Per l’immediata diffusione
30 giugno 2011
STRASBURGO, Francia – Oggi la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha decretato che il governo francese, tentando di imporre una tassa retroattiva del 60% su tutte le donazioni fatte dai Testimoni di Geova in Francia tra il 1993 e il 1996, ha violato i diritti dei Testimoni di Geova.
Il Governo francese ha cercato di obbligare l’Associazione dei Testimoni di Geova di Francia a pagare in totale 58 milioni di Euro (oltre 82 milioni di dollari americani), una cifra che supera abbondantemente il valore di tutte le proprietà dell’Associazione. Nessun altra religione maggiore in Francia era mai stata sottoposta ad una tale tassazione eccessiva.
La Corte ha deciso all’unanimità che le azioni del governo hanno violato la libertà religiosa dei Testimoni di Geova garantita dalla Convenzione Europea dei Diritti Umani. Ha decretato che le tasse contestate hanno causato all’Associazione “il taglio di essenziali finanziamenti, al punto da non essere più in grado di garantire ai suoi seguaci il libero esercizio in termini pratici della loro religione”. Le tasse minacciano la sopravvivenza o “almeno interferiscono seriamente con l’organizzazione interna, l’operatività dell’associazione e le sue attività religiose”. La Corte ha pure rilevato che siccome la legge su cui si sono basate le autorità fiscali in Francia era “imprecisa” e la sua applicazione “imprevedibile”, la violazione della libertà religiosa non poteva essere giustificata.
Durante questa causa, i Testimoni di Geova hanno sostenuto che la tassa discriminatoria era stata imposta con lo scopo di invalidare l’adorazione praticata da oltre 123.000 Testimoni di Geova in Francia. E’ stato uno dei numerosi passi intrapresi da parlamentari anti-sette per discriminare e marginalizzare i Testimoni di Geova. L’odierna decisione della Corte invia un forte messaggio al governo francese che deve sostenere il diritto alla libertà religiosa di tutti i suoi cittadini.
I Testimoni si aspettano che le persone di mente onesta in Francia sapranno guardare oltre la campagna di travisamento perpetrata da alcuni parlamentari motivati da un odio virulento verso coloro che scelgono di pensarla in modo diverso e manifestano la loro religione come un modo di vivere. Ovviamente i componenti della comunità religiosa che vivono a Louviers presso la sede dell’Associazione hanno ben accolto la notizia della vittoria.
“Siamo sempre stati certi che la nostra posizione in questa vicenda fosse corretta. E’ stato ingiusto da parte del governo usare il fisco come arma contro la quinta religione più diffusa in Francia”, ha detto Michel Blaser, presidente dell’Associazione dei Testimoni di Geova di Francia. Il sig. Blaser ha inoltre affermato: “I Testimoni di Geova sono scrupolosamente onesti quando c’è da pagare le tasse. Le donazioni che i Testimoni di Geova offrono per la loro religione non dovrebbero essere tassate più di qualsiasi altra offerta fatta per ogni altra chiesa. Questa causa è una vittoria per i diritti umani di tutti coloro che vivono in Francia e speriamo che segni la fine delle molestie religiose per i residenti in Francia che sono Testimoni di Geova”.
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Traduzione a cura della Redazione di TdG News del comunicato di JW Media
Fonte:
www.tdgnews.it/portal/?p=4010
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