Uso del nome di Dio nella pura adorazione.

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Roberto Carson
00sabato 23 maggio 2009 00:24
Alcuni sostengono che Dio nella Bibbia si sia rivelato con molti nomi, ma in questa affermazione non si può fare a meno di notare un madornale errore. In realtà l’unico nome proprio che Dio stesso si è attribuito è “Geova”, tutti gli altri appellativi come l’ebraico “Elohim” e il greco “Theòs” che equivalgono a Dio in italiano, non sono altro che titoli, così come anche il termine “Padre” non è un nome proprio ma un titolo. Nella Bibbia vengono usati anche altri titoli in riferimento a Dio, come “Altissimo”, “Sovrano Signore”, “Creatore”, “Onnipotente”, ecc. Ma come già detto, solo e unicamente un nome proprio è quello che appartiene a Dio: “Geova”. (Salmo 83:18 (TNM) dice: “Affinché conoscano che tu, il cui nome è Geova, Tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra.”; Isaia 42:8 (TNM) dice: “Io sono Geova. Questo è il mio nome; e non darò a nessun altro la mia propria gloria, né la mia lode alle immagini scolpite.” ).
Il nome di Dio Geova è la traduzione in italiano dell’ebraico YHWH, una forma causativa all’imperfetto dal verbo ebraico “hawàh”, in italiano divenire. Quindi il significato di questo nome è “Egli fa divenire”. Tale significato è particolarmente importante, poiché dimostra come Geova Dio sia in grado di “far divenire” o adempiere qualunque suo proposito.
I Testimoni di Geova danno molta importanza al sacro nome di Dio, per questo motivo lo invocano nelle loro preghiere e lo fanno conoscere tramite la loro opera di evangelizzazione.
La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (TNM), l’edizione della Bibbia ufficiale dei Testimoni di Geova, è una delle poche traduzione che ha ripristinato interamente il nome di Dio laddove compariva nei testi originali. Altre traduzioni che hanno adottato lo stesso criterio sono quella di Salvatore Garofalo, di Luigi Moraldi, di Bonaventura Mariani, o l’edizione Oscar Mondadori. La maggior parte delle traduzioni bibliche oggi in circolazioni hanno preferito eliminare questo sacro nome, semplicemente per mantenere una tradizione diffusa tra gli ebrei dell’antichità, i quali sostenevano erroneamente che fosse scorretto pronunciare il nome di Dio.
Tuttavia questa tradizione nasce da una superstizione, non da un comando divino, infatti tutti gli antichi servitori di Dio di cui parla la Bibbia non esitarono a pronunciare il nome di Geova.
E’ quindi corretto da parte dei moderni traduttori delle Sacre Scritture mantenere questa tradizione ed eliminare il nome di Dio dalla Bibbia? Sicuramente no!
Dal momento che tale nome compare nelle scritture per quasi 7000 volte, è logico pensare che fosse volontà di Dio che il suo nome venisse conosciuto e usato. Inoltre la scrittura di Gioele 2:32 dice: “Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato”. La Bibbia "Nuova Riveduta", da cui è citato questo versetto, tutte le volte che nel testo originale compariva il nome di Dio, lo hanno sostituito con “SIGNORE” che quindi equivale a Geova, allora l’importanza dell’uso di tale nome, secondo le scritture e di vitale importanza (confronta anche Atti 2:21 e Romani 10:13, dove Luca e Paolo riportano la scrittura di Gioele 2:32).
Quindi, non dovrebbero gli odierni cristiani, usare regolarmente il nome Geova per adorare Dio e per far conoscere il profondo significato del suo nome? Sicuramente.

Ma che dire di coloro che sostengono che tale nome non compare mai nel Nuovo Testamento e quindi per questo esso non dovrebbe essere usato dagli odierni cristiani?
Tale obiezione nasce dal fatto che i manoscritti rinvenuti fino ad oggi riguardanti il Nuovo Testamento non presentano mai il nome di Dio, fatta eccezione per i vari “Alleluia” che compaiono nell’Apocalisse di Giovanni nel capitolo 19, versetti da 1 a 6, che letteralmente significano “Lodate Ya” (“Ya” è un abbreviazione del nome di Dio “Geova”).
Ma come va interpretata tale mancanza? Dobbiamo forse pensare che gli scrittori ispirati del Nuovo Testamento si siano astenuti volontariamente di inserire nei loro scritti il nome di Geova? Teniamo presente che i manoscritti che ci sono pervenuti non sono quelli originali, non sono quelli che gli scrittori ispirati hanno scritto di proprio pugno, bensì trattasi di copie realizzate molto più tardi dell’era apostolica. Quindi con ogni probabilità i copisti hanno potuto volontariamente eliminare il nome di Dio e sostituirlo con altri appellativi. Ma perché avrebbero dovuto fare una cosa del genere? Come già accennato prima tra gli ebrei si era diffusa una strana superstizione per la quale il fatto stesso di pronunciare il nome di Dio sarebbe stato un grave sacrilegio, per questo motivo i copisti delle Scritture ebraiche del Vecchio Testamento decisero di eliminare tale nome dagli scritti ispirati. Con indubbia probabilità anche i copisti del Nuovo Testamento fecero la stessa cosa, così come i moderni traduttori continuano a fare seguendo questa antica tradizione antiscritturale.
Ma non potrebbe essersi semplicemente trattato che gli scrittori neotestamentari non abbiano inserito “Geova” nei loro scritti? Vediamo come stanno i fatti.
Le Scritture greche cristiane che compongono il Nuovo Testamento sono ultra abbondantemente farcite di Scritture ebraiche del Vecchio Testamento, molte delle quali originariamente contenevano il sacro nome di Dio, per la precisione ben 112 casi. Il Vangelo di Matteo, che venne scritto dal suo autore in ebraico, contiene circa un centinaio di citazioni del Vecchio Testamento. Laddove in origine era presente “Geova”, Matteo avrà senz’altro ripristinato tale nome. Perché non avrebbe dovuto farlo? Era suo interesse mantenere la tradizione ebraica di eliminare il nome di Dio? Sicuramente no. Egli scrisse sotto ispirazione divina, quindi difficilmente Geova Dio gli avrebbe permesso di compilare il suo manoscritto lasciandosi influenzare da una superstizione umana che non poteva essere assolutamente voluta o approvata da Dio. Tale superstizione ha alterato gli scritti sacri con l’eliminazione del nome divino che Geova stesso ha ispirato gli autori del Vecchio Testamento ad inserire per quasi 7000 volte, quindi non è logico pensare che Dio possa approvare che degli esseri umani modifichino a loro piacimento quello che Lui stesso ha deciso di far scrivere. Che dire di tutti gli altri autori ispirati che hanno redatto il Nuovo Testamento? Avranno anche loro ripristinato il nome di Geova nelle loro citazioni delle Scritture ebraiche? Non esistono prove per pensare il contrario, quindi possiamo dire con certezza che negli scritti originali del Nuovo Testamento laddove venivano citate Scritture del Vecchio Testamento in cui compariva il sacro nome di Dio, esso indubbiamente compariva. Il fatto che dei copisti successivi abbiano eliminato il nome divino dai loro manoscritti costituisce forse una giustificazione per gli odierni traduttori della Bibbia di non inserire tale nome nel Nuovo Testamento? Oppure giustificherebbe il mancato uso degli odierni cristiani nella loro adorazione e nella loro evangelizzazione? Niente affatto!
Appropriatamente la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane, la versione ufficiale del Nuovo Testamento utilizzata dai Testimoni di Geova, ripristina in ben 237 luoghi il nome di Dio “Geova”. Questo viene fatto principalmente laddove vengono menzionate Scritture ebraiche con citato il nome divino, ma anche in altri posti. Perché? Nella medesima edizione di tale Bibbia, in appendice i traduttori stessi spiegano il perché di tale scelta:

“Nel corso dei secoli sono state fatte molte traduzioni in ebraico delle Scritture Greche Cristiane o di parti d’esse. Tali traduzioni… hanno ripristinato in vari luoghi il nome divino nelle ispirate Scritture Greche Cristiane. Hanno ripristinato il nome divino non solo nelle citazioni dalle Scritture Ebraiche, ma anche in altri luoghi dove i brani richiedevano tale ripristino…
“Per non oltrepassare i limiti del traduttore sconfinando nel campo dell’esegesi, siamo stati estremamente cauti nel rendere il nome divino nelle Scritture Greche Cristiane, esaminando sempre attentamente le Scritture Ebraiche come base. A conferma della nostra versione abbiamo cercato sostegno in versioni ebraiche. In tutti i 237 luoghi in cui il nome divino è stato ripristinato nelle Scritture Greche Cristiane abbiamo quindi il sostegno di versioni ebraiche.” - Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, appendice 1D Il nome divino nelle Scritture Greche Cristiane “Geova”. Ebr. יהוה (YHWH o JHVH), pag. 1567.

Alla luce di quanto esaminato possiamo dire che è del tutto erroneo sostenere che il nome di Dio “Geova” non comparisse in origine del Nuovo Testamento e che quindi è legittimo, oltre che doveroso che i cristiani, i veri adoratori Dio, usino questo sacro nome.
luluana2011.1978ana2011
00martedì 6 marzo 2012 11:42
uso del nome diDIO
TEMA:SIA SANTIFICATO IL TUO NOME:matt,6:9 GEOVA ama quelli che pensano al suo NOME,malachia:3:16 in quel tempo quelli che avevano timore di GEOVA,parlavano gli unui con gli altri,e ciascuno al suo compagno e GEOVA prestava attenzione e ascoltava.Esi cominciò a scrivere dinanzi a LUI un libro di memorie per quelli che avevano timore di GEOVA e per quelli che pensavano al suo NOME. [SM=g27998]
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