Nonostante la discussione sia stata chiusa dall'Admin-unico, mi sia consentito di aggiungere un ultimo commento.
Il Sig. Emidio Picariello, in un noto forum di ex-TdG dissidenti, scrive quanto segue:
solo per segnalarvi questa ripresa da parte di un forum di testimoni dell'articolo apparso su city.
tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9778435idm1...
E' molto divertente che si cerchi di spiegare che non si è fondamentalisti, e che il mio è un caso eccezionale e lo si faccia impedendo la replica. Però penso proprio che sia utile a quelli che passano di lì per caso, per capire l'aria che tira.
Sinceramente si rimane perplessi da quanto affermi il Sig. Picariello:
"E' molto divertente che si cerchi di spiegare che non si è fondamentalisti, e che il mio è un caso eccezionale..." .
Il punto è che non si è cercato di dimostrare quanto siano illaziose le informazioni che egli ha presentato nella sua intervista,
ma è stato dimostrato inconfutabilmente!
Tra l'altro, come ha ammesso egli stesso nella sua replica, molte cose da lui vissute rimangono circoscritte nella sua cerchia familiare. Si notino le seguenti espressioni:
Non è successo a tutti? Ci credo. A me però è successo.
ho raccontato dettagliatamente la mia storia
mia madre non poteva chiedere a mio padre di andare a prenderlo, in altre famiglie non sono così radicali
Racconto una storia, la mia storia
Mi sembra evidente che l'autore ammetta che determitate situazioni non siano elementi da accomunare a tutti i TdG, bensì anomalie vissute esclusivamente da lui (ammesso che siano vere!). Il lettore giudichi obiettivamente!
Se le esperienze che ha raccontato sono vere (per quanto apparentemente del tutto inverosimili), si è trattato senza dubbio di un caso eccezionale, fermo restando che è evidente che i fatti sono stati esageratamente gonfiati.
Tuttavia è giustificabile l'atteggiamento dell'autore. Se non si fa un pò di sensazionalismo chi andrebbe a comprare un libro del genere??? Questione di marketing insomma!!
Inoltre Picariello dice anche:
"...e lo si faccia impedendo la replica."
Questa affermazione mi sembra disonesta. L'amministrazione ha accettato la sua iscrizione e gli ha permesso di postare una replica visto che è stato chiamato in causa. Successivamente la discussione è stata chiusa proprio per rispetto del Sig. Picariello, evitando che altri utenti fossero tentati di screditare ulteriormente quanto l'autore del libro scrive! Inoltre è stato detto all'intervistato che poteva benissimo contattare gli admin in privato qualora avesse voluto aggiungere ulteriori repliche. Invece, cosa del tutto prevedibile in questi casi, è andato a lamentarsi altrove.
E' corretto che egli dica che non gli è stato dato diritto di replica?
Siano sempre i lettori a giudicare obiettivamente!
[Modificato da Roberto Carson 20/05/2011 17:11]
Per contatti: roberto.carson@tiscali.it