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Letteratura apostata

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2010 23:38
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07/04/2010 17:02

Risposta ufficiale della Congregazione in merito a tale soggetto.

6) Sarebbe severamente proibito ai Testimoni "leggere letteratura religiosa non geovista".

La rivista menzionata dagli interroganti, La Torre di Guardia del 15 gennaio 1987,[all. 29] invita ad "aborrire la propaganda apostata", e ciò è sostanzialmente diverso dalla censura di cui sopra. Peraltro le nostre pubblicazioni sconsigliano ai fedeli la lettura della letteratura degli apostati, cioè gli ex membri divenuti oppositori. Questa precauzione è comune nell’ambito di tutte le confessioni. Si veda La Torre di Guardia del 1° luglio 1994 (pag. 12).[all. 30] Si allegano a scopo illustrativo copie di scritti, volantini e avvertimenti di fonte cattolica i quali tra l’altro dichiarano che leggere riviste dei Testimoni rappresenta un "pericolo di morte".[all. 31] Riferimento

In sostanza, a nessuno è impedito di leggere "letteratura religiosa" di altre confessioni, ma si avverte che, da un punto di vista spirituale, la propaganda e le pubblicazioni scritte dagli apostati non possono produrre arricchimento. Diverso è ovviamente l’aspetto dell’interesse alla conoscenza e alla cultura generale.

La Chiesa cattolica un tempo promulgava l’Indice dei libri proibiti che non ha più forza di legge ecclesiastica con le annesse censure da quando è stato abrogato dalla Congregazione per la dottrina della fede con "Notifica" del 14 giugno 1966 (Acta Apostolicae Sedis, LVIII, 1966, p. 445), e che i canoni 1399 e 2318 del Codex Iuris Canonici del 1917 (criteri generali dei libri proibiti e scomunica latae sententiae di autori ed editori di libri proibiti) furono aboliti, dalla medesima Congregazione, con "Decreto" del 15 novembre 1966.[all. 32]

Ciò nondimeno la Chiesa cattolica, in particolare tramite la Congregazione per la dottrina della fede, si riserva tuttora il diritto di ammonire i propri fedeli a non leggere determinate opere divulgative ritenute dannose per la fede. Lo fa nel tentativo di "tutelare" la fede dei propri fedeli. Ne è un esempio particolarmente significativo la recente "Notifica" con cui ancora la Congregazione per la dottrina della fede ha censurato gli ultimi libri del defunto gesuita Anthony De Mello lo scorso 24 giugno 1998 (L’Osservatore Romano, 23 agosto 1998, p. 4; La Repubblica, 30 settembre 1998; La Civiltà Cattolica, 17 ottobre 1998, pp. 241-2). Nella "Notifica" si legge: "Al fine pertanto di tutelare il bene dei fedeli, questa Congregazione ritiene necessario dichiarare che le posizioni suesposte sono incompatibili con la fede cattolica e possono causare gravi danni".[all. 33]

www.tdgonline.net/indice/articoli/risposta-int.htm
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