Giov 8:58 - Il dilemma di "ego eimi"

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Roberto Carson
00lunedì 1 marzo 2010 18:09
Nella traduzione CEI di Gv 8:58 leggiamo:

"Rispose loro Gesù: 'In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono.'"

Mentre la TNM traduce:

"Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all’esistenza, io ero".

Tenendo conto che il greco "ego eimi" equivale all'italiano "io sono" e al fatto che comunque l'esegesi del versetto andrebbe vista sotto un'ottica realistica, ossia il fatto che Gesù intendesse dire che egli esisteva da prima di Abraamo e non quel fantomatico richiamo ad Esodo 3:14 che forzatamente vedono alcuni, non sarebbe più corretto tradurre il versetto nel seguente modo?

"Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Io sono da prima che Abraamo fosse." [o "venisse all'esistenza"]
barnabino
00lunedì 1 marzo 2010 19:50
Caro Roberto,


non sarebbe più corretto tradurre il versetto nel seguente modo?

"Gesù disse loro: "Verissimamente vi dico: Io sono da prima che Abraamo fosse." [o "venisse all'esistenza"]



Anche quella è una traduzione possibile, ma dovremmo aggiungere un "da" che non c'è nel testo greco. Per l'amore di Dio, nulla di cosnvolgente dato che quello è il senso del verbo greco, un'azione che inizia nel passato (determinato da "prin") e contiua nel presente, ma volendo essere letterali si usa l'indicativo imperfetto che appunto indica un'azione che è iniziata nel passato e di cui non si specifica la fine (errato sarebbe il passatoprossimo "io sono stato" che invece indica un'azione conclusa) e dunque molto vicina al senso greco.

Shalom
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