Inno a Geova

barnabino, 21/01/2012 00.46:

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Domanda: Giosuè Carducci scrisse una poesia intitolata "Inno a Geova"? Alcuni lo mettono in dubbio...

Shalom

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bruciolis, 21/01/2012 11.09:

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allora quello sotto l'ho scritto io!!!

Inno a Geova

Inno a Geova: a lui non tesse inganno
Il tempo da sua vita irradiato.
Ei sta su ‘l fertil ozio de 'l creato
Latamente tiranno.

Elettro il soglio; folgore di folta
Luce è l'amor che inneggia e lo incorona:
Lo aspetto è nube che corrusca tuona
E caligine molta.

Allor che il carro de lo sdegno ascende,
Com'ebro il suol sotto i suoi pié traballa,
E l'etra orrendamente s'incristalla
E folgori risplende.

È in suo sentier l'inferno e la paura;
Distruzion lo annuncia alto ululando;
E fischia il fuoco de l'immenso brando
Alta morte e sciaura.

Son d'acque molte romoreggiamento,
E quasi suono de lo Iddio sublime
I Cherubini: e de' monti le cime
Liquefa lo spavento.

Su l'asse incerto il sol si annotta e muore:
Urlando l'oceano alza le braccia,
Geme lo abisso, e la notturna faccia
Improfonda d'orrore.

Tal ti mirava il giovinetto mondo
Allor che la tua lancia il ciel coprio,
E suon rosso di folgori ruggìo
Per te l'etra profondo.



E da la luce ch'eternal s'india
Per là 've la sulfurea notte alberga
L'angiol voltò le abbrustolate terga
Per cui natura è ria.



Voltò: e Michel de la stellata spada
A vol ferocemente lo travaglia:
Tempestata de l'ali a la battaglia'
Tuona l'aerea strada.



Lungo incendio fischiante i giovinetti
Negri boschi divora; e spenti ed arsi
Stridendo i fiumi si esalar, disparsi

Pe' fumiganti letti.



Fuggì urlando l'oceano: e in monti immani
Impaurate s'alzar l'onde immense:
S'abbassarono i monti: ed i vulcani
Ghiaccio spavento spense.



O Re de le vendette, o de le pugne
Spirto sovrano, o tu primo e supremo,
O de l'inferno accenditor, ti tremo
E a te l'alma non giugne.



O tremendo, io che son? Polvere ed ombra
E vermi e pianto i' son: tu ne' tuo' rai
Eternamente immerso godi e stai:
Me cieca notte ingombra.



E pur ti canto: e l'anima rapita
Vede il terror di tanta tua vendetta;
E sotto il volo de la tua saetta
Si oscura impaurita.



E peste e fame e solitudin nera
In su le vie de 'l tempio gavazzanti
E 'l viso de la morte e i figli infranti
E la ruina fiera.



Struggi, uccidi, o tremendo. Il tempo cade
Nel vacuo de 'l passato: il mondo è nulla.
Tu sol gioisci in braccio a la fanciulla
Vergine eternitade.



Ahimè! li angioli sette! ahimè! la prova
De' scoppi e 'l suon di sangue e di portenti.
Deh! cessa, o mente, gl'infernal tormenti!
E viva a te, o Geòva.


Giosué Carducci 1852

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Nazireo, 21/01/2012 11.23:

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Confermo!
Ho entrambe le poesie, fotocopiate da un libro.

Evidentemente Carducci non voleva fare torto a nessuno, e ne ha fatte una per entrambi

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(garoma), 21/01/2012 11.22:

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Vedi cosa significa avere molti neuroni che funzionano?

Ho girato tutto internet e Carducci ma non lo trovata mi dai per favore la fonte?

Grazie

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bruciolis, 21/01/2012 11.42:

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la fonte è un Word che si trova nel mio pc.
una decina d'anni fa, o di più, c'era stata la stessa questione
e mi ricordo di aver trovato, mi sembra in un mio libro, ma non ne sono sicuro, questa poesia del Carducci.
cmq. si può leggere anche sul Web:
gioquar.altervista.org/inno_a_geova.html

vedi anche qui:
www.gioquar.com/about.htm

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barnabino, 21/01/2012 12.19:

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Grazie per le risposte, mi pare di capire che l'Inno a Geova fosse un'opera giovanile del poeta che nel 1906 fu premio Nobel per la letteratura. Nessuna confusione tra l'Inno a Geova e l'Inno a Satana, dunque, si tratta di due opere distinte.

Shalom

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barnabino, 21/01/2012 12.19:

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Grazie per le risposte, mi pare di capire che l'Inno a Geova fosse un'opera giovanile del poeta che nel 1906 fu premio Nobel per la letteratura. Nessuna confusione tra l'Inno a Geova e l'Inno a Satana, dunque, si tratta di due opere distinte.

Shalom

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