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Intervista al Prof. Ferdinando Catalano

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2011 20:48
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19/02/2010 18:18

Roberto Carson - Chi è Ferdinando Catalano?

Ferdinando Catalano - Sono nato a Messina 62 anni fa. Vivo e lavoro in provincia di Bergamo. Sono sposato e padre di una figlia.

RC - Da quanto tempo è testimone di Geova e cosa l'ha indotta a diventarlo?

FC - Ho conosciuto i Testimoni di Geova tramite mia moglie Ellide nel 1973 e mi sono battezzato nel 1975. Due cose mi hanno colpito in particolare: la straordinaria coerenza interna della Bibbia (su tutti i piani: logico, storico, scientifico, teologico) e lo spirito di vera fratellanza che regna nell’organizzazione.

RC - Quali sono le sue competenze accademiche?

FC - Sono laureato in fisica, specializzato in Ottica, attualmente sono professore associato all’Università di Padova.

RC - Da cosa nasce la sua passione per il creazionismo e argomenti correlati ad esso?

FC - Dalla mia personale esigenza di verificare il racconto della Creazione alla luce delle acquisizioni scientifiche. Ho affrontato l’incontro con la fede da ateo evoluzionista. Senza una buona dose di onestà intellettuale, non avrei superato il forte pregiudizio nei confronti del racconto biblico della Creazione. Mi stupivo ogni volta di più dell’inconsistenza delle mie precedenti convinzioni e della forte aderenza del Genesi alle evidenze empiriche.

RC - Quali sono stati i suoi progetti editoriali passati e quali saranno quelli futuri?

FC - Ho scritto un saggio sui metodi di datazione per confutare la convinzione dell’apparizione remota dell’uomo sulla Terra. Recentemente ho pubblicato un saggio sul problema delle origini della vita alla luce della Termodinamica e della teoria dell’Informazione. Naturalmente sto parlando solo dei miei lavori a sfondo “ religioso-scientifico”.

RC - Cosa direbbe agli atei, agli agnostici e agli evoluzionisti?

FC - Mi vengono in mente le parole del Salmo 53 :1 “ L’insensato ha detto nel suo cuore, non c’è Dio “. Il riferimento non è a persone dall’equilibrio psico-fisico labile ma a chi non usa il buon senso per accettare l’evidenza. Per credere in Dio, occorre molta meno fede di quanto ne occorra per non credere.

RC - Sappiamo che Lei ha partecipato a parecchie conferenze a carattere scientifico. Quali sono state le più significative per Lei e perchè?

FC - Ho un bellissimo ricordo della conferenza alla Songsill University di Seul nel’ottobre 2006. Il convegno era dedicato agli studi sull’età della Terra . Confluirono per l’occasione studiosi da tutto il mondo. Ciò che mi colpì fu l’assoluta normalità e libertà con la quale uno scienziato creazionista può esprimere il proprio parere il quella nazione. In Italia al contrario, in ambito accademico l’intolleranza degli evoluzionisti è ancora fortissima. Ne so qualcosa a proposito del I° Congresso Internazionale Antievoluzionista di Milano (Ottobre 2009).

RC - In qualità di uomo di scienza, qauli sono secondo Lei le maggiori lacune che il moderno pensiero scientifico maggioritario dovrebbe superare? E in qualità di uomo di fede, quali sono le lacune che le religioni organizzate dovrebbero superare?

FC - Il moderno pensiero scientifico dominante guarda con sospetto e diffidenza al programma dell ‘Intelligent Design. In verità si tratta di un programma di ricerca a cui possono benissimo aderire anche coloro che non credono in Dio. Inoltre trovo che sia estremamente difficile tentare un dialogo costruttivo con gli evoluzionisti perché la loro arma preferita, se non l’unica , è la delegittimazione culturale del loro avversario . In sostanza ritengono che se sei un creazionista (in senso lato) non puoi essere un vero uomo di scienza. Dimenticano o fanno finta di dimenticare che la scienza moderna , da Galilei in avanti è nata nel cuore del mondo cristiano , con Newton, Pasteur, Faraday , e altri ancora. Agli uomini di fede invece dico di guardare alla scienza come ad uno dei modi in cui Dio si rivela al mondo. La scienza non è ostile , non è ne di destra né di sinistra, né atea né confessionale. Trovo ancora una certa idiosincrasia degli uomini di fede nei confronti della scienza e me ne dispaccio.

RC - A conclusione di questa intervista, vorrebbe dire qualcosa ai lettori del nostro forum?

FC - 9. Vorrei salutarli con un pensiero di E. Poincarè
"La scienza si costruisce con i fatti come una casa si costruisce con i mattoni. Ma un mucchio di fatti non è scienza così come un mucchio di mattoni non è una casa"

L'amministrazione del forum ringrazia il Prof. Fernandinando Catalano per l'intervista concessaci.



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07/09/2010 14:05

Intervista al Prof. Ferdinando Catalano apparsa nel Magazine MessinaWeb:

magazine.messinaweb.eu/?p=7178



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08/09/2010 18:37

Mi pare di capire che l’I.D. non sia da intendersi come un creazionismo derivato da una lettura letterale della Bibbia, ma una mediazione fra l’accettazione di una causa prima e intelligente del mondo ed una ricerca scientifica che si avvale anche delle più moderne tecniche sperimentali.
D’altra parte, non so se la mia definizione sia logica, parlare di selezione naturale è già parlare di “causalità” piuttosto che di “casualità” , se questo è vero non possiamo escludere una concatenazione di cause che condurrà ciascun ricercatore a conclusioni coerenti ai propri principi anche religiosi. Perché non pensare che nell’I.D. siano stati previsti aspetti evoluzionistici, comprese le osservazioni naturali di Darwin, senza con questo soggiacere alle sue conclusioni?
No?
11/07/2011 20:48

Re:
pavel43, 08/09/2010 18.37:

Mi pare di capire che l’I.D. non sia da intendersi come un creazionismo derivato da una lettura letterale della Bibbia, ma una mediazione fra l’accettazione di una causa prima e intelligente del mondo ed una ricerca scientifica che si avvale anche delle più moderne tecniche sperimentali.
D’altra parte, non so se la mia definizione sia logica, parlare di selezione naturale è già parlare di “causalità” piuttosto che di “casualità” , se questo è vero non possiamo escludere una concatenazione di cause che condurrà ciascun ricercatore a conclusioni coerenti ai propri principi anche religiosi. Perché non pensare che nell’I.D. siano stati previsti aspetti evoluzionistici, comprese le osservazioni naturali di Darwin, senza con questo soggiacere alle sue conclusioni?
No?




no per nulla, è come quando leggo la bibbia, le sue interazioni che sembrano casuali in realtà non lo sono..

Ad esempio le sette vacche grasse e magre sono specchio di una europa che ha questi due aspetti contrapposti di sette re che sono insieme un ottavo, e di cui vi è una immagine gemella scarlatta.

E come per il "seme di senape" quello numericamente più vicino ai geni umani.

Conoscere Dio significa comprendere che nulla è lasciato al caso, il numero dei tuoi capelli, i passeri che cadono..ecc.c E che è qualcosa che ti lascia senza parole.

L'incredibile interazioni cellulari, la incredibile funzione dei reni, roba da fantascienza..Ma stiamo scherzando attribuendo l'onore e la gloria di tutto questo a una cosa , caso divinizzato scientificamente??

il caso esiste solamente per l'uomo.


saluti
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