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Testimoni di Geova ... "fondamentalisti"?

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2011 17:11
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Sesso: Maschile
13/05/2011 16:22

intervista da confutare
Al link di cui sotto, compare l'intervista a cura di Elena Tebano, ad un ex tdG.
Le "informazioni" che rivelerebbe il fuoriuscito all'intervistatrice, sanno più di "disinformazione".
E' vero che a volte alcuni non hanno equilibrio e, in ogni cosa (non solo in ciò che riguarda la fede) si esagera esasperando le cose al punto da trasformare una cosa così bella, come la fede, in un vero incubo.
Vi invito alla lettura dell'intervista e gradirei che alla fine postaste il vostro punto di vista, obiettivo, onesto e leale.

Da cosa dipende la reazione di quest'uomo: da una disciplina familiare rigida, legata ad un'esperienza circoscritta, oppure nel panorama mondiale i tdG vivono davvero questo fondamentalismo esagerato ed esasperato, come racconta questo signore? I giovani tdG sono privati così esageratamente della loro individualità o della loro libertà? Se così fosse, immagino che la stragrande maggioranza dei giovani tdG vivono la fede come un trauma?
Come stanno realmente le cose?
Esprimete pure il vostro punto di vista, dopo di che, visto che nel link compare l'indirizzo e-mail dell'intervistatrice, potreste anche decidere di scrivere anche a lei la vostra opinione.

Buona riflessione.

http://city.corriere.it/2011/05/13/interviste.shtml


Sono cresciuto tra i fondamentalisti
Emidio Picariello Nato in una famiglia di Testimoni di Geova, in “Geova non vuole che mi sposi” (Editori Riuniti) ha raccontato come ne è uscito.

Lei descrive una sorta di mondo parallelo, in cui come Testimone di Geova non poteva festeggiare i compleanni, o leggere Topolino. Come è possibile?

Perché i Testimoni di Geova prendono alla lettera la Bibbia. E, per quanto riguarda i compleanni, nella Bibbia ne sono raccontati solo tre. Sono festeggiati da persone malvagie e in tutti muore qualcuno. Quindi non si celebrano.

Topolino che c’entra, mica è nella Bibbia?

Ci sconsigliò di leggerlo un “sorvegliante di distretto”, uno dei pastori di più alto livello. E i miei, che erano particolarmente fondamentalisti, si adeguarono.

Con quale argomento?

Il cattivo esempio: Paperino è un nullafacente che sfugge ai suoi doveri. Paperone è un avaro, Gastone è fortunato, ma la fortuna non esiste, perché Geova ci ha lasciato il libero arbitrio. Qui, Quo e Qua sono disobbedienti. E Amelia è una strega, colpevole di spiritismo, la cosa peggiore che ci sia.

Dal suo libro emerge una religione quasi medioevale, che nega le più elementari libertà civili: le donne sono subordinate agli uomini, tanto che sua madre non poteva chiedere a suo padre di andare a prendere il vino...

No, poteva solo dire “è finito il vino”, perché l’uomo - dice la Bibbia - è il capo della donna. E lei non può comandarlo, né parlare nelle pubbliche assemblee.

Lei non poteva neppure essere “troppo” amico dei bimbi che non erano Testimoni.

La Bibbia dice: “Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. E quindi le famiglie più “spirituali” frequentano le “persone del mondo” solo quando è necessario. Quando ho iniziato a frequentare il mio primo vero amico, alle superiori, ho dovuto convincermi che lo facevo per predicargli la verità, visto che non era credente.

Sono aspetti dei Testimoni di Geova che la gente comune non conosce. Perché?

Perché non si vogliono far sapere.Gli stessi Testimoni di Geova li scoprono solo dopo un po’. All’inizio si vedono solo gli aspetti positivi: le persone sono accoglienti, attente ai tuoi bisogni: nelle sette di solito si entra per bisogno. Poi quando sei dentro, ci sei. A quel punto scattano gli obblighi.

Ha detto che i suoi genitori sono fondamentalisti. Cosa li rende tali?

I fondamentalisti sono persone che costruiscono tutta la propria vita sulla religione: la fede è il centro di qualunque scelta. La religione è l’unica cosa per cui vale la pena di vivere e condiziona tutto ciò che si fa.

E questo secondo lei succede anche con altri fanatismi, come quello islamico?

Anche con quello islamico o cattolico. È come se tu avessi qualcuno che prende le decisioni per conto tuo. Ti consente di non farti carico dei tuoi problemi, ti sgrava del peso di te stesso. Deleghi a qualcun’altro.

Cioè?

Non devi preoccuparti di scegliere il partner migliore per te, ma quello più “spirituale” possibile. Non devi preoccuparti di trovare un lavoro che ti soddisfi, ma quello che lascia più tempo per predicare. Non devi essere responsabile della tua vita: se va male, sono prove del diavolo. Se va bene, è una benedizione di Geova.

Ma perché una persona dovrebbe volere una cosa del genere?

Quanto meno sei in grado di gestire una cosa, tanto più diventi rigido nel delegarla a qualcun’altro. Pensi ai malati di gioco d’azzardo che fanno un contratto con i casinò e li pagano ogni mese perché non li facciano entrare. È lo stesso meccanismo di chi si sceglie una religione che gli vieta di essere gay, o gli impone regole rigide di altro tipo.

Oggi si teme molto il fondamentalismo islamico. E c’è l’idea che per combatterlo, si debba tornare alle radici cristiane. Lei è d’accordo?

No. Quando ero bambino e mi dicevano “Buon Natale”, che io come Testimone di Geova non festeggiavo, mi sentivo ancor più Testimone di Geova. Ero rinforzato nella mia identità “diversa”. Più sei fondamentalista, di qualsiasi altra religione, più uno Stato “cattolico” rafforza il tuo fondamentalismo. Per questo lo Stato dovrebbe essere più laico possibile.

Lei ha abbandonato la sua religione, ora è un “disassociato”. Come ci è arrivato?

Grazie al fondamentalismo dei miei! Quando mi sono reso conto che non riuscivo ad aderire alle regole di mio padre, quel “io non ce la faccio” mi ha concesso una possibilità nuova: potevo non essere così.

Così, però, per i suoi lei è “morto”, non hanno neanche partecipato alle sue nozze (da qui il titolo del libro): ne valeva la pena?

La libertà intellettuale, emotiva e spirituale che ti dà prenderti la responsabilità della tua vita, anche dei tuoi fallimenti, è impagabile.

Elena Tebano
elena.tebano@rcs.it




[Modificato da Walter.Simoni 13/05/2011 16:23]
Walter Simoni

walter.simoni@yahoo.it
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