Vita eterna e immortalità

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Roberto Carson
00giovedì 4 marzo 2010 01:52
Domanda ricevuta tramite facebook

So che x voi tdg la vita eterna è cosa diversa rispetto all'immortalità. Vorrei sapere, secondo la vostra teologia, in cosa sta la differenza.

Orazio
Methatron
00giovedì 4 marzo 2010 11:05
La vita eterna è una prospettiva condizionata, l'immortalità è un'essenza incondizionata.
Chi vive per sempre può eventualmente morire per volere divino, l'immortale ha vita in sé e non può essere ucciso.
E' il dono finale di Dio alle sue creature più ubbidienti, paradossalmente ciò a cui aspirava Satana scegliendo la strada dell'opposizione e della ribellione.
Lo smacco finale di Geova al suo nemico più acerrimo: concedere l'indipendenza da se stesso come premio finale di una volontà ubbidiente sino alla morte.

Stupefacente.
Roberto Carson
00venerdì 5 marzo 2010 00:13
Replica da parte dell'utente

Chiedo scusa, ma non ho capito bene.
Quindi voi ipotizzate che ci saranno gli immortali e coloro che avranno la vita eterna. I primi non potranno mai morire, mentre gli altri per volere divino si.
Ma se un immortale dovesse ribellarsi? Per Dio non sarebbe possibile dargli la morte?

Inoltre, ilpassaggio che dice:

"E' il dono finale di Dio alle sue creature più ubbidienti, paradossalmente ciò a cui aspirava Satana scegliendo la strada dell'opposizione e della ribellione.
Lo smacco finale di Geova al suo nemico più acerrimo: concedere l'indipendenza da se stesso come premio finale di una volontà ubbidiente sino alla morte."

Mi dispiace, ma non ho capito il significato di quanto sopra.
Pregherei di ampliare la spiegazione, rendendola per me più comprensibile.

Orazio
Methatron
00venerdì 5 marzo 2010 19:31

Quindi voi ipotizzate che ci saranno gli immortali



Noi non ipotizziamo nulla.
La Bibbia parla di immortalità e di vita eterna che sono due cose distinte e separate. L'immortalità che ha rivestito Cristo per primo, lettera ai Romani capitolo 6 verso 9, e che sarà donata a determinate creature, come attesta Paolo di Tarso nella sua prima ai Corinti capitolo 15 versi da 50 a 54, è un dono esclusivo che va oltre la semplice sussistenza in vista dell'eternità. Significa ricevere un qualcosa che sino alla resurrezione di Cristo era appartenuto solo a Dio: la vita in sé. Il non dipendere da nessuno, nemmeno dal Creatore, per sussistere. Questa incorruttibilità, immortalità è riservata a chi risorgerà nello spirito, come creatura spirituale, non a chi risorgerà nella carne.


Ma se un immortale dovesse ribellarsi? Per Dio non sarebbe possibile dargli la morte?



Avendo già vissuto e dato l'unica vita che possedeva per l'ubbidienza a Dio è davvero inverosimile che una volta ricevuta l'immortalità si ribelli. Come atto di riconoscimento verso chi ha deposto ogni speranza di vita futura in Dio, Egli concede altrettanta incondizionata fiducia donandogli l'immortalità.
In linea di principio, quindi, non sarebbe possibile ucciderlo in quanto immortale e incorruttibile.


Mi dispiace, ma non ho capito il significato di quanto sopra.
Pregherei di ampliare la spiegazione, rendendola per me più comprensibile.



Non so quanto Lei conosca la teologia dei TdG, ma la domanda mi faceva supporre che ne avesse una certa dimestichezza. Tralasci questa che era solo una riflessione a corollario delle affermazioni di ut sopra, una volta compresa la differenza tra vita eterna e immortalità potremo continuare la digressione.

Cordialità.
monseppe1
00sabato 6 marzo 2010 01:01
Geova non ha limiti.

Methatron ha dato delle risposte eccellenti.

Certo, capire cose celesti mentre siamo carne non è cosa facile.

Se ho capito, lei esprime il dubbio che "se" uno di questi unti, nel tempo dei tempi, degenerasse nella suo essere immortale con pensieri come quello di Satana (di cui accennava appunto Methatron) e di farsi "uguale a Dio", posso solo dirle che ciò non sarà più mai possibile.

L'immortalità che ricevono tali unti, è correlaziona a quella del Cristo che per "primo" e in assoluto l'ha ricevuta da Geova stesso (in tal caso si può dire effettivamente che Gesù, non può più essere ucciso).
Gesù, ha mostrato ormai sia come creatura spirituale, sia come creatura umana perfetta di essere fedele a Dio fino alla morte stessa.

Quando una creatura spirituale o umana "perfetta" determina di servire pienamente Dio, la sua decisione è, per caratteristica della perfezione stessa, inelianabile, immutabile. Nel caso degli unti, questa caratteristica è acquisita in modo superlativo e speciale rispetto agli stessi angeli. Paolo parlava a "unti" in questo verso:

(1 Corinti 15:50-54) 50 Comunque, dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione eredita l’incorruzione. 51 Ecco, vi dico un sacro segreto: Non tutti ci addormenteremo [nella morte], ma tutti saremo mutati, 52 in un momento, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. Poiché la tromba suonerà, e i morti saranno destati incorruttibili, e noi saremo mutati. 53 Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l’incorruzione, e questo che è mortale deve rivestire l’immortalità. 54 Ma quando [questo che è corruttibile avrà rivestito l’incorruzione e] questo che è mortale avrà rivestito l’immortalità, allora si adempirà la parola che è scritta: “La morte è inghiottita per sempre”.

provo a spiegare.

Un angelo che è una creatura perfetta sta servendo ormai Geova da tempi immemorabili (in cielo i tempi non sono come quelli umani). In un qualsiasi momento gli potrebbe essere posta dinnanzi l'occasione o l'opportunità di agire autonomamente (avendo libero arbitrio), indipendentemente da Dio stesso, decidendo per se stesso ogni cosa, compreso ciò che è bene o ciò che è male. E' il caso di Satana.. fece proprio questo, si ribellò a Dio volendo decidere lui stesso cosa fosse giuto e cosa non lo fosse; volle fari uguale a Dio.

Dal momento che tale creatura spirituale iniza ad attuare il suo prosposito, esso non muterà mai più tale intento. Avrà preso una decisione definitiva "perfetta" in senso di "determinata". Sia essa giusta o ingiusta la scelta, da quel momento in poi seguirà solo quella.

Una tale creatura può essere fermata nel suo intento solo mediante la distruzione che Dio ha sempre il potere di portare su ogni sua creatura.
Vorrei fare solo un appunto sulla specifica di Methatron:
"e non può essere ucciso. "

In realtà uno solo non può essere ucciso, ed è appunto Geova stesso.
l'essere "immortali", come ha bene specificato il fratello, significa avere vita in sé. Per spiegare questo è necessario postulare un paradosso.

Avere vita in sé significa che "se" Geova dovesso morire, sparire, non esistere più, tali creature che hanno vita eterna immortale ("vita in se stesse") continuerebbero a vivere di vita propria. Appunto in tal senso sono "immortali". Hanno la fonte della vita in se stessi, ed essa non dipende più da Geova stesso come nel caso degli angeli o di noi umani e per tutto il resto dell'universo.

Sempre mettendolo in "postulato" (come ipotesi assurda), pertanto, se un "immortale" potesse o decidesse di ribellarsi a Dio e di andare contro la sua volonta, benché esso sia "immortale", potrebbe sempre essere da distrutto da Dio. Geova non ha limiti nella sua potenza; quanto meno non mi sento di porgniene.
L'ipotesi, per i motivi sopra esposti, è però talmente "assurda", che appunto si può anche dire che nessun immortale sarà mai ucciso ne potrà mai morire; in questo senso certamente è corretta le dizione di Methatron.

Inoltre, non credo che noi mortali possiamo asserire si o no su questa questione. Questo che è stato qui detto, è quanto si comprende dall'insieme delle scritture. Da ciò se ne evince che possiamo avere la massima fiducia che Geova sarà sempre arbitro e garante di una futura eterna e piacevole vita eterna per ogni sua creatura, spirituale prima e umana poi.

Giuseppe
pavel43
00sabato 6 marzo 2010 11:06
Colossesi 1,17
Egli è prima di tutte le cose
e tutte SUSSISTONO in lui.

Apocalisse 4,11
«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
e per la tua volontà furono create e SUSSISTONO».

Solo il Creatore in quanto tale può donare l’esistenza, essendo padrone dell’esistenza sussiste di per sé, tutte le creature fisiche e spirituali sussistono per Sua volontà, una volontà che essendo eterna e non passibile di cambiamento garantisce la vita eterna a chi rimane fedele fino alla morte.
Coloro che si salvano saranno ripieni della grazia di Dio.non potranno che avere pensieri volti al bene, non perché non siano più liberi ma perché verrà naturale propendere al bene.
Un bicchiere colmo di acqua pura non può contenere altro.
Roberto Carson
00sabato 6 marzo 2010 12:16

Coloro che si salvano saranno ripieni della grazia di Dio.non potranno che avere pensieri volti al bene, non perché non siano più liberi ma perché verrà naturale propendere al bene.



Caro Pavel,
ti ringrazio per la tua precisazione che ritengo assolutamente veritiera.
Tuttavia vorrei farti riflettere su un'aspetto: Adamo, Eva, Satana e tutti gli angeli decaduti, prima della loro ribellione anch'essi,in qualità di esseri perfetti per istinto naturale, avevano la mente rivolta al Bene. Eppure si ribellarono.
Ora, sicuramente, dopo che verrà estaurato definitivamente il Regno di Dio, non ci saranno più ribelli in eterno, ma non si può escludere che una cosa del genere possa essere tecnicamente possibile.
pavel43
00sabato 6 marzo 2010 15:21
Sapienza 3,6
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto.

Siracide 2,5
perché con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.

C’è certamente il momento della prova della fedeltà al Creatore, qualunque sia lo stato primordiale della creatura. Il contesto del giardino in cui vivevano i nostri progenitori è arricchito di simboli in questo senso. Poco sappiamo degli angeli decaduti, ci fu qualcosa di simile in un contesto unico e non ripetibile che forse conosceremo, certamente la superbia e il “poter far senza di Dio” è l’ipotesi più plausibile. E’ pensabile che la prova possa estendersi nell’eternità? Non avrebbe senso.

2Timoteo 4,7
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.
monseppe1
00sabato 6 marzo 2010 17:10
Re:
pavel43, 06/03/2010 15.21:

Sapienza 3,6
li ha saggiati come oro nel crogiuolo
e li ha graditi come un olocausto.

Siracide 2,5
perché con il fuoco si prova l'oro,
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.

C’è certamente il momento della prova della fedeltà al Creatore, qualunque sia lo stato primordiale della creatura. Il contesto del giardino in cui vivevano i nostri progenitori è arricchito di simboli in questo senso. Poco sappiamo degli angeli decaduti, ci fu qualcosa di simile in un contesto unico e non ripetibile che forse conosceremo, certamente la superbia e il “poter far senza di Dio” è l’ipotesi più plausibile. E’ pensabile che la prova possa estendersi nell’eternità? Non avrebbe senso.

2Timoteo 4,7
Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede.



Ciao Pavel.

Ciò che voleva dire Roberto, è che solo Geova potrà restare il vero garante di una pace e giustizia eterna.
Tu hai fatto il bell'esempio dell'oro.

Eppure, fisicamente, è solo questione di tempo, l'oro stesso si degenra per decadimento atomico in piombo, perdendo quelle che erano le caratteristiche nobili che lo contraddistinguevano. Fa parte delle legge dell'entropia.

Geova invece, può garantire che tale fenomeno, in senso spirituale, non si verifichi. Non ci saranno "degenerazioni spirituli" nei tempi avvenire, anche se a livello del singolo tutto potrebbe essere possibile, a motivo comunque del libero arbitrio.

Geova e Gesù sono esenti da tale rischio. Perché essi hanno deciso di essere, nella loro stessa esistenza ed essnza, Amore. Questo lo dico per fede.
D'altronde, se mai (ipotesi assurda) Dio degenerasse in un via che non sia quella che oggi conosciamo, cosa potremmo fare noi? Saremmo alla sua completa mercé.. ti immagini un Dio onnipotente... ma Malvagio? Eppure Geova non lo è, per sua stessa scelta. Dio non muta.

Geova, e Gesù, suo figlio. Solo loro sono e saranno sempre affidabili.
Ma anche possiamo essere certi che è impensabile che coloro che, come creature perfettte abbiano determinato nella loro perfezione di servire Geova e Gesù seguendone il principio dell'Amore che li muove, è impensabile dicevo, che, pure nel tempo dei tempi, essi possano mutare il loro pensiero.

Ci potrebbero essere però nuove creazioni. Anche dopo il Millennio. Per tali persone Geova si è fatto garante che MAI il suo universo e reame spirituale saranno più turbati da ribellione, egoismo, malvagità e violenza. E questo è ciò che io veramente e fortemente desidero. E così sarà!

Con rispetto..

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