Gesù... sarebbe morto di vecchiaia?

Secondo le vostre tesi, Gesù è nato perfetto e, sempre secondo voi, se un essere umano è perfetto non è soggetto alla morte (conseguenza del peccato).
Quindi se Gesù non fosse stato crocifisso (o messo al palo), oggi, dopo duemila anni, sarebbe ancora vivo?

Marisa Gitto

In questi "se" e "ma" si deficita di considerare lo scopo. Senza scopo noi non esisteremmo: è lo scopo che ci definisce.

Peccare significa letteralmente "mancare il bersaglio", fallire lo scopo.

Anche la vita di Gesù aveva uno scopo. Fallire significava automaticamente peccare.

In linea di principio comunque un corpo perfetto non soggetto al peccato non è soggetto nemmeno alla vecchiaia e alla morte che sono un prodotto dell'alienazione da Dio.

Cordialità.

e-mail di replica da parte della signora Gitto:

Ma se la morte è la diretta conseguenza del peccato e Gesù non aveva mai paccato, allora Egli non sarebbe mai dovuto morire comunque, nemmeno se crocefisso. Giusto?

Marisa Gitto

Stato di perfezione e immortalità sono due concetti distinti e non sovrapponibili. La necrosi e l'apoptosi a livello cellulare ben esemplificano cause differenti che portano al medesimo risultato.
Lo stesso vale per la morte causata e quella adamica definita "naturale". L'interruzione del processo di mitosi cellulare e il relativo invecchiamento è l'eredita del peccato.

Con questo in mente la risposta alla sua domanda mi pare più che evidente.

Cordialità.

Methatron, 11/07/2009 11.52:

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Stato di perfezione e immortalità sono due concetti distinti e non sovrapponibili. Con questo in mente la risposta alla sua domanda mi pare più che evidente.

Cordialità.

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Concordo con Methatron.
La morte è la diretta conseguenza del paccato adamico che tutti gli esseri umani hanno ereditato, quindi gli uomini sono, per così dire, indirizzati verso la morte.
L'essere umano perfetto comunque, pur non essendo indirizzato geneticamente verso la morte, non è esente da essa qualora venisse provocata da cause esterne. La morte di Gesù ne è una prova.