Mary,
come sai la questione è molto dibattuta e non solo da oggi.
Uno stralcio del modo di pensare dei primi cristiani, tutti rigorosamente ebrei di discendenza ed elezione divina, è ritrovabile nel libro degli Atti. Eccone un brano:
Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. 10,25 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». 10,26 Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone 10,27 e disse loro: «Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. 10,28 Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per
quale ragione mi avete mandato a chiamare». 10,29 Cornelio allora rispose: «Quattro giorni or sono, verso quest’ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 10,30 e mi disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue
elemosine. 10,31 Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa da Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare”. 10,32 Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo
qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato».
Qui la conclusione di Pietro:
10,33 Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 10,34
ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 10,35 Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesu Cristo: questi è il Signore di tutti.
Il senso del discorso è dunque molto chiaro e lampante al lettore moderno.
Ci si potrebbe chiedere se il senso in lingua originale sia un altro o contenga sfumature differenti.
Cinque capitoli dopo troviamo un'altra disucussione molto illuminante e riguarda essenzialmente l'osservanza dei comandamenti della legge mosaica stessa, ovviamente necessari e fondamentali per il popolo d'Israele. Ecco un estratto:
È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:
15,28 astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Dal momento che la discussione verteva anche sull'obbligo della circoncisione letterale per i cristiani di lingua greca, è lampante la rottura con le abitudini dell'Israele storico.
Detto questo, sarebbe magari interessante esaminare l'idea se Dio avrà voluto e approvato un "doppio binario": Israele carnale da una parte, con regole loro, e il resto dei cristiani dall'altra, con regole essenzialmente opposte.
Simon
[Modificato da (SimonLeBon) 06/06/2010 10:20]