1Pietro 4:6 e 1Pietro 3:19

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Roberto Carson
00lunedì 20 settembre 2010 14:25
Domanda ricevuta in redazione

Seondo i Passi sono 1Pietro 4:6 e anche 1Pietro 3:19 si comprende che Yeshùa andò a predicare la buona novella anche ai morti... ma come è possibile se i morti non sono coscienti?

Angelo
Methatron
00lunedì 20 settembre 2010 20:16
Anche queste parole di Gesù sono strane ad intendersi: “Continua a seguirmi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”.

Com'è possibile che i morti seppelliscano i loro morti... se sono morti?
Comprendiamo che biblicamente la parola morti si può riferire a persone morte dal punto di vista spirituale, quindi un uso metaforico.

Nella lettera agli efesini ritorna questo uso metaforico: "Inoltre, [Dio] vi [rese viventi] benché foste morti nei vostri falli e nei vostri peccati".

Non identificando un uso letterale dell'espressione "morti" si concilia l'apparente contraddizione.

Cordialità.

Roberto Carson
00martedì 21 settembre 2010 13:14
Risposta di Angelo Ficara

Si ci avevo pensato a questa possibilità, ma in 1 pietro 4:6 è evidente dal contesto che si riferisca realmente a morti, poiche parla di persone che hanno subito nella carne il loro giudizio (l'anima che pecca morrà) per poter esser giustificati per lo spirito. Documentandomi un po sull'ebraismo del 1° secolo ho scoperto che gli ebrei di quel tempo influenzati dalla filosofoa greca iniziarono a credere anche alla vita dopo la morte, e distinguevano due luoghi per gli spiriti dei morti, l'Ades e il gran eden o seno d'abramo (come riportato in luca). Ovviamente io non credo a tale insegnamento, appunto perchè non riscontrabile nella bibbia ebraica, ma probabilmente gli apostoli ci credevano come molti in quel tempo. Infondo dalle lettere apostoliche sappiamo per esempio che giuda nella sua epistola cita ben 4 versi tratti da 4 libri oggi considerati apocrifi, ma che in quel tempo per giuda erano scritture attendibili e degne di essere studiate come le altre. Bisogna prendere quindi il nuovo testamente un po come la testimonianza degli apostoli, e non come dei libri ispirati, infondo sono solo delle lettere apostoliche e non delle profezie (a parte l'apocalisse). Io infatti riconosco come libro certamente ispirato solo il libro dell'apocalisse, appunto perché dettato direttamente dallo spirito, il resto è solo la raccolta di testimonianze e di insegnamenti degli apostoli che non sempre parlano per lo spirito ma anche per la loro conoscenza. Shalom

Angelo
pavel43
00martedì 21 settembre 2010 18:50

Documentandomi un po sull'ebraismo del 1° secolo ho scoperto che gli ebrei di quel tempo influenzati dalla filosofoa greca iniziarono a credere anche alla vita dopo la morte, e distinguevano due luoghi per gli spiriti dei morti, l'Ades e il gran eden o seno d'abramo (come riportato in luca).


A proposito della parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31) così commenta il Joseph Ratzinger

“Nella descrizione dell’aldilà, che segue poi nella parabola, Gesù si attiene ai concetti correnti del giudaismo del suo tempo. Pertanto non è lecito forzare questa parte del testo: Gesù adotta gli elementi immaginifici preesistenti senza con questo elevarli formalmente a suo insegnamento sull’aldilà. Approva tuttavia chiaramente la sostanza delle immagini. Pertanto non è privo d’importanza il fatto che Gesù riprenda qui le idee dello stato intermedio tra morte e risurrezione che ormai era diventato patrimonio comune del giudaismo.”

Dobbiamo pensare che la filosofia greca abbia inquinato anche i Vangeli?
Methatron
00martedì 21 settembre 2010 19:44
@ Angelo:

ma probabilmente gli apostoli ci credevano come molti in quel tempo. Infondo dalle lettere apostoliche sappiamo per esempio che giuda nella sua epistola cita ben 4 versi tratti da 4 libri oggi considerati apocrifi, ma che in quel tempo per giuda erano scritture attendibili e degne di essere studiate come le altre.



Questa è solo una supposizione. Un altra potrebbe benissimo essere quella che Giuda trasse le informazioni da una fonte più antica alla quale fecero riferimento anche i libri apocrifi, oppure che ricevette quelle informazioni per rivelazione cosa che non rende gli apocrifi necessariamente base di studio, fatto per altro non riscontrabile.


@ Pavel: Da quello che citi no, caro Pavel.


Gesù si attiene ai concetti correnti del giudaismo del suo tempo. Pertanto non è lecito forzare questa parte del testo: Gesù adotta gli elementi immaginifici preesistenti senza con questo elevarli formalmente a suo insegnamento sull’aldilà



Questa posizione è quella che condividiamo anche noi. Il prosieguo mi sembra antitetico a questa affermazione: se Gesù si attiene ai concetti correnti del giudaismo e il passo non va forzato nel senso di trarne un insegnamento dottrinale sull'aldilà perché presumere un'infiltrazione delle idee sullo stadio intermedio?
pavel43
00mercoledì 22 settembre 2010 08:49

Questa posizione è quella che condividiamo anche noi. Il prosieguo mi sembra antitetico a questa affermazione: se Gesù si attiene ai concetti correnti del giudaismo e il passo non va forzato nel senso di trarne un insegnamento dottrinale sull'aldilà perché presumere un'infiltrazione delle idee sullo stadio intermedio?


Il fatto che Gesù utilizzi la parabola per ammonire i ricchi e la loro insistente richiesta di "segni" non è antitetico agli elementi utilizzati, come l'insegnamento ricavato dalla parabola del buon seminatore non è antitetico al comportamento dei seminatori del tempo forse non così distratti!
D'altra parte confermi che Gesù condivide i concetti correnti nel giudaismo del suo tempo.
Methatron
00mercoledì 22 settembre 2010 16:40

D'altra parte confermi che Gesù condivide i concetti correnti nel giudaismo del suo tempo.



Mi sembra abbastanza scontato che Gesù fosse Ebreo e come tale si assoggettava alla ritualità religiosa giudaica considerandola in alta stima.
La sua rivoluzione non fu insegnare qualcosa di "nuovo", bensì ristabilire lo spirito della Legge che al suo tempo era tradito e soffocato dalla tradizione orale dell'establishment religioso dell'epoca.
Roberto Carson
00mercoledì 22 settembre 2010 21:01
Risposta di Angelo Ficara

Giuda usa proprio versetti di 4 libri ora reputati apocrifi, come il libro di enoc usato anche dagli esseni ai tempi di Yeshùa, il libro dell'assunzione di mosè e altri due che non ricordo al momento.

Angelo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:36.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com