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Testimoni di Geova: Storia, Sociologia, Teologia

Punto di vista dei Testimoni di Geova sulla dottrina della Trinità.

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    Roberto Carson
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    00 25/05/2009 00:27
    Un concetto che viene ampiamente accettato quasi unanimemente nel cristianesimo tradizionale è la dottrina della trinità, credenza dogmatica per la quale Dio sia costituito da tre persone distinte: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. I trinitari sostengono di non adorare tre dei, ma uno solo, quindi si considerano monoteisti, tuttavia il loro Dio è costituito da tre esseri distinti.
    La chiesa cattolica per esporre tale dottrina si avvale del credo atanasiano che dice: “Noi adoriamo un Dio nella Trinità, e la Trinità nell’Unità; senza confondere le persone, né dividere la sostanza. Poiché c’è una persona del Padre, un’altra del Figlio, e un’altra dello Spirito Santo. Ma la Divinità del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo è tutta una: la gloria uguale, la maestà coeterna. Quale è il Padre, tale è il Figlio, e tale è lo Spirito Santo. . . . Il Padre eterno, il Figlio eterno, lo Spirito Santo eterno. . . . Così similmente il Padre è onnipotente, il Figlio onnipotente, e lo Spirito Santo onnipotente. . . . Così il Padre è Dio, il Figlio è Dio, e lo Spirito Santo è Dio. Eppure non ci sono tre Dèi, ma un solo Dio. . . . Il Padre non è fatto da nessuno, né creato né generato. Il Figlio è solo dal Padre; non fatto, né creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio; né fatto, né creato, né generato, ma procede. . . . E in questa Trinità nessuno è prima o dopo l’altro; nessuno è maggiore o minore dell’altro. Ma tutt’e tre le persone sono insieme coeterne e coeguali. Così che in tutte le cose, come è detto sopra, si deve adorare l’Unità nella Trinità e la Trinità nell’Unità. Chi perciò sarà salvato deve così pensare della Trinità”.
    Una pubblicazione evangelica pentecostale a proposito della trinità dice: “Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose e che nella sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figliuolo, Spirito Santo.” - Lineamenti Dottrinali, ADI (Assemblee di Dio in Italia), pag. 5.
    Questa dottrina è così profondamente radicata nel cristianesimo maggioritario che spesso viene detto che chi non l’accetta non può essere nemmeno ritenuto cristiano. Tuttavia è degno di nota che il termine “trinità” non compare mai nell’intera Bibbia e inoltre non vi è nemmeno una esplicita dichiarazione che lasci intendere un concetto tale. Nonostante ciò i trinitari sono convinti che esistano delle Scritture che lascino intendere indirettamente la realtà di questa dottrina. Di seguito ne esamineremo alcune.



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    Roberto Carson
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    00 25/05/2009 00:28
    Giovanni 1:1

    La Scrittura maggiormente utilizzata dai trinitari è senz’altro quella di Giovanni 1:1: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Il fatto che nella terza parte del versetto venga detto che “la Parola” , in questo caso riferito a Gesù Cristo, “era Dio”, costituirebbe per i trinitari prova dell’esistenza della trinità. Ma se facciamo un esame più dettagliato del versetto ci accorgeremo che le cose non stanno così. La prima parte del passo giovanneo dice: “Nel principio era la Parola”. Qui si denota che “la Parola” Gesù viene associata ad un principio, quindi codesta Parola deve aver necessariamente aver avuto un principio. Ma se la Parola, cioè Gesù Cristo ha avuto un principio significa che non è eterna ed increata come Dio Padre, ma che ha avuto un’origine. Sappiamo bene che Geova Dio è eterno, c’è sempre stato, non ha mai avuto un’origine, quindi questo primo indizio dimostra che “la Parola” Gesù Cristo e il Padre non possono essere lo stesso Dio.
    La seconda parte del versetto dice: “la Parola era con Dio”. Se “la Parola era con Dio”, cioè in compagnia di Dio, allo stesso tempo non poteva essere Dio. Ciò viene ribadito anche dal secondo versetto del capitolo 1 di Giovanni: “Essa era nel principio con Dio”. Se come ipotizzano i sostenitori della trinità “la Parola” Gesù Cristo fosse il medesimo Dio che è il Padre, sarebbe illogico dire che fossero in compagnia l’uno dell’altro in quanto dovrebbero essere un tutt’uno! Questo invece denota come “la Parola” fosse un Essere esterno o diviso da Dio.
    Ma allora perché la terza parte del versetto dice: “e la Parola era Dio”? Questo non lascia forse intendere che “la Parola” Gesù Cristo fosse Dio? No! Semplicemente il titolo “Dio” nella Bibbia oltre ad essere applicato al Padre in certi casi viene applicato anche al Figlio. Non c’è nulla da meravigliarsi per questo se consideriamo che la Bibbia utilizza lo stesso titolo per far riferimento a Satana il Diavolo (2 Corinzi 4:4), quanto più è appropriato allora in riferimento a Gesù Cristo. Si noti però che la Bibbia pur utilizzando il titolo “Dio” nei riguardi di Gesù, non dice mai che Egli sia l’Iddio Onnipotente, poiché questo attributo è riferito unicamente al Padre. Quindi si nota chiaramente che la Bibbia fa una netta distinzione fra Dio Padre e “Dio” come appellativo rivolto al Figlio.
    Da questa analisi possiamo dedurre che la Scrittura di Giovanni 1:1 in realtà non dimostra nessuna trinità, ma anzi, se esaminata attentamente smentisce tale dottrina.



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    00 25/05/2009 00:29
    Giovanni 8:58

    Un’altra Scrittura comunemente usata dai trinitari è quella di Giovanni 8:58: “Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono».” Perché questa Scrittura viene relazionata alla trinità? Essa viene generalmente collegata ad Esodo 3:14 che dice: “Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"»”. In questa Scrittura di Esodo, Geova Dio stava spiegando a Mosè con quale nome doveva identificarlo dinnanzi al popolo di Israele. Diverse traduzioni bibliche usano l’espressione “Io sono colui che sono” per tradurre il significato del nome di Dio. I trinitari, ricollegando la parte conclusiva del versetto di Giovanni 8:58 nella quale Gesù dice “io sono”, con l’ “IO SONO” di Esodo 3:14, vorrebbero far intendere che Cristo stesse applicando a se stesso il nome con cui Dio si presentò a Mosè e che quindi Gesù sia in realtà Dio. Ma quanto può rivelarsi realistica questa tesi?
    Se Gesù avrebbe avuto davvero intenzione di applicare la spiegazione del significato del nome di Dio a se stesso, perché avrebbe pronunciato soltanto “io sono” e non l’espressione completa “Io sono colui che sono”? Inoltre se analizziamo il contesto del passo biblico di Giovanni 8:58, ci rendiamo conto che Gesù in quella circostanza in merito alla sua esistenza preumana in Cielo, non in merito alla sua identità. Nel versetto precedente leggiamo: “I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?»” (Giovanni 8:57). Gesù, rispondendo con le parole riportate nel versetto 58 fece comprendere ai giudei che Egli esisteva ancor prima che esistesse Abraamo, come essere spirituale in Cielo. La TNM traduce questo versetto più correttamente: “Gesù disse loro: “Verissimamente vi dico: Prima che Abraamo venisse all’esistenza, io ero” ’ ”.
    Logicamente nemmeno Giovanni 8:58 può essere considerata una Scrittura trinitaria, chi tenta di difendere tale dottrina con questo passo biblico non può fare a meno di ricorrere ad una disonesta forzatura.



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    00 25/05/2009 00:30
    Giovanni 10:30

    Nel passo di Giovanni 10:30 si leggono le parole di Gesù che dice: “Io e il Padre siamo uno”. Naturalmente i sostenitori della trinità con questa Scrittura colgono la palla al balzo per sostenere che Gesù e il Padre siano lo stesso Essere. Ma possiamo fare subito una prima osservazione: la dottrina della trinità afferma che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, pur essendo lo stesso Dio sono comunque tre persone distinte. Ma Gesù non ha detto “Io e il Padre siamo uno”? Allora l’interpretazione che danno i trinitari di questo versetto, che a detta loro vorrebbe intendere che il Padre e il Figlio siano un unico elemento, non va forse in contraddizione con il concetto stesso di trinità che non prevede un unico Essere, ma ben tre persone distinte?
    Una seconda osservazione è la seguente: se a costituire la trinità oltre al Padre e al Figlio ci sarebbe anche lo Spirito Santo, perché Gesù non disse: “Io, il Padre e lo Spirito Santo siamo uno”? Evidentemente Gesù quando pronunciò le parole del versetto che stiamo esaminando non voleva trasmettere nessuna rivelazione trinitaria. Allora qual è il giusto significato del passo?
    Per comprendere il significato di Giovanni 10:30, può esserci utile leggere la preghiera che Gesù rivolse al Padre contenuta nei versetti di Giovanni 17:20-23: “Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me”. Cosa comprendiamo da queste parole? Gesù stava forse chiedendo al Padre suo che divenissero tutti quanti un unico essere divino? Indubbiamente No! Stava chiedendo che i suoi discepoli fossero tutti uniti nel pensiero e nelle azioni come lo era Lui stesso col Padre. Allo stesso modo va anche intesa la Scrittura di Giovanni 10:30, Gesù con quelle parole voleva semplicemente dire che Lui e il Padre avevano unità di pensiero, di propositi, di volontà e di azioni.



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    00 25/05/2009 00:31
    Filippesi 2:6

    Un’altra Scrittura considerata una pietra miliare per i trinitari è quella di Filippesi 2:6: “il quale [Gesù Cristo], essendo in forma di Dio non reputò rapina l’essere uguale a Dio” - Versione Riveduta, Giovanni Luzzi (Società Biblica Britannica e Forestiera). Secondo i sostenitori della trinità questa Scrittura sarebbe una prova schiacciante del fatto che Gesù sia Dio, in quanto, secondo l’interpretazione trinitaria, Gesù “non reputò rapina l’essere uguale a Dio”, cioè non considerò un usurpazione del ruolo di Dio quello di mettersi al suo stesso livello. Ma è corretta questa interpretazione? Se analizziamo il contesto noteremo una grossa incongruenza. Il versetto prima dice: “Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:5). Qui l’apostolo Paolo stava incoraggiando i cristiani di Filippi ad imitare Cristo Gesù esortandoli ad avere “lo stesso sentimento”, quindi se nel versetto successivo Paolo volesse dire che Gesù non reputasse sbagliato farsi uguale a Dio, automaticamente anche per i cristiani di Filippi non sarebbe stato sbagliato reputarsi uguali a Dio! Ma è impossibile che l’apostolo volesse dire del genere. Allora come andrebbe interpretato Filippesi 2:6?
    Leggendo un’altra traduzione dello stesso versetto vediamo che il significato può ribaltarsi completamente. La TNM traduce: “il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio.” Da questa traduzione, che è molto più corretta rispetto a quella che abbiamo preso in esame, perché si incastona meglio con il contesto, comprendiamo che Gesù “non prese in considerazione una rapina”, cioè non ci pensò minimamente di compiere un atto di usurpazione nel considerarsi “uguale a Dio”. Nel dare al versetto questa lettura, esso assume un senso logico completamente differente se analizzato alla luce del contesto. Quindi l’esortazione che Paolo da ai Filippesi, cioè di avere “lo stesso sentimento” di umiltà di Cristo, diventa chiara.
    Dopo aver capito quale fosse la giusta chiave di lettura di Filippesi 2:6, possiamo considerare tale versetto come una prova trinitaria? Assolutamente no. Se Gesù considerava “una rapina” farsi uguale a Dio vuol dire che Egli non fosse affatto uguale a Dio. Quindi anche quest’altra Scrittura, analizzata dovutamente, diventa antitrinitaria.



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    00 25/05/2009 00:32
    1 Giovanni 5:7,8

    La Scrittura di 1 Giovanni 5:7,8 è un passo piuttosto controverso, essa dice: “Perciocché tre son quelli che testimoniano nel cielo: il Padre, e la Parola, e lo Spirito Santo; e questi tre sono una stessa cosa. Tre ancora son quelli che testimoniano sopra la terra: lo Spirito, e l'acqua, e il sangue; e questi tre si riferiscono a quell'una cosa.” - La Sacra Bibbia, Giovanni Diodati (Società Biblica Britannica e Forestiera). Obiettivamente sembrerebbe che questo passo biblico faccia davvero riferimento ad una presunta trinità, il problema è che questi versetti sono spuri, ossia trattasi di una giunta successiva a quelli che erano gli scritti originali, infatti la stragrande maggioranza delle moderne edizioni della Bibbia non includono gran parte di questi versetti.
    Circa questo passo trinitario, F. H. A. Scrivener, esperto di critica testuale, scrisse: “Non esitiamo a dichiarare la nostra convinzione che le parole in questione non furono scritte da S. Giovanni: che furono originariamente introdotte in copie latine in Africa da una glossa marginale, dove erano state collocate come pia e ortodossa annotazione sul v. 8: che dal latino finirono in due o tre tardi codici greci, e da lì nel testo greco stampato, dove non avevano alcun diritto di trovarsi”. — A Plain Introduction to the Criticism of the New Testament (Cambridge, 1883, 3a ediz.), p. 654.
    Quindi, anche in questo caso, non troviamo nessun riferimento biblico inerente la trinità.

    Oltre ai versetti che abbiamo analizzato, ce ne sarebbero molti altri che i trinitari usano a sostegno delle loro tesi, ma facendo un’attenta analisi del contesto si denota come si tratti soltanto di forzature. In realtà la Bibbia non parla di nessuna trinità, ma per aver una maggiore conferma di questo, di seguito analizzeremo alcuni versetti che confutano nettamente l’idea di una trinità.



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    00 25/05/2009 00:32
    Matteo 4:1-10

    Il passo del Vangelo di Matteo, capitolo 1, i primi dieci versetti, è molto significativo. Offre un’inconfutabile prova dell’inesistenza della trinità. Vediamo: “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. E il tentatore, avvicinatosi, gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani». Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio"». Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra"». Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"». Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto"».”
    Quanto appena letto è il racconto dei quaranta giorni di pellegrinazione di Gesù nel deserto e del disperato tentativo di Satana di tentarlo. Se Gesù fosse stato Dio, come avrebbe potuto Satana cercare di tentarlo? Il Diavolo è una creatura astuta ed intelligente, sarebbe stato assurdo per lui pensare di essere in grado di tentare Dio Onnipotente, quando fra l’altro la Bibbia stessa dice che Egli non può essere tentato (Giacomo 1:13). Già questo di per se non dimostra che Gesù non poteva essere Dio? Inoltre notiamo che Satana quando si rivolgeva a Gesù per tentarlo, introduceva le domande dicendogli: “Se tu sei Figlio di Dio…” . Se Cristo fosse stato Dio, non sarebbe stato più appropriato che il Diavolo gli dicesse: “Se tu sei Dio…” ? Un altro aspetto interessante è il fatto che Satana, quando provò per l’ultima volta a tentare Gesù gli offrì tutti i regni del mondo: “Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori»”. Davvero Satana avrebbe potuto tentare Dio offrendogli tutti i regni del mondo, quando sappiamo che tutto ciò che esiste venne creato da Dio e quindi per logica gli appartiene di diritto? No di certo!
    Questo passo dimostra in modo lampante che Gesù non può essere Dio, quindi non esiste alcuna trinità.



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    00 25/05/2009 00:33
    Matteo 24:36

    Nel versetto di Matteo 24:36 leggiamo le parole di Gesù inerenti la venuta del giorno della fine di questo mondo malvagio: “Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.” Più ovvio di così non si può! Se Gesù fosse stato Dio come lo è il Padre, come sarebbe stato possibile che Cristo non fosse stato a conoscenza di qualcosa di così importante, il giorno della fine del mondo, a differenza di Dio Padre che invece ne è perfettamente consapevole? Per il semplice fatto che Gesù non è Dio.




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    00 25/05/2009 00:34
    Marco 10:18

    Nel Vangelo di Marco al capito 10, versetto 17, si narra di uomo che accorse a Gesù “e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»” Si noti quale fu la sorprendente risposta di Gesù nel versetto 18: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio”. Gesù rifiuto di farsi chiamare buono perché riconosceva che la bontà va riferita unicamente a Dio. Quindi, Gesù stesso dimostrò di non essere Dio.



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    00 25/05/2009 00:35
    Giovanni 14:28

    In Giovanni 14:28 Gesù dice: Avete udito che vi ho detto: “ ‘ "Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me.” E’ interessante l’affermazione che Cristo fa alla fine del versetto: “il Padre è maggiore di me”. Secondo la dottrina della trinità, il Padre il Figlio e lo Spirito Santo sarebbero tre Persone coeguali, con identica potenza, allora perché Gesù dice che il Padre è maggiore di Lui? Perché il Padre e Dio, mentre Lui non lo è!



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    Giovanni 17:3

    Mentre Gesù rivolgeva una preghiera al Padre, pronunciò le seguenti parole: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.” (Giovanni 17:3). In questo versetto troviamo una esplicita dichiarazione di Gesù che evidenzia la differenza che c’è fra Lui ed il Padre. Cristo riconosce che il Padre è “il solo vero Dio”, non ci sono altre persone che compongono un ipotetico Dio trino, mentre Gesù è colui che venne mandato da Dio, quindi non può essere Egli stesso Dio.



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    00 25/05/2009 00:36
    Atti 7:55-56

    Un altro interessante passo biblico che va a confutare il dogma trinitario è quello di Atti 7:55, 56: “Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra, e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio»”.
    In questi due versetti vengono citate tutte e tre le Persone che compongono la trinità, ma si noti in che ambito vengono menzionate. Dello Spirito Santo viene detto che Stefano ne era pieno, ma se lo Spirito Santo fosse stato una Persona divina, un essere umano potrebbe essere stato pieno di Dio e sopravvivere, quando la Bibbia dice che basta solo vederlo per morire? Sicuramente no! (Esodo 33:20) Da ciò comprendiamo che lo Spirito Santo non è una persona divina, ma la forza con la quale Dio interagisce. Per quanto riguarda Gesù viene visto da Stefano alla destra di Dio, si noti che il versetto non dice “alla destra del Padre”, ma di Dio. Da ciò comprendiamo, come in alcune Scritture precedenti esaminate, che Gesù è una Persona esterna a Dio e non Dio stesso. Inoltre c’è la chiedersi, come mai Stefano oltre a Dio, con Gesù alla sua destra, non vide lo Spirito Santo alla sua sinistra, visto che esso sarebbe la terza persona della trinità? Forse perché non esiste alcuna trinità!
    Anche in questo caso si riscontra l’infondatezza scritturale di questa dottrina.



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    00 25/05/2009 00:36
    1 Corinzi 8:6

    Nella prima lettera ai Corinzi, l’apostolo Paolo fece una dichiarazione molto interessante: “tuttavia per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo”. Qui l’apostolo è molto chiaro: “per noi c’è un solo Dio, il Padre”. Non c’è da scervellarsi nel capire chiaramente che Paolo dichiara che l’unica persona che costituisce Dio è il Padre, “dal quale sono tutte le cose”. Non sono necessarie altre spiegazione per la persona sincera e riflessiva, affinché comprenda che questo versetto identifica Dio solo ed unicamente nella persona del Padre.
    Sono necessarie altre prove bibliche per dimostrare che la dottrina della trinità è un concetto fantasioso e per nulla scritturale?



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    Roberto Carson
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    00 25/05/2009 00:37
    Le Scritture che abbiamo analizzato per confutare la dottrina trinitaria sono solo una piccolissima minoranza rispetto alle altre diverse centinaia che si potrebbero citare per portare avanti la tesi, ma ritengo che sia sufficiente fermarsi qui per non prolissare troppo l’argomento. Ad ogni modo, raccomando al lettore ancora interessato alla questione di leggere l’opuscolo "Dovreste credere nella Trinità?" (Watchtower, versione 2006). Questa pubblicazione spiega quale sia il pensiero ufficiale dei Testimoni di Geova in merito alla dottrina della trinità. In aggiunta, vi sono altri libri presentati in questo forum.
    La trinità non affonda le proprie origine nella Bibbia, ma come diverse altre dottrine ampiamente diffuse nel mondo cristiano, è il frutto di un sincretismo tra antichi culti pagani e il cristianesimo originale. Molto interessante cosa ha da dire il noto egittologo David Rohl: “L’idea di una trinità, anche se comune a molte religioni del mondo antico, non faceva parte della teologia di Israele e divenne un concetto cristiano soltanto con la diffusione del vangelo in un mondo pagano in cui il principio di una sacra famiglia era diffuso e consolidato.” - La Genesi aveva ragione, Piemme, 2000, pag. 235.
    Qual è allora la distinzione che esiste, secondo la Bibbia, tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo? Il Padre è Geova, l’Iddio Onnipotente e Creatore, non esiste altro Dio all’infuori di Lui. Il Figlio è Gesù Cristo, il Messia, mandato dal Padre sulla terra per compiere il sacrificio di riscatto per la salvezza dell’umanità. Lo Spirito Santo è la forza attiva di Dio, la potenza con la quale Geova interagisce per compiere ogni cosa.
    [Modificato da Walter.Simoni 03/07/2009 15:57]



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    pavel43
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    00 03/07/2009 15:40
    io aggiungerei

    Giovanni 1
    (Eb 1:1-3; 1Gv 1:1-3; 5:13)
    Prologo
    (1Gv 1:1-3; 5:20; Gv 8:12; 14:9)(Pr 8:22-31; Cl 1:15-17)(Mi 5:1; Ro 9:5; Eb 1) Gv 20:31
    1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.

    Colossesi 1
    16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.

    Dove la Parola-Gesù è agente attivo della creazione come già la Sapienza del VT.
    Poteva essere una creatura?
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    Roberto Carson
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    00 03/07/2009 18:17

    Dove la Parola-Gesù è agente attivo della creazione come già la Sapienza del VT.
    Poteva essere una creatura?



    Perchè no?
    Il fatto che Geova Dio abbia creato il suo Unigenito Figlio come principio della Sua creazione non lo svalorizza dal fatto che potesse anche essere artefice delle creazione successiva.



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    pavel43
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    00 03/07/2009 21:27

    Perchè no?
    Il fatto che Geova Dio abbia creato il suo Unigenito Figlio come principio della Sua creazione non lo svalorizza dal fatto che potesse anche essere artefice delle creazione successiva.



    Il problema è che se l'Unigento è creato riceve l'esistenza dal suo Creatore, non può essere padrone dell'esistenza e men che meno artefice delle creazioni successive.
    Questo dovrebbe esere chiaro.
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    Roberto Carson
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    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 03/07/2009 21:45
    Non capisco dove sta il problema che esponi.
    La Bibbia è molto chiara: Dio Padre creò il suo Primogenito (di tutta la creazione Col. 1:15) dopodichè, Padre e Figlio crearono tutto il resto.

    Proverbi 8:22 Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività,
    prima di ogni sua opera, fin d'allora.

    Proverbi 8:23 Dall'eternità sono stata costituita,
    fin dal principio, dagli inizi della terra.

    Proverbi 8:24 Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
    quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua;

    Proverbi 8:25 prima che fossero fissate le basi dei monti,
    prima delle colline, io sono stata generata.

    Proverbi 8:26 Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi,
    né le prime zolle del mondo;

    Proverbi 8:27 quando egli fissava i cieli, io ero là;
    quando tracciava un cerchio sull'abisso;

    Proverbi 8:28 quando condensava le nubi in alto,
    quando fissava le sorgenti dell'abisso;

    Proverbi 8:29 quando stabiliva al mare i suoi limiti,
    sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia;
    quando disponeva le fondamenta della terra,

    Proverbi 8:30 allora io ero con lui come architetto
    ed ero la sua delizia ogni giorno,
    dilettandomi davanti a lui in ogni istante;

    Proverbi 8:31 dilettandomi sul globo terrestre,
    ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.



    Per contatti: roberto.carson@tiscali.it
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    Roberto Carson
    Post: 5.668
    Città: AGORDO
    Età: 47
    Sesso: Maschile
    00 03/07/2009 21:48
    Se ha ricevuto l'esistenza dal Suo Creatore, perchè non potrebbe dare l'esistenza a tutto ciò che creò successivamente, dato che il Suo Creatore gli ha conferito tale potere?



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    pavel43
    Post: 482
    Città: MILANO
    Età: 80
    Sesso: Maschile
    00 03/07/2009 21:59

    Se ha ricevuto l'esistenza dal Suo Creatore, perchè non potrebbe dare l'esistenza a tutto ciò che creò successivamente,vediamo dato che il Suo Creatore gli ha conferito tale potere?



    Le citazioni bibliche alternano generare con creare, ma sempre vediamo una Sapienza-Verbo-Cristo agire attivamente nella creazione.
    Come potrebbe se fosse creatura?Cioè creata?
    Nessun essere creato può contenere la potenza creatrice nè il Creatore può concedeglierla non perchè Lui non può ma perchè la finitezza della creatura non può contenerla.
    Chiaro?
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