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Cronologia biblica: In che anno morì Yeshùa?

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2010 23:25
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21/02/2010 16:38

In che anno morì Yeshùa?
Bella questa discussione sulla cronologia, proposta da Roberto Carson.
Vi sembra banale la mia domanda? Beh, forse l'indagine potrebbe riservare delle soprese...
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25/02/2010 22:37

LA VITA DI GESÙ SULLA TERRA
16 Sembra che i quattro racconti ispirati della vita terrena di Gesù siano stati scritti in questo ordine: Matteo (ca. 41 E.V.), Luca (ca. 56-58 E.V.), Marco (ca. 60-65 E.V.) e Giovanni (ca. 98 E.V.). Come è stato spiegato nel capitolo precedente, mettendo insieme le informazioni di Luca 3:1-3 e la data del 14 E.V., che segna l’inizio del regno di Tiberio Cesare, si arriva al 29 E.V. come punto di partenza dello straordinario ministero di Gesù sulla terra. Mentre gli avvenimenti di Matteo non seguono sempre un ordine cronologico, nella maggioranza dei casi gli altri tre libri presentano a quanto pare l’ordine effettivo in cui quei memorabili avvenimenti si svolsero. Questi sono riassunti nell’acclusa tabella. Si noterà che il racconto di Giovanni, scritto più di 30 anni dopo l’ultimo degli altri tre, colma delle lacune completando la storia con fatti essenziali non riportati dagli altri. Particolarmente degna di nota è l’evidente menzione che Giovanni fa delle quattro Pasque del ministero terreno di Gesù, a conferma di un ministero di tre anni e mezzo, terminato nel 33 E.V. — Giov. 2:13; 5:1; 6:4; 12:1 e 13:1.
17 Che Gesù morì nel 33 E.V. è confermato da un’altra prova. Secondo la Legge di Mosè, il 15 nisan era sempre un sabato speciale indipendentemente dal giorno in cui cadeva. Se coincideva con un sabato comune, quel giorno veniva considerato un ‘grande’ sabato, e Giovanni 19:31 mostra che un sabato del genere seguì il giorno della morte di Gesù, che fu perciò un venerdì. Né nel 31 né nel 32, ma solo nel 33 E.V., il 14 nisan cadde di venerdì. Perciò Gesù dev’essere morto il 14 nisan del 33 E.V.

Tratto dal libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” pag. 291, edito WTS.



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
26/02/2010 09:24

Dagli studi effettuati dai vari studiosi e conclusi negli anni ’80 appare una nuova e più aggiornata datazione dei Vangeli. Il libro citato (Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile) è stato invece editato nel 1963.
Gli studiosi sono ormai concordi sul fatto che prima dei Vangeli scritti ci fu una tradizione orale in cui le vicende di Yeshùa furono tramandate a voce: si tratta della fonte orale detta dei lòghia (= discorsi). Riferendoci ai sinottici, il primo Vangelo scritto risulta essere quello di Marco, seguito da Matteo e da Luca. Sarebbe lungo fornire qui tutte le considerazioni, ma forse è sufficiente questo raffronto:
Marco 13:14 Matteo 24:15 Luca 21:20
“Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione stabilita dove non deve”. “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo”. “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata”.
Come si nota, Marco riporta la frase originale, gli altri due evangelisti includono elementi aggiuntivi. Perché Luca è così preciso? La risposta può essere una sola: Luca conosceva già quegli avvenimenti perché essi si erano già verificati. Luca scrive quindi dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 E. V.. Ecco quindi la datazione: Marco: anno 65 circa; Matteo: anno 80 circa; Luca: anno 80 circa.
La ricostruzione proposta dal libro citato basandosi su Lc 3:1-3 e la data del 14 E.V. è errata. Tiberio iniziò a regnare il 14 settembre del 14 E. V, e questo è un dato storico. Gli ebrei contavano come un anno anche la semplice frazione di esso. Per di più, l’anno civile giudaico iniziava al 1° ottobre. Ne segue che i giorni del mese di settembre del 14 E. V. corrispondono al 1° anno di impero di Tiberio. Ad ottobre del 14 E. V. iniziava il suo 2° anno di impero. Abbiamo dunque che il quindicesimo anno di Tiberio cadde nel 27 della nostra èra e l’anno in cui il battezzatore iniziò il suo ministero fu perciò il 27 E. V..
Questo procedimento è quello corretto storicamente. È anche corroborato da Gv 2:20 in cui nella prima Pasqua pubblica di Yeshùa i giudei gli obiettano: “Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?”. La costruzione del Tempio, ad opera di Erode, ebbe inizio nel 20 a. E. V. (Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche 15,11,1). Durante quella prima Pasqua erano già trascorsi 46 anni, ovvero i 46 anni erano terminati entro la fine di settembre del 26 E. V.. I giudei dicono a Yeshùa: “Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni” (TNM). Quindi la costruzione era già stata terminata.
Nel 27 (da ottobre) cadde il 15° anno dell’impero di Tiberio e in quello stesso anno il battezzatore iniziò il suo ministero. Giovanni fu arrestato nel 28. Yeshùa quindi può essere stato battezzato da lui solo dopo l’ottobre del 27 e prima della Pasqua del 28. Ma alla Pasqua del 28 già predicava, per cui Yeshùa iniziò il suo ministero nel 28 E. V..
Risulta anche errata la dichiarazione secondo cui si ha un’”evidente menzione che Giovanni fa delle quattro Pasque del ministero terreno di Gesù” (Ibidem). Giovanni ne menziona tre:
Le tre Pasque della vita pubblica di Yeshùa
1a “La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme” Gv 2:13
2a “Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina” Gv 6:4
3a “La Pasqua dei Giudei era vicina” Gv 11:55
Per cui, dal 28 (inizio del ministero di Yeshùa) si arriva al 30, data della Pasqua in cui morì.
È vero che “il 15 nisan era sempre un sabato speciale indipendentemente dal giorno in cui cadeva” (Ibidem). Ma non è vero che ”se coincideva con un sabato comune, quel giorno veniva considerato un ‘grande’ sabato” (Ibidem). Proprio perché, indipendentemente dal giorno settimanale, era considerato un “sabato”, per questo era detto “grande sabato”. Un attento esame dei testi biblici rivela che Yeshùa morì di mercoledì e resuscitò esattamente tre giorni e tre notti dopo. È quindi biblicamente e storicamente confermato che il ministero pubblico di Yeshùa durò due anni, e precisamente dal 28 al 30 della nostra èra, morendo mercoledì 5 aprile verso le ore 15.
07/04/2010 23:29


quindi biblicamente e storicamente confermato che il ministero pubblico di Yeshùa durò due anni, e precisamente dal 28 al 30 della nostra èra, morendo mercoledì 5 aprile verso le ore 15



caro cielo scusa la mia ignoranza, ma dal 28 al 30 non sarebbero tre anni??

E inoltre come credi di adempiere la cosa disgustante con la distruzione di geusalemme, fu forse nel 70 che il re del nord romano portò alla apostasia i farisei???

O ritieni che " la cosa" nella sua completezza sia da adempiere nel tempo della fine???

Saluti
08/06/2010 23:25

Re:
CieloSegreto, 26/02/2010 9.24:

Dagli studi effettuati dai vari studiosi e conclusi negli anni ’80 appare una nuova e più aggiornata datazione dei Vangeli. Il libro citato (Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile) è stato invece editato nel 1963.
Gli studiosi sono ormai concordi sul fatto che prima dei Vangeli scritti ci fu una tradizione orale in cui le vicende di Yeshùa furono tramandate a voce: si tratta della fonte orale detta dei lòghia (= discorsi). Riferendoci ai sinottici, il primo Vangelo scritto risulta essere quello di Marco, seguito da Matteo e da Luca. Sarebbe lungo fornire qui tutte le considerazioni, ma forse è sufficiente questo raffronto:
Marco 13:14 Matteo 24:15 Luca 21:20
“Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione stabilita dove non deve”. “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo”. “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata”.
Come si nota, Marco riporta la frase originale, gli altri due evangelisti includono elementi aggiuntivi. Perché Luca è così preciso? La risposta può essere una sola: Luca conosceva già quegli avvenimenti perché essi si erano già verificati. Luca scrive quindi dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 E. V.. Ecco quindi la datazione: Marco: anno 65 circa; Matteo: anno 80 circa; Luca: anno 80 circa.
La ricostruzione proposta dal libro citato basandosi su Lc 3:1-3 e la data del 14 E.V. è errata. Tiberio iniziò a regnare il 14 settembre del 14 E. V, e questo è un dato storico. Gli ebrei contavano come un anno anche la semplice frazione di esso. Per di più, l’anno civile giudaico iniziava al 1° ottobre. Ne segue che i giorni del mese di settembre del 14 E. V. corrispondono al 1° anno di impero di Tiberio. Ad ottobre del 14 E. V. iniziava il suo 2° anno di impero. Abbiamo dunque che il quindicesimo anno di Tiberio cadde nel 27 della nostra èra e l’anno in cui il battezzatore iniziò il suo ministero fu perciò il 27 E. V..
Questo procedimento è quello corretto storicamente. È anche corroborato da Gv 2:20 in cui nella prima Pasqua pubblica di Yeshùa i giudei gli obiettano: “Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?”. La costruzione del Tempio, ad opera di Erode, ebbe inizio nel 20 a. E. V. (Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche 15,11,1). Durante quella prima Pasqua erano già trascorsi 46 anni, ovvero i 46 anni erano terminati entro la fine di settembre del 26 E. V.. I giudei dicono a Yeshùa: “Questo tempio è stato edificato in quarantasei anni” (TNM). Quindi la costruzione era già stata terminata.
Nel 27 (da ottobre) cadde il 15° anno dell’impero di Tiberio e in quello stesso anno il battezzatore iniziò il suo ministero. Giovanni fu arrestato nel 28. Yeshùa quindi può essere stato battezzato da lui solo dopo l’ottobre del 27 e prima della Pasqua del 28. Ma alla Pasqua del 28 già predicava, per cui Yeshùa iniziò il suo ministero nel 28 E. V..
Risulta anche errata la dichiarazione secondo cui si ha un’”evidente menzione che Giovanni fa delle quattro Pasque del ministero terreno di Gesù” (Ibidem). Giovanni ne menziona tre:
Le tre Pasque della vita pubblica di Yeshùa
1a “La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme” Gv 2:13
2a “Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina” Gv 6:4
3a “La Pasqua dei Giudei era vicina” Gv 11:55
Per cui, dal 28 (inizio del ministero di Yeshùa) si arriva al 30, data della Pasqua in cui morì.
È vero che “il 15 nisan era sempre un sabato speciale indipendentemente dal giorno in cui cadeva” (Ibidem). Ma non è vero che ”se coincideva con un sabato comune, quel giorno veniva considerato un ‘grande’ sabato” (Ibidem). Proprio perché, indipendentemente dal giorno settimanale, era considerato un “sabato”, per questo era detto “grande sabato”. Un attento esame dei testi biblici rivela che Yeshùa morì di mercoledì e resuscitò esattamente tre giorni e tre notti dopo. È quindi biblicamente e storicamente confermato che il ministero pubblico di Yeshùa durò due anni, e precisamente dal 28 al 30 della nostra èra, morendo mercoledì 5 aprile verso le ore 15.




Quando vedrete Gerusalemme circondata da pali appuntiti sarebbe un resosconto per salvare chi? Quelli già morti, o fatti prigionieri??

Non è scritto storicamente che i cristiani ricordandosi delle parole di Cristo riguardo i pali appuntiti, perciò fuggirono a Pella?

E se era stato predeto così nei particolari l'avvenimento, perchè mai si dovrebbe dubitare del resto??.

Per altro "la cosa disgustante" a cui fa seguito l'apostasia causata dalla sua invasione non corrisponde affatto ai fatti storici di allora, in quanto che i farisei avendo rigettato Cristo sono divenuti apostati nel momento che addirittura lo uccidono.

Lì finiva il patto con loro, con la rotura della cortina; nel 33.e.v.

Ecco perchè la cosa disgustante per lo specifico la dobbiamo spostare ne tempo della fine, all'interno del regno dei cieli che sarebbe stato presente nel tempo finale.

Ricordo che il nuovo impero sovietico nella su attuale forma politica, alla sua nascita fu nominato sui giornali da alcuni giornalisti come " La cosa ".

Non a caso si dice di tale re che inonda la fortezza: che pronuncerà cose grandiose contro l'Iddio del cielo.
E la medesima cosa si trova in rivelazione per descrivere l'operato dei dieci re.
Sempre in Daniele si dice del piccolo corno che nasce tra i dieci i quale pronucerà contro Dio bestemmie, nel tempo finale

Quindi l'intero quadro lega il concetto di cosa, alla presenza di questo re che sarebe stato al tempo della fine, quando ci sarebbe stato l'ottavo re.

L'ottavo re scarlatto è "l'immagine" politica della prima bestia, è la cosa o il caso evolutivo, dato che questi giochi di parole non li trovo casuali pur se la lingua originale è diversa; ma dato che Dio preconosce ogni cosa, ciò potrebbe essere leggittimo.

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