Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Yeshùa resuscito davvero di domenica?

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2010 19:03
Autore
Stampa | Notifica email    
13/02/2010 17:10

Che prove bibliche abbiamo per confermare la tradizione?

“Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno del profeta Giona. Poiché come Giona fu nel ventre del grosso pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. - Lc 12:39,40.

   Yeshùa diede questo unico segno a conferma della sua messianicità. Doveva rimanere nella tomba “tre giorni e tre notti”. Quando fu posto nella tomba? Quando ne fu resuscitato? Da quando a quando vanno contati i “tre giorni e tre notti”?

   Come posiamo sostenere ogni cosa con la Scrittura? Ne va della sua credibilità.


14/02/2010 10:59

A quanto pare, interessa poco la discussione che ho proposto. Eppure, esaminando i testi biblici, ce ne sarebbero di cose da scoprire!

   Alle donne accorse alla tomba, l’angelo dice: “Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva” (Mt 28:6). Questo avveniva il primo giorno della settimana, la nostra domenica mattina, molto presto: Il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro” (Lc 24:1); Giovanni è ancora più preciso: “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio” (Gv 20:1). Ma cosa accadde quella domenica mattina “prestissimo”, “mentre era ancora buio”? Nulla, se non che l’angelo disse: ““Egli non è qui, perché è risuscitato”. Tutto quello che le donne trovarono fu una tomba vuota.

   Ripropongo la domanda: Quando fu posto nella tomba Yeshùa? Quando ne fu resuscitato? Da quando a quando vanno contati i “tre giorni e tre notti”?

   Vi assicuro che l’argomento riserva sorprese. Buon esame.

OFFLINE
Post: 861
Città: PINEROLO
Età: 53
Sesso: Maschile
14/02/2010 11:11

Re:
Non è che non interessa, è che le ore di ogni giorno sono solo 24! [SM=g27991]

In qualche modo collegato a questo argomento è il fatto che Gesu' aveva già mangiato la pasqua coi suoi discepoli, mentre a quanto pare i suoi giustizieri non lo avevano fatto...

Simon
14/02/2010 12:05

Vero, SimonLe Bon! Le ore di ogni giorno sono solo 24!    Dici bene: I giustizieri di Yeshùa non avevano ancora mangiato la Pasqua. “Da Caiafa condussero Gesù al palazzo del governatore. Ora era la mattina presto. Ma essi stessi non entrarono nel palazzo del governatore, affinché non si contaminassero e potessero mangiare la pasqua” (Gv 18:28). Quel giorno – 14 di nissàn -, infatti, “era la Preparazione, cioè il giorno prima del sabato” (Mr 15:42), ovvero il giorno in cui si scannava l’agnello pasquale e si predisponeva tutto per la cena pasquale del 15 di nissàn.     Un errore comune è quello di attribuire a quel “sabato” di Mr 15:42 la valenza di un sabato settimanale. In ciò si trascura un fatto importante: gli ebrei chiamavano sabati anche le Festività comandate da Dio (si rammenti che shabàt in ebraico significa “riposo”). Anzi, le chiamavano “grandi sabati”. Di ciò abbiamo traccia in Gv 19:31: “Era la Preparazione . . . affinché i corpi non rimanessero sui pali di tortura il sabato (poiché il giorno di quel sabato era un gran [giorno]”. Qui il traduttore aggiunge “giorno” (messo tra quadre), il che va anche bene, ma se stiamo al testo originale si ha: ἐν τῷ σαββάτῳ, ἦν γὰρ μεγάλη ἡ ἡμέρα ἐκείνου τοῦ σαββάτου (en to sabbàto, en gar megàle e emèra ekèinu tu sabbàtu), letteralmente, parola per parola: “in il sabato, era infatti grande il giorno di quel sabato”, che messo in italiano suona: “Di sabato, giacché quel giorno di sabato era grande”. Si trattava, appunto, di un “grande sabato”, che presso gli ebrei designava una Festività biblica, indipendentemente dal giorno della settimana in cui cadeva.   Ora la domanda è: quel “gran sabato” cadde davvero di sabato? E, se no, in che giorno?
OFFLINE
Post: 861
Città: PINEROLO
Età: 53
Sesso: Maschile
14/02/2010 15:46

Re:
Quasi sempre dici bene anche tu. Perchè allora Gesu' l'aveva già mangiata con i suoi?

Simon
14/02/2010 16:34

SimonLeBon, io credo che non l’avesse mangiata. Avrebbe voluto, lo aveva grandemente desiderato ma non poté, dato che quell’anno la Pasqua era lui. “Ho grandemente desiderato mangiare con voi questa pasqua prima che io soffra; poiché vi dico: Non la mangerò di nuovo finché non sia adempiuta nel regno di Dio” (Lc 22:15,16, TNM). Attento a non farti ingannare dalla traduzione. Se puoi, fai sempre riferimento alla Bibbia. Qui il testo originale dice:Ἐπιθυμίᾳ ἐπεθύμησα τοῦτο τὸ πάσχα φαγεῖν μετ' ὑμῶν πρὸ τοῦ με παθεῖν· λέγω γὰρ ὑμῖν ὅτι οὐ μὴ φάγω αυτὸEpithümìa epethǜmesa tùto to pàscha faghèin met’ümòn pro tu me pathèin; lègo gar ümìn òti u mè fàgo autòBramosamente ho bramato questa la pasqua mangiare con voi prima che io soffra; dico infatti a voi che non affatto mangerò essaNota che “di nuovo” (presente nella traduzione) è totalmente assente dal testo biblico.   Comunque, la discussione da me proposta non riguardava la Pasqua, ma il giorno esatto della deposizione di Yeshùa nella tomba e il giorno esatto della sua resurrezione. Si possono determinare questi due giorni della settimana?
16/02/2010 10:00

Ripropongo la mia domanda: il giorno esatto della deposizione di Yeshùa nella tomba e il giorno esatto della sua resurrezione, questi due giorni della settimana, si possono determinare biblicamente?
16/02/2010 18:04

Peccato che l'argomento non interessi... Potrebbe riservare scoperte interessanti...
OFFLINE
Post: 5.668
Città: AGORDO
Età: 47
Sesso: Maschile
16/02/2010 18:08

Re:
CieloSegreto, 16/02/2010 18.04:

Peccato che l'argomento non interessi... Potrebbe riservare scoperte interessanti...



Caro CieloSegreto, ti pregherei di continuare a sviluppare tu l'argomento. Personalmente lo sto seguendo con interesse.





Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
16/02/2010 19:03

Bene, Roberto. Mi toccherà analizzare il testo da solo… J. Riprendo quindi dall’inizio.   “Da Caiafa condussero Gesù al palazzo del governatore. Ora era la mattina presto. Ma essi stessi non entrarono nel palazzo del governatore, affinché non si contaminassero e potessero mangiare la pasqua” (Gv 18:28). Quel giorno – 14 di nissàn -, infatti, “era la Preparazione, cioè il giorno prima del sabato” (Mr 15:42), ovvero il giorno in cui si scannava l’agnello pasquale e si predisponeva tutto per la cena pasquale del 15 di nissàn.        Un errore comune è quello di attribuire a quel “sabato” di Mr 15:42 la valenza di un sabato settimanale. In ciò si trascura un fatto importante: gli ebrei chiamavano sabati anche le Festività comandate da Dio (si rammenti che shabàt in ebraico significa “riposo”). Anzi, le chiamavano “grandi sabati”. Di ciò abbiamo traccia in Gv 19:31: “Era la Preparazione . . . affinché i corpi non rimanessero sui pali di tortura il sabato (poiché il giorno di quel sabato era un gran [giorno]”. Qui il traduttore aggiunge “giorno” (messo tra quadre), il che va anche bene, ma se stiamo al testo originale si ha: ν τ σαββτ, ν γρ μεγλη μρα κενου το σαββτου (en to sabbàto, en gar megàle e emèra ekèinu tu sabbàtu), letteralmente, parola per parola: “in il sabato, era infatti grande il giorno di quel sabato”, che messo in italiano suona: “Di sabato, giacché quel giorno di sabato era grande”. Si trattava, appunto, di un “grande sabato”, che presso gli ebrei designava una Festività biblica, indipendentemente dal giorno della settimana in cui cadeva.   Ora la domanda è: quel “gran sabato” cadde davvero di sabato? E, se no, in che giorno?   Mr 16:1 afferma che “quando fu passato il sabato, Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo, e Salome comprarono aromi per venire a spalmarglieli”. Generalmente si pensa che si tratti del sabato settimanale. Tuttavia, Lc 23:56 specifica che “tornarono a preparare aromi e oli profumati. Ma il sabato, naturalmente, si riposarono secondo il comandamento”. Così, avremmo due sabati: il “grande sabato” del 15 di nissàn e il sabato settimanale. Facendo un conto a ritroso si ha: terzo giorno = resurrezione (in adempimento al segno di Lc 12:39,40); secondo giorno = giorno feriale in cui le donne “comprarono aromi” (Mr 16:1) e tornarono a preparare aromi e oli profumati. Ma il sabato, naturalmente, si riposarono (Lc 23:56); primo giorno = “grande sabato” di Mr 16:1.    Ecco la ricostruzione: 14 di nissàn: Yeshuà muore ed è sepolto; 15 di nissàn: “grande sabato” e primo giorno nella tomba; 16 di nissàn: le donne comprano e preparano gli aromi, secondo giorno nella tomba: 17 nissàn: sabato settimanale e terzo giorno nella tomba. Dopo il sabato, la domenica mattina prestissimo, “mentre era ancora buio” (Gv 20:1), le donne vanno al sepolcro “portando gli aromi che avevano preparato” (Lc 24:1). Yeshùa non c’è: è già risorto.    Andando a ritroso abbiamo: domenica: tomba vuota: sabato: resurrezione di Yeshùa esattamente dopo tre giorni e tre notti; venerdì: le donne comprano e preparano gli aromi: giovedì, “grande sabato”; mercoledì: Yeshùa muore.   Il tutto è confermato da Mt 28:1, ma il lettore italiano non lo può sapere, perché la traduzione che ne viene fatta è: “Dopo il sabato, quando cominciava a sorgere la luce del primo giorno della settimana”. La Bibbia dice invece: ψ δ σαββτων (òpse de sabbàton), “dopo sabati”, al plurale.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:46. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com