Non condivisione dottrinale e disassociazione

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Asgardiano
00mercoledì 21 ottobre 2009 23:14
Una delle accuse maggiormente rivolte ai TdG è quella di disassociare coloro che ideologicamente si discostano da qualche punto dottrinale ufficiale dell'organizzazione, riducendo quindi a zero la libertà di pensiero individuale di ogni componente della congregazione.

Ma le cose stanno davvero così? Come sostengono molti oppositori la WTS è un regime dittatoriale in cui chi non si conforma all'ortodossia dottrinale viene immancabilmente espulso?

Ebbene, basandomi su quella che è la mia esperienza personale posso dire a voce alta che le cose non stanno affatto così!

Il sottoscritto, in passato, ha manifestato delle perplessità in merito ad alcune vedute dottrinali. Ho chiesto delle delucidazioni ed ho esposto i miei dubbi ad anziani, sorveglianti di circoscrizione, persino alla Betel tramite missive, eppure non sono mai stato disassociato, non ho mai subito comitati giudiziari e non ho mai subito minacce di alcun genere.

Allora, come stanno davvero le cose? Quand'è che può sopraggiungere la disassociazione?

Discutiamone!
Roberto Carson
00mercoledì 21 ottobre 2009 23:30
La disassociazione non sopraggiunge assolutamente in maniera automatica. E' leggittimo nutrire dei dubbi o delle perplessità, sono proprio queste che aiutano l'individuo a crescere spiritualmente avvalendosi di ricerche e studi approfonditi.

Il cristiano dubbioso viene aiutato e se esso dimostra la giusta umiltà farà tesoro dell'aiuto che riceverà. Può anche continuare a pensarla diversamente da quello che è il pensiero ufficiale, ma se ha fede avrà la pazienza di attendere che venga fatta luce sul punto in questione o che i suoi occhi si aprano per comprendere ciò che prima poteva sembrare errato o fuorviante.

Il discorso è diverso nei confronti dell'apostata. L'apostata non vuole chiarimenti, esige che le sue vedute prendano il sopravvento su quelli che sono gli insegnamenti ufficiali. Non avrà la pazienza di attendere, ma pretenderà di scavalcare chi dirige la congregazione. In tal caso il provvedimento scritturale della disassociazione è appropriato, sia per tutelare la congregazione dal proliferare di falsi insegnamenti o da divisioni e sette, sia per aiutare la persona che sta deviando dal falso insegnamento a ravvedersi.

Comunque una cosa è certa. La disassociazione non viene affatto praticata nei confronti di chi manifesta delle semplici perplessità dottrinali, ma non ha fini divisori nei confronti dei fratelli.
gattosilvestro67
00giovedì 22 ottobre 2009 09:48
E' CAMBIATO QUALCOSA?
Conosco personalmente diversi ex Testimoni di Geova, che in passato non hanno condiviso determinate dottrine tipo “l’Autorità Superiori”, quando fu cambiato dalla Società Torre di Guardia l’intendimento primitivo. Queste persone si trovarono in forte contrasto con la propria coscienza ( a chi ubbidire se a Dio o agli uomini); avendo compreso giustamente l’esatto intendimento di questa dottrina; non se la sono sentita di “insegnare” qualcosa che era in contrasto a ciò che insegna la Parola di Dio. Per questo motivo vennero disassociati, ed ad alcuni fu chiesto loro di dissociarsi spontaneamente.
Nel tempo la Società Torre di Guardia ha rivisto tale cambiamento, tornando all’originale e primario insegnamento. Ora mi chiedo? Qual è l’atteggiamento della Torre di Guardia nei confronti di tali persone? E’ cambiato qualcosa?
Grazie Tea
Roberto Carson
00giovedì 22 ottobre 2009 18:06
Re: E' CAMBIATO QUALCOSA?
gattosilvestro67, 22/10/2009 9.48:

Conosco personalmente diversi ex Testimoni di Geova, che in passato non hanno condiviso determinate dottrine tipo “l’Autorità Superiori”, quando fu cambiato dalla Società Torre di Guardia l’intendimento primitivo. Queste persone si trovarono in forte contrasto con la propria coscienza ( a chi ubbidire se a Dio o agli uomini); avendo compreso giustamente l’esatto intendimento di questa dottrina; non se la sono sentita di “insegnare” qualcosa che era in contrasto a ciò che insegna la Parola di Dio. Per questo motivo vennero disassociati, ed ad alcuni fu chiesto loro di dissociarsi spontaneamente.
Nel tempo la Società Torre di Guardia ha rivisto tale cambiamento, tornando all’originale e primario insegnamento. Ora mi chiedo? Qual è l’atteggiamento della Torre di Guardia nei confronti di tali persone? E’ cambiato qualcosa?
Grazie Tea



Cara Tea,
come già è stato detto, la disassociazione non avviene semplicemente per una diversità di vedute con quelli che sono gli insegnamenti ufficiali, soprattutto se si tratta di aspetti secondari come quelli delle "autorità superiori". Il consiglio che in questi casi viene dato è quello di aspettare, infatti come hai visto, tale cambiamento interpretativo successivamente è giunto.

Se questi ex-TdG che tu conosci sono stati disassociati, evidentemente le circostante si sono svolte in un determinato modo, possibilmente questi tuoi conoscenti avranno avuto delle pretese irrealizzabili o avranno minacciato l'armonia della congregazione. Per capire le motivazioni della loro espulsione è necessario conoscere bene i fatti.


ad alcuni fu chiesto loro di dissociarsi spontaneamente



Non voglio mancarti di fiducia, ma una cosa del genere non sta ne in cielo ne in terra. Nessun anziano "sano di mente" esorterebbe un fratello a dissociarsi, piuttosto farebbe di tutto per recuperarlo spiritualmente.

Credo che chi ti abbia narrato questo fatti probabilmente gli mancava un pizzico di obiettività.


(Gladio)
00venerdì 23 ottobre 2009 05:25
Nei Testimoni Di Geova.......non si combatte un'idea.......piuttosto un metodo.

Leggittimamente si può sviluppare un pensiero diverso su una certa dottrina..........ma questo non giustifica fare crociate dentro la congregazione per vedere riconosciuto un proprio punto di vista.

Se uno la pensa in un determinato modo.........la congregazione non lo espellerà affatto.......ma se il comportamento di costui è causa di divisioni o settarismo allora le cose cambiano.

Questo non impedisce nemmeno di parlare con i fratelli dei propri pensieri .........ma il clima deve essere pacato e senza quella voglia di prevalere.

Poi il tempo renderà più chiara ogni cosa....e nula toglie che il pensiero di uno domani possa essere il pensiero di molti.

amedeo.modigliani
00venerdì 23 ottobre 2009 13:18
Sono d'accordo con le risposte date però vorrei anche evidenziare quello che secondo me è un problema: lo è per me, non dico che lo debba essere per tutti. E' vero che teoricamente la libertà di pensiero è illimitata (quando dico che nn abbiamo dogmi io lo credo nel modo più assoluto possibile), però nella vita pratica si dà molta importanza all'uniformità, cioè si può pensare quello che ci pare ma la forma va tutelata il più possibile.

Potrei fare qualche esempio, anni fa parlando con un mio anziano del libro "Rivelazione il suo grandioso culmine" gli spiegai che buona parte delle interpretazioni fornite mi sembravano campate per aria, non mi disse che era d'accordo con me ma mi spiegò che in questi casi bisognerebbe accettarle con riserva in attesa di ulteriore "luce", in pratica per così dire mi concesse la facoltà di non credere ciecamente a tutto quello che leggevo in quel libro, o per meglio dire, non trovava nulla di sbagliato in un simile atteggiamento.

La libertà di opinione è concessa, ne ho tutte le prove possibili immaginabili, quello che invece non c'è a certi gradi è una universale libertà di espressione.

Il fatto è che ciò che può essere causa di divisione in un contesto può benissimo non esserlo in un altro. Se io penso a certi ambienti molto chiusi, fatemi passare il termine, "montanari" mi si accappona la pelle. Al contrario esistono realtà molto liberali che rientrano perfettamente nei binari sia dell'ortodossia che dell'ortoprassi.

Le stesse opinioni possono essere accettate e condivise dalla maggioranza a Milano e deprecate come sovversive a Sondrio, ... non so se mi sono spiegato, forse anche voi potete portare la vostra testimonianza al riguardo.

All'inizio di questa risposta ho parlato di un problema, ecco qual è il problema: capitare nel posto sbagliato con la testa "sbagliata" può in certi casi voler dire finire in una sorta di gabbia dove la minima cosa "fuori posto" (secondo l'opinione locale) è da combattere strenuamente.
amedeo.modigliani
00venerdì 23 ottobre 2009 13:30
Vi faccio un esempio reale quanto ridicolo:

avete mai provato ad andare in sala del regno con una bibbia CEI o non WT ? Io sì, nessun problema in generale, anzi... ma ecco che arriva il pirla che mi avvicina a fine adunanza e mi dice: "se porti questa bibbia in sala dimostri di non fidarti della bibbia dello schiavo, etc.etc. bla bla bla..."

Certo, costui conta e contava come il 2 di picche, gli ho dato retta solo per pietà, ma onestamente io da certi nominati mi aspetto qualunque cosa. Posso sembrare duro, va bene sono duro, ma meglio duro che pirla!
barnabino
00venerdì 23 ottobre 2009 16:43

ma ecco che arriva il pirla che mi avvicina a fine adunanza



Hahahaha... beh, Il pirlotto esiste anche per questo!

[SM=g27990]
Roberto Carson
00sabato 24 ottobre 2009 00:03

La libertà di opinione è concessa, ne ho tutte le prove possibili immaginabili, quello che invece non c'è a certi gradi è una universale libertà di espressione.



Anche questo può essere vero, ma non credo che necessariamente debba considerarsi sbagliato.
amedeo.modigliani
00sabato 24 ottobre 2009 00:13
Re:
Roberto Carson, 24/10/2009 0.03:


La libertà di opinione è concessa, ne ho tutte le prove possibili immaginabili, quello che invece non c'è a certi gradi è una universale libertà di espressione.



Anche questo può essere vero, ma non credo che necessariamente debba considerarsi sbagliato.



Dipende da caso a caso.

Beh certo, scattano dei meccanismi di autodifesa del gruppo che sono inevitabili, di solito si tendono a rigettare i corpi estranei, e vale per ogni contesto.

Com'era quella storia della perla? Il granello di sabbia che si trasforma da elemento di disturbo a pezzo pregiato... che grande cosa.

Ma sempre ... da caso a caso.
(Gladio)
00sabato 24 ottobre 2009 12:25
Quoto buona parte di ciò che dice Modigliani..........ambienti con scarsa cultura di base, sono più pronti a segnalare atteggiamenti pericolosi.......in altri più cosmopoliti la cosa non desterebbe nessun interesse.

Una cosa però dobbiamo pure ricordarla ed è come il nostro comportamento può incidere su certe coscienze che pensano e agiscono in buona fede.

Gesù disse chiaramente che se a motivo di un nostro comportamento facciamo inciampare uno di questi piccoli sarebbe meglio per noi suicidarci con una pietra al collo gettandoci a mare..........e dovremmo farlo sul serio se a causa di una nostra leggerezza o testardaggine portassimo avanti una nostra convinzione anche legittima non tenendo conto di altre coscienze che potrebbero turbarsi gravemente con risultati disastrosi .

Amare i nostri fratelli vuol dire anche non porli in condizioni di esporli a difficoltà che non saprebbero gestire con tranquillità.

Ad ogni modo nella Verità bisogna tener conto del principio più che della legge stessa capito questo su molte cose si deve sorvolare....... [SM=g28002]
amedeo.modigliani
00sabato 24 ottobre 2009 12:43
Re:
(Gladio), 24/10/2009 12.25:

Quoto buona parte di ciò che dice Modigliani..........ambienti con scarsa cultura di base, sono più pronti a segnalare atteggiamenti pericolosi.......in altri più cosmopoliti la cosa non desterebbe nessun interesse.

Una cosa però dobbiamo pure ricordarla ed è come il nostro comportamento può incidere su certe coscienze che pensano e agiscono in buona fede.

Gesù disse chiaramente che se a motivo di un nostro comportamento facciamo inciampare uno di questi piccoli sarebbe meglio per noi suicidarci con una pietra al collo gettandoci a mare..........e dovremmo farlo sul serio se a causa di una nostra leggerezza o testardaggine portassimo avanti una nostra convinzione anche legittima non tenendo conto di altre coscienze che potrebbero turbarsi gravemente con risultati disastrosi .

Amare i nostri fratelli vuol dire anche non porli in condizioni di esporli a difficoltà che non saprebbero gestire con tranquillità.

Ad ogni modo nella Verità bisogna tener conto del principio più che della legge stessa capito questo su molte cose si deve sorvolare....... [SM=g28002]




Questi piccoli inciampatori sono gli stessi che poi si riversano nei forum apostati a piangersi addosso per il clima di dittatura che loro stessi hanno creato! E basta con questi piccoli... che crescano una volta per tutte.

Se in una classe c'è un bambino che ha problemi di apprendimento la soluzione non è rallentare il programma scolastico a scapito degli altri ma fornire insegnanti di sostegno. Cosa succede in questo caso ai bambini più "brillanti" posto che lo siano veramente? Come minimo si sentono soffocare! Una specie di dittatura dei semplici, ecco cosa sono certe realtà. Ma non sono in grado di giudicare, mi piacerebbe sentire qualche fratello sociologo, ne abbiamo qui un paio se non sbaglio,...
Esperidia
00sabato 24 ottobre 2009 14:08
Re: Re:
amedeo.modigliani, 24/10/2009 12.43:


Questi piccoli inciampatori sono gli stessi che poi si riversano nei forum apostati a piangersi addosso per il clima di dittatura che loro stessi hanno creato! E basta con questi piccoli... che crescano una volta per tutte.


Condivido quanto dice Modigliani. C'è inciampatore e inciampatore ...............
C'è chi inciampa perchè inesperto, come il bambino che sta imparando a camminare .............. sarebbe crudele fargli lo sgambetto!
Ma c'è quello che io chiamo l'"inciampatore" di professione ............... non si scandalizza per inesperienza o perchè è indifeso, ma perchè è sempre pronto a condannare il prossimo e non vede l'ora che tu faccia qualcosa che esce dagli schemi per lapidarti sulla pubblica piazza! In questo caso non c'è da mettersi nessuna macina al collo, è solo venuto fuori quel che aveva nel cuore!


Se in una classe c'è un bambino che ha problemi di apprendimento la soluzione non è rallentare il programma scolastico a scapito degli altri ma fornire insegnanti di sostegno. Cosa succede in questo caso ai bambini più "brillanti" posto che lo siano veramente? Come minimo si sentono soffocare! Una specie di dittatura dei semplici, ecco cosa sono certe realtà. Ma non sono in grado di giudicare, mi piacerebbe sentire qualche fratello sociologo, ne abbiamo qui un paio se non sbaglio,...


Teoricamente ciò che dovrebbe dettare legge dovrebbe essere l'amore fraterno ................
Roberto Carson
00sabato 24 ottobre 2009 14:13
Re: E' CAMBIATO QUALCOSA?
gattosilvestro67, 22/10/2009 9.48:

Conosco personalmente diversi ex Testimoni di Geova, che in passato non hanno condiviso determinate dottrine tipo “l’Autorità Superiori”, quando fu cambiato dalla Società Torre di Guardia l’intendimento primitivo. Queste persone si trovarono in forte contrasto con la propria coscienza ( a chi ubbidire se a Dio o agli uomini); avendo compreso giustamente l’esatto intendimento di questa dottrina; non se la sono sentita di “insegnare” qualcosa che era in contrasto a ciò che insegna la Parola di Dio. Per questo motivo vennero disassociati, ed ad alcuni fu chiesto loro di dissociarsi spontaneamente.
Nel tempo la Società Torre di Guardia ha rivisto tale cambiamento, tornando all’originale e primario insegnamento. Ora mi chiedo? Qual è l’atteggiamento della Torre di Guardia nei confronti di tali persone? E’ cambiato qualcosa?
Grazie Tea



Tornando alle domande poste da Tea, cosa ne pensate?


Esperidia
00sabato 24 ottobre 2009 16:45
gattosilvestro67, 22/10/2009 9.48:

Conosco personalmente diversi ex Testimoni di Geova, che in passato non hanno condiviso determinate dottrine tipo “l’Autorità Superiori”, quando fu cambiato dalla Società Torre di Guardia l’intendimento primitivo. Queste persone si trovarono in forte contrasto con la propria coscienza ( a chi ubbidire se a Dio o agli uomini); avendo compreso giustamente l’esatto intendimento di questa dottrina; non se la sono sentita di “insegnare” qualcosa che era in contrasto a ciò che insegna la Parola di Dio. Per questo motivo vennero disassociati, ed ad alcuni fu chiesto loro di dissociarsi spontaneamente.
Nel tempo la Società Torre di Guardia ha rivisto tale cambiamento, tornando all’originale e primario insegnamento. Ora mi chiedo? Qual è l’atteggiamento della Torre di Guardia nei confronti di tali persone? E’ cambiato qualcosa?
Grazie Tea


Comprendo che queste persone non se la siano sentita di insegnare dottrine in cui non credono, ma non c'era bisogno di dissociarsi, bastava non insegnarle. Se qualche anziano ha consigliato la dissociazione ha commesso un grave errore. La disassociazione, teoricamente, non può avvenire solo perchè qualcuno non condivide una determinata dottrina, ma perchè crea divisioni tra i fratelli e quindi è probabile che queste persone che conosci abbiano divulgato le loro idee in congregazione.
Walter.Simoni
00domenica 25 ottobre 2009 00:21
Re:
Esperidia, 24/10/2009 16.45:


Comprendo che queste persone non se la siano sentita di insegnare dottrine in cui non credono, ma non c'era bisogno di dissociarsi, bastava non insegnarle. Se qualche anziano ha consigliato la dissociazione ha commesso un grave errore. La disassociazione, teoricamente, non può avvenire solo perchè qualcuno non condivide una determinata dottrina, ma perchè crea divisioni tra i fratelli e quindi è probabile che queste persone che conosci abbiano divulgato le loro idee in congregazione.



Condivido il pensiero dell'amica Esperidia, infatti un tdG può non essere d'accordo su una particolare interpetrazione biblica ufficiale dei tdG, e tenere per sè il proprio punto di vista; gli resterà solo di aspettare pazientemente Geova, che faccia luce sulla questione, determinando col passare del tempo - semmai - come stanno realmente le cose. Il problema serio, meritevole di disassociazione, invece, è nel caso in cui il tdG in disaccordo col pensiero ufficiale, assumesse un atteggiamento di contrarietà, e cominciasse a diffondere in congregazione e tra i confratelli, il suo punto di vista, screditando quello ufficiale.
In tal caso commetterebbe un errore meritevole di disassociazione, per aver creato scandalo e aver diffuso ragionamenti di tipo apostata.


Roberto Carson
00domenica 25 ottobre 2009 01:21
Inoltre c'è da dire un'altra cosa:

I membri del corpo direttivo dei TdG, coloro che sovrintendono l'organizzazione a livello mondiale, quotidianamente hanno una mole di lavoro non indifferente, in quanto hanno sulle loro spalle la responsabilità di dirigere l'opera a livello mondiale e di occuparsi di tutti i vari reparti. Il lavoro è davvero tanto!

Ammettiamo che un TdG sincero, grazie ad un minuzioso studio delle scritture, dovesse rendersi conto che un punto dottrinale andrebbe rivisto. Naturalmente può portare la cosa all'attenzione del CD tramite una missiva, ma sicuramente non potrà pretendere che dall'oggi al domani verranno fatti i dovuti aggiustamenti, con la velocità di un cominicato ANSA!

Il CD si prenderà il tempo di analizzare il materiale, di fare le dovute ricerche, di ponderare attentamente il tutto, ma questo verrà fatto nell'arco di un determinato periodo di tempo, considerando anche che oltra all'approfondimento del dato punto ci sono tantissime altre cosa da curare, molte delle quali hanno la priorità.

Quindi non si può pretendere che il CD agisca come nostro personale consulente, concentrandosi unicamente su quelle che sono le nostre richieste. Il cristiano leale avrà la pazienza di attendere, fiducioso che, se quanto da lui esposto è davvero in armonia con le scritture, verrà prima o poi preso in considerazione.
(Oreste)
00mercoledì 28 ottobre 2009 22:40
Capisco la necessità di seguire determinate direttive e di essere coerenti con l'organizzazione, ma come si può pretendere che certe persone accettino ciecamente degli insegnamenti sui cui non si trovano più d'accordo!

Personalmente l'esplulsione per motivi "teologici" o "dottrinali" mi fa tornare in mente l'inquisizione medievale. Naturalmente nel vostro caso non condannerete al rogo gli eretici, ma non vi sembra comunque disumano rinnegare un'amicizia, che magari è durata anni, per il semplice fatto che tizio abbia smesso di credere che quella cosa sia tonda e la vede quadrata?
Roberto Carson
00giovedì 29 ottobre 2009 12:10
Re:
(Oreste), 28/10/2009 22.40:

Capisco la necessità di seguire determinate direttive e di essere coerenti con l'organizzazione, ma come si può pretendere che certe persone accettino ciecamente degli insegnamenti sui cui non si trovano più d'accordo!

Personalmente l'esplulsione per motivi "teologici" o "dottrinali" mi fa tornare in mente l'inquisizione medievale. Naturalmente nel vostro caso non condannerete al rogo gli eretici, ma non vi sembra comunque disumano rinnegare un'amicizia, che magari è durata anni, per il semplice fatto che tizio abbia smesso di credere che quella cosa sia tonda e la vede quadrata?



Caro Oreste, come è già stato ampiamente esposto, l'espulsione non avviene per un semplice dissenso dottrinale. La disassociazione avviene qualora l'individuo dovesse mettere in serio pericolo l'unità cella congregazione. Questo sarebbe un atteggiamento egoistico ed insolente ed è giusto che la congregazione corra ai ripari.


(Oreste)
00giovedì 29 ottobre 2009 13:27
Caro Roberto,
capisco e rispetto il vostro punto di vista, ma vorrei capire cosa intendete con l'accusa di divisione nella congregazione?
Se un TdG valuta che l'esegesi di un determinato versetto è differente da quella che espongono le pubblicazioni ufficiali, non è libero di parlarne con i propri fratelli? Se lo fa sta minando l'unità della congregazione? Allora la libertà di pensiero dove sta?
amedeo.modigliani
00giovedì 29 ottobre 2009 13:42
Re:
(Oreste), 29/10/2009 13.27:

Caro Roberto,
capisco e rispetto il vostro punto di vista, ma vorrei capire cosa intendete con l'accusa di divisione nella congregazione?
Se un TdG valuta che l'esegesi di un determinato versetto è differente da quella che espongono le pubblicazioni ufficiali, non è libero di parlarne con i propri fratelli? Se lo fa sta minando l'unità della congregazione? Allora la libertà di pensiero dove sta?





Come ho già spiegato l'unità di una congregazione non è la stessa unità di un'altra congregazione, le stesse argomentazioni, le stesse opinioni liberamente espresse, possono in un caso compromettere l'unità e in un altro no. Tutto dipende dalla mentalità locale, se particolarmente chiusa o se più aperta.
(Oreste)
00giovedì 29 ottobre 2009 13:45
Re: Re:
amedeo.modigliani, 29/10/2009 13.42:





Come ho già spiegato l'unità di una congregazione non è la stessa unità di un'altra congregazione, le stesse argomentazioni, le stesse opinioni liberamente espresse, possono in un caso compromettere l'unità e in un altro no. Tutto dipende dalla mentalità locale, se particolarmente chiusa o se più aperta.



Scusami Amedeo, ma da quanto dici dalla mentalità di una congregazione può dipendere anche il destimo di un TdG, se essere disassociato o no?


amedeo.modigliani
00giovedì 29 ottobre 2009 13:46
Re: Re: Re:
(Oreste), 29/10/2009 13.45:



Scusami Amedeo, ma da quanto dici dalla mentalità di una congregazione può dipendere anche il destimo di un TdG, se essere disassociato o no?






Personalmente ne sono convinto.
Roberto Carson
00giovedì 29 ottobre 2009 17:12
Re:
(Oreste), 29/10/2009 13.27:

Caro Roberto,
capisco e rispetto il vostro punto di vista, ma vorrei capire cosa intendete con l'accusa di divisione nella congregazione?
Se un TdG valuta che l'esegesi di un determinato versetto è differente da quella che espongono le pubblicazioni ufficiali, non è libero di parlarne con i propri fratelli? Se lo fa sta minando l'unità della congregazione? Allora la libertà di pensiero dove sta?



Caro Oreste,
la questione non va generalizzata. Parlare con un fratello di una discordanza esegetica rispetto al punto di vista ufficiale, non è affatto motivo di disassociazione. Conosco diversi fratelli che lo hanno fatto, anche con me fra l'altro e non sono stati affatto disassociati.

Si può andare incontro a provvedimenti disciplinari (e non si tratta necessariamente di disassociazione) qualora tali discorsi iniziano ad essere iper critici nei confonti della classe dello Schiavo Fedele e Discreto, oppure quando si cerca di persuadere altri ad abbandonare il punto di vista ufficiale e abbracciare le proprie idee. Questi sono dei casi limite in cui potrebbe entrare in gioco l'apostasia. Ecco che a quel punto la congregazione cercherà di correre ai ripari, ma la disassociazione è l'ultima spiaggia, prima si farà di tutto per cercare di ristabilire il fratello.


(Oreste)
00giovedì 29 ottobre 2009 21:36
Re: Re:
Roberto Carson, 29/10/2009 17.12:



Caro Oreste,
la questione non va generalizzata. Parlare con un fratello di una discordanza esegetica rispetto al punto di vista ufficiale, non è affatto motivo di disassociazione. Conosco diversi fratelli che lo hanno fatto, anche con me fra l'altro e non sono stati affatto disassociati.

Si può andare incontro a provvedimenti disciplinari (e non si tratta necessariamente di disassociazione) qualora tali discorsi iniziano ad essere iper critici nei confonti della classe dello Schiavo Fedele e Discreto, oppure quando si cerca di persuadere altri ad abbandonare il punto di vista ufficiale e abbracciare le proprie idee. Questi sono dei casi limite in cui potrebbe entrare in gioco l'apostasia. Ecco che a quel punto la congregazione cercherà di correre ai ripari, ma la disassociazione è l'ultima spiaggia, prima si farà di tutto per cercare di ristabilire il fratello.





Capisco. Se le cose stanno davvero così allora posso anche accettare il punto!
Ma comunque continuo a pensare che chi dirige l'organizzazione dovrebbe mostrare una maggiore tolleranza per chi dissente da certi punti!


Roberto Carson
00venerdì 30 ottobre 2009 23:30
Re: Re: Re:
(Oreste), 29/10/2009 21.36:



Capisco. Se le cose stanno davvero così allora posso anche accettare il punto!
Ma comunque continuo a pensare che chi dirige l'organizzazione dovrebbe mostrare una maggiore tolleranza per chi dissente da certi punti!





Caro Oreste,
da parte di chi dirige l'organizzazione non vi è alcuna intolleranza, si agisce per il bene e la salvaguardia della congragazione, il che è in armonia con le Sacre Scritture.




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