Il Credo Niceno e il Filioque
Caro biblista, non è andata esattamente così. La faccenda è leggermente più complessa e provo a riassumerla.
Prima di tutto, la questione riguarda il Symbolum Apostolico, o Simbolo Niceno, più comunemente noto come "Credo", cioè la formula di fede cristiana che ancora oggi si recita nelle chiese cattoliche e ortodosse. Il Symbolum fu definito nel corso del Concilio di Nicea (325 d.C.) e del Primo Concilio di Costantinopoli (381 d.C.) e nella sua prima stesura non conteneva il cosiddetto "filioque". La formula originaria del Credo, recitava infatti:
"Credo nello Spirito Santo, il Signore, vivificante, che procede dal Padre"
come riportato dalle Scritture (Giov. 15,26)
La versione originale del Credo Niceno, frutto dei Concili Ecumenici, è la versione ancora in uso presso gli ortodossi e non contiene il filioque, oggi come allora.
L'inserimento del filioque riguarda solo la Chiesa Occidentale (Romana), ebbe diverse vicissitudini e si completò solo intorno al X-XI secolo. All'inizio fu il Concilio di Toledo (un concilio della sola Chiesa Spagnola, quindi non ecumenico, avvenuto nel 589 d.C.) a proporre l'inserimento del filioque nella formula del Credo, per vari motivi. Fu però la corte di Carlomagno alla fine dell'VIII secolo a servirsi di questo strumento per contrapporsi all'imperatore di Bisanzio e per giustificare le sue pretese imperiali.
Da questo momento in poi, la questione del filioque diventa una questione politica che fece da sfondo allo scontro fra le due Chiese, fino allo scisma del 1054, del quale il filioque fu il pretesto. Da quel momento la Chiesa Cattolica Romana adotta la formula con il filioque, che recita:
"Credo nello Spirito Santo, il Signore, vivificante, che procede dal Padre
e dal figlio"
che però ha il grave difetto di non trovare supporto nelle Scritture.
Questo è solo un piccolo riassunto, la questione è molto più complessa e riguarda strettamente la Trinità. Ma di questo parleremo la prossima volta, se vi va.
Saluti
ortodox