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Il Sabato della Creazione

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2009 00:38
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16/10/2009 00:38

Notizie Avventiste/Mihael Georgiev – Il sabato 24 ottobre sarà celebrato in tutte le comunità avventiste nel mondo come Sabato della Creazione. La Chiesa cristiana avventista del 7° giorno organizza questa giornata nella convinzione che la dottrina biblica, che riconosce Dio come nostro Creatore, ci incoraggia a creare un senso di fratellanza globale e una visione positiva del futuro.
La celebrazione acquista un significato speciale nell’anno del bicentenario della nascita di Darwin, con milioni di persone che vedono nel darwinismo una spiegazione alternativa al racconto biblico della storia della Terra e della vita. Il dibattito non è solo tra credenti e atei, ma anche all’interno della comunità dei credenti, tra coloro che credono nella storia biblica e coloro che considerano il racconto biblico delle origini allegorico e sostengono una posizione di compromesso, chiamata “evoluzione teistica”, secondo la quale l’evoluzione darwiniana è convincente e, se “governata” da Dio, anche soddisfacente per il credente. Ma il clamore maggiore viene dal dibattito tra il creazionismo biblico e l’evoluzionismo ateo, che assume le caratteristiche di vero e proprio scontro tra due visioni del mondo.
La Chiesa avventista incoraggia il dibattito non con lo spirito di polemica e scontro, ma come rispettoso confronto delle idee, consapevole che tutti abbiamo da imparare gli uni dagli altri e possiamo arricchire le nostre conoscenze sia delle Sacre Scritture che delle scienze naturali.
L’argomento è di particolare interesse per ogni credente che prima o poi si imbatte nella domanda Dio o Darwin?
Se è vero che molti auspicano una netta separazione tra il darwinismo – inteso come scienza biologica - e le questioni teologiche e filosofiche sull’esistenza di Dio e la visione atea del mondo, in realtà tale separazione non regge alla prova dei fatti, per cui molti credenti si sentono di fronte al dilemma: Dio o Darwin? Ma nonostante l’iniziale ostilità del mondo religioso, la visione evoluzionista ha progressivamente raggiunto il dominio praticamente incontrastato nel mondo intellettuale dell’Occidente, diventando il verbo ufficiale della scienza. In più, l’evoluzione è stata accettata anche da gran parte del mondo della religione, che ha “battezzato” Darwin, sostenendo l’evoluzione teista, cioè il darwinismo governato però da Dio. Ciò è comprensibile tenendo conto che la religione non ha i mezzi propri per contrasta re un’idea sostenuta come scientifica dalla stragrande maggioranza degli scienziati. Se è vero che alcuni ambienti cristiani non hanno mai “deposto le armi”, è anche vero che la maggiore tra le chiese cristiane storiche – quella cattolica – è sembrata da tempo “rassegnata” al dominio della visione evoluzionista, impiegando le proprie risorse non tanto per contrastarla quanto per cercare di renderla compatibile con i dogmi fondamentali della fede. (La chiesa ortodossa, in gran parte e per lunghi anni ridotta dal comunismo al silenzio, si è inserita solo di recente nel dibattito).
A dispetto dei tentativi di compromesso, le visioni del mondo sostenute rispettivamente dai “creazionisti” e dagli “evoluzionisti” rimangono opposte e incompatibili tra loro. Tuttavia, data la rassegnazione di gran parte del mondo della religione, la recente ripresa delle ostilità è dovuta non tanto alle iniziative religiose, quanto al progresso delle scienze biologiche e alle conseguenti revisioni cui le teorie scientifiche devono sottoporsi se vogliono rimanere scientifiche e non trasformarsi in dogmi o dottrine filosofiche e ideologiche. Mentre la visione creazionista si basa sulla fede nel racconto biblico della creazione e della storia iniziale della vita sulla terra (racconto che può essere considerato al massimo storiografico o storico-letterario, non certo scientifico), la visione evoluzionista materialista sostiene di basarsi soprattutto (ma non solo) sulla teoria dell’ evoluzione biologica proposta da Darwin. Di conseguenza, per i creazionisti dovrebbe essere già sufficiente poter dimostrare la compatibilità tra i dati scientifici e il racconto biblico. Gli evoluzionisti invece sostengono che la loro visione del mondo è basata su teorie - chiamate addirittura “prove” - scientifiche, ma questo rende la loro concezione fortemente dipendente dalla validità di tali prove e tali teorie: ecco perché ogni contestazione della teoria dell’evoluzione è percepita come un attacco alla loro visione del mondo (e di fatto lo è).

Per leggere l’intero articolo:
www.avventisti.it/download/na/2009/georgiev.pdf



Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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