Coeterno o generato?

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Roberto Carson
00lunedì 10 agosto 2009 23:03
Secondo il credo Atanasiano della trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre persone distinte, ma tutte e tre compongono un unico Dio. Esse sarebbero infatti coeguali e coeterne. Tuttavia però, lo stesso credo recita che “il Figlio è solo dal Padre; non fatto, né creato, ma generato”.
Nell’analizzare questo concetto si nota un’evidente contraddizione: Dando per buono il fatto che il Figlio non venne creato, in quanto Esso ebbe la sua origine mediante la stessa sostanza che costituiva parte del Padre, fu comunque generato. Nel medesimo istante in cui il Figlio venne generato, Esso ebbe la sua origine come seconda persona divina indipendente dal Padre.
Allora, alla luce di quanto esposto, come si potrebbe dedurre che il Figlio è coeterno al Padre se Esso venne generato e quindi come persona ebbe un’origine?
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 00:26
Caro Carson,


Nell’analizzare questo concetto si nota un’evidente contraddizione: Dando per buono il fatto che il Figlio non venne creato, in quanto Esso ebbe la sua origine mediante la stessa sostanza che costituiva parte del Padre, fu comunque generato



Non mi pare vi sia contraddizione, la dottrina parla chiaramente di generazione eterna, ma generazione non viene inteso come nascita nel tempo, ma in senso filosofico (vedi per esempio Plotino). La generazione, tanto per essere chiari, non è quella che intendiamo noi nel senso comune del termine. Per semplificare Lewis dice:

"Se c’è un Essere che è sempre esistito e ha sempre immaginato una cosa, il suo atto produrrebbe sempre un’immagine mentale; ma l’immagine sarebbe eterna come l’atto"

"...dobbiamo pensare che il Figlio, per così dire, sgorga sempre dal Padre, come la luce da una lampada, il calore dal fuoco, i pensieri dalla mente. Il Figlio è l’autoespressione del Padre – ciò che il Padre ha da dire. E non c’è ma stato un tempo in cui Egli non lo dicesse"

Ti assicuro che la trinità non è criticabile da un punto di vista logico o filosofico, perché dalla logica e dalla filosofia trae origine. 1700 anni di filosofi credi che abbiano lasciato aperte delle falle logiche? Rinunciaci e ritorna alle Scritture, altrimenti fai l'errore di Ario che cercò di combattere sul piano della filosofia con le consegienze che conosciamo per il dibattito cristologico.

Shalom

pavel43
00martedì 11 agosto 2009 07:47


Ti assicuro che la trinità non è criticabile da un punto di vista logico o filosofico, perché dalla logica e dalla filosofia trae origine. 1700 anni di filosofi credi che abbiano lasciato aperte delle falle logiche? Rinunciaci e ritorna alle Scritture, altrimenti fai l'errore di Ario che cercò di combattere sul piano della filosofia con le consegienze che conosciamo per il dibattito cristologico.


Se le sole Scritture documentano che il Figlio non è coeterno al Padre perché preoccuparsi di offrire una lettura di
Colossesi 1:16

16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra

Possono le stesse Scritture indurre in errore nel valutare la preesistenza di Gesù?
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 09:12
Caro Pavel,


16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra



se la domanda di Carson era mal posta la tua risposta non è certo migliore. In questo passo Paolo dice solo che tutte le cose furono create da Dio, per mezzo di Gesù. Il fatto che Gesù abbia creato ogni cosa non significa certo che lui stesso non possa essere stato a sua volta creato da Dio. Quanto meno il passo che tu hai citato non lo dice, si limita ad informarci sulla funzione di Gesù nella creazione e rispetto a Dio, e non sulla sua eventuale eternità, che qui non si deduce da nessuna parte.

Un conto è parlare di preesistenza, un altro di eternità... spero tu ne sia cosciente.

Shalom
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 09:56
Re:
Roberto Carson, 10/08/2009 23.03:

Secondo il credo Atanasiano della trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre persone distinte, ma tutte e tre compongono un unico Dio. Esse sarebbero infatti coeguali e coeterne. Tuttavia però, lo stesso credo recita che “il Figlio è solo dal Padre; non fatto, né creato, ma generato”.
Nell’analizzare questo concetto si nota un’evidente contraddizione: Dando per buono il fatto che il Figlio non venne creato, in quanto Esso ebbe la sua origine mediante la stessa sostanza che costituiva parte del Padre, fu comunque generato. Nel medesimo istante in cui il Figlio venne generato, Esso ebbe la sua origine come seconda persona divina indipendente dal Padre.
Allora, alla luce di quanto esposto, come si potrebbe dedurre che il Figlio è coeterno al Padre se Esso venne generato e quindi come persona ebbe un’origine?




In realtà un problema logico c'è in tutto questo, perché Dio è uno e allo stesso tempo tre (da cui uni-trino), non si dice infatti che il Padre il Figlio e lo Spirito siano "Dio" solo per 1/3 ciascuno ma al contrario si dice che ciascuno d'essi è interamente Dio.

Allo stesso tempo però ciascuno d'essi non è l'altro, facendo sì che Dio Padre non risulti essere Dio Figlio, Dio Figlio non lo Spirito e via di seguito.

Quindi Dio è Padre nella sua interezza, è Figlio nella sua interezza e Spirito Santo nella sua interezza.

Nota bene: non ho detto semplicemente che Dio Padre è interamente Dio ma che Dio è interamente Padre!

Ma allo stesso tempo è interamente Figlio e interamente Spirito Santo.

Quindi Dio sarebbe interamente generante e non generato, interamente generato e non generante, e allo stesso momento interamente spirato e non spirante, nonché interamente spirante e non spirato.

Per farla breve: contraddizioni.
(SimonLeBon)
00martedì 11 agosto 2009 10:26
Re:
barnabino, 11.08.2009 00:26:

Caro Carson,


Nell’analizzare questo concetto si nota un’evidente contraddizione: Dando per buono il fatto che il Figlio non venne creato, in quanto Esso ebbe la sua origine mediante la stessa sostanza che costituiva parte del Padre, fu comunque generato



Non mi pare vi sia contraddizione, la dottrina parla chiaramente di generazione eterna, ma generazione non viene inteso come nascita nel tempo, ma in senso filosofico (vedi per esempio Plotino). La generazione, tanto per essere chiari, non è quella che intendiamo noi nel senso comune del termine. Per semplificare Lewis dice:

"Se c’è un Essere che è sempre esistito e ha sempre immaginato una cosa, il suo atto produrrebbe sempre un’immagine mentale; ma l’immagine sarebbe eterna come l’atto"

"...dobbiamo pensare che il Figlio, per così dire, sgorga sempre dal Padre, come la luce da una lampada, il calore dal fuoco, i pensieri dalla mente. Il Figlio è l’autoespressione del Padre – ciò che il Padre ha da dire. E non c’è ma stato un tempo in cui Egli non lo dicesse"

Ti assicuro che la trinità non è criticabile da un punto di vista logico o filosofico, perché dalla logica e dalla filosofia trae origine. 1700 anni di filosofi credi che abbiano lasciato aperte delle falle logiche? Rinunciaci e ritorna alle Scritture, altrimenti fai l'errore di Ario che cercò di combattere sul piano della filosofia con le consegienze che conosciamo per il dibattito cristologico.

Shalom



Devo dire che come Amedeo non condivido l'idea che la trinità non sia criticabile sotto il profilo logico o sotto il profilo scritturale.
Ad esempio qui dici che "La generazione, tanto per essere chiari, non è quella che intendiamo noi nel senso comune del termine". Già questo implica una ridefinizione del termine per farlo andare bene alla tua teoria. Questo richiederebbe, di per sé, una dimostrazione che:

1. il termine si possa ridefinire
2. nel ridefinirlo possa assumere il nuovo senso che vuoi dargli tu
3. che nella possibilità dei sensi che puo' assumere, in questo caso specifico, assume davvero quel senso
4. se vuoi restare nell'ambito scritturale, non della pura divagazione filosofica, che il nuovo senso sia come minimo compatibile con le scritture
5. che nella compatibilità con le scritture sia davvero stata intenzione degli scrittori ispirati dargli quel senso.

Ora già il fatto che il concetto stesso, ammesso che stia in piedi, è complicatissimo e ha richiesto secoli di cambiamenti e ritocchi, mi dice che l'impresa è da accantonare in via definitiva. Siamo di fronte a una delle tante filosofie opinabili di fronte alle quali puoi sempre rispondere "ma questo secondo te" e continuare a vivere in perfetta pace e letizia... [SM=g27986].
Questo secondo me.

Simon
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 10:32
Caro Amedeo,


Per farla breve: contraddizioni.



Si, ma stiamo attenti a quando parliamo di contraddizioni. Lo sono in sé o lo sono rispetto alle Scritture?

In realtà la dottrina della trinità, storicamente, è nata e si è sviluppata proprio per risolvere la contraddizione (apparente) di due "theos": Dio e l'altro Dio, il Logos. Quello che voglio dire è che quelle che a prima vista, per la logica comune, sembrano contraddizioni non lo sono da un punto di vista strettamente filosofico.

Quella che tu chiami contraddizione non passò certo inosservata ai filosofi del passato, e la terminologia piuttosto precisa che si è andata delineando nei secoli successivi a Nicea (la trinità si è formata nel corso di secoli!) serve proprio a tappare queste eventuali falle logiche in nome della "fede e ragione" di cui Ratzinger si vuol fare paladino...

Shalom
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 10:39
Re:
barnabino, 11/08/2009 10.32:

Caro Amedeo,


Per farla breve: contraddizioni.



Si, ma stiamo attenti a quando parliamo di contraddizioni. Lo sono in sé o lo sono rispetto alle Scritture?

In realtà la dottrina della trinità, storicamente, è nata e si è sviluppata proprio per risolvere la contraddizione (apparente) di due "theos": Dio e l'altro Dio, il Logos. Quello che voglio dire è che quelle che a prima vista, per la logica comune, sembrano contraddizioni non lo sono da un punto di vista strettamente filosofico.

Quella che tu chiami contraddizione non passò certo inosservata ai filosofi del passato, e la terminologia piuttosto precisa che si è andata delineando nei secoli successivi a Nicea (la trinità si è formata nel corso di secoli!) serve proprio a tappare queste eventuali falle logiche in nome della "fede e ragione" di cui Ratzinger si vuol fare paladino...

Shalom




Io parlo di contraddizioni "in sé" del dogma per come lo espone la CCR e non rispetto alle Scritture, e affermo che le falle logiche non sono tappate, almeno non nella formulazione che ci trasmette la CCR. [SM=g27989]
pavel43
00martedì 11 agosto 2009 10:43


si limita ad informarci sulla funzione di Gesù nella creazione e rispetto a Dio, e non sulla sua eventuale eternità, che qui non si deduce da nessuna parte.

Un conto è parlare di preesistenza, un altro di eternità... spero tu ne sia cosciente.


Non ho la tua preparazione, di questo ne sono cosciente.

Per tornare all’argomento è proprio dalla sua funzione nella creazione che deduco il Verbo coeterno. Solo Dio può creare. Se il Verbo è agente attivo deve possedere la potenza creatrice.Una creatura non può contenere la potenza creatrice. Anche se mediatore non può possederne né in quantità né in qualità minore del Padre. Se possiede un attributo divino nel suo massimo grado deve possedere anche gli altri, eterenità compresa.
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 10:56
Caro Amedeo,


e affermo che le falle logiche non sono tappate



Attento, è un'affermazione piuttosto impegnativa, perché quelle che sembrano contraddizioni nella logica comune non sempre lo sono da un punto di vista strettamente logico-filosofico... ti metti in competizione con i migliori filosofi dell'antichità e del presente!

Shalom
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 11:01
Re:
barnabino, 11/08/2009 10.56:

Caro Amedeo,


e affermo che le falle logiche non sono tappate



Attento, è un'affermazione piuttosto impegnativa, perché quelle che sembrano contraddizioni nella logica comune non sempre lo sono da un punto di vista strettamente logico-filosofico... ti metti in competizione con i migliori filosofi dell'antichità e del presente!

Shalom




Non direi [SM=g27986]

Ora non posso ma a tempo debito ti procurerò del materiale interessante.

Ciao.
Spener
00martedì 11 agosto 2009 11:12

La formulazione del dogma trinitario, è un capolavoro che rasenta la perfezione.

barnabino
00martedì 11 agosto 2009 11:13
Caro Pavel,


Per tornare all’argomento è proprio dalla sua funzione nella creazione che deduco il Verbo coeterno. Solo Dio può creare



Infatti Gesù è presentato non come "creatore" in assoluto, ma come colui "per mezzo" del quale sono tutte le cose.


Se il Verbo è agente attivo deve possedere la potenza creatrice. Una creatura non può contenere la potenza creatrice



Nulla vieta che una creatura possa essere a sua volta mezzo della creazione, le Scritture Geova dice "facciamo l'uomo" e dunque lascia posto per altri oltre a Lui nel processo creativo.

La Bibbia, inoltre, non presenta che Gesù è "agente attivo" della creazione (dove lo leggi?) o che ha creato tutte le cose "dal nulla" (dove lo leggi?) ma dice che "attarverso" [dia] di lui è stata creata ogni cosa. Esclusivamente di Dio Onnipotente si dice che la creazione è "da" [ex] lui.

Paolo in 1 Co 8,6 è chiaro:

"effettivamente c’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per lui; e c’è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose e noi per mezzo di lui"



Anche se mediatore non può possederne né in quantità né in qualità minore del Padre



Mi pare un'affermazioni arbitraria. Da dove deduci nelle Scritture che il mediatore della creazione abbia creato dal nulla come il Padre o che la sua opera sia uguale a Colui dal quale sono tutte le cose? Se era "uguale" Paolo non avrebbe usato termonologie differenti. Non mi pare che le Scritture in nessun passo ci consentano di dire che che Gesù abbia mai presentato se stesso in questo modo.

Shalom
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 11:19
Caro Spener,


La formulazione del dogma trinitario, è un capolavoro che rasenta la perfezione



Concordo, spesso le contraddizioni interne appartengono più alla nostra (cattiva) comprensione di certe terminologie che al dogma in sé, come dimostrano certe operette polemiche alla Odifreddi.

Ed è proprio questa "perfezione" logico-filosofica che alla fine l'allontana dalle Scritture e dalla loro origine. Per spiegare Dio ai greci, secondo la logica greca, che è anche la nostra, si è dovuti pervenire ad una formulazione in sé perfetta, ma che allontana definitivamente Dio e Gesù dalla Scrittura.

Shalom
Spener
00martedì 11 agosto 2009 11:37
Visto l'argomento, se l'aggettivo non caricasse le mie parole di un significato blasfemo non voluto, direi che la formulazione è quasi "diabolica".


(SimonLeBon)
00martedì 11 agosto 2009 11:52
Re:
barnabino, 11.08.2009 11:19:

Caro Spener,


La formulazione del dogma trinitario, è un capolavoro che rasenta la perfezione



Concordo, spesso le contraddizioni interne appartengono più alla nostra (cattiva) comprensione di certe terminologie che al dogma in sé, come dimostrano certe operette polemiche alla Odifreddi.

Ed è proprio questa "perfezione" logico-filosofica che alla fine l'allontana dalle Scritture e dalla loro origine. Per spiegare Dio ai greci, secondo la logica greca, che è anche la nostra, si è dovuti pervenire ad una formulazione in sé perfetta, ma che allontana definitivamente Dio e Gesù dalla Scrittura.

Shalom



Se consideri che per effetto della filosofia anche le orbite dei pianeti della creazione di Dio dovevano indiscutibilmente adeguarsi ad essere circolari... hai un'immagine cristallina di quanto lontano si puo' arrivare con le formulazioni perfette!

Una formulazione perfetta, ammesso che questo sia il caso, non è obbligatoriamente lecita nè tantomeno reale o applicabile alla realtà.
Inoltre, non essendo di per sé dimostrabile, puoi innalzarla tutt'al piu' al rango di teoria fallibile, e magari usare gentilezza, un momento prima di chiedere a Dio di adeguarvisi! [SM=g27991]

Simon
Spener
00martedì 11 agosto 2009 12:00
Re: Re:

Una formulazione perfetta, ammesso che questo sia il caso, non è obbligatoriamente lecita nè tantomeno reale o applicabile alla realtà



Stai facendo un po' di confusione:

1- ho detto che è "rasenta" la perfezione, non che è perfetta
2- non ho mai detto che sia "lecita"
3- non ho mai detto che sia "reale"

Precisato quanto sopra, rimango fermamente convinto di quanto da me dichiarato in precedenza.

Ciao

pavel43
00martedì 11 agosto 2009 12:00
Per Amedeo

Per farla breve: contraddizioni.



Capisco le perplessità, le Scritture sono semplici, le contraddizioni le creiamo noi.
Non sono teologo e ragiono così a braccio.
Se diciamo che che Dio è composto da tre persone uguali e distinte, non possiamo dare lo stesso contenuto a ciò che le rende uguali e a quello che le distingue.Ma l’una considerazione non annulla l’altra.
Io e mio figlio partecipiamo alla stessa natura umana, la mia natura è umana quanto la sua, sul piano della generazione distinguo il generante dal generato senza perdere ciò che ci unisce.
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 12:04
Io non vedo nessuna perfezione sul piano logico, lo stesso Dio è, sul medesimo piano d'esistenza, sia interamente generato che interamente ingenerato.

Il credente medio -nella migliore delle ipotesi- immagina un Dio diviso in tre "fettine" ognuna delle quali in qualche modo slegata dall'altra. Ma Dio è uno(unitrino) e non triplice e nemmeno tripartito. Non c'è cioè un 1/3 di Dio che sia ingenerato, un 1/3 generato e un altro 1/3 che sia spirato.

Lo stesso Dio è interamente ingenerato, interamente generato e interamente spirato. Questa è la trinità ed è contradditoria, ma non in senso accidentale bensì proprio sostanziale. Sempre a mio modesto parere.
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 12:05
Re:
pavel43, 11/08/2009 12.00:

Per Amedeo

Per farla breve: contraddizioni.



Capisco le perplessità, le Scritture sono semplici, le contraddizioni le creiamo noi.
Non sono teologo e ragiono così a braccio.
Se diciamo che che Dio è composto da tre persone uguali e distinte, non possiamo dare lo stesso contenuto a ciò che le rende uguali e a quello che le distingue.Ma l’una considerazione non annulla l’altra.
Io e mio figlio partecipiamo alla stessa natura umana, la mia natura è umana quanto la sua, sul piano della generazione distinguo il generante dal generato senza perdere ciò che ci unisce.




Sì, ma voi siete due uomini, invece in questo caso si parla di un solo Dio.
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 12:09
Caro Pavel,


Io e mio figlio partecipiamo alla stessa natura umana, la mia natura è umana quanto la sua, sul piano della generazione distinguo il generante dal generato senza perdere ciò che ci unisce



Si, ma non è proprio questo che dice la trinità, il concetto di "generazione" a cui tu fai riferimento parlando di "natura" umana e divina presuppone che Gesà abbia comunque avuto un inizio, come lo ha avuto tuo figlio, e che comunque non vi sia identità ontologica, ma solo a livello di natura, concetto che non è mai usato nelle Scritture per spiegare l'evantuale "divinità" di Gesù, e tanto più che nella Bibbia non si parla di generazione di Gesù in questo senso.

Di nuovo mi pare che il problema sia nella terminologia e nell'incolmabile stacco tra realtà, scritture e filosofia ellenistica. La trinità è stato un tentativo di colmare le apparenti contraddizioni delle Scritture per renderle accettabili ai pagani ed alle classi colte che, come fanno oggi con i TdG, si erano scagliate contro la presunta "semplicità" del cristianesimo e porre fine alle tesi gnostiche.

Shalom
Spener
00martedì 11 agosto 2009 12:15
Re:

Io non vedo nessuna perfezione



E' chiaro che parliamo due lingue diverse.
Lascio la difesa della formulazione trinitaria ai trinitari e torno in modalità: [TDG ON].

Spener
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 12:17
Caro Simon,


Una formulazione perfetta, ammesso che questo sia il caso, non è obbligatoriamente lecita nè tantomeno reale o applicabile alla realtà.



Non dico il contrario, ma nel caso della metafisica non abbiamo termini di paragone nella "realtà", dunque l'unica realtà è la realtà, la coerenza, del ragionamento stesso. Con questo non dico che la trinità sia perfetta o obbligatoriamente lecita, ma non mi pare che sia tanto facile archiviarla come "illogica" o "contradditoria", tutt'altro, basti leggere alcuni filosofi anche moderni per rendersi conto della sua logica ferrea, al di là della filosofia spicciola.

Con questo è discutibile, ma non sulla base di fraintendimenti terminologici, pena fare una pessima figura. E d'altronde la lotta tra Ario e Atanasio fu vinta da Atanasio proprio perché Ario finì per cercare nella filosofia (un certo concetto di logos) la chiave di volta ed il sostegno della sua tesi, il risultato fu la vittoria di Atanasio che diede l'impressione di essere più fedele al senso delle Scritture stesse di Ario.

Insomma, il tutto meriterebbe uno studio complesso...

Shalom
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 12:19
Re:
barnabino, 11/08/2009 12.17:


Con questo è discutibile, ma non sulla base di fraintendimenti terminologici, pena fare una pessima figura.




è proprio questo il punto, se si rischia di sbagliare in un senso si può rischiare di farlo anche nell'altro.
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 12:19
Caro Spener,


Lascio la difesa della formulazione trinitaria ai trinitari e torno in modalità: [TDG ON].



Concordo... ci vorrebbe un filosofo, perché i trinitari qui cercano di convincerci un pò goffamente che la trinità sarebbe "biblica", ma spesso sono reticenti a spiegarci sul senso filosofico della loro dottrina.

Lo stesso Pavel fa confusione sul senso di "generazione" che come la descrive lui non può essere "eterna".

Shalom
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 12:21

è proprio questo il punto



Infatti, ma io non posseggo conoscenze filosofiche così approfondite da discuterne su questo piano e non conosco neppure opere che lo facciano in modo serio. Tu ne conosci qualcuna?

Shalom
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 12:22
Re:
barnabino, 11/08/2009 12.21:


è proprio questo il punto



Infatti, ma io non posseggo conoscenze filosofiche così approfondite da discuterne su questo piano e non conosco neppure opere che lo facciano in modo serio. Tu ne conosci qualcuna?

Shalom




Non servono. E' tutto molto più semplice di quello che sembra. [SM=g27987] Cmq a suo tempo avrai ciò che chiedi.
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 12:29
Attendo fiducioso... c'è qualche sorpresa?

Shalom [SM=g27985]
amedeo.modigliani
00martedì 11 agosto 2009 13:01
Allora... lasciami qualche giorno di tempo (spero non mesi) e ti "fornirò" quanto chiedi (mi sembra di essere uno spacciatore [SM=g27990] )

Cmq ricordatevi questo enunciato perfettamente integrabile nella formulazione trinitaria "Made in Rome".

"Lo stesso Dio è ciò che lo stesso Dio non è"

o ancora più ad effetto

"Lo stesso Dio non è ciò che è"

ps. è vero che abbiamo un passato puntellato di qualche sporadica imprecisione all'interno delle nostre pubblicazioni ufficiali ed è anche vero che spesso sull'argomento si dicono enormi strafalcioni quindi capisco bene questa aura di "misterioso" rispetto che si è creata sull'argomento, ma su quanto sto dicendo mi ci giocherei la casa...


pps. Sia chiara una cosa, non stiamo parlando di teologia (non lo sto facendo io perlomeno) ma dell'articolo di fede, che con la teologia ha rapporti esclusivamente "fondanti". E' perfettamente possibile una teologia in grado di conciliare tutto nell'ambito della coerenza di cui stiamo parlando, ma io parlo della dichiarazione di fede e non dell'effimera speculazione teologica.
barnabino
00martedì 11 agosto 2009 13:13
Caro Amedeo,


ricordatevi questo enunciato perfettamente integrabile nella formulazione trinitaria "Made in Rome".



Solo una cosa, sei sicuro che sia proprio formulato come lo presenti? Te lo dico perché su ogni singolo termine sono state spese discussioni secolari, e dunque è necessario essere precisi.

Shalom
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