00 30/10/2009 00:56
Re:
(Oreste), 29/10/2009 21.10:

Caro Monseppe1, ti ringrazio per la risposta che mi hai fornito. Tuttavia nel tuo lungo ed interessante post non ho trovato una base scritturale che giustifichi la disassociazione.

Tu citi le sguenti scritture:

(Matteo 16:22-23) ...Allora Pietro lo prese in disparte, e cominciò a rimproverarlo, dicendo: “Sii benigno con te stesso, Signore; tu non avrai affatto questo [destino]”. 23 Ma egli, voltandogli le spalle, disse a Pietro: “Va dietro a me, Satana! Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché non pensi i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini”.

(Marco 8:32-33) ...Ma Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. 33 Egli si voltò e, guardati i suoi discepoli, rimproverò Pietro, dicendo: “Va dietro a me, Satana, perché non pensi i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini”.

In questo passo Gesù sta rimproverando energeticamente e pubblicamente Pietro per il suo altruismo egoistico ha mostrato in quel caso, ma certamente Gesù in quel caso non disassociò mica Pietro!

Disassociazione è uguale ad ostracismo, e non mi risultà che Gesù ostracizzò mai nessuno dei suoi discepoli.




Ancora non era stata neppure formato un qualcosa dal quale "disassociare".

Le scritture riprotate, le ho messe per indicare che in quella circostanza Gesù si "dissociò" dal pensiero di Pietro.
Voltandogli le spalle, manifestò il suo desiderio di non ascoltarlo, o di non condividerne il suggerimento.

Dandogli del Satana, gli manifestò quanto fosse stato di inciampo per Gesù anche il solo ascoltare un tale consiglio.
Infatti non stavo parlando di disassociazione.
Piuttosto è l'attitudine che dovremmo avere verso coloro che cercassero di sviarci dai primari doveri Verso Dio.
Condotta morale, predicazione, integrità, neutralità, onestà e quant'altro.

Ho ricordato e ricordo che la "disassociazione" è argomento molto delicato. Occorre essere a conoscenza di tutti i fatti e chi vi è implicato prima di poter valutare se sia da aplicare o meno.

Ho anche ricordato che usando solo argomenti generalizzati su questioni delicate come sangue, famiglia e altro, gli oppositori presentano sotto una luce distorta il provvedimento della disassociazione.
Se mia madre fosse disassociata (è morta da 15 anni tranquilli) resterebbe sempre mia madre. Le ubbidirei in ciò che è giusto. Non sarebbe però più una mia "sorella". Sono situazioni molto difficili; mettono a dura prova la maturità cristiana.
Talvolta alcuni sbagliano arrivando ad odiare la persona e non l'erorre. Geova parlò con Satana. Pure Gesù parlò con satana, ma erano certamente più spirituali di noi.

Vorrei però evitare di addentrarmi sulla regolamentazione di questa materia (la disassociazione) in quanto è troppo legata ad ogni singola persona. Nessun caso di disassociazione può definirsi uguale ad un altro. Ogni caso va analizzato alla luce dei fatti, delle conseguenze, delle testimonianze e di tantissimi altri fattori.

Qui dico solo che la disassociazione è una savaguardia per coloro che seguono giustamente gli insegnamenti della Bibbia. Salvaguarda da pericoli in senso spirituale.

Devoto-Oli così la definisce:

Il -gram-
verbo transitivo (disassòcio, eccetera).
-testo-
Separare (da un gruppo o da un'intesa)
rifl. Disdire il proprio assenso o la propria partecipazione.
-etim-
Composto di dis- (1) e associare.

(c)1990, Casa Editrice Felice Le Monnier S.p.A., Firenzedizionario

Mentre per Ostracismo riporta:

-gram-
sostantivo maschile
-testo-
1. Bando che colpiva, nell'antica Atene e nelle città che ne imitavano la costituzione, il cittadino ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato; detto così dal frammento di terracotta (òstrakon) sul quale il nome del concittadino inviso veniva scritto da coloro che votavano nell'assemblea popolare.

2. fig. Severa condanna da parte dell'opinione pubblica; clamorosa
messa al bando da una comunità o da un ambiente: dare, fare, l'o.
-etim-
Dal greco ostrakismós, derivato di ostrakízo `infliggere
l'ostracismo', da óstrakon `coccio, conchiglia'.
(c)1990, Casa Editrice Felice Le Monnier S.p.A., Firenze

Nota la diversità. è usato ostracismo quando è il pericolo che lo impone. Non ne sarebbe la regola. Purtroppo non sempre tutti fanno al dovuta distinzione.