Interessante considerazione di Stefano Bertolini, presidente dell’Associazione Italiana Studi sulle Origini (Aiso)
“Non siamo assolutamente in grado di risalire al luogo del Giardino dell'Eden. Il diluvio è durato circa un anno, accompagnato dal movimento catastrofico delle placche. Ha prodotto quei chilometri di sedimenti oggi conosciuti come la scala stratigrafica, contenente tutti i fossili. Gli enormi depositi di greggio e di carbone si attribuiscono al diluvio. Considerando tutto questo è impensabile proporre che il Giardino dell'Eden si trovi in Iraq, solo perché vi si trovano i fiumi odierni Tigris ed Eufrate. Il diluvio ha cambiato la faccia della terra. Noè o i suoi discendenti avranno nominato dei nuovi fiumi con nomi conosciuti dal loro passato. Proprio come i Padri Pellegrini nominavano nuove città, come New York (Nuova York), dando nomi conosciuti della loro patria”.
Tratto da: Notizie Avventiste, Anno XIV - N. 16 - 14.3.2011
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