Shalom.
Apro questa discussione per commentare alcune parti del testo del Prof. De Angelis pubblicato al seguente link:
tdgstoriasoctel.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
Dato che sono stato anche menzionato, sarà forse costruttivo esprimere il mio parere e trarre spunti per nuove discussioni.
Curiosamente, mentre per gli ebrei lo scoglio della Trinità è davvero enorme, tutti i primi cristiani (dico tutti) che erano tutti ebrei (dico tutti) non avevano il problema del passaggio da Uno a Trino; mentre ce l'hanno avuto e tutt’oggi ce l'hanno parecchi cristiani. Come mai?
Se c'è una cosa che ho imparato dai miei studi sul Giudaismo, è che la mentalità Ebraica, pur essendo variegata, è rimasta la stessa nel corso dei millenni.
I primi seguaci di Gesù il Nazareno erano tutti Ebrei. Questo è vero. Ma siamo sicuri che essi "non avevano il problema del passaggio da Uno a Trino"?
Un passaggio simile rappresenterebbe chiaramente un trauma per un Ebreo di ieri e di oggi.
Io credo che i dodici apostoli e tutta la folla di Giudei che vennero battezzati a Pentacoste (Shavuot) non si confrontarono con alcuna dottrina Trinitaria e non misero in discussione l'assoluta Unicità di Dio.
Se oggi un Cristiano Evangelico si trovasse davanti ad una folla e iniziasse a predicare la buona novella della salvezza, cosa direbbe?
Probabilmente farebbe un discorso simile a questo:
"Cari amici, l'umanità è imperfetta e peccatrice, ma Dio si è fatto uomo , si è incarnato nel seno di una vergine e si è sacrificato sulla croce per le nostre trasgressioni. Ora riconoscetelo come vostro Salvatore e credete in Lui così sarete salvati".
Queste sono più o meno le parole che usano gli Evangelici nelle loro predicazioni. Ma cosa disse invece Pietro nel primo annuncio pubblico della comunità "Cristiana"?
Gli Atti degli Apostoli riportano un discorso molto diverso da quello degli odierni predicatori, un discorso tutto Ebraico e tutto escatologico.
"Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti opere [....] Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto signore e Messia" (Atti capitolo 2).
Nessun riferimento all'Incarnazione, al Dio fatto uomo e al sacrificio espiatorio universale che abolisce la Torah.
Questo stesso apostolo aveva ricevuto la piena approvazione del Cristo quando aveva confessato:
"Tu sei il Mashiach, figlio di El-Chai", e secondo il Vangelo di Matteo queste parole erano addirittura giunte a Pietro per ispirazione profetica.
Insomma, se il Nuovo Testamento avesse voluto sconvolgere l'idea Giudaica del Dio assolutamente Unico per rivelare l'esistenza di una natura Divina formata da tre Persone, avrebbe usato sicuramente molte parole e a questo argomento sarebbero state dedicate molte pagine. Invece gli unici versetti che secondo la comune interpretazione suggeriscono l'idea della Divinità di Cristo sono composti da frasi misteriose, brevi e poco articolate, da cui la dottrina trinitaria è solo dedotta.
Non a caso, secondo le testimonianze storiche dei "Padri della Chiesa", i Giudeo-Cristiani chiamati "Nazareni" e "Ebioniti" non credevano nella Trinità e neppure nella pre-esistenza di Gesù.
Dunque con tutto ciò voglio dire che se i primi seguaci Ebrei di Gesù non credevano affatto nella Trinità, e se la Trinità non si trova nell'Antico Testamento (e neppure nel Nuovo), perchè per due millenni la Chiesa ha accusato gli Ebrei di "incredulità"?
Perchè gli Ebrei avrebbero dovuto accettare una teologia del tutto opposta alla loro?
Eppure ancora oggi agli Ebrei viene continuamente posta la domanda: "Perchè non credete nel Cristianesimo?" La domanda dovrebbe essere rivoltata così: "Perchè mai dovremmo crederci?".
Non voglio certo attaccare le vostre credenze trinitarie e cristologiche, voi (Cattolici, Evangelici, Avventisti ecc) siete liberi di pensare che ci sia stata una rivelzione progressiva sempre più completa, ma non c'è motivo di imporre agli altri tale pensiero.
Non mi sto rivolgendo al prof. De Angelis, che nel suo scritto non ha imposto nulla, ma a coloro che continuano a disprezzare l'Ebraismo per la sua "folle incredulità".
E ce ne sono molti.
Nel 1263, il grande maestro Rabbi Moshè ben Nachman, noto come Nachmanide, fu costretto ad affrontare una disputa teologica pubblica a Barcellona con i frati domenicani, e in quella disputa si parlò anche della Trinità.
L'errore, secondo Nachmanide, stava nell'ipostatizzare gli attributi Divini rendendoli non delle semplici qualità del Creatore, ma delle Persone separate e distinte.
La mistica Ebraica (la Kabalah) afferma che in Dio sono presenti dieci attributi o "livelli":
Keter, Chochmah, Binah, Chesed, Ghevurah, Tiferet, Netzach, Hod, Yesod e Malkuth.
Queste dieci manifestazioni (o sefirot) interagiscono tra loro, ma non sono dieci Divinità o dieci persone Divine. Si tratta invece dei modi attraverso cui Dio si rivela nella Creazione, e infatti tali attributi li possiede anche l'essere umano.
Shalom.