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Letteratura apostata

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2010 23:38
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03/04/2010 23:09

Domanda ricevuta in redazione

Di recente ho letto un libro di James Panton, "I Testimoni di Geova e il terzo Reich", dove l'autore, un fuoriuscito dai testimoni di Geova, sosteneva che i testimoni non possono leggere assolutamente letteratura apostata (scritto critici realizzati da ex testimoni di Geova) pena la disassocizione.

Vorrei sapere se questo è vero e se si per quale motivo.

Grazie.

Alfredo Longo



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04/04/2010 00:43

Questo dabbene mente spudoratamente, le tesi del suo libro sono deliranti proprio come non è vero che i TdG sono "disassociati" per aver letto letteratura apostata.

Una cosa è certa, nessuno (TdG o meno) vorrebbe perdere tempo a leggere la spazzatura che scrive Panton o i suoi epigoni italiani, i TdG si interessano di storia (semmai) e non di questa letteratura revisionista che disonora il sacrificio di tanti cristani che si opposero al regime nazista per motivi di coscienza.

Shalom
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04/04/2010 22:55

Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 4/3/2010 11:09 PM:


Di recente ho letto un libro di James Panton, "I Testimoni di Geova e il terzo Reich", dove l'autore, un fuoriuscito dai testimoni di Geova, sosteneva che i testimoni non possono leggere assolutamente letteratura apostata (scritto critici realizzati da ex testimoni di Geova) pena la disassocizione.

Vorrei sapere se questo è vero e se si per quale motivo.

Grazie.

Alfredo Longo



Si chiama "Penton" ed è un attivo promotore dei soliti vecchi miti contro i tdG. Da buon "ex" si da molto da fare e non si fa scrupoli pur di arrivare ai suoi scopi.
Per fortuna anche negli USA ci sono vari musei dell'olocausto che testimoniano direttamente la falsità delle affermazioni di Penton.

Riguardo alla disassociazione "per lettura", io stesso sono stato colmato di libri di ogni tipo contro i tdG nel periodo in cui ho studiato con loro. Molti dei quali erano scritti da "ex tdG". Con poche eccezioni, c'è molto spettacolo e poca sostanza, ma soprattutto poca verità in quelle opere. Ho regalato qualcuno di quei libri a fratelli che me li hanno chiesti, visto che li avevo anche doppi, e ogni tanto me li vado a riprendere per controllare alcune affermazioni.
Nonostante questo non sono mai stato disassociato nè lo sono stati i fratelli di cui ho parlato sopra.

Diverso è il caso di Penton: sapendo che è un ex tdG, le intenzioni del suo libro sono già chiare dal titolo, quindi non mi sognerei mai di sprecare il mio tempo con tale spazzatura.

Simon
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05/04/2010 21:13

Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 03/04/2010 23.09:


Di recente ho letto un libro di James Panton, "I Testimoni di Geova e il terzo Reich", dove l'autore, un fuoriuscito dai testimoni di Geova, sosteneva che i testimoni non possono leggere assolutamente letteratura apostata (scritto critici realizzati da ex testimoni di Geova) pena la disassocizione.

Vorrei sapere se questo è vero e se si per quale motivo.

Grazie.

Alfredo Longo



I testimoni di Geova, a differenza di altra denominazione religiosa,
non hanno mai avuto un "Index librorum prohibitorum" (Indice dei libri proibiti),
pena la scomunica, o anche di peggio, per i lettori disubbidienti;
tuttavia io sarei propenso a mettere un "Index librorum purgamenta" (indice di libri spazzatura),
solo ed esclusivamente in difesa del tempo e della pecunia dei lettori.
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05/04/2010 23:13


io sarei propenso a mettere un "Index librorum purgamenta"



Certo non si può dire che i TdG manchino di senso dell'humor!

Shalom [SM=g27987]
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06/04/2010 18:32

Replica da parte dell'utente

Quindi voi sostenete che i testimoni di Geova sono liberi di leggere letteratura apostata qualora lo volessero. Ma questo non comporterebbe nessuna ripercussione sull'individuo?
O meglio: possono effettuare tali letture purchè la cosa non sia risaputa, oppure possono testimoniare liberamente di aver letto codesti libri senza andare incontro a provvedimenti disciplinari?



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07/04/2010 17:02

Risposta ufficiale della Congregazione in merito a tale soggetto.

6) Sarebbe severamente proibito ai Testimoni "leggere letteratura religiosa non geovista".

La rivista menzionata dagli interroganti, La Torre di Guardia del 15 gennaio 1987,[all. 29] invita ad "aborrire la propaganda apostata", e ciò è sostanzialmente diverso dalla censura di cui sopra. Peraltro le nostre pubblicazioni sconsigliano ai fedeli la lettura della letteratura degli apostati, cioè gli ex membri divenuti oppositori. Questa precauzione è comune nell’ambito di tutte le confessioni. Si veda La Torre di Guardia del 1° luglio 1994 (pag. 12).[all. 30] Si allegano a scopo illustrativo copie di scritti, volantini e avvertimenti di fonte cattolica i quali tra l’altro dichiarano che leggere riviste dei Testimoni rappresenta un "pericolo di morte".[all. 31] Riferimento

In sostanza, a nessuno è impedito di leggere "letteratura religiosa" di altre confessioni, ma si avverte che, da un punto di vista spirituale, la propaganda e le pubblicazioni scritte dagli apostati non possono produrre arricchimento. Diverso è ovviamente l’aspetto dell’interesse alla conoscenza e alla cultura generale.

La Chiesa cattolica un tempo promulgava l’Indice dei libri proibiti che non ha più forza di legge ecclesiastica con le annesse censure da quando è stato abrogato dalla Congregazione per la dottrina della fede con "Notifica" del 14 giugno 1966 (Acta Apostolicae Sedis, LVIII, 1966, p. 445), e che i canoni 1399 e 2318 del Codex Iuris Canonici del 1917 (criteri generali dei libri proibiti e scomunica latae sententiae di autori ed editori di libri proibiti) furono aboliti, dalla medesima Congregazione, con "Decreto" del 15 novembre 1966.[all. 32]

Ciò nondimeno la Chiesa cattolica, in particolare tramite la Congregazione per la dottrina della fede, si riserva tuttora il diritto di ammonire i propri fedeli a non leggere determinate opere divulgative ritenute dannose per la fede. Lo fa nel tentativo di "tutelare" la fede dei propri fedeli. Ne è un esempio particolarmente significativo la recente "Notifica" con cui ancora la Congregazione per la dottrina della fede ha censurato gli ultimi libri del defunto gesuita Anthony De Mello lo scorso 24 giugno 1998 (L’Osservatore Romano, 23 agosto 1998, p. 4; La Repubblica, 30 settembre 1998; La Civiltà Cattolica, 17 ottobre 1998, pp. 241-2). Nella "Notifica" si legge: "Al fine pertanto di tutelare il bene dei fedeli, questa Congregazione ritiene necessario dichiarare che le posizioni suesposte sono incompatibili con la fede cattolica e possono causare gravi danni".[all. 33]

www.tdgonline.net/indice/articoli/risposta-int.htm
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07/04/2010 23:38

Caro Utente,


Quindi voi sostenete che i testimoni di Geova sono liberi di leggere letteratura apostata qualora lo volessero. Ma questo non comporterebbe nessuna ripercussione sull'individuo?



Ciascuno è responsabile delle proprie scelte, nessuno proibisce di visionare siti pornografici ma è chiaro che questa visione può avere ripercussioni sull'individuo e la sua integrità morale. Per questo preferiamo evitare tale visione, non per una "proibizione" ma perché ci rendiamo conto del veleno che tali pubblicaizoni contengono.


O meglio: possono effettuare tali letture purchè la cosa non sia risaputa, oppure possono testimoniare liberamente di aver letto codesti libri senza andare incontro a provvedimenti disciplinari?



Un cristiano deve essere attento a non turbare la coscienza dei propri fratelli, specialmente di coloro che sono "i piccoli" nella fede. Se lei visionasse siti pornografici e ne facesse vanto sul suo luogo di lavoro (per esempio una scuola elementare) ritiene che sarebbe un comportamento appropritato?

Vede, lei mette tutto su un piano di "potete" o "non potete" dimostrando di non aver capito che i veri cristiani sono mossi da motivi differenti, legati all'amore per Dio ed i fratelli e non a quale regoletta.

Shalom

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