Re: Re: scusate il ritardo!!!
(Oreste), 12/02/2010 1.02:
Cara Fatina, innanzitutto ben tornata!!! Mi fa davvero piacere rileggerti!!!
Mi piacciono le tue considerazioni, tuttavia non mi sento di darti ragione nella totalità delle cose che dici.
Tu scrivi:
Io penso che inizialmente si ci dovrebbe informare di tutte le religioni che forniscono delle basi e dei principi forti e non di filosofie.
Fai una distinzione tra religione e filosofia! Ma credi davvero che si possa fare una distinzione in tal senso? Credi davvero che vi sia differenza tra il pensiero religioso è quello filosofico?
Continuando scrivi:
Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno.
Consentimi di dirti che trovo una certa ingenuità in quello che dici: tu dici che la religione non si sceglie in base alla convenienza! E in base a cosa allora? Che lo si ammetta o meno, chiunque decide di cambiare relione lo fa per convenienza, altrimenti non esisterebbe più il fenomeno della conversione, ognuno rimarebbe nella religione d'appartenenza.
A proposio di convenienza, facciamo un esempio sul caso dei testimoni di Geova: Ad essi viene offerta una visione escatologica utopistica, la possibilità di vivere in un mondo trasformato in un enorme parco nazionale, in cui uomini e animali convivono amorevolmente, dove non ci sono più malvagi, ne malattie ne morte! Dimmi una cosa, chi non desidererebbe vivere in un mondo del genere? Tu credi che molti che decidono di diventare testimoni lo facciano perchè hanno a loro disposizione delle prove inconfutabili che un giorno davvero ci sarà questo "nuovo mondo" oppure semplicemente perchè in cuor loro, in maniera sub-cosciente, desiderano ardentemente di credere che le cose saranno così?
Con tutto il rispetto che io posso avere per i testimoni di Geova, non posso escludere l'idea che molti lo diventino per una sorta di comodità ideologica!
Tornando al discorso sulla filosofia scrivi:
Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.
Tu dici che le filosofie sono l'evoluzione del pensiero umano, ma dimmi, la religione che cos'è allora? La religione si evolve di continuo o credi che le religioni che esistevano 5000 anni fa siano le stesse che ci sono oggi?
Se prendi il Cattolicesimo nei suoi 2000 anni di storia, quanti cambiamenti ha subito nel corso dei secoli sotto un profilo organizzativo, teologico e dottrinale? Non è stata una evoluzione questa? Ma senza andare troppo lontani, che dire dei testimoni di Geova e di tutti i cambiamenti che hanno subito nei loro 140 anni di storia? Tu lo sai che i primi testimoni avevano credenze molto diverse rispetto alle loro idee odierne? Non è un'evoluzione anche questa?
Mia cara Fatina, la religione durante il corso della storia non è mai stata statica, è sempre stata mutevole, oggi come 1000 anni fa! Quindi non abbiamo affatto le basi per fare una distinzione tra religione e filosofia!
Scrivi ancora:
Ripeto che ancora caro Oreste non ho le basi per considerare quella dei testimoni la Vera religione. Lo studio certamente mi obbliga a farmi delle domande e a darmi delle risposte e davvero ho provato soddisfazione quando le cose studiate le ho messe in pratica o ho capito a cosa si riferiva. Però è normale avere dubbi, è anche normale arrivare “ a capire” la verità e comunque fare una scelta diversa. Non c’è da meravigliarsi in questo, tutti credo in cuor nostro sappiamo cosa è giusto fare in certe situazioni, nella vita di tutti i giorni però comunque ci ritroviamo a volte a fare il contrario, perché abbiamo caratteri non facili, perché certe situazioni hanno influenzato i nostri comportamenti,per la cultura, la tradizione, la moda , perché siamo semplicemente esseri umani inperfetti. La vita è una scelta. Se tutti facessero il bene solo perché hanno capito il beneficio di fare il bene non esisterebbe il male!
Su questa tua ultima riflessione mi trovi pienamente d'accordo, sul fatto che le influenze esterne ci condizionano al tl punto da soffocare la nostra coscienza. Però ti pongo ancora una domanda: Per addestrare le nostre coscenze credi sia davvero necessario affiancarsi ad una determinata religione, come potrebbero essere i testimoni di Geova? Oppure la nostra esperienza potrebbe essere addestrata dalla nostra esperienza, dalla nostra maturità, man mano che percorriamo il sentiero della nostra vita?
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Mi permetto di rispondere ad alcune domande che reputo strane, spero che non se ne abbia oreste, dal momento che le aveva poste a "fatina".
hai controbattuto:
Fai una distinzione tra religione e filosofia! Ma credi davvero che si possa fare una distinzione in tal senso? Credi davvero che vi sia differenza tra il pensiero religioso è quello filosofico?
Ti rispondo:
Sì si può fare.
Ciò che è "religioso" (intendo che viene da Dio) dice: "Ama il prossimo tuo come te stesso"
Ciò che è "filosofico" (ovvero che viene dall'uomo) dice:
"Non fare agli altri ciò che non vorresti che fosse fatto a te"
Sì, si può fare "distinzione, appunto ascoltando il proprio cuore.
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A questa altra sua affermazione, invece, ho diritto di darti una risposta in quanto ci hai coinvolti nominandoci...
Credo oltretutto che non possiamo scegliere una religione in base alla convenienza, a come essa si possa o no adattare a noi, una religione non si sceglie: è quella e basta e una volta che lo hai capito sta a te seguirla o meno.
Tu hai messo in dubbio la dichiarazione di "convenienza," non solo di "fatina", ma pure nostra.
Così ti rispondo:
Lo dici tu.
Un
sincero cristiano, è già soddisfatto anche solo di vivere la propria vita al servizio di Dio, e poi morire, anche senza nessuna resurrezione. La resurezione, il "mondo migliore", ce lo hanno posto davanti Geova stesso e suo figlio, "come un dono", non come una "paga".
Perché desideriamo una "vita eterna"? Non ci arrivi?
Non vuoi servire in eterno Geova, tuo Dio, facendogli piacere e apprezzando le cose meravigliose che egli stesso ha fatto, fa, e farà? Io Sì! Lo voglio!.
Chi serve Geova solo per "convenienza", come dici tu, è destinato a non restare fedele al Vero Dio nel momento della prova. NON GLI CONVERRA'!
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Sei convinto di cosa dici? Mi preoccupano le domande che fai, Oreste: ancora metti in dubbio l'intelligente risposta di Fatina che ha detto:
Diverso per le filosofie, che altro non sono che l’evoluzione del pensiero umano e quelle possono essere miliardi di milioni, diverse e vere tutte perché appartengono ad un singolo individuo esistente, ma nella religione solo una, per forza di cose, deve essere quella vera.
Confondi le religioni con la "verità", le confondi ponendole sul piano "filosofico"
assime alla "verità" e ciò non lo vedo corretto da parte tua.
La verità è progressiva, la si conosce nel tempo e la si impara solo vivendola nella propria vita, non sudiandola come fosse un libro scolastico. La bibbia ci fornisce le basi per comprendere cosa sia "verità", ma non sapremo che tali cose sono "verità" fintanto che non le mettiamo in pratica, vivendole personalmente.
Non basta dire: "credo in Dio padre ecc..". La "Verità" diventa solo "TUA" perché la vivi "TU". E' una cosa
unica. Tu la puoi rendere bella, o brutta, a secondo di come la vivrai, ma in tal caso sarai TU a cambiarla, perché la verità resta la stessa:
"Ama il prossimo tuo come te stesso", è una "Verità"; Saprai "viverla"?
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Per ultimo, suggerisci a "fatina" di fare da sola.
Non lo sta già facendo e direi in modo eccellente? Ho trovato le sue espressioni molto ponderate e pure sincere. E di solito non faccio complimenti.
Io, da solo, ho fatto una ricerca che implica astonomi, storici, archeologi, e biblisti ecc.. "eppure" ho dovuto leggere ciò che "astronomi", "storici" "archeologi" e Bibbia dicevano sull'argomento che stavo studiando.
Ho dovevo inventarmi tutto io da solo?
Cosa ci trovi di stano se uno apprende mediante esperienze già provate da altri? Se è sbagliato camminare sul fuoco, e me lo dice chi, avendoci provato, si è briciato irrimediabilmente le gambe, io faccio tesoro della "sua" esperienza negativa e la "evito per me steso", in questo, non mi sono io lasciato ammaestrare da un altro? Sì, ma in modo
buono per me!
Fatina è intelligente, sa come evitare danni per se stessa. Mi trovo a chiedermi però se tu sapresti fare altrettanto.
con rispetto...
Giuseppe.