Le mie convinzioni su Evoluzionismo, Intelligent Design e Creazionismo

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Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 17:43
Fernando De Angelis

Su richiesta degli organizzatori del Primo Congresso Creazionista promosso dall’AISO (Milano, 16-17/10/2009), riassumo le mie convinzioni adattando quanto scritto nel mio recente libro Cultura e Bibbia (Gribaudi, 2009), nella Parte II (Dizionario minimo evoluzionismo/creazionismo).
Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 17:44
EVOLUZIONISMO. Ritiene che le specie attuali siano derivate da altre specie molto diverse e più semplici. È l’erede del TRASFORMISMO e va inteso nel senso di MACROEVOLUZIONE, mentre è scorretto intenderlo nel senso di MICROEVOLUZIONE, perché la microevoluzione non è specifica di questa concezione e non è oggetto di discussione, essendo accettata da tutti. A monte si collega in genere con la ABIOGENESI e con il BIG BANG, mentre a valle si collega col DARWINISMO (che propone una modalità con la quale si sarebbe svolta l’evoluzione). Si contrappone al FISSISMO e al CREAZIONISMO. Alcuni distinguono lecitamente fra evoluzione (intesa come fatto più o meno accertato) ed EVOLUZIONISMO (inteso come interpretazione materialista dell’evoluzione), ma in mancanza di una precisazione esplicita, i due termini vanno considerati equivalenti. Come ha recentemente dimostrato Mihael Georgiev (Charles Darwin oltre le colonne d’Ercole, Gribaudi, 2009), l’evoluzionismo è presente nella cultura occidentale fin dall’antichità e viene prima accettato su base filosofica, cercandone poi una giustificazione scientifica.
Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 17:44
MACROEVOLUZIONE. Si avrebbe se in una specie comparissero organi e funzioni nuove, prodotte da una nuova e più complessa informazione genetica; come per esempio se in un animale con respirazione solo acquatica (branchie dei pesci) a un certo punto comparissero organi adatti a una respirazione aerea (rane), poi perfezionantisi fino ai polmoni degli uccelli e dei mammiferi. La macroevoluzione è l’essenza dell’evoluzionismo, ma non è stata mai constatata: né in laboratorio né in natura. Quando in uno strato roccioso si trovano fossili molto diversi da quelli dello strato, supposto molto più antico, se ne deduce che deve essersi verificata la macroevoluzione. Dal tempo di Darwin in poi, però, le acquisizioni scientifiche (stabilità del DNA, complessità biochimica delle funzioni e loro stretta correlazione, assenza di fossili intermedi) la rendono sempre meno spiegabile e la fanno rientrare più nel campo dei miracoli (realtà inspiegabili con le leggi naturali) che in quello della scienza sperimentale. Si contrappone alla MICROEVOLUZIONE ed al FISSISMO.
Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 17:45
CREAZIONISMO. Il creazionismo del quale si discute sui media è quello iniziato e promosso da alcuni movimenti statunitensi, i quali interpretano il racconto biblico in modo letterale (con una creazione in sei giorni di 24 ore formanti una settimana ininterrotta, verificatasi circa 10 mila anni fa) e proponendolo con argomentazioni anche scientifiche. Sono i creazionisti ad aver iniziato l’offensiva contro il darwinismo, accusandolo di essere un’ideologia non dimostrata. È perciò equivoco definirsi creazionisti e dare al termine un significato diverso. Chi crede in una creazione realizzatasi in milioni o miliardi di anni, deve definirsi ed essere definito aderente all’EVOLUZIONISMO TEISTA, oppure al CREAZIONISMO PROGRESSIVO. Questo creazionismo viene a volte specificato indicandolo come creazionismo “della giovane Terra” o “dei tempi brevi” e si contrappone all’EVOLUZIONISMO in generale e al DARWINISMO in particolare. Personalmente credo in un “creazionismo dei tempi brevi” sulla base di alcuni fatti e di convinzioni alle quali sono arrivato per vie diverse, ma non credo di poter dimostrare tutto scientificamente.
Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 17:45
INTELLIGENT DESIGN. Spesso viene tradotto Disegno Intelligente, che è un modo più ovvio e che mantiene le lettere iniziali, ma sarebbe più preciso tradurlo Progetto Intelligente. Afferma semplicemente che la complessità degli esseri viventi fa pensare alla messa in atto di un progetto e non può essere spiegata come frutto del caso, come afferma invece il darwinismo, che postula un’opera di MUTAZIONI casuali e SELEZIONE NATURALE. L’ID non precisa né le caratteristiche del Progettatore, né come si è realizzato il progetto e neppure quanto tempo è stato impiegato. Si oppone al DARWINISMO e al NATURALISMO, ma fra i suoi aderenti ci sono persone di varie religioni e anche chi crede in un EVOLUZIONISMO TEISTA. La visione dell’ID è stata promossa dal Discovery Institute, fondato nel 1990, e l’idea è stata particolarmente elaborata da William Dembski, le cui idee sono ora accessibili anche in italiano (William Dembski, Intelligent Design, Alfa e Omega, Caltanissetta, 2007). In fondo propone un denominatore comune a tutti quelli che considerano assurdo l’emergere del mondo dei viventi dal solo caso, opponendosi al darwinismo ma facendo appello alla sola ragione. Mentre si è a lungo sostenuto che tutti gli scienziati erano contrari all’ID, in un recente libro dell’evoluzionista Christian de Duve si ammette che gli scienziati più o meno creazionisti ormai ci sono e, seppur minoritari, hanno di fatto imposto la riapertura del confronto all’interno dello stesso mondo scientifico (Christian de Duve, Alle origini della vita, Longanesi, Milano, 2008). Essendo creazionista, evidentemente accetto anche la visione dell’ID, ma non mi fermo ad essa nel mio credere, mentre come insegnante ci sarebbe da andare poco oltre.
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