Le citazioni e i ... puntini, puntini!

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Walter.Simoni
00mercoledì 27 gennaio 2010 09:08
Domanda ricevuta in redazione

Non è insolito incorrere in una citazione sui libri dei tdG, in cui parti fondamentali vengono sostituite da puntini puntini, mutilando in tal modo il senso di ciò che l'autore della citazione intendeva dire.
Non credete che tale modo di citare, sia sleale e fuorviante?


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amico di oreste
00mercoledì 27 gennaio 2010 10:05
Re: Domanda ricevuta in redazione
Walter.Simoni, 1/27/2010 9:08 AM:


Non è insolito incorrere in una citazione sui libri dei tdG, in cui parti fondamentali vengono sostituite da puntini puntini, mutilando in tal modo il senso di ciò che l'autore della citazione intendeva dire.
Non credete che tale modo di citare, sia sleale e fuorviante?


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Oh che argomento che hai tirato fuori...
Mi astengo dal commentare perchè altrimenti inizierebbe il solito putiferio, dico solo che mi auguro onestamente che la metodologia della WT (e non solo di essa ma anche di alcuni scrittori tdg che usano lo stesso metodo) cambi drasticamente, cercando il più possibile di rendere visibile l'intero contesto e se questo non è possibile, almeno l'intero paragrafo preso in esame.
Saluti

Telemaco77
00mercoledì 27 gennaio 2010 11:46
Si potrebbero avere degli esempi di "mutilazione di parti essenziali" di una citazione fatta in pubblicazioni della WTS? Su quella base se ne può discutere.


mi auguro onestamente che la metodologia della WT (e non solo di essa ma anche di alcuni scrittori tdg che usano lo stesso metodo) cambi drasticamente



La metodologia dovrebbe cambiare non solo nelle pubblicazioni WTS (posto che sia così come asserite tu e l'amico che scrive).

ADO, potresti postare un esempio che tu ritieni tipico, inserendo la citazione come fatta da una nostra pubblicazione e di seguito la citazione completa? Te lo chiedo per poterne parlare concretamente.
amico di oreste
00mercoledì 27 gennaio 2010 12:56
Re:
Telemaco77, 1/27/2010 11:46 AM:

Si potrebbero avere degli esempi di "mutilazione di parti essenziali" di una citazione fatta in pubblicazioni della WTS? Su quella base se ne può discutere.


mi auguro onestamente che la metodologia della WT (e non solo di essa ma anche di alcuni scrittori tdg che usano lo stesso metodo) cambi drasticamente



La metodologia dovrebbe cambiare non solo nelle pubblicazioni WTS (posto che sia così come asserite tu e l'amico che scrive).

ADO, potresti postare un esempio che tu ritieni tipico, inserendo la citazione come fatta da una nostra pubblicazione e di seguito la citazione completa? Te lo chiedo per poterne parlare concretamente.




Alcuni esempi eclatanti sono riportati qui:

http://www.scribd.com/doc/7438495/Una-Dissertazione-sul-Vangelo-di-Giovanni-11

Ma ce ne sono molti altri...
ciao
Spener
00mercoledì 27 gennaio 2010 14:41
Re: Re:
amico di oreste, 27/01/2010 12.56:




Alcuni esempi eclatanti sono riportati qui:

http://www.scribd.com/doc/7438495/Una-Dissertazione-sul-Vangelo-di-Giovanni-11

Ma ce ne sono molti altri...
ciao




Caro Ado,
dai... [puntini] fai il bravo. Riportane uno ed evitaci di leggerci tutta quella pappardella.


Grazie
Telemaco77
00mercoledì 27 gennaio 2010 15:39
Se ho ben capito (non ho ancora letto tutto) la citazione presunta incompleta qui è di un lavoro dello stimato W. Barclay.

Mi permetto di far notare due cose che mi saltano all'occhio:

Il punto 1) non è dimostrato: si dovrebbe citare dove la WTS dice che non condivide il fatto che Gesù non appartenga allo stesso ordine di Geova (e la locuzione, dove compare nella Bibbia?)

Il punto due, IMHO, manca il punto in questione: non mi pare che la citazione de "La Torre di Guardia" dica che Barclay sostiene che Gesù sia un dio inferiore al padre. E la questione che si fa invece rilevare nella pubblicazione è di ordine grammaticale, non teologico, nè esegetico, dunque la citazione è appropriata. In qualsiasi lavoro (scientifico, filologico, teologico) si trovano citazioni fatte in questo modo. Stranamente, se lo fa la WTS, la cosa crea scandalo. E' utile far rilevare (senza volere far polemica) che ad esempio la Chiesa Avventista, di cui Miglionico fa parte, adatta molto spesso documenti ufficiali come il Manuale di Chiesa nella traduzione dall'inglese all'italiano. Ad esempio, nella bibliografia inglese, gli scritti di E.G. White sono citati come "Scritti dello Spirito di Profezia", in quella in italiana come "Opere di E.G. White". Una bella differenza. Oppure, laddove in inglese le opere della White leggono spesso Jehovah, in Italiano leggono poche volte Yahweh, altre SIGNORE.

Dire che la traduzione NEB su questo punto sia accurata... bah, vorrei sentire il parere di chi ne capisce di più di me, ma ho seri dubbi... Kai theos en ho logos e molto diverso da "Ciò che Dio era la Parola era". Che, per inciso, non è una traduzione ma una parafrasi.

E che dire della reazione di Barclay? Primo, la fonte è del tutto attendibile? Se sì (ma vorrei delle prove), può essere che Barclay sia stato mal informato del perchè la sua citazione è stata abbreviata?

Con amicizia.
Roberto Carson
00mercoledì 27 gennaio 2010 17:50
Re: Re: Domanda ricevuta in redazione
amico di oreste, 27/01/2010 10.05:



Oh che argomento che hai tirato fuori...
Mi astengo dal commentare perchè altrimenti inizierebbe il solito putiferio, dico solo che mi auguro onestamente che la metodologia della WT (e non solo di essa ma anche di alcuni scrittori tdg che usano lo stesso metodo) cambi drasticamente, cercando il più possibile di rendere visibile l'intero contesto e se questo non è possibile, almeno l'intero paragrafo preso in esame.
Saluti




Caro Amico di Oreste,
in tutte le discussioni che vengono aperte in una delle cartelle "L'esperto risponde", il primo commento deve necessariamente essere fatto da un'utente che ha ricevuto la qualifica di "esperto" da parte dell'amministrazione del forum, il quale provvederà a dare un'immediata risposta alla domanda. Dopodichè sarà possibile fare determinate obiezioni o considerazioni di altro genere.
Già ti avevo avvisato precedentemente in privato, spero da questo momento in poi collaborerai con questa nostra disposizione.
Per questa volta non cancellero i post perchè la discussione è già stata avviata.

Roberto Carson - Admin


amico di oreste
00mercoledì 27 gennaio 2010 19:58
Re:
Telemaco77, 27/01/2010 15.39:

Se ho ben capito (non ho ancora letto tutto) la citazione presunta incompleta qui è di un lavoro dello stimato W. Barclay.

Mi permetto di far notare due cose che mi saltano all'occhio:

Il punto 1) non è dimostrato: si dovrebbe citare dove la WTS dice che non condivide il fatto che Gesù non appartenga allo stesso ordine di Geova (e la locuzione, dove compare nella Bibbia?)

Il punto due, IMHO, manca il punto in questione: non mi pare che la citazione de "La Torre di Guardia" dica che Barclay sostiene che Gesù sia un dio inferiore al padre. E la questione che si fa invece rilevare nella pubblicazione è di ordine grammaticale, non teologico, nè esegetico, dunque la citazione è appropriata. In qualsiasi lavoro (scientifico, filologico, teologico) si trovano citazioni fatte in questo modo. Stranamente, se lo fa la WTS, la cosa crea scandalo. E' utile far rilevare (senza volere far polemica) che ad esempio la Chiesa Avventista, di cui Miglionico fa parte, adatta molto spesso documenti ufficiali come il Manuale di Chiesa nella traduzione dall'inglese all'italiano. Ad esempio, nella bibliografia inglese, gli scritti di E.G. White sono citati come "Scritti dello Spirito di Profezia", in quella in italiana come "Opere di E.G. White". Una bella differenza. Oppure, laddove in inglese le opere della White leggono spesso Jehovah, in Italiano leggono poche volte Yahweh, altre SIGNORE.

Dire che la traduzione NEB su questo punto sia accurata... bah, vorrei sentire il parere di chi ne capisce di più di me, ma ho seri dubbi... Kai theos en ho logos e molto diverso da "Ciò che Dio era la Parola era". Che, per inciso, non è una traduzione ma una parafrasi.

E che dire della reazione di Barclay? Primo, la fonte è del tutto attendibile? Se sì (ma vorrei delle prove), può essere che Barclay sia stato mal informato del perchè la sua citazione è stata abbreviata?

Con amicizia.




Questo è il commento di Barclay così come viene citato nella W del 1/11/1997:
" Quando un nome greco non è preceduto dall'articolo, diviene più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: 'Giacomo è l'uomo', allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: 'Giacomo è uomo', allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall'articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l'articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: 'La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio'. . . . Qui Giovanni non identifica la Parola con Dio. Per dirlo molto semplicemente, egli non dice che Gesù era Dio". - Many Witnesses, One Lord (1963), pagine 23, 24. "

Questo è invece l'originale di Barclay con in rosso le sezioni mozzate dai puntini:


"Quando un nome greco non è preceduto dall'articolo, diviene più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: 'Giacomo è l'uomo', allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: 'Giacomo è uomo', allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall'articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l'articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: "La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio Il solo traduttore moderno che ha affrontato questo problema con chiarezza e precisione è Kenneth Wuest, che traduce 'La Parola era in quanto all'essenza essenzialmente deità'. Ma troviamo anche che la NEB ha risolto brillantemente il problema traducendo con estrema accuratezza: "Ciò che Dio era la Parola era'.] Qui Giovanni non sta identificando la Parola con Dio. Per dirlo più semplicemente non dice che Gesù era Dio».

Come si può vedere è stato tolto proprio il punto centrale del tema in questione, in quello spazio Barclay spiega bene cosa intende con l'affermazione che "senza articolo il nome diviene più un aggettivo" spiegando che per aggettivo in quel caso si intende la deità di Cristo in quanto all'essenza, ovvero quello che i trinitari asseriscono da 1700 anni e non una divinità paragonabile a quella degli angeli o a una divinità nel senso di potente o rappresentante ecc... come cercano di spiegarla i tdg.
Quanto sopra non è solo una interpretazione che ne hanno fatto gli oppositori dei tdg, ma è esattamente quello che spiega l'autore stesso:
"L'articolo della Torre di Guardia mi ha, mediante studiate mutilazioni, fatto dire l'opposto di ciò che io intendevo dire. Ciò che volevo significare, come lei ben sa, è che Gesù non è lo stesso che Dio, o, se la vogliamo porre con molta crudezza, che egli è della stessa sostanza di Dio, cioè che è della stessa essenza di Dio, ma il modo in cui la Torre di Guardia ha stampato il mio articolo ha semplicemente fatto sì che si traesse la conclusione che Gesù non è Dio nel modo che a loro conviene.
Se essi omettono dalla loro risposta la traduzione di Henneth Wuest e della NEB, omettono l'intero punto."

Anche con l'opuscolo trinità c'è il problema delle citazioni mozzate, e non solo dopo i punti di sospensione, ma a volte interrompendo il periodo proprio prima o dopo che si stesse per spiegare il senso della frase in questione.

ciao

barnabino
00mercoledì 27 gennaio 2010 20:07
Caro ADO,


Il solo traduttore moderno che ha affrontato questo problema con chiarezza e precisione è Kenneth Wuest, che traduce 'La Parola era in quanto all'essenza essenzialmente deità'. Ma troviamo anche che la NEB ha risolto brillantemente il problema traducendo con estrema accuratezza: "Ciò che Dio era la Parola era'



Non si vede come questa personale interpretazione possa cambiare quello che l'autore a detto prima. Qui "theos" non è da considerare come "ho theos" una identificazione con Dio, il Dio dei Giudei, ma "più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome".

Che per Barclay tale "descizione" sia da leggere cone "essenza" piuttosto che "qualità" non è un problema grammaticale (quello che interessa alla WTS evidenziare) ma teologico ed esegetico, dunque opinabile.


Come si può vedere è stato tolto proprio il punto centrale del tema in questione



Non direi, alla WTS premeva evidenziare l'opinione grammaticale e non quella teologica o esegetica di Barcley.

Shalom

amico di oreste
00mercoledì 27 gennaio 2010 20:13
Re:
barnabino, 27/01/2010 20.07:

Caro ADO,


Il solo traduttore moderno che ha affrontato questo problema con chiarezza e precisione è Kenneth Wuest, che traduce 'La Parola era in quanto all'essenza essenzialmente deità'. Ma troviamo anche che la NEB ha risolto brillantemente il problema traducendo con estrema accuratezza: "Ciò che Dio era la Parola era'



Non si vede come questa personale interpretazione possa cambiare quello che l'autore a detto prima. Qui "theos" non è da considerare come "ho theos" una identificazione con Dio, il Dio dei Giudei, ma "più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome".

Che per Barclay tale "descizione" sia da leggere cone "essenza" piuttosto che "qualità" non è un problema grammaticale (quello che interessa alla WTS evidenziare) ma teologico ed esegetico, dunque opinabile.


Come si può vedere è stato tolto proprio il punto centrale del tema in questione



Non direi, alla WTS premeva evidenziare l'opinione grammaticale e non quella teologica o esegetica di Barcley.

Shalom




Si ma questo atteggiamento è offensivo per la persona citata, in quanto egli non crede assolutamente che per "qualitativo" si intenda quello che credono i tdg (come ad esempio abbiamo cercato di spiegarti sia io che ortodox) se la WT fa questa citazione e poi in seguito spiega cosa si intende per lei con quell'espressione, ovvero che Cristo è "un dio", allora non ci siamo proprio, ed è normale che Barclay si incavoli.
ciao

barnabino
00mercoledì 27 gennaio 2010 21:41
Caro ADO,


Si ma questo atteggiamento è offensivo per la persona citata



Non vedo davvero come, l'autore ha espresso un giudizio ben chiaro rispetto al significato grammaticale di "theos" senza articolo, che poi ciascuno possa dare a quella costruzione grammaticale un significato teologico differente è indifferente.


in quanto egli non crede assolutamente che per "qualitativo" si intenda quello che credono i tdg



Il senso di "qualitativo" o di "aggettivo" non c'entra nulla con quello che intendono i TdG, Ortodox o Barcley, c'entra con quello che dice la grammatica: qualitativo è qualitativo e basta! Sarà poi compito dell'esegesi e della teologia interpretare, ma non è il pensiero teologico di Barkey che interessa evidenziare alla WTS.


la WT fa questa citazione e poi in seguito spiega cosa si intende per lei con quell'espressione



E allora? Lo scritto riguarda l'esegesi dalla WTS basata sulla grammatica. Alla WTS non vedo come possa interessare sostenere di avere la stessa teologia di un trinitario, alla WTS interessa capire il senso grammaticale e ragionare su quello. [SM=g27994]


ed è normale che Barclay si incavoli



Barclay si può incavolare quanto vuole, ma questo non cambia la realtà, cioè che "theos" senza articolo non è un0identificazione ma una descrizione del soggetto.

Shalom


(SimonLeBon)
00mercoledì 27 gennaio 2010 22:27
Re: Re:
amico di oreste, 1/27/2010 12:56 PM:



Alcuni esempi eclatanti sono riportati qui:

http://www.scribd.com/doc/7438495/Una-Dissertazione-sul-Vangelo-di-Giovanni-11

Ma ce ne sono molti altri...
ciao



E' incredibile cosa puoi trovare spacciato sotto il nome di "dissertazione"! Addirittura la traduzione di Lutero in persona, per l'occasione, viene spacciata per "grammaticalmente errata"!

Mi congratulo con l'autore e con chi lo cita, per il livello scadente!

Simon
(SimonLeBon)
00mercoledì 27 gennaio 2010 22:29
Re:
barnabino, 1/27/2010 9:41 PM:

Caro ADO,


Si ma questo atteggiamento è offensivo per la persona citata



Non vedo davvero come, l'autore ha espresso un giudizio ben chiaro rispetto al significato grammaticale di "theos" senza articolo, che poi ciascuno possa dare a quella costruzione grammaticale un significato teologico differente è indifferente.

...



Non è proprio indifferente. Mostra invece quanto siano di parte anche i ricercatori piu' famosi, se la loro chiesa li chiama all'appello!

Simon
Roberto Carson
00mercoledì 27 gennaio 2010 23:12

Si ma questo atteggiamento è offensivo per la persona citata, in quanto egli non crede assolutamente che per "qualitativo" si intenda quello che credono i tdg (come ad esempio abbiamo cercato di spiegarti sia io che ortodox) se la WT fa questa citazione e poi in seguito spiega cosa si intende per lei con quell'espressione, ovvero che Cristo è "un dio", allora non ci siamo proprio, ed è normale che Barclay si incavoli.
ciao



Caro Amico di Oreste, l'atteggiamento assunto dalla WTS non è assolutamente offensivo nei confronti di Barclay. La Torre di Guardia ha semplicemente estratto dalla citazione l'aspetto grammaticale, scartando il parere teologico che è puramente soggettivo dell'autore (e naturalmente non condiviso dai TdG).

L'atteggiamento criticabile invece è quello di Barclay stesso, che, ha spaccaito per mutilata la citazione, quando invece è stato semplicemene (e legittimamente) scartato il parere teologico.
amico di oreste
00giovedì 28 gennaio 2010 09:14
Re:
Roberto Carson, 1/27/2010 11:12 PM:


Si ma questo atteggiamento è offensivo per la persona citata, in quanto egli non crede assolutamente che per "qualitativo" si intenda quello che credono i tdg (come ad esempio abbiamo cercato di spiegarti sia io che ortodox) se la WT fa questa citazione e poi in seguito spiega cosa si intende per lei con quell'espressione, ovvero che Cristo è "un dio", allora non ci siamo proprio, ed è normale che Barclay si incavoli.
ciao



Caro Amico di Oreste, l'atteggiamento assunto dalla WTS non è assolutamente offensivo nei confronti di Barclay. La Torre di Guardia ha semplicemente estratto dalla citazione l'aspetto grammaticale, scartando il parere teologico che è puramente soggettivo dell'autore (e naturalmente non condiviso dai TdG).

L'atteggiamento criticabile invece è quello di Barclay stesso, che, ha spaccaito per mutilata la citazione, quando invece è stato semplicemene (e legittimamente) scartato il parere teologico.



Caro Roberto, essendo Barclay stesso l'autore di quelle parole inserite nella torre di guardia, è lui e solo lui a poter spiegare cosa intendesse con quelle parole, il fatto che lui stesso ha scritto che essa gli abbia "fatto dire l'opposto di ciò che io intendevo dire" dovrebbe essere sufficiente a togliere ogni altra interpretazione che potrebbe scaturire da quello che lui stesso ha scritto, tra cui proprio l'interpretazione che ne ha dato la rivista.
La grammatica o la teologia non c'entra nulla, si tratta di onestà intellettuale, una cosa simile è successa con Mantey come riporta il link citato sopra e si potrebbe continuare con il le monier e via dicendo.
Quello che scaturisce da tutta questa storia riguarda il metodo che la WT usa per sostenere una sua tesi, citare parti di uno scritto in modo da trarne una ipotesi e poi scoprire che lo scrittore è assolutamente in disaccordo con tale ipotesi, cosa dimostra?
Se ad esempio si cita Bedhun per sostenere che la tnm ha ragione quando traduce in un certo modo va benissimo, perchè sappiamo bene che egli è uno dei pochissimi non tdg (io almeno conosco solo lui...)che è generalmente d'accordo con il modo di tradurre che ha la tnm, ma citare altri autori come quelli menzionati sopra (molto più autorevoli) che non solo non sono d'accordo, ma sono addirittura contro il modo di tradurre della tnm e le spiegazioni teologiche conseguenti, non è carino.
Questo è il mio punto di vista.

ciao
Telemaco77
00giovedì 28 gennaio 2010 09:39
Scusa ADO se mi permetto, ma a me pare che tu qui stia gravemente fraintendendo il punto. Parli di atteggiamento, ma non credo tu abbia la facoltà di leggere nel pensiero (se ce l'hai buon per te, fammelo sapere... [SM=g27987] ), per cui non puoi asserire con certezza con che atteggiamento è stata fatta la citazione.

Ti è stato fatto rilevare in più post (compreso il mio) che la questione posta in essere dalla Wts è di tipo grammaticale, non teologico, ed è ovvio che la citazione riguardi solamente e solo quell'aspetto. Tu, su questo e sugli altri punti sollevati, stai glissando.

Per quel che riguarda la "dissertazione", quoto in toto Simon Le Bon. Da uno che è stato più volte ripreso dal suo pastore (io lo so direttamente dall'ex-pastore di Torino) per il suo atteggiamento francamente sgradevole, non mi aspetto altro.
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