Caratteristiche che differenziano i Testimoni di Geova dalle sette

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Roberto Carson
00sabato 23 gennaio 2010 17:29
Domanda ricevuta in redazione

Sono un testimone di Geova molisano.
Vi pregherei di darmi degli elementi validi e convincenti da poter utilizzare nel servizio di campo, affinchè possa dimostrare che i testimoni di Geova non sono una setta.

Ruben
barnabino
00sabato 23 gennaio 2010 18:08
Dipende tutto dalla definizione che diamo di setta, che spesso non è univoca ed universale. In certi casi è usata solo in tono denigratorio, ma senza un vero e proprio riferimento ad una particolare definizione. In quel caso sarà pressocché impossibile convincere l'interlocutore che i TdG (o gli Avventisti, i Mormoni, i Pentecosatli, ecc...) non siano quella che lui definisce "setta".

Shalom
amico di oreste
00sabato 23 gennaio 2010 19:44
Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 23/01/2010 17.29:


Sono un testimone di Geova molisano.
Vi pregherei di darmi degli elementi validi e convincenti da poter utilizzare nel servizio di campo, affinchè possa dimostrare che i testimoni di Geova non sono una setta.

Ruben




Di solito ci sono dei punti principali che se soddisfatti implicano che facciamo parte di una setta e sono i seguenti:


1) Le "guide spirituali" di queste chiese si arrogano un'autorità eccessiva, tendente ad avere un controllo totale dei propri membri. Ogni singolo aspetto della vita degli aderenti è sottoposto a regole, ancorché spacciate come "consigli", che non vengono messe in discussione in quanto le "guide" affermano di avere un'intelligenza delle Scritture che nessun altro ha. Essi conoscono la "Verità". Per gli aderenti quindi, mettere in discussione le guide equivale a mettere in discussione Dio. È di fatto proibito il pensiero autonomo.

2) Le guide usano tecniche di pressione psicologica per ottenere il controllo e la fedeltà dei propri membri. Le tecniche di manipolazione più usate sono: uso del senso di colpa, pressione del gruppo, minacce di castigo di Dio a chi disubbidisce, ecc. Un'altra tecnica peculiare di ogni setta è l'isolamento dell'individuo: i membri devono interrompere i rapporti con parenti ed amici "del mondo" o ridurli al minimo necessario in quanto questi sono mezzi che usa Satana per deviarli dalla "Verità" conquistata. L'isolamento e l'emarginazione totale sono inoltre la punizione per i dissidenti che non si pentono.

3) Stile di vita improntato all'osservanza rigida di norme e divieti in merito ad abbigliamento, rapporti con l'altro sesso, possibilità di partecipare alla vita sociale, ecc. La lealtà alla chiesa ha la priorità sulla lealtà alla propria famiglia. Il tempo libero, da dedicare a se stessi e/o alla famiglia, viene ridotto al minimo dovendo dare la priorità alle attività richieste dalla chiesa.

4) Trasformazione del significato delle parole: tecnica descritta da Orwell nel suo famoso romanzo "1984", permette di controllare meglio il pensiero dando nuovi significati a termini "pericolosi" come "verità", "libertà", ecc. in modo che il pensiero dell'individuo sia sempre conforme a quello dei capi.

5) Condanna delle altre chiese: tutte le altre chiese indistintamente fanno parte del "sistema satanico" in opposizione a Dio che invece "riconosce" esclusivamente gli aderenti a quella specifica setta.

6) Complesso di persecuzione: è la conseguenza del precedente. Ogni critica verso la setta da parte di singoli o di gruppi viene vista come una forma di persecuzione e di conseguenza una "prova" che si tratta della "vera chiesa" perseguitata da Satana.

7) Attenzione focalizzata sui giovani, i deboli, gli insicuri, gli immaturi che vengono attratti dalla "sicurezza" offerta dalla setta che offrendo loro un ruolo all'interno del gruppo soddisfa anche il loro bisogno di affermazione e di ricerca di una identità precisa.

8) Abbandono doloroso: i membri delle sette, anche quando nutrono dei dubbi, hanno paura di abbandonarle a causa dell'intimidazione, dei sensi di colpa, della pressione psicologica e della minaccia dei castighi: isolamento subito e giudizio di Dio dopo.


Ovviamente più punti sono soddisfatti e più quella che seguiamo è una setta...
ciao
Roberto Carson
00sabato 23 gennaio 2010 22:33
Caro amico di oreste,
questa tua interessante analisi sociologica da quale autorevole fonte l'hai attinta?
amico di oreste
00domenica 24 gennaio 2010 13:00
Re:
Roberto Carson, 23/01/2010 22.33:

Caro amico di oreste,
questa tua interessante analisi sociologica da quale autorevole fonte l'hai attinta?




Diciamo che basta che fai una ricerca nell'ambiente giusto e troverai gli stessi punti inseriti con ordine diverso o con parole diverse ma il sunto è lo stesso:

http://www.persuasione.net/articoli/persuasione/gli-otto-punti-distintivi-del-controllo-mentale.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Setta

http://setteculti.psike.it/clthome.htm

Spero che basti...
ciao
barnabino
00domenica 24 gennaio 2010 19:37
Caro ADO,

Non mi pare che u siti che link coincidano con quello che hai scritto, tu infatti mi pare che hai citato, per non dire brutalmente fatto un cipia/incolla, da un noto sito anti-TdG il cui valore accademico, francamente, è pressocché nullo.

Ma anche i siti linkati non sono esattamente neutrali, in pratica citi due volte la Jan Groenveld (ex testimone di Geova) ed il solito Hassan che è uno psicologo anche lui direi piuttosto coinvolto. Non hai qualche definizione più neutrale, di tipo sociologico, da presentare?

Shalom

amico di oreste
00domenica 24 gennaio 2010 20:01
Re:
barnabino, 24/01/2010 19.37:

Caro ADO,

Non mi pare che u siti che link coincidano con quello che hai scritto, tu infatti mi pare che hai citato, per non dire brutalmente fatto un cipia/incolla, da un noto sito anti-TdG il cui valore accademico, francamente, è pressocché nullo.

Ma anche i siti linkati non sono esattamente neutrali, in pratica citi due volte la Jan Groenveld (ex testimone di Geova) ed il solito Hassan che è uno psicologo anche lui direi piuttosto coinvolto. Non hai qualche definizione più neutrale, di tipo sociologico, da presentare?

Shalom



A meno che tu non abbia la famosa "coda di paglia" non vedo quale sia il problema, se la tua religione non soddisfa quei punti menzionati sopra, non ci sono problemi di sorta...
Se conosci qualcosa di meglio inseriscilo pure, ci sono siti americani che menzionano gli stessi punti, sarà un caso?
Ciao


Roberto Carson
00domenica 24 gennaio 2010 20:18
Caro amico di oreste, parliamoci chiaro: i punti da te postati non sono un'analisi sociologica obiettiva, ma una chiara strumentilazione concettuale costruita a regola d'arte per inveire contro i TdG.

I punti menzionati sopra sono delle chiare accuse che vengono fatte da molti detrattori contro la nostra confessione, accuse che non sono per nulla obiettive, autentiche mezze verità, manipolate, spesso in modo fazioso, allo scopo di trovare argomentazioni calunniose da strumentalizzare contro la realtà di cui facciamo parte.
barnabino
00domenica 24 gennaio 2010 20:34
Caro ADO,


A meno che tu non abbia la famosa "coda di paglia" non vedo quale sia il problema, se la tua religione non soddisfa quei punti menzionati sopra, non ci sono problemi di sorta...



Quoto Roberto, il problema non è se la mia religione soddisfa o no quei punti menzionati sopra, ma che quei punti non hanno alcun valore da un punto di vista scientifico.


Se conosci qualcosa di meglio inseriscilo pure, ci sono siti americani che menzionano gli stessi punti, sarà un caso?



Io non ho problema, mi chedo solo perché se ignori totalmente il punto di vista scientifico sull'argomento ti sei permesso di citare quel materiale privo di ogni valore. Non eri mica obbligato a rispondere, ed il fatto che tu per farlo abbia scopiazzato da un sito anto-TdG mi pare indicativo.

Shalom
Spener
00domenica 24 gennaio 2010 20:47
1)

Le "guide spirituali" di queste chiese si arrogano un'autorità eccessiva



Vero.
Basta pensare all'infallibilità papale oppure alla indiscutibilità delle decisioni prese nell'ambito dei concili ecumenici.


2)

Le guide usano tecniche di pressione psicologica per ottenere il controllo e la fedeltà dei propri membri



Vero.
Basta pensare a come nei secoli hanno giocato con la paura della gente attraverso pressioni psicologiche come quelle relative alle fiamme dell'inferno.


3)

Stile di vita improntato all'osservanza rigida di norme e divieti



Vero.
Basta pensare all'obbligo del celibato imposto ai preti e/o ai vescovi.


4)

Trasformazione del significato delle parole



Vero.
Basta pensare a come la normale traduzione delle parole venga sostituita dalla traslitterazione delle medesime, nascondendo al popolo il significato che queste avevano nel cristianesimo originale


5)

Condanna delle altre chiese



Vero.
Basta ricordare come per secoli abbiano predicato l' extra ecclesiam nulla salus


6)

Complesso di persecuzione



Vero.
Basta leggere sui loro siti ufficiali le varie encicliche che hanno come soggetto la persecuzione della chiesa.


7)

Attenzione focalizzata sui giovani, i deboli, gli insicuri, gli immaturi che vengono attratti



Vero.
Organizzano addirittura raduni mondiali nel tentativo di «legare» i giovani a certe figure carismatiche


8)

Abbandono doloroso



Vero.
Ma più che di abbandono doloroso, parlerei di abbandono impossibile: sono decenni che cerco di essere cancellato dai loro registri


Spener
amico di oreste
00lunedì 25 gennaio 2010 07:05
Re:
Spener, 1/24/2010 8:47 PM:

1)

Le "guide spirituali" di queste chiese si arrogano un'autorità eccessiva



Vero.
Basta pensare all'infallibilità papale oppure alla indiscutibilità delle decisioni prese nell'ambito dei concili ecumenici.


2)

Le guide usano tecniche di pressione psicologica per ottenere il controllo e la fedeltà dei propri membri



Vero.
Basta pensare a come nei secoli hanno giocato con la paura della gente attraverso pressioni psicologiche come quelle relative alle fiamme dell'inferno.


3)

Stile di vita improntato all'osservanza rigida di norme e divieti



Vero.
Basta pensare all'obbligo del celibato imposto ai preti e/o ai vescovi.


4)

Trasformazione del significato delle parole



Vero.
Basta pensare a come la normale traduzione delle parole venga sostituita dalla traslitterazione delle medesime, nascondendo al popolo il significato che queste avevano nel cristianesimo originale


5)

Condanna delle altre chiese



Vero.
Basta ricordare come per secoli abbiano predicato l' extra ecclesiam nulla salus


6)

Complesso di persecuzione



Vero.
Basta leggere sui loro siti ufficiali le varie encicliche che hanno come soggetto la persecuzione della chiesa.


7)

Attenzione focalizzata sui giovani, i deboli, gli insicuri, gli immaturi che vengono attratti



Vero.
Organizzano addirittura raduni mondiali nel tentativo di «legare» i giovani a certe figure carismatiche


8)

Abbandono doloroso



Vero.
Ma più che di abbandono doloroso, parlerei di abbandono impossibile: sono decenni che cerco di essere cancellato dai loro registri


Spener



Vedo che Spener ha colto una cosa importante, ovvero che nel passato la chiesa cattolica si è comportata come quei gruppi che oggi vengono chiamati "culti abusanti", secondo me oggi le cose sono cambiate, ma il passato è utile per esaminare se ancora oggi la religione che seguiamo può rientrare in questa categoria.
Un altro sito che si interessa del problema è quello dell'Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici il quale elenca una quarantina di punt per verificare se siamo condizionati da un tale gruppo (spero che almeno in questo caso non vi siano problemi di sorta):
http://www.onap-italia.org/test/frame_test1.htm

saluti
Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 10:15
Premetto che questo intervento non vuol essere polemico verso ADO nè apologetico. Ma devo difendere la sociologia. La studio, ed è dunque un dovere morale.

Quella che si sta facendo in questo topic non è sociologia!

Nella migliore delle ipotesi è pubblicità comparativa, nella peggiore (per la quale, non me ne volete, propendo) è pubblicità ingannevole.

Mettiamola così: noi siamo dei rappresentanti dela pasta Agnesi, ADO della Barilla. E' stato chiesto un parere sulla pasta Agnesi, sta rispondendo il rappresentante della Barilla. Non che non possa farlo, per carità, ma che manchi di obbiettività mi pare normale. Ed evidente.

Purtroppo, il materiale postato da ADO parte da un errore che inficia tutto il resto del discorso: confonde la sociologia con il pensiero dlla maggioranza. O meglio, parte dal presupposto che l'ordine giusto delle cose sia la "Città di Dio" di Agostino e ne fa pietra di paragone con le altre realtà.

In sociologia, per altro, il termine setta è sempre meno diffuso (tranne che in Italia, ahimè, trent'anni indietro rispetto alla sociologia delle religioni americana!). In parte perchè le stesse definizioni del termine sono tutt'altro che soddisfacenti (nè tantomeno univoche).
Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 10:21
II Parte.

Questo evidenzia un problema comune (non me ne volere, ADO, lo dico senza cattiveria) nei post di ADO: la dogmaticità. ADO ha teso anche qui a far vedere come di facile soluzione un problema che la sociologia delle religioni dibatte da oltre un secolo (dibattito che coinvolge anche l'esistenza o meno del fenomeno della secolarizzazione, che nel dibattito sociologico tutto è meno che dato per assodato).

Non si può quasi rispondere al quesito: "cos'è sociologicamente una setta?" per il semplice fatto che non esiste una definizione univoca del termine. Se poi contiamo che "setta" sono state definite spregiativamente praticamente tutte le religioni al mondo, capiamo come il problema sia pressochè irrisolvibile. Per questo si ricorre spesso a termini come Nuovi Movimenti Religiosi (ma quando un M.R. termina di essere vecchio?).

Insomma, sembra il "mare del Talmud"!...

Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 10:32
III Parte

Veniamo ad una risposta all'amico e fratello molisano.

In sociologia qualche punto fermo per quel che riguarda le sette c'è. O per lo meno su questi punti che citerò c'è un certo assenso da parte della maggioranza dei sociologi

1) La setta si caratterizza per la presenza di un potere idealtipico di tipo carismatico. I TdG, almeno a partire dagli anni '50, hanno visto una progressiva transizione verso un tipo di potere legale-razionale, secondo un processo di routinizzazione del carisma. Si ì passati dalla quasi-venerazione di Russell da parte dei primi studenti biblici alla Torre di Guardia del 1995 (scusate, non ho la citazione esatta sottomano) che diceva a chiare lettere che le affermazioni del Corpo Direttivo devono essere sostenute scritturalmente. Ciò pone la Bibbia al di sopra del carisma.

2) Nella setta gli scritti del fondatore sono posti sullo stesso piano rispetto alla Sacra Scrittura. I TdG non ristampano gli scritti di Russell più o meno dagli anni '30.

Con Amicizia.
Spener
00lunedì 25 gennaio 2010 10:40
Caro Telemaco,
credo che chiunque abbia mai sostenuto anche un solo esame di Sociologia delle Religioni, abbia ben chiaro che il post di ADO è tutto fuorché scientifico.

Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 11:23
Re:
Spener, 25/01/2010 10.40:

Caro Telemaco,
credo che chiunque abbia mai sostenuto anche un solo esame di Sociologia delle Religioni, abbia ben chiaro che il post di ADO è tutto fuorché scientifico.




Francamente mi rendo conto di aver scoperto, come si suol dire, l'acqua calda.

Walter.Simoni
00lunedì 25 gennaio 2010 13:08
Circa il termine "setta", attribuito ai tdG, il Prof. Introvigne si espresse con le seguenti parole:

"Tutto sta a intendersi sul termine "setta". Nel senso originario della sociologia tedesca, di gruppo dove dominano i convertiti rispetto a coloro che sono nati nel movimento, l’espressione "setta" si adatta sempre meno bene ai Testimoni di Geova, dove i membri di seconda (e terza...) generazione sono sempre più numerosi. In altri sensi, l’etichetta "setta" non ha contenuto informativo: è semplicemente polemica e mostra solo che i Testimoni di Geova sono ancora in un certo stato di tensione con settori della società italiana (per esempio, con la Chiesa cattolica)".

tratto da: www.cesnur.org/2002/tdg_02.htm Testimoni di Geova: già e non ancora, di Agostino Clerici (Il Settimanale della Diocesi di Como, anno XXVI, 29 giugno 2002, p. 7)

amico di oreste
00lunedì 25 gennaio 2010 13:42
Re: Re:
Telemaco77, 1/25/2010 11:23 AM:



Francamente mi rendo conto di aver scoperto, come si suol dire, l'acqua calda.





Il problema che ho posto va oltre la sociologia ed entra nel campo della psichiatria e nelle migliori delle ipotesi della psicologia.
Solo recentemente ci si è posto il problema dei culti abusanti, "religioni" i cui capi tengono intenzionalmente o inconsapevolmete i loro seguaci all'interno del culto, con metodi che si ripetono ciclicamente per ognuna delle religioni prese in esame, abusando psicologicamente di loro e determinati aspetti di tali abusi sono comuni a tutte queste tipologie di sette e in ogni nazione civile è sorta un associazione che si occupa di questo problema.
Non è denigrando i miei post che si risolve il problema, il nostro amico futuro sociologo è rimasto vago per ovvi motivi, primo perchè come detto il problema rientra in altri ambiti, secondo perchè lui stesso potrebbe far parte di un culto abusante, dico potrebbe perchè ci sono diversi pareri nel mondo di persone autorevoli che affermano questo, io personalmente mi astengo dal farlo, non essendo ne psichiatra ne psicologo.
Non sto dicendo che i testimoni di Geova rientrino in tale gruppo, i miei post precedenti rimangono generici e sono orientati ai singoli e non alle loro religioni, il problema è infatti individuale, io potrei far parte dei testimoni e non essere abusato psicologicamente, come potrei far parte dei neocatecumenali (i quali rientrano nella religione cattolica) ed avere parte in tale abuso, e viceversa, dipende molto da come il singolo recepisce determinati input esterni i quali input per diversi esperti in materia, potrebbero rientrare in tale categoria di chi, come gia detto, con le loro direttive o consigli mantengono all'interno del loro gruppo le persone abusando di loro psicologicamente.
Questo tema è molto delicato ma ho cercato di rimanere il più imparziale possibile, non è uscito dai miei scritti nessun attacco specifico a nessuno.
Saluti
Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 15:12

Il problema che ho posto va oltre la sociologia ed entra nel campo della psichiatria e nelle migliori delle ipotesi della psicologia.



Qui non si sta parlando del problema di un singolo individuo, bensì se un movimento possa o no essere definito "setta" e in base a quali criteri, problema eminentemente sociologico e non psicologico. Se non ti sei accorto della non-scientificità di ciò che hai postato e soprattutto di ciò che hai linkato, leggiti Logica della scoperta scientifica e La logica delle scienze sociali ed altri saggi di Karl Popper, ti illuminerebbe.


Non è denigrando i miei post che si risolve il problema



Innanzitutto sarebbe assurdo solo

pensare

di risolvere il problema in questa sede. Come ti ho già scritto (e non sono stato vago proprio per niente) non c'è accordo sufficiente fra gli studiosi. Secondo, non essere d'accordo non significa denigrare.


il nostro amico futuro sociologo è rimasto vago per ovvi motivi, primo perchè come detto il problema rientra in altri ambiti, secondo perchè lui stesso potrebbe far parte di un culto abusante



Ripeto: non sono rimasto vago, ho fatto esempi piuttosto concreti, ma capisco che tu legga ciò che vuoi leggere. Non è un problema. Ti ricordo che io TdG lo sono diventato per libera scelta, sono stato fuori dalla Congregazione per più di un anno e ne sono rientrato sempre per libera scelta. Al contrario della Chiesa che ha abusato della mia incapacità di neonato per battezzarmi e ora non mi vuole eliminare dai suoi registri.


Non sto dicendo che i testimoni di Geova rientrino in tale gruppo



Non è l'impressione che stai dando.




amico di oreste
00lunedì 25 gennaio 2010 16:08
Re:

Ripeto: non sono rimasto vago, ho fatto esempi piuttosto concreti, ma capisco che tu legga ciò che vuoi leggere. Non è un problema. Ti ricordo che io TdG lo sono diventato per libera scelta, sono stato fuori dalla Congregazione per più di un anno e ne sono rientrato sempre per libera scelta. Al contrario della Chiesa che ha abusato della mia incapacità di neonato per battezzarmi e ora non mi vuole eliminare dai suoi registri.



Sarebbe interessante approfondire quanto sopra ma non so se saresti in grado di essere totalmente libero di dire cosa hai pensato prima di lasciare, durante e dopo, per esperienza personale so bene che di solito si tende a difendere il "partito" al quale apparteniamo, specie se quanto asseriamo è pubblicamente visibile, come in questo caso.
In questo momento hai una facciata da difendere in quanto sei proprio un tdg, quanto dici è visto dai tuoi fratelli che ti conoscono ed ovviamente quanto asserisci è filtrato da questa consapevolezza.
Diverse domande che sono state poste sopra, inserite proprio da chi affronta il problema dei culti abusanti, sono direzionate al modo che hanno i "capi" di dteterminate religioni di trattenere consapevolmente o inconsapevolmente i loro adepti dentro la loro organizzazione, la disassociazione e soprattutto il comportamento che hanno gli appartenenti al gruppo verso i propri ex fratelli, (comportamento vincolato dai "capi" che guidano l'organizzazione), secondo me entra pienamente in questa categoria.
Se tu riuscissi veramente a vedere il problema in ambito sociologico e non teologico, credo che potremmo tirarne fuori qualcosa di costruttivo, sempre se ti va naturalmente, altrimenti per me può benissimo finire qui.
ciao
Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 16:48
Non riesco a capire se io e te ci capiamo oppure no. Il tuo, caro ADO è proprio un problema teologico. Io sto considerando il problema da un punto di vista sociologico, sei tu che stai partendo da un tuo preconcetto (i TdG sono un culto deviante) e infarcisci questo preconcetto con link e copia/incolla a sproposito!


Sarebbe interessante approfondire quanto sopra ma non so se saresti in grado di essere totalmente libero di dire cosa hai pensato prima di lasciare, durante e dopo, per esperienza personale so bene che di solito si tende a difendere il "partito" al quale apparteniamo, specie se quanto asseriamo è pubblicamente visibile, come in questo caso.



Non sono un vigliacco e quello che penso lo dico, anche quando mi attiro antipatie. Se vuoi, apriamo un 3d a parte e ne parliamo, ok?


In questo momento hai una facciata da difendere in quanto sei proprio un tdg, quanto dici è visto dai tuoi fratelli che ti conoscono ed ovviamente quanto asserisci è filtrato da questa consapevolezza.



Non ho nessuna facciata da difendere. Per me, la sociologia potrebbe benissimo dire che i TdG sono una setta, come asseriscono molti sociologi a proposito del cristianesimo primitivo. Non cambierebbe di na virgola ciò che credo, perchè so bene quando indossare il cappello del sociologo e quando quello del credente. E sappi che sarebbe una scelta assolutamente razionale (azione sociale razionale rispetto ai valori, Weber docet)

Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 16:59
II Parte


Diverse domande che sono state poste sopra, inserite proprio da chi affronta il problema dei culti abusanti, sono direzionate al modo che hanno i "capi" di dteterminate religioni di trattenere consapevolmente o inconsapevolmente i loro adepti dentro la loro organizzazione, la disassociazione e soprattutto il comportamento che hanno gli appartenenti al gruppo verso i propri ex fratelli, (comportamento vincolato dai "capi" che guidano l'organizzazione), secondo me entra pienamente in questa categoria.



Finalmente vieni allo scoperto! Lo apprezzo molto! Qui sollevi un problema non indifferente: chi si occupa dei culti abusanti? Da che prospettiva? Culti abusanti è un termine che può rientrare nell'avalutatività? La particolarità dei TdG, invece, è che sia la porta di entrata che quella di uscita sono ben aperte! E questo non lo dice il primo arrivato che scrive su internet, bensì il maggior sociologo delle religioni vivente: Rodney Stark! Lungi dal considerare i TdG un culto deviante (il termine tecnico, per tua informazione è questo) li posiziona nella fascia delle religioni "strette ma non troppo" - vedi l'articolo di Stark e Iannacone "Why the Jehovah's Witnesses grow so rapidly" (se vuoi te lo posto).

Quindi, se vuoi parlare di sociologia, parliamo di sociologi veri, e non di truzzi anti-sette internettiani!
Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 17:11
Ecco l'articolo a cui facevo riferimento:

http://www.theocraticlibrary.com/downloads/Why_Jehovah's_Witnesses_Grow_So_Rapidly.pdf

Ed ecco una presentazione degli autori:

Rodney Stark:

Distinguished Professor of the Social Sciences
Baylor University

Founding Editor
Interdisciplinary Journal of Research on Religion

Co-Director
Institute for Studies of Religion
One Bear Place #97326
Baylor University
Waco, Texas 76798

Honorary Professor of Sociology
Peking University, Beijing, China

E questa è la sua Bibliografia: www.rodneystark.com/biblio.html

Laurence R. Iannacone:

Larry Iannaccone is Koch Professor of Economics at George Mason University and director of CESR. Prior to joining George Mason University faculty in 2002, he was Professor of Economics at Santa Clara University and had served as a National Fellow and Visiting Scholar at Stanford's Hoover Institution.

Larry earned his M.S. in Mathematics and Ph.D. in Economics from the University of Chicago, and wrote his doctoral thesis on rational addiction and religious behavior in 1984.

Professor Iannaccone is one of the world's leading authority on the economics of religion. His research on the economics of religion has appeared in The Journal of Political Economy, The American Economic Review, The Journal of Economic Literature, Economic Inquiry, The American Journal of Sociology, The Journal for the Scientific Study of Religion, and many other journals and books.

Se permetti, mi fido un po' di più di quello che scrivono loro... [SM=g27989]
amico di oreste
00lunedì 25 gennaio 2010 19:04
Re:

Finalmente vieni allo scoperto! Lo apprezzo molto! Qui sollevi un problema non indifferente: chi si occupa dei culti abusanti? Da che prospettiva? Culti abusanti è un termine che può rientrare nell'avalutatività? La particolarità dei TdG, invece, è che sia la porta di entrata che quella di uscita sono ben aperte! E questo non lo dice il primo arrivato che scrive su internet, bensì il maggior sociologo delle religioni vivente: Rodney Stark! Lungi dal considerare i TdG un culto deviante (il termine tecnico, per tua informazione è questo) li posiziona nella fascia delle religioni "strette ma non troppo" - vedi l'articolo di Stark e Iannacone "Why the Jehovah's Witnesses grow so rapidly" (se vuoi te lo posto).

Quindi, se vuoi parlare di sociologia, parliamo di sociologi veri, e non di truzzi anti-sette internettiani!



Guarda ho letto l'articolo e non ho trovato nulla da parte dell'autore che dica che "le porte di entrata e (soprattutto) di uscita siano aperte" perchè mentre da un lato non ti possono costringere con la forza fisica a non lasciare l'organizzazione, lo fanno con la forza psicologica, negare questo vorrebbe dire non essere obiettivi, negare l'evidenza, ce ne sarebbero di esempi da fare e mi sorprende che tu non lo abbia fatto.
Se come dici sei te stesso e non hai paura di ripercussioni, perchè non affronti l'argomento dal punto di vista sociologico?
Siamo in tema, si parla di sette e di culti abusanti o come hai scritto tu, di culti devianti, quindi tutto ciò che appoggia o nega la tesi che i tdg posano essere o non essere tra questi è in tema.
Ora ti chiedo:
1) come si comportano gli ex membri del movimento in questione verso i fuoriusciti?

2) quali consigli da il loro corpo direttivo ai suoi membri verso i loro familiari fuoriusciti dall'organizzazione che non risiedono nello stesso nucleo famigliare?

3)Una volta che si è diventati tdg, quale associazioni a scopo di amicizia sono incentivate e quali scoraggiate?

4) in base alla risposta data sopra, una volta che il tdg non è più tale, quali amicizie gli rimangono?

In finale da un punto di vista sociologico, il creare terra bruciata attorno all'ex membro da parte dei suoi ex fratelli, non è un voler abusare psicologicamente di lui in modo da scoraggiarne fortemente l'uscita e creare le condizioni "favorevoli" per un suo eventuale rientro?
E' veramente libera di uscire una persona che si trova in un ambiente del genere? E' realmente scevra da abusi psicologici da parte della sua comunità?
E se questi non sono abusi psicologici cosa lo sono?

Sono curioso delle tue risposte.
ciao


Telemaco77
00lunedì 25 gennaio 2010 19:20
L'articolo che ti ho postato è un esempio di come lavora un sociologo, purtroppo non l'hai capito, evidentemente non è alla tua portata. La tesi della porta aperta è stata da Stark divulgata in lungo e in largo e, se non l'hai capito, usa i TdG come caso paradigmatico per provare le sue teorie.


Se come dici sei te stesso e non hai paura di ripercussioni, perchè non affronti l'argomento dal punto di vista sociologico?



Se tu avessi una minima idea di cos'è la sociologia, forse ti saresti accorto che se c'è qui uno che è accecato da un pre-giudizio (e lo dico nel senso kantiano del termine!) sei tu.


perchè mentre da un lato non ti possono costringere con la forza fisica a non lasciare l'organizzazione, lo fanno con la forza psicologica,



Altro esempio del tuo modo intollerante e superficiale di trattare gli argomenti e spacciare per mature meditazioni delle conclusioni dettate dal pre-giudizio.


come hai scritto tu, di culti devianti



Innanzitutto, non è come scrivo io, ma come si scrive nella letteratura scientifica sul tema (evidentemente non nei siti e nei forum dei truzzi intolleranti anti-sette). Poi, se non capisci la differenza tra psichiatria (citata da te a sproposito), psicologia e sociologia, informati!


1) come si comportano gli ex membri del movimento in questione verso i fuoriusciti?



Se ti fossi degnato di seguire scientificamente l'otroprassi dei TdG sapresti che l'intento è sempre quello di recuperare. Io, nel mio periodo da disassociato, ho trovato più affetto che in altri momenti.


2) quali consigli da il loro corpo direttivo ai suoi membri verso i loro familiari fuoriusciti dall'organizzazione che non risiedono nello stesso nucleo famigliare?



Di mantenere i contatti pur ricordando che la persona in questione è disassociata.


3)Una volta che si è diventati tdg, quale associazioni a scopo di amicizia sono incentivate e quali scoraggiate?



Questa è da Infotdg! Io ho una marea di amicizie non nell'ambito dei TdG che mantengo da anni, e se ne sono aggiunte alcune, pensa. Poi, che io magari non vada a mangiare la pizza con gente che mi dice che faccio parte di un culto deviante, se permetti...


4) in base alla risposta data sopra, una volta che il tdg non è più tale, quali amicizie gli rimangono?



quelle che è stato capace di coltivare come essere umano! Ricordati che alle volte è più un amico chi mi prende a schiaffi che chi mi sorride con falso buonismo.


In finale da un punto di vista sociologico, il creare terra bruciata attorno all'ex membro da parte dei suoi ex fratelli, non è un voler abusare psicologicamente di lui in modo da scoraggiarne fortemente l'uscita e creare le condizioni favorevoli per un suo rientro?



La tua ignoranza in materia sociologica qui viene fuori in maniera eclatante! Confondi il campo proprio della psicologia (gli abusi psicologici) con quello della sociologia! Poi, indicami uno studio scientifico che parli di terra bruciata attorno agli ex-TdG...




amico di oreste
00lunedì 25 gennaio 2010 19:30
Re:
Telemaco77, 25/01/2010 19.20:

Senti, bello, io mi sono abbastanza stufato di essere insultato da uno che di sociologia ne capisce anche meno che di teologia, ed è tutto dire!

L'articolo che ti ho postato è un esempio di come lavora un sociologo, purtroppo non l'hai capito, evidentemente non è alla tua portata. La tesi della porta aperta è stata da Stark divulgata in lungo e in largo e, se non l'hai capito, usa i TdG come caso paradigmatico per provare le sue teorie.


Se come dici sei te stesso e non hai paura di ripercussioni, perchè non affronti l'argomento dal punto di vista sociologico?



Se tu avessi una minima idea di cos'è la sociologia, forse ti saresti accorto che se c'è qui uno che è accecato da un pre-giudizio (e lo dico nel senso kantiano del termine!) sei tu.


perchè mentre da un lato non ti possono costringere con la forza fisica a non lasciare l'organizzazione, lo fanno con la forza psicologica,



Altro esempio del tuo modo intollerante e superficiale di trattare gli argomenti e spacciare per mature meditazioni delle conclusioni dettate dal pre-giudizio.


come hai scritto tu, di culti devianti



Innanzitutto, non è come scrivo io, ma come si scrive nella letteratura scientifica sul tema (evidentemente non nei siti e nei forum dei truzzi intolleranti anti-sette). Poi, se non capisci la differenza tra psichiatria (citata da te a sproposito), psicologia e sociologia, informati!


1) come si comportano gli ex membri del movimento in questione verso i fuoriusciti?



Se ti fossi degnato di seguire scientificamente l'otroprassi dei TdG sapresti che l'intento è sempre quello di recuperare. Io, nel mio periodo da disassociato, ho trovato più affetto che in altri momenti.


2) quali consigli da il loro corpo direttivo ai suoi membri verso i loro familiari fuoriusciti dall'organizzazione che non risiedono nello stesso nucleo famigliare?



Di mantenere i contatti pur ricordando che la persona in questione è disassociata.


3)Una volta che si è diventati tdg, quale associazioni a scopo di amicizia sono incentivate e quali scoraggiate?



Questa è da Infotdg! Io ho una marea di amicizie non nell'ambito dei TdG che mantengo da anni, e se ne sono aggiunte alcune, pensa. Poi, che io magari non vada a mangiare la pizza con gente che mi dice che faccio parte di un culto deviante, se permetti...


4) in base alla risposta data sopra, una volta che il tdg non è più tale, quali amicizie gli rimangono?



quelle che è stato capace di coltivare come essere umano! Ricordati che alle volte è più un amico chi mi prende a schiaffi che chi mi sorride con falso buonismo.


In finale da un punto di vista sociologico, il creare terra bruciata attorno all'ex membro da parte dei suoi ex fratelli, non è un voler abusare psicologicamente di lui in modo da scoraggiarne fortemente l'uscita e creare le condizioni favorevoli per un suo rientro?



La tua ignoranza in materia sociologica qui viene fuori in maniera eclatante! Confondi il campo proprio della psicologia (gli abusi psicologici) con quello della sociologia! Poi, indicami uno studio scientifico che parli di terra bruciata attorno agli ex-TdG...








Immaginavo che tu mi rispondessi in questo modo...
Non commento per non mettere paglia sul fuoco, potrei citarti decine di pubblicazioni da parte del corpo direttivo della tua religione (i quali dovrebbero avere più autorità di te in materia di ortoprassi) che per ogni punto quotato asseriscono cose diametralmente opposte alle tue, ma non servirebbe a nulla, noto che ho intaccato un nervo scoperto e hai messo da parte la tua professionalità in favore dell'attacco personale, cosa che io non ho fatto nei tuoi riguardi.
Come detto sopra per me può finire qui.
ciao (senza rancore) .
barnabino
00lunedì 25 gennaio 2010 21:03
Caro ADO,


potrei citarti decine di pubblicazioni da parte del corpo direttivo della tua religione



E perché Telemaco e tutti gli altrio TdG dovrbbero mentire? Ci stai accusando esplicitamente di essere bugiardi? Non porebbe dipendere dal modo distorto di come tu, dall'esterno, visto che non sei mai stato un TdG, leggi le fonti?


noto che ho intaccato un nervo scoperto e hai messo da parte la tua professionalità in favore dell'attacco personale



Forse non hai capito, non si tratta di nervi scoperti o altro, si tratta che i "paramentri" che tu citi non hanno nulla di scientifico e possono essere variamente interpretati da soggetti differenti e con idee differenti, il che è di per se stessa di aspetti ideologici. Una descrizione scientifica non dipende dal soggetto ma è obiettiva. Questo è quello che dice Telemaco... non vorrai fare scienza con Hassan, vero?

Shalom

Telemaco77
00martedì 26 gennaio 2010 08:30
Io ho insultato ADO... non sono stato professionale... non sono sincero... non ho coraggio... altro?

Io ho citato sociologi, studi sociologici, teorie ecc. Ado, a parte attribuirmi motivi errati, che altro ha fatto?

Mettiamola così: se è vero che io ho attaccato personalmente ADO, chiedo che mia assegnato un warning o di essere messo in pre-moderazione. Se non è così, se sono stato io attaccato (come bugiardo, vigliacco e altre amenità) chiedo che uno di questi provvedimenti siano presi per ADO.

Fino alla decisione favorevole o contraria alla mia persona, non posterò più

Con amicizia.
amico di oreste
00martedì 26 gennaio 2010 09:12
Re:
Telemaco77, 1/26/2010 8:30 AM:

Io ho insultato ADO... non sono stato professionale... non sono sincero... non ho coraggio... altro?

Io ho citato sociologi, studi sociologici, teorie ecc. Ado, a parte attribuirmi motivi errati, che altro ha fatto?

Mettiamola così: se è vero che io ho attaccato personalmente ADO, chiedo che mia assegnato un warning o di essere messo in pre-moderazione. Se non è così, se sono stato io attaccato (come bugiardo, vigliacco e altre amenità) chiedo che uno di questi provvedimenti siano presi per ADO.

Fino alla decisione favorevole o contraria alla mia persona, non posterò più

Con amicizia.



Come sei permaloso, non ho detto nulla di offensivo nei tuoi riguardi, ho parlato al condizionale ed ho fatto delle ipotesi, se il confronto con chi non la pensa come te e soprattutto pone delle critiche leggittime, ti sconvolge tanto puoi benissimo non confrontarti, del resto immaginando la tua reazione ho detto più volte che per me il discorso poteva benissimo finire prima.
Comunque rispondendo a quanto hai scritto io sono stato il primo a dire che determinati comportamenti rientrano nel campo della psicologia e in casi estremi in quello della psichiatria, eppure occupandosi la sociologia del nostro comportamento come esseri sociali, determinati input che si ricevono in un organizzazione sociale sarebbero interessanti da affrontare, modi di fare (condizionamenti?) incentrati a far rimanere l'adepto nella struttuira sociale dell'organizzazione esistono, ma dalle tue risposte noto che non ti interessa affrontarli, ne prendo atto e vado avanti.
ciao

Walter.Simoni
00martedì 26 gennaio 2010 09:15
Credo che qui siamo tutti adulti. In quanto tali, vorrei che la smetteste di fare di ogni argomentazione, un caso personale. Alla base di questo necessitano cose semplici, che stanno alla base del regolamento di questo forum, il quale pretende di distinguersi, per l'armonioso e sereno scambio di opinioni e teorie, senza offendere o offendersi a vicenda.
INTELLIGENZA E RISPETTO! Questi sono i requisiti fondamentali pechè avvenga uno scambio senza mordersi l'un l'altro, nonostante la diversità di opinioni.
INTELLIGENZA E RISPETTO! Ce la fate a discutere entro questi parametri?
Riuscite a discutere pacificamente, tenendo conto che le argomentazioni a cui partecipiamo interessano la collettività, e non sono solo scambi di punti di vista tra due singoli individui?
INTELLIGENZA E RISPETTO RECIPROCI! Questo è quanto vi chiediamo! Se non riuscite a dialogare sulla base di questi elementi fondamentali, la vostra presenza nel forum lede l'armonia e squilibra la convivenza in questo luogo di incontro tra persone di opinioni differenti che hanno accettato di riunirsi in discussione allo scopo di confrontarsi per crescere, non per insultarsi e offendersi.
Vi invito pertanto a ridimenzionare i termini, e a postare nel rispetto dei lettori e di chi rappresentiamo, sia che siamo studiosi, religiosi o altro.
Spero nel vostro buon senso!


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