Re:
Telemaco77, 27/01/2010 15.39:
Se ho ben capito (non ho ancora letto tutto) la citazione presunta incompleta qui è di un lavoro dello stimato W. Barclay.
Mi permetto di far notare due cose che mi saltano all'occhio:
Il punto 1) non è dimostrato: si dovrebbe citare dove la WTS dice che non condivide il fatto che Gesù non appartenga allo stesso ordine di Geova (e la locuzione, dove compare nella Bibbia?)
Il punto due, IMHO, manca il punto in questione: non mi pare che la citazione de "La Torre di Guardia" dica che Barclay sostiene che Gesù sia un dio inferiore al padre. E la questione che si fa invece rilevare nella pubblicazione è di ordine grammaticale, non teologico, nè esegetico, dunque la citazione è appropriata. In qualsiasi lavoro (scientifico, filologico, teologico) si trovano citazioni fatte in questo modo. Stranamente, se lo fa la WTS, la cosa crea scandalo. E' utile far rilevare (senza volere far polemica) che ad esempio la Chiesa Avventista, di cui Miglionico fa parte, adatta molto spesso documenti ufficiali come il Manuale di Chiesa nella traduzione dall'inglese all'italiano. Ad esempio, nella bibliografia inglese, gli scritti di E.G. White sono citati come "Scritti dello Spirito di Profezia", in quella in italiana come "Opere di E.G. White". Una bella differenza. Oppure, laddove in inglese le opere della White leggono spesso Jehovah, in Italiano leggono poche volte Yahweh, altre SIGNORE.
Dire che la traduzione NEB su questo punto sia accurata... bah, vorrei sentire il parere di chi ne capisce di più di me, ma ho seri dubbi... Kai theos en ho logos e molto diverso da "Ciò che Dio era la Parola era". Che, per inciso, non è una traduzione ma una parafrasi.
E che dire della reazione di Barclay? Primo, la fonte è del tutto attendibile? Se sì (ma vorrei delle prove), può essere che Barclay sia stato mal informato del perchè la sua citazione è stata abbreviata?
Con amicizia.
Questo è il commento di Barclay così come viene citato nella W del 1/11/1997:
" Quando un nome greco non è preceduto dall'articolo, diviene più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: 'Giacomo è l'uomo', allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: 'Giacomo è uomo', allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall'articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l'articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: 'La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio'. . . . Qui Giovanni non identifica la Parola con Dio. Per dirlo molto semplicemente, egli non dice che Gesù era Dio". - Many Witnesses, One Lord (1963), pagine 23, 24. "
Questo è invece l'originale di Barclay con in rosso le sezioni mozzate dai puntini:
"Quando un nome greco non è preceduto dall'articolo, diviene più una descrizione che un'identificazione, e ha più il carattere di un aggettivo che quello di un nome. Si può vedere esattamente la stessa cosa in inglese [o, in italiano]. Se dico: 'Giacomo è l'uomo', allora identifico Giacomo con qualche determinato uomo a cui penso; ma, se dico: 'Giacomo è uomo', allora semplicemente descrivo Giacomo come una persona umana, e la parola uomo è divenuta una descrizione e non una identificazione. Se Giovanni avesse detto ho theos en ho logos, facendo precedere entrambi i nomi dall'articolo determinativo, allora avrebbe definitamente identificato il logos [la Parola] con Dio, ma siccome l'articolo determinativo non precede theos esso diviene una descrizione, e più un aggettivo che un nome. Per dirlo piuttosto alla buona, la traduzione quindi diviene: "La Parola era della stessa classe di Dio, apparteneva allo stesso ordine di essere di Dio
Il solo traduttore moderno che ha affrontato questo problema con chiarezza e precisione è Kenneth Wuest, che traduce 'La Parola era in quanto all'essenza essenzialmente deità'. Ma troviamo anche che la NEB ha risolto brillantemente il problema traducendo con estrema accuratezza: "Ciò che Dio era la Parola era'.] Qui Giovanni non sta identificando la Parola con Dio. Per dirlo più semplicemente non dice che Gesù era Dio».
Come si può vedere è stato tolto proprio il punto centrale del tema in questione, in quello spazio Barclay spiega bene cosa intende con l'affermazione che "senza articolo il nome diviene più un aggettivo" spiegando che per aggettivo in quel caso si intende la deità di Cristo in quanto all'essenza, ovvero quello che i trinitari asseriscono da 1700 anni e non una divinità paragonabile a quella degli angeli o a una divinità nel senso di potente o rappresentante ecc... come cercano di spiegarla i tdg.
Quanto sopra non è solo una interpretazione che ne hanno fatto gli oppositori dei tdg, ma è esattamente quello che spiega l'autore stesso:
"L'articolo della Torre di Guardia mi ha, mediante studiate mutilazioni, fatto dire l'opposto di ciò che io intendevo dire. Ciò che volevo significare, come lei ben sa, è che Gesù non è lo stesso che Dio, o, se la vogliamo porre con molta crudezza, che egli è della stessa sostanza di Dio, cioè che è della stessa essenza di Dio, ma il modo in cui la Torre di Guardia ha stampato il mio articolo ha semplicemente fatto sì che si traesse la conclusione che Gesù non è Dio nel modo che a loro conviene.
Se essi omettono dalla loro risposta la traduzione di Henneth Wuest e della NEB, omettono l'intero punto."
Anche con l'opuscolo trinità c'è il problema delle citazioni mozzate, e non solo dopo i punti di sospensione, ma a volte interrompendo il periodo proprio prima o dopo che si stesse per spiegare il senso della frase in questione.
ciao