Voci dal nuovo mondo

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Roberto Carson
00giovedì 16 giugno 2011 11:16
Da un nostro corrispondente

Era una tiepida mattina di primavera. Secondo la consuetudine il primo uccellino a svegliarsi chiamava gli altri, ora sembravano essersi svegliati proprio tutti e diffondevano nell’aria i loro allegri discorsi. Uno scoiattolo fece di tutto per farsi notare saltandole quasi sui piedi e agitando a scatti la sua bella coda sembrò dirle: “Ehi, anch’io sono felice di essere qui!” Poi si sedette su un ramo rosicchiando soddisfatto la sua prima colazione.
A Laura piaceva curare il suo giardino in quelle ore del mattino. Ogni tanto alzava gli occhi dalle rose per ammirare lo splendido panorama. Tutto intorno parlava di pace. Si sentiva sicura a destra e a sinistra e nessun pericolo dietro le spalle. Com’era meraviglioso il paradiso! Geova Dio era stato davvero buono con lei realizzando ogni suo desiderio ben oltre le aspettative.
Nei primi anni accadeva che sprazzi del “mondo distrutto” le tornassero in mente e con stridenti flash le ricordassero come si viveva prima di Armaghedon, ma sembrava proprio che Geova ne escogitasse una tutti i giorni per cancellare le cicatrici da ogni animo affinché le cose precedenti non salissero in cuore. Le angosce passate stavano svanendo per divina anestesia.
Come accadeva a quelli appartenenti alla grande folla, anche a Laura era capitato spesso di essere intervistata alle Assemblee del Paradiso. Anche lei aveva predicato fedelmente la buona notizia nel “mondo distrutto” facendo la pioniera per anni prima della fine. Quelli nati e cresciuti nel paradiso erano sempre curiosi di sapere: “Ma fu davvero così grande quella tribolazione? Che cosa significava ammalarsi? Ma davvero c’era sulla terra chi non conosceva Geova? E Babilonia? Che cosa provaste quando fu distrutta in un solo giorno? E prima di Armaghedon? E’ vero che gli avvenimenti si succedettero talmente in fretta da sorprendervi tutti?” Le domande erano fra le più disparate e quelle dei bambini erano sia argute che divertenti.
C’era una sola cosa che accomunava tutti quelli della grande folla: la difficoltà di descrivere quell’emozione. L’emozione delle emozioni. Ovvero ciò che avevano provato nei sessanta secondi successivi alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente …
I frastuoni e le grida si erano fatte sempre più rare, finché anche l’ultimo lamento aleggiò come un flebile eco … Poi ci fu il SILENZIO. Un silenzio universale che pervase la terra estendendosi su un continente dopo l’altro come un’onda divinamente anomala. Durò pochi palpiti in cui miriadi di tremule lacrime scesero mute. Subito dopo sembrò che milioni di cuori si fossero accordati: gli scampati proruppero all’unisono in un altissimo grido di gioia mai udito prima, fu così possente che l’intero pianeta sembrò tremare e i cieli si fecero di un limpido azzurro. “Grande è il Signore Geova degli eserciti! A Lui solo sia la gloria per sempre!” Molti sostengono ancora oggi che anche dall’alto si erano udite come potenti cascate e fossero pure passati diecimila anni nessuno dei milioni di sopravvissuti ad Armaghedon avrebbe mai più scordato quell’emozione.
Laura scorse due sorelle avanzare sul vialetto verso di lei, la stavano salutando sorridenti agitando la mano e così si tolse i guanti da lavoro. Ormai nessuno diceva più “buon giorno” o “buona sera” incontrandosi, perché questo avrebbe davvero fatto ridere i polli, giacché tutti i giorni erano buoni e le sere migliori ancora.
“Siamo Rut e Naomi” dissero “e se permetti vorremmo farti alcune domande …”
Era sempre così piacevole condividere esperienze. E quante domande e “interviste” aveva fatto lei stessa a molti fedeli risorti dalla morte! Quanti interrogativi accumulati negli anni dalla lettura della Bibbia avevano finalmente trovato la risposta dalle stesse labbra di Giobbe, Mosè, Davide … Quanti particolari interessanti! Ma queste due belle donne non erano “quella Naomi” e “quella Rut”. Laura si accorse subito che le due sorelle erano nate e cresciute nel paradiso. Si intuiva dall’espressione dei loro occhi. Nei primi tempi si era notata una lieve differenza tra quelli scampati ad Armaghedon e quelli cresciuti nel paradiso, era tutta una questione di occhi. Ma ormai pareva proprio che quasi tutti gli occhi dell’umanità luccicassero allo stesso modo, poiché l’amorevole Creatore voleva fortemente che i suoi figli fossero felici senza distinzione alcuna. “Naomi e Rut hanno davvero uno sguardo inesperto del timore!” Pensò Laura facendole accomodare nella veranda.
“Sai Laura eravamo così ansiose di conoscerti di persona! Sappiamo che tu appartieni alla grande folla che sopravvisse al grande Armaghedon e nutriamo grande ammirazione per tutti coloro che come te sono rimasti fedeli a Geova in un periodo della storia senza precedenti. Deve essere stato davvero difficile rimanere integri in quelli che chiamavate ultimi giorni, vero?”
“Sapete dopo anni mi sorprendo ancora quando qualcuno mi loda per il semplice fatto di aver perseverato prima di Armaghedon! E’ vero che per i veri cristiani era una dura lotta resistere allo spirito venefico del mondo, ma come dico sempre, il segreto era non abbassare mai la guardia, oltre ad amare profondamente Geova naturalmente. Spesso non era facile predicare a persone che non volevano ascoltare la parola di Dio …”
“Sai Laura, la terra è talmente piena della conoscenza di Geova che ci sembra inconcepibile pensare che sia necessario dover convincere qualcuno dell’esistenza del Creatore.”
“Sì oggi è incredibile, ma noi cercavamo letteralmente di salvare la vita a persone che andavano ostinatamente verso la morte. Eppure sai Naomi, solo oggi ci rendiamo davvero conto che fu proprio l’opera di predicazione a permetterci di perseverare.”
“Le tentazioni e le macchinazioni da cui dovevate guardarvi ogni giorno dovevano essere così ripugnanti!”
“No Rut, al contrario, erano molto allettanti! Nel senso che il nemico le rendeva così seducenti e apparentemente innocue che era facilissimo cadere nel tranello, l’unico modo per cavarsela era fidarsi completamente di Geova e della sua organizzazione.”
L’attenzione di Naomi e Rut fu attratta da alcune gazzelle …
E Laura pensò in quell’istante a Bruno, il figlio di sua sorella … rivide i suoi occhi gioiosi … Quel giorno era entrato in casa con le guance arrossate e liberandosi dal pesante zaino aveva detto: “Oggi durante la pausa ho iniziato lo studio a Giulio il mio compagno di banco e domenica verrà all’adunanza!” ... Bruno amava predicare.
“Sai zia Laura, oggi a scuola abbiamo studiato la mitologia greca. Che forte quel cavallo di Troia! La leggenda racconta che i Greci, non riuscendo a sfondare le fortificazioni della città, ebbero l'idea, levando l'assedio, di offrirle in dono un enorme cavallo di legno. I Troiani apprezzarono
questo regalo in apparenza inoffensivo e lo portarono all'interno delle mura. Invece il cavallo nascondeva al suo interno dei soldati che, una volta calata la notte, uscirono aprendo le porte della città ai loro compagni, quindi fecero strage dei troiani addormentati e distrussero la città. Che Bello come trucco!” … A Bruno piaceva la storia.
Passò qualche anno e un giorno lo sentì dire a un fratello: “Devi stare attento al ‘Cavallo di Troia’, è un programma informatico che effettua delle operazioni malintenzionate all'insaputa dell'utente. Il nome ‘Cavallo di Troia’ proviene da una leggenda sull'assedio della città di Troia … E’ come un virus che nascosto in un programma esegue dei comandi subdoli, apre una porta e poi ruba la tua password, copia i tuoi dati e può eseguire qualsiasi altra azione nociva.” … Bruno era un esperto del computer.
Ma col passare del tempo Bruno non si fidò completamente di Geova e degli avvertimenti della sua organizzazione e incautamente aprì la porta della sua città. In quei giorni il nemico aveva trovato un modo davvero subdolo di abbattere le fortificazioni … erano le vittime stesse a portare dentro le loro mura gli allettanti doni del nemico. Con un semplice click era possibile invitare nella propria stanza dieci malvagi, cento pedofili, mille assassini, diecimila depravati … Bruno non era lì, nel paradiso.
Le risate di Naomi e Rut risvegliarono Laura da quei pensieri e la riportarono immediatamente alla meravigliosa realtà.
“Sapete, mi è venuta una bella idea. Tornate domani, vorrei prepararvi una sorpresa che sono certa vi piacerà.”
Il giorno dopo una variopinta e allegra folla di fratelli e sorelle aveva invaso il giardino di Laura. Le grida spensierate dei bambini riecheggiavano nella vallata insieme a qualche ruggito insofferente. “Davide e Jonathan smettetela subito di tirare la criniera a quel leone!”
Era una festa edificante per tutti. Oltre i vetri Laura osservava Stefania e Patrizia conversare animatamente con Naomi e Rut. Erano state due fedeli pioniere nubili nel mondo distrutto, avevano difeso con fermezza le loro mura e ora erano sposate e benedette con molti figli perfetti. Laura stava riempiendo le brocche di acqua pura e poté afferrare la conversazione che proveniva dalla panchina proprio sotto la finestra. Sandro stava parlando con un giovane fratello nato nel paradiso che pendeva letteralmente dalle sue labbra: “Vedi Timoteo quel giorno non fu facile per me, dovetti scegliere. Accettare di frequentare la Scuola di Addestramento per il Ministero significava perdere il lavoro. Il presidente mi disse che rinunciare a quella carriera era da pazzi. Con uno stipendio simile! E avrei potuto viaggiare in tutto il mondo ospitato nei migliori alberghi.” Sandro rise di gusto battendo una mano sulla spalla di Timoteo. “E oggi tu la vedi la società per cui lavoravo? E gli alberghi? Non esiste più niente! E ora ho in programma di visitare l’intero pianeta e il tempo non mi manca di certo!”
Era stata una buona idea invitare un po’ di fratelli e sorelle della grande folla per farli parlare con i nati e cresciuti nel paradiso, ed erano presenti pure molti fedeli dell’antichità risuscitati da qualche tempo, gli uni erano sempre curiosi degli altri. Sotto un grande albero lussureggiante Abramo cingeva affettuosamente con un braccio le spalle della sua bellissima Sara che stava conversando con una giovane perfetta:“Ma come faccio a spiegarti come erano le rughe? Vediamo … Bé la vedi la corteccia di questo albero?” La sua risata cristallina riecheggiò nel parco. Dopo la sua risurrezione Sara si era rivelata subito una donna piena di senso dell’umorismo. Aveva dormito per secoli, ma sembrava che per lei fossero passati solo due minuti.
Laura si sentiva assolutamente felice. Una sensazione molto diversa da ciò che definiva felicità nel mondo distrutto. E ogni volta che si sentiva felice ringraziava il Signore Geova e dato che le capitava di essere felice costantemente …
Molte cose che nel mondo distrutto sembravano indispensabili ora semplicemente non esistevano più. Il cielo e la terra erano in splendido accordo e il genere umano era in perfetta armonia con il pianeta e con tutte le sue creature, piccole e grandi e ciò che Laura aveva finalmente scoperto non era solo l’utilità delle zanzare …
(Se potesse Laura vi direbbe che nel paradiso con i delfini ora è possibile … Che la soluzione al problema dell’energia si era rivelato talmente semplice … E che per spostarsi sul pianeta da un luogo all’altro ora si usava … Per non parlare delle arti, della musica, delle scienze, del buon cibo e della costruzione delle case e dei nuovi rotoli … E quanto fu entusiasmante la risurrezione!)
Ma non è necessario che sappiate in anticipo tutti questi particolari. Per sopravvivere alla grande tribolazione e poter piangere di gioia dopo Armaghedon occorre solo una cosa: amare con tutto il cuore Geova.

Messaggio di Laura dal paradiso: (ai pionieri)
Cari fratelli, anch’io sono stata pioniera negli ultimi giorni e so cosa significa perseverare, lottare contro l’apatia, la fatica e lo scoraggiamento. So quanto sia difficile a volte trovare uno studio biblico. Per non parlare di resistere alla tentazione di lasciarsi andare. Non cedete a chi, con buone intenzioni, a parole o col proprio atteggiamento vi sussurra “prenditela comoda”. Ognuno deve servire Geova secondo la sua misura di fede e se voi vi sentite pionieri continuate a fare i pionieri, perché questo è il vostro dono. Spesso mi sono resa conto che si decide di essere pionieri minuto dopo minuto e non solo il giorno in cui si compila quella benedetta domanda. Quello è un attimo, il tempo di una firma, ma poi inizia la guerra e noi pionieri siamo orgogliosi di essere in prima linea, come veri pionieri apriamo la porta agli altri, costruiamo ponti e strade che conducono alla vita. Il nostro servizio è sempre un successo poiché il motivo principale per cui predichiamo non è la salvezza delle creature, ma la gloria resa al Creatore, ed Egli non è ingiusto da dimenticare. Gli uomini possono dimenticare, ma Geova no.
Vorrei dirvi che il paradiso in cui mi trovo è molto, molto più entusiasmante e meraviglioso di come ve l’ho descritto. Non vi ho forse detto che Geova ha esaudito ogni mio desiderio oltre le aspettative? Allora permettetemi di svelarvi un piccolo segreto, qualcosa che mi ha aiutato a perseverare: ora pensate a qualcosa che vorreste fare per Geova nel paradiso e poi diteglielo in preghiera. Dovrà però rimanere un segreto fra voi e Lui solo. Deve essere qualcosa di specifico, nel senso che quando Geova lo farà avverare direte senza ombra di dubbio “Questa può essere solo la mano di Geova!” Poi fate la vostra parte come il salmista: “Una cosa ho chiesto a Geova, è ciò che cercherò: Che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per contemplare la piacevolezza di Geova. E per guardare con apprezzamento il suo tempio.”
- Salmo 27: 4 –

PS. A proposito,vi piacerebbe conoscere quale era il segreto fra me e Geova Dio? Dopo tutto oggi non è più un segreto. Allora vi aspetto molto presto nel mio giardino.
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