I Testimoni di Geova e la traduzione della Bibbia

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christofer2006
00venerdì 23 ottobre 2009 11:02
Nuovo libro
christofer2006
00venerdì 23 ottobre 2009 11:03
barnabino
00venerdì 23 ottobre 2009 16:47
Come ho già detto a Felice, quel libretto non meritava davvero tanto! Comunque complimenti all'autore per le ricerche che svelano gli errori del lavoro scandalosamente fazioso di Polidori.

Shalom
christofer2006
00venerdì 23 ottobre 2009 18:36
Re:
barnabino, 23/10/2009 16.47:

Come ho già detto a Felice, quel libretto non meritava davvero tanto! Comunque complimenti all'autore per le ricerche che svelano gli errori del lavoro scandalosamente fazioso di Polidori.

Shalom



Sono d'accordo con te Barnabino. Il libro di Felix fa troppo onore a quel libello, che rimarrà una macchia indelebile sulla "carriera" di Polidori!
(SimonLeBon)
00venerdì 23 ottobre 2009 21:21
Re:
barnabino, 10/23/2009 4:47 PM:

Come ho già detto a Felice, quel libretto non meritava davvero tanto! Comunque complimenti all'autore per le ricerche che svelano gli errori del lavoro scandalosamente fazioso di Polidori.

Shalom



Mah, Polidoro poteva essere scusato, siccome era uno studentello al secondo anno e ancora oggi nei forum si fa prendere dalla foga e dalla vena polemica tipiche dello studente. Chi invece gli ha scritto la prefazione vanta il titolo di "Prof. Dott." e non gli ha nemmeno saputo correggere gli errori di scrittura dell'alfabeto greco! [SM=g27993]

Simon
Roberto Carson
00sabato 24 ottobre 2009 00:15
Quando sarà disponibile il volume?
christofer2006
00sabato 24 ottobre 2009 15:59
E' già disponibile, fresco di stampa!
Potete richiederlo all'editore.
christofer2006
00lunedì 26 ottobre 2009 14:13
Ma Polidori è sparito? Nessun commento sul libro che confuta il suo?
barnabino
00lunedì 26 ottobre 2009 21:17
E che parole potrebbe dire? Meglio che si nasconda!

Shalom
(SimonLeBon)
00lunedì 26 ottobre 2009 21:59
Re:
barnabino, 10/26/2009 9:17 PM:

E che parole potrebbe dire? Meglio che si nasconda!

Shalom



Mah, prima dovra ben leggerselo, il libro, o va sempre di moda il commento a priori?

Simon
bruciolis
00lunedì 26 ottobre 2009 22:13
Re: Re:
(SimonLeBon), 26/10/2009 21.59:



Mah, prima dovra ben leggerselo, il libro, o va sempre di moda il commento a priori?

Simon



no, non può leggerlo dato che l'autore non ha titoli accademici...


barnabino
00lunedì 26 ottobre 2009 22:24
E se pure li avesse non sarebbero mai ad un livello accettabile!

Shalom [SM=g27988]
christofer2006
00martedì 27 ottobre 2009 08:53
Re: Re:
(SimonLeBon), 26/10/2009 21.59:



Mah, prima dovra ben leggerselo, il libro, o va sempre di moda il commento a priori?

Simon



Diciamo che è la tipologia di commento preferita dai nostri critici dilettanti che si spacciano per professionisti!

christofer2006
00mercoledì 28 ottobre 2009 09:36
Re: Re: Re:
christofer2006, 27/10/2009 8.53:



Diciamo che è la tipologia di commento preferita dai nostri critici dilettanti che si spacciano per professionisti!





Intendevo ovviamente il commento a priori, che è una anomala abitudine dei nostri detrattori!
barnabino
00mercoledì 28 ottobre 2009 14:20
Si, diciamo che il Polidori ha scritto un libro sulla TNM trascurando tutta le bibliografia esistente, anche di opere che la difendono, sostenendo che Furuli, BeDuhn ed altri non fossero afidabili da un punto di vista accademico.

Che schifo!
christofer2006
00giovedì 29 ottobre 2009 05:53
Re:
barnabino, 28/10/2009 14.20:

Si, diciamo che il Polidori ha scritto un libro sulla TNM trascurando tutta le bibliografia esistente, anche di opere che la difendono, sostenendo che Furuli, BeDuhn ed altri non fossero afidabili da un punto di vista accademico.

Che schifo!



Io credo che a distanza di tempo lui stesso si vergogni di quel libro, che rimane come un'onta sulla sua "carriera". Credo sia per questo che non si faccia vedere sui vari forums che presentano il libro di Felix che confuta il suo!
christofer2006
00venerdì 30 ottobre 2009 11:24
Tratto dal libro in oggetto:


CONCLUSIONE

Durante la lettura del libro di Polidori, spesso mi sono chiesto: "Stramare ha veramente letto il libro?", "Polidori ha scritto personalmente questo libro?". Perché me lo sono chiesto? Mi sono posto queste e altre domande perché ad esempio, nella critica del passo di Giovanni 14:9 a pagina 62 del suo libro, Polidori fa proprio una pessima figura quando afferma che "La presenza di questo "anche" è stata discontinua nelle varie edizioni della TNM: assente nelle prime edizioni, presente in quelle di qualche anno fa, e attualmente, dopo che è stata fatta notare l'arbitraria aggiunta al testo greco, presente tra parentesi". Ho ampiamente dimostrato la falsità di queste affermazioni, che evidentemente non sono state affatto controllate né al momento della ricerca, né durante la rilettura, tantomeno prima di mandare in stampa il libro.
La stessa cosa avviene nella trattazione del passo di Colossesi 2:9 a pagina 64 dove Polidori dice: "Ciò che risulta più arduo capire è la traduzione geovista di ¬ con "qualità divina", cosa piuttosto anomala giacché sia nella interlineare della WTS, sia nella TNM americana si traduce correttamente con "deity" ("divinità")". Anche questa affermazione è risultata essere completamente falsa ad un primo e semplice controllo.
Questi sono solo due esempi che cito a memoria ma che lasciano allibito il lettore attento. Per questo dico: Stramare ha davvero letto il libro di Polidori? Stramare ha forse letto solo superficialmente il testo, senza accertarsi che quello che ha scritto Polidori fosse vero? Perché evidentemente se egli avesse letto attentamente il libro si sarebbe dovuto accorgere per forza di questi errori grossolani o della falsità del testo.
Che dire di Polidori? Ciò che ha scritto è frutto della sua ricerca o è un copia/incolla di ciò che si trova sul web? Lo dico perché è difficile scrivere con assoluta certezza ciò che lui scrive.
Il mio presentimento è supportato da ciò che egli ha scritto nella sua trattazione di Tito 2:13 dove cita un libro di Greg Stafford. Secondo me egli cita invece informazioni di seconda mano. Alla domanda che gli ho rivolto personalmente in un forum che dice: "hai letto per caso il libro di Greg Stafford dal titolo Jehovah's Witnesses Defended?" egli risponde con le seguenti parole:
"Mai sentito nominare Stafford, mai visto un suo articolo nei periodici che leggo abitualmente, né mai l'ho visto citato da nessuno. Non so chi sia, dove (e se) abbia studiato, né ho mai letto una virgola di costui, né ho in mente di farlo. Se lo "spessore" del suo lavoro sta nell'aver scritto un'apologia dei tdg, probabilmente abbiamo dei parametri di giudizio un tantino diversi". (In data 09/10/2007 alle ore 12.27 al seguente indirizzo web: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6811711&p=4) Preciso che la pagina web potrebbe non essere più online. A questo punto mi chiedo come possa aver citato nel suo libro il libro di Stafford, dal momento che egli afferma:

- Mai sentito nominare Stafford
- mai visto un suo articolo
- mai l'ho visto citato da nessuno
- Non so chi sia
- né ho mai letto una virgola di costui

Certo che Polidori ha veramente molta fantasia. Se non l'ha "mai sentito nominare", non ha "mai visto un suo articolo", "non sa chi sia" e "non ha mai letto una virgola di costui", come ha fatto a citarlo? Che fa, cita gli sconosciuti? Tira ad indovinare? È un veggente? Mi chiedo a questo punto se possiamo essere sicuri che Polidori stesso abbia scritto questo libro. Ho qualche dubbio al riguardo, come ho avuto seri dubbi su gran parte del suo libro.
Passando oltre dico che anziché scrivere un libro su "i Testimoni di Geova e la falsificazione della Bibbia" Polidori avrebbe potuto scrivere, con gli stessi identici argomenti un libro dal titolo "i cattolici e i protestanti e la falsificazione della Bibbia" visto che diverse versioni bibliche cattoliche e protestanti, come ho dimostrato, traducono esattamente come la TNM.
Non voglio deridere del tutto l'opera di Polidori, mi stupisco però dell'atteggiamento antiscientifico del suo libro. Egli evita accuratamente di leggere e citare in bibliografia opere in difesa della TNM che già da tempo confutano questi argomenti da lui citati. A mio avviso questo atteggiamento è una prova in più della povertà dei suoi argomenti.
È un vero peccato che egli dia spiegazioni di questo genere negli argomenti da lui trattati, perché dà davvero l'impressione, a mio avviso confermata da alcune sue affermazioni categoriche, di non essere affatto preparato sull'argomento. D'altronde, a mia conoscenza il Polidori non è un traduttore né tanto meno un biblista. Egli dice di essere "medico", "moderatore di un forum" e "appassionato studioso di codici". Non c'è che dire. Che garanzia di competenza!!!
Se fossi stato io moderatore di un forum, appassionato di codici e medico mi avrebbe detto "Medico, cura te stesso" (Luca 4:23; CEI) Sì, spesse volte Polidori e altri mi hanno detto che io non avrei potuto scrivere libri o che i miei scritti non avrebbero valore perché non vanto titoli accademici. Mi chiedo: qual è la differenza tra me e Polidori? I nostri lettori trarranno le loro conclusioni.
Mi piace terminare la mia opera con una citazione dal libro di Giobbe 13:4, 5, scrittura che si rivela molto appropriata e che dice: "Voi siete raffazzonatori di menzogne, siete tutti medici da nulla. 5 Magari taceste del tutto! sarebbe per voi un atto di sapienza!" (CEI) o come dice un'altra traduzione, pardon, falsificazione biblica: "D’altra parte, voi siete spacciatori di falsità; Siete tutti medici di nessun valore. 5 Se solo taceste del tutto, Affinché ciò mostrasse d’essere sapienza da parte vostra! (TNM)

Spener
00venerdì 30 ottobre 2009 11:39
Io veramente non capisco come faccia a pubblicare certe cose.
Questo libro sarà la sua vergogna a vita ... ma non è che sia l'unica vergona.

Ho letto un suo articolo su Bibbia e Oriente. Delle assurdità incredibili! Spero di cuore che l'ulteriore studio che lo ha portato ad una laurea lo abbia migliorato un pochetto.
Ma poi ... della sua tesi di laurea sullo stauros, di cui andava parlandone in ogni forum ... non se ne p saputo più niente? Da come ne parlava sembrava essere qualcosa di rivoluzionario.

Boh...



barnabino
00venerdì 30 ottobre 2009 13:55

Io veramente non capisco come faccia a pubblicare certe cose



Boh... sarà il solito raccomandato figlio di papà. Mi stupisce francamente anche che Tarcisio Stramare, biblista in diverse univerità pontificie, abbia sposorizzato certi articoli di questo personaggio arrogante ed intollerante

Shalom
Spener
00venerdì 30 ottobre 2009 14:12
Re:
barnabino, 30/10/2009 13.55:


Io veramente non capisco come faccia a pubblicare certe cose



Boh... sarà il solito raccomandato figlio di papà. Mi stupisce francamente anche che Tarcisio Stramare, biblista in diverse univerità pontificie, abbia sposorizzato certi articoli di questo personaggio arrogante ed intollerante

Shalom



Ma vedi .. io non è che mi meraviglio della sua arroganza o di come altri appoggino tale arroganza. Io mi meraviglio proprio del contenuto dei suoi scritti!

Asgardiano
00venerdì 30 ottobre 2009 17:49

Il mio presentimento è supportato da ciò che egli ha scritto nella sua trattazione di Tito 2:13 dove cita un libro di Greg Stafford. Secondo me egli cita invece informazioni di seconda mano. Alla domanda che gli ho rivolto personalmente in un forum che dice: "hai letto per caso il libro di Greg Stafford dal titolo Jehovah's Witnesses Defended?" egli risponde con le seguenti parole:
"Mai sentito nominare Stafford, mai visto un suo articolo nei periodici che leggo abitualmente, né mai l'ho visto citato da nessuno. Non so chi sia, dove (e se) abbia studiato, né ho mai letto una virgola di costui, né ho in mente di farlo. Se lo "spessore" del suo lavoro sta nell'aver scritto un'apologia dei tdg, probabilmente abbiamo dei parametri di giudizio un tantino diversi". (In data 09/10/2007 alle ore 12.27 al seguente indirizzo web: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6811711&p=4) Preciso che la pagina web potrebbe non essere più online. A questo punto mi chiedo come possa aver citato nel suo libro il libro di Stafford, dal momento che egli afferma:

- Mai sentito nominare Stafford
- mai visto un suo articolo
- mai l'ho visto citato da nessuno
- Non so chi sia
- né ho mai letto una virgola di costui



Certo che questa è forte, citare un personaggio di cui non si ha nemmeno la più pallida idea della sua esistenza!!! [SM=g27994]

La puzza di bruciato arriva lontano un miglio... [SM=g27993]

Che figuraccia! [SM=g27987]
(Oreste)
00venerdì 30 ottobre 2009 19:34
Scusate, ma questo libro a quale altro libro risponderebbe?

Se volessi acquistarli entrambi per un confronto a chi mi devo rivolgere?
amedeo.modigliani
00venerdì 30 ottobre 2009 22:59
Prefazione del prof. Max Wörnhard
PREFAZIONE

Max Wörnhard, Berna (Svizzera)1

Non nascondo di aver provato sentimenti misti mentre dovevo decidere se accettare l'invito rivoltomi di scrivere alcune parole destinate ad accompagnare questo nuovo volume, ulteriore frutto dell'assiduità e dello zelo dell'autore che ho incontrato anni fa a Milano in occasione di un convegno più storico che linguistico. Questi sentimenti erano dovuti a varie cause. Primo, non ho il minimo merito di fronte al gran lavoro che l'autore ha coraggiosamente intrapreso. Per di più, non credo di essere in una posizione tale che una mia prefazione possa servire come "raccomandazione" dell'opera, né ritengo che una prefazione possa sostituire le recensioni che dovranno avvenire in seguito da lettori più competenti. E infine non amo quei dibattiti pubblici che rischiano di violare valori a me cari, tra cui il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni causa giusta nonché l'onestà nella (permanente) ricerca della verità. Preferisco la serena e modesta esposizione dei fatti che da sola farà appello al cuore e alla ragione di chi vorrà discernere tra giudizio e pregiudizio.
Allora, perché si è resa necessaria questa prefazione? Mi limito a tre riflessioni che illustrano perché l'autore gode della mia stima.
Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale. Ogni tanto rivela qualche piccola lacuna che potrebbe infastidire il professionista. Non sempre lavora sine ira et studio. Ma la sua pazienza nell'investigazione e il suo instancabile e sincero desiderio di andare a fondo degli argomenti trattati lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti.
Secondo, Felice Buon Spirito vivendo in Italia, proviene da un ambiente religioso tuttora caratterizzato dalla mentalità ancora protocristiana, quindi soprattutto missionaria, piena dell'entusiasmo (nel vero senso della parola) di testimoniare il primo amore per le gemme spirituali trovate o riscoperte2. In un tale contesto non è assolutamente facile trovare e prendersi il tempo per dedicarsi al ritmo pacato di una ricerca che altre persone potrebbero considerare superflua. Ma l'autore ha accettato la sfida senza però rassegnarsi.
Terzo, si è notato, però, un fenomeno degno di una considerazione speciale. Felice Buon Spirito, pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.
Durante i sessant'anni di diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo edita dai Testimoni di Geova, il rimprovero che si tratti di una "manipolazione" del testo sacro è stato ed è ancora essenzialmente dovuto a diversi punti. In pratica, si critica questa traduzione della Bibbia perchè alcuni (ma in verità pochi!) versetti biblici considerati loci classici per una lettura trinitaria sono stati – senza però violare assolutamente la grammatica!3 – resi in modo che non si prestano alla solita interpretazione tradizionale. Questa critica, ignora però il fatto da tempo ammesso dai teologi (cattolici e protestanti) che il Cristo del Nuovo Testamento, nonché degli scrittori patristici preniceni, è sempre stato confessato in una posizione subordinata a quella del Padre suo e che il dogma trinitario è frutto di un'epoca posteriore4. È quindi obsoleta l'interpretazione trinitaria dei passi biblici che sono tradizionalmente usati (o dovrei dire: abusati?) per cercare di sostenere in maniera anacronistica la definizione altamente filosofica della trinità5. Buon Spirito ha raccolto molte informazioni su versetti biblici come Giovanni 1:1, 14; Romani 9:5; Filippesi 2:9-11; Colossesi 1:15; Tito 2:13 e tanti altri.
Il secondo bersaglio della critica, non indipendente però dal discorso cristologico-trinitario, riguarda l'uso del sacro Nome Divino, nella forma italianizzata di Geova, uso che è diventato un "marchio" tipico per il credo dei Testimoni di Geova. Anche questa critica ignora però i risultati delle ricerche degli studiosi. Non è senza buone ragioni che gli studiosi – cattolici e protestanti – usano traslitterazioni come JHWH, Yahvéh o simili. Comunque, proprio la recente lettera del Vaticano (Congregazione per il culto divino) alle conferenze episcopali di tutto il mondo cattolico6 sembra voler far "marcia indietro". Insiste – contro i risultati delle ricerche – di rispettare la tradizione del tardo giudaismo e di molte chiese di non pronunciare il Nome Divino, ma di sostituirlo con i titoli "Signore" o "Dio". Ma i nomi cosiddetti "teoforici" così frequenti nelle Sacre Scritture nonché tra gli ebrei di ogni epoca dimostrano ovviamente che c'è sempre stata una forte consapevolezza dell'importanza d'invocare il Nome Sacro del loro "unico Dio"7. Lo stesso nome di Gesù (in ebraico Yeho-shúa‛ "Yeho[vah è] salvezza") lo illustra benissimo. È interessante notare una riflessione espressa dal professore bernese Hans Bietenhard, co-autore del Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, sotto la voce "Signore"8. Parlando del fatto che la parola "Signore" ha oggigiorno perso il pieno vigore del Kyrios greco, diventando l'appellativo assai banale e corrente di ogni uomo, Bietenhard si chiede se con tale uso dell'odierna parola "Signore" in sostituzione del Nome Sacro non si corre il rischio di denominare "una deità neopagana per la quale ognuno s'immagina un'altra cosa e la maggioranza non capisce niente". Poi rammenta che tale sostituzione potrebbe avvicinare l'appellativo divino al culto di Baal dell'epoca dell'Antico Testamento, giacché anche la voce ebraica ba‛al significa "signore". Purtroppo questa riflessione è stata soppressa nell'edizione italiana9. Rimane, comunque, il fatto che Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare: Sia santificato il tuo nome. Tutte le interpretazioni di questa preghiera che intendono relativizzare l'importanza del Nome Sacro finiscono in qualche modo nel vuoto.
C'è dell'altro: A ragione i critici della Traduzione del Nuovo Mondo possono citare il fatto che fino a questo momento non esiste traccia di un manoscritto greco cristiano del Nuovo Testamento con il Nome Sacro al posto di Kyrios10. Tuttavia, è degno di nota il fatto che proprio coloro che in maniera più aspra criticano la scelta dei traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo di inserire, in un numero di occorrenze limitato e ben meditato, il Nome Sacro per il greco Kyrios, sembrano non rendersi conto che alla base di questa posizione dei Testimoni ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei. Così, secoli prima che la Traduzione del Nuovo Mondo fosse preparata, queste versioni avevano usato in numerosi versetti il tetragrammaton per Kyrios, volendo così aiutare gli ebrei a saper distinguere tra JHVH e il Signore Gesù. I Testimoni di Geova non hanno fatto altro che valutare questo impegno di precedenti generazioni di studiosi. Come si afferma nella Traduzione del Nuovo Mondo, edizione con riferimenti11, pp. 8-11, e nell'appendice 1D, pp. 1566-1568, il Nome Sacro si è usato o ripristinato con molta cautela e mai senza precedenti in altre fonti. Alla base della posizione della Traduzione del Nuovo Mondo sta dunque un profondo senso di responsabilità, oltre al sentito amore e rispetto per il Nome Sacro, quindi un atteggiamento non privo di nobiltà.
Ecco in breve perché infine in me è prevalso il piacere di offrire questa prefazione, augurandomi che questo volume sia accolto come contributo per chiarire malintesi, per superare pregiudizi usando il buon giudizio sostenuto da fatti comprovati e per promuovere un atteggiamento davvero rispettoso che corrisponda allo spirito dei traduttori biblici timorati di Dio.

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1 Max Wörnhard si è laureato, dopo studi in Svizzera e Italia, all'Università di Berna in filologia classica e in filologia romanza con specializzazione italianistica. Dal 1980 al 2006 ha insegnato come professore di latino, greco e italiano al liceo classico Bern-Kirchenfeld, dal 1994 al 2006 come docente di latino, greco e cultura antica all'Università di Berna. Dopo la tesi su "Il significato di 'sanctus' nel latino antico" ha continuato le ricerche nel campo della storia del cristianesimo primitivo di fronte al paganesimo. I suoi legami con numerosi amici, come si capisce per un italianista, in Italia e nelle varie comunità italofone in Svizzera e altrove, hanno reciprocamente stimolato, favorito e arricchito le ricerche e pubblicazioni sue e degli amici nel campo linguistico nonché storico.

2 Confronta le parabole di Gesù nel Vangelo di Matteo 13:44-46.

3 È preziosa la raccolta di saggi edita da Anthony Byatt e Hal Flemings, "La tua Parola è Verità". 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, Vegagraph, Bergamo, 2007.

4 Cf. Il Cristo, opera in tre volumi, Fondazione Lorenzo Valla, Arnaldo Mondadori Editore, 1985 ssg., con l'introduzione al volume I di Antonio Orbe (della Compagnia di Gesù, per lunghi anni professore alla Pontificia Università Gregoriana) che delinea lo sviluppo della cristologia e mette in risalto (p. IX): "Attualmente la filologia guida le nostre ricerche, dentro e fuori le Scritture". Si veda anche Hans Küng, Essere cristiani, traduzione di Germano Re e Marco Beck, 1ª edizione Oscar Mondadori, Arnaldo Mondadori Editore, 1979, che di fronte al dogma trinitario esprime con queste parole l'imbarazzo causato dall'inerente speculazione filosofica greca (p. 536): "Si direbbe quasi che questa speculazione greca, allontanatasi dal suo terreno biblico e libratasi audacemente verso le vertiginose altezze del mistero di Dio, abbia rivissuto il dramma di Icaro, il figlio di Dedalo, le cui ali, fabbricate con penne e cera, non ressero il calore di un sole troppo vicino."

5 Per citare una sola voce recente, sia menzionato il professore statunitense Jason D. BeDuhn, Truth in Translation. Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament, University Press of America, Inc., Lanham – New York – Oxford, 2003, ora anche disponibile in italiano: Verità nella Traduzione. Accuratezza e Pregiudizio nelle Traduzioni del Nuovo Testamento, Azzurra 7, Gardigiano di Scorzè, 2007, che è arrivato a questa conclusione (p. 327): "Mentre è difficile quantificare questa sorta di analisi, si può ben dire che la NW [sigla inglese per la Traduzione del Nuovo Mondo] emerge come la traduzione più accurata tra quelle comparate".

6 Santa Sede, Il Regno, Documenti, 2008, N. 17, pp. 532-533 (29 giugno 2008). Si puo' consultare anche il sito www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00634.

7 Cf. Deuteronomio 6:4; Isaia 42:8; Proverbi 18:10.

8 Edizione originale in lingua tedesca: Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament, R. Brockhaus Verlag, Wuppertal, 1971 sgg., vol. I, p. 666.

9 Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane Bologna, 1976, pp. 1764-1766.

10 BeDuhn, op. cit. (nota 4), edizione italiana, p. 337.

11 Pubblicata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1987.


bruciolis
00venerdì 30 ottobre 2009 23:18
Re:
(Oreste), 30/10/2009 19.34:

Scusate, ma questo libro a quale altro libro risponderebbe?

Se volessi acquistarli entrambi per un confronto a chi mi devo rivolgere?



risponde a QUESTO LIBRO e lo puoi trovare QUI. Mentre il libro
di Felice Buono Spirito lo puoi ordinare QUI

Roberto Carson
00venerdì 30 ottobre 2009 23:23
Re: Re:
bruciolis, 30/10/2009 23.18:



risponde a QUESTO LIBRO e lo puoi trovare QUI. Mentre il libro
di Felice Buono Spirito lo puoi ordinare QUI




Credo che anche il libro di Polidori sia ordinabile presso l'Azzurra7, dovrebbe averne a disposizione un certo numero di copie.


christofer2006
00sabato 31 ottobre 2009 12:10
Ottima prefazione del prof. Wörnhard! Dimostrazione di vero studioso e di umiltà allo stesso tempo. Dovrebbero imparare da lui i nostri aspiranti studiosi internettiani!
christofer2006
00sabato 31 ottobre 2009 12:15
Re: Re: Re:
Roberto Carson, 30/10/2009 23.23:



Credo che anche il libro di Polidori sia ordinabile presso l'Azzurra7, dovrebbe averne a disposizione un certo numero di copie.






L'Azzurra 7 è disposta addirittura a distribuire il libro di Polidori?
Penso che sia un vero esempio di onestà! E poi ci accusano di chiusura?
Sarebbero disposti i nostri detrattori e/o le librerie cattoliche a distrubuire i libri in difesa dei TdG?
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