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24/06/2009 15:24 | |
Spesso, le parole di Giovanni 10:30, sono citate per affermare l’unità ontologica, unità di essenza, sostanza e natura del Padre e del Figlio, nell’unico Dio della Trinità.
Secondo l'intero contesto biblico, là dove Gesù si riferisce all'unione esistente tra Padre e Figlio, è da intendersi con riferimento al legame spirituale, un’unione non fisica, ma di volontà, così la volontà dell’uno è la volontà dell’altro, l’amore dell’uno è l’amore dell’altro, le parole dell’uno sono le parole dell’altro, e insieme divengono “uno”, un solo progetto, un unico intento.
Questa ‘unione’ o ‘unità’, è suggellata dall’amore, così che nell’amore Dio è in Cristo e noi, uniti a Cristo, siamo in Dio: “Dio è amore, e chi vive nell’amore è unito a Dio, e Dio è presente in lui”.(1Gv 4:16)
Egli è «uno» col Padre, proprio come noi siamo «uno» con Cristo!
Così, come l’amore legava il Padre al Figlio, tanto da far dire a Gesù: “Io e il Padre siamo una sola cosa”,(Gv 10:30) questo stesso amore indusse il Figlio a chiedere al Padre in preghiera: “Fa che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato. Io ho dato ad essi la stessa gloria che tu avevi dato a me, perché anch’essi siano una cosa sola come noi: io unito a loro e tu unito a me. Così potranno essere perfetti nell’unità, e il mondo potrà capire che tu mi hai mandato, e che li hai amati come hai amato me”.(17:21-23)
Il teologo Hans Küng , sostiene che “il detto continuamente citato «Io e il Padre siamo una cosa sola»… non designa un’unità mistica tra Dio e il suo Cristo, ma un’unità di volontà, di azione e di rivelazione dell’uomo Gesù con Dio, del Figlio con il Padre: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». Gesù viene quindi compreso adeguatamente soltanto quando lo si concepisce come un appassionatamente convinto inviato e indicatore in spirito profetico, come l’Unto di Dio (Messia, Cristo)”. [Cristianesimo - Essenza e storia , pag. 448]
Un esempio biblico che fa di due persone “una cosa sola”, è quello di Paolo ai Corinti. Egli scrive: «Io ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma Dio ha fatto crescere. Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa». 1 Cor 3:6-8
La parola greca che l’apostolo Paolo usa per dire ‘una medesima cosa’ è “hen”, termine neutro che letteralmente sta per “una cosa”. Questo termine è lo stesso usato da Cristo quando dice “io e il Padre siamo uno” o “una sola cosa”.
Sia in questo caso, che in Gv 17:21, viene usato il neutro hen, non il maschile heis.
Se Giovanni avesse voluto fare riferimento ad “uno”, intendendo “un Dio”, avrebbe usato il maschile di theos, e non il neutro, che indica più semplicemente una comunione di intenti, o un forte legame.
Un altro esempio chiarificatore, lo troviamo sempre nella lettera ai Corinti, dove Paolo dice: “Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo…Se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? Ci son dunque molte membra, ma c’è un unico corpo.” 1 Cor 12:12-19
La Congregazione Cristiana è formata da molte membra, da molte persone, ciascuno dei quali ha la sua storia, la sua vita, il suo ruolo, la sua esperienza, il suo carattere. Eppure, benché distinti e diversi l’uno dall’altro, formano un solo corpo, sono “uno” in Cristo. Questa unità li rende “membra del corpo di Cristo”, così che formano “un solo corpo”, e tutti diventano “uno” in Cristo Gesù.
E’ sulla base di questo concetto unitario in senso spirituale, che Cristo si espresse dicendo d’essere “uno” col Padre. In realtà, benché Gesù e Dio siano distinti e diversi, sono comunque “una cosa sola” in quanto a volontà e obiettivi.
Shalom
biblista
[per ulteriori approfondimenti su questo argomento, potete leggere il libro "A sua immagine", presentato nella sezione libri del forum]
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