signora Marisa Gitto

Carissimi Roberto, Delemme e Telemaco.

Innanzitutto mi scuso con voi per essermi espressa involontariamente con toni pregiudiievoli nei confronti dell'argomentazione da me proposta. Quello che comunque terrei a specificare che non è mia intenzione essere prevenuta nei vostri confronti, o nei confronti della confessione a cui vi associate e tanto meno nei confronti dei dirigenti della vostra società (attuali o defunti che siano).

Seguo con piacere questo forum sin dalle sue origini, in quanto Roberto (che conosco da alcuni anni) mi mise al corrente di questa sua iniziativa nel momento stesso in cui l'attuò e spesso mi diletto nell'esporre qualche domanda per e-mail. Grazie a questa iniziativa sono riuscita a dissipare alcuni dubbi (o pregiudizi) che avevo nei confronti dei testimoni di Geova, fermo restando che rimango comunque una zelante cattolica.

Mi scuso nuovamente con voi e con l'intero staff del forum per i miei toni (aimè) aggressivi, ma vi assicuro che non è nelle mie intenzioni attaccarvi o offendervi. Complimenti per il vostro lavoro.

Che Dio vi benedica.

Marisa Gitto



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