Casi del genere, benchè documentati, dimostrano la responsabilità che ha ciascuno - chiunque esso sia e a qualunque credo appartenga - nel tenere onore alla propria fede, dimostrando non solo a parole, ma anche con i fatti, che si è coerenti e leali.
E' ovvio che, nessuno prenderà come pretesto un caso del genere, per discriminare una religione e un popolo, che nel suo insieme è esempio di alta moralità e di onestà. Anche tra i cristiani del primo secolo spuntavano fuori personaggi che facevano parlare di sè e che infangavano il nome di Cristo. La Bibbia però dice di questi che: "
Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta" (1 Gv 2:19) oppure: "
Questi sono gli scogli nascosti sott’acqua nei vostri conviti d’amore mentre festeggiano con voi, pastori che pascono se stessi senza timore, nubi senz’acqua portate qua e là dai venti, alberi di tardo autunno, [ma] infruttuosi, morti due volte, sradicati, furiose onde del mare che gettano la schiuma delle proprie cause di vergogna, stelle senza corso stabilito, alle quali è riservata per sempre l’oscurità delle tenebre". (Giuda 12,13)
Alla fine... "
ciascuno raccoglierà ciò che ha seminato!"
Walter Simoni
walter.simoni@yahoo.it